BAY OF KINGS - 1983

Bay of kings - The journey - Kim - Marigold - St. Elmo's fire - Petropolis - Second chance - Cast adrift - Horizons - Black light - The barren land - Calmaria


   Album raffinato ed atipico che presenta,  con partitura per chitarra classica,  brani non tutti inediti dello storico chitarrista dei Genesis.
   Hackett inizio' a lavorare a questo progetto nel tempo libero ed a proprie spese nel 1980 (sebbene l'album vedra' la luce molto piu' tardi) come una sorta di reazione all'eccesso di chitarre a dodici corde usate nel periodo dei Genesis:   una specie di ritorno alle origini.   Lo accompagnano,  occasionalmente,  solo il fratello John al flauto ed il tastierista Nick Magnus con leggeri tappeti di violini.   Proprio per questa ragione,  durante la tournee che segui' la pubblicazione di Bay of Kings,  Hackett venne fischiato a piu' riprese dal suo stesso pubblico,  convenuto per assistere ad una esibizione del suo gruppo al completo.
   Per coloro a cui piace il genere,  un'occasione diversa per accostarsi alla musica di Steve Hackett.


   L'ANGOLO DEL COLLEZIONISTA
   (COLLECTOR'S CORNER)

   Nel 1983 la Charisma e' nella fase finale della sua crisi,  e Hackett dovette trovare una casa discografica alternativa per la pubblicazione di Bay of Kings.   L'edizione originale usci' quindi per la misconosciuta etichetta "Lamborghini Records",  sotto la quale uscira' anche il successivo Till We Have Faces.   Piu' diffusa,  in Italia,  l'edizione canadese della Chrysalis,  eccellente sotto ogni aspetto.
   In alcune ristampe su CD di Bay Of Kings,  il dipinto in copertina e' stato sostituito da un ritratto di Steve Hackett alle prese con la chitarra classica.   Entrambe le opere sono di Kim Poor;   tuttavia,  sebbene la seconda sia molto evocativa del tema dell'album,  la prima e' completamente su un altro livello per ispirazione e bellezza.