ARCHIVE 1967-75
(YEAR OF RELEASE: 1998)

DISC I + DISC II:   same as The Lamb Lies Down on Broadway

DISC III:   Dancing with the moonlit knight - Firth of fifth - More fool me - Suppers ready - I know what I like - Stagnation - Twilight alehouse - Happy the man - Watcher of the skies

DISC IV:   In the wilderness - Shepherd - Pacidy - Let us now make love - Going out to get you - Dusk - Build me a mountain - Image blown out - One day - Where the sour turns to sweet - In the beginning - The magic of time - Hey! - Hidden in the world of Dawn - Sea bee - The mistery of the Flannan isle lighthouse - Hair on the arms and legs - She is beautiful - Try a little sadness - Patricia


   Ecco l'annunciatissimo - e non meno atteso - cofanetto di quattro CD che nelle promesse promozionali e nelle speranze degli acquirenti avrebbe dovuto chiudere il cerchio musicale dei Genesis consentendo un facile accesso a rarita',  lati B,  demo ed altri brani che a causa della loro irreperibilita' rischiavano di divenire per sempre delle chimere.   Il tutto a carissimo prezzo,  s'intende!
   Chi spera di portare a casa un prodotto editoriale d'alta classe dovra' ricredersi all'apertura del libretto che accompagna i CD,  il quale si sfaldera' tra le sue mani a causa dei pessimi materiali utilizzati per l'incollaggio;   un fatto intollerabile,  considerato il suo costo.   Il libretto - peraltro - e' un ricercato collage di articoli e pezzi dattiloscritti,  che risultano in molti casi (proprio per la loro "elegante" composizione) praticamente illeggibili.   Un'impaginazione piu' sobria - da vero documento d'archivio - sarebbe stata di gran lunga piu' consona allo scopo.   Assurda,  poi,  la scelta di numerare i CD in una sorta di inspiegabile ordine anti-cronologico,  che costringe - anche in questa sede - a passare in rassegna il materiale proposto partendo dal fondo.

   Il quarto ed ultimo CD e' senz'ombra di dubbio il piu' interessante,  ed e' anche l'unico compilato con una parvenza di cura filologica.   Esso prende in esame il periodo compreso tra la fondazione del complesso e la pubblicazione di From Genesis to Revelation con ben 20 brani tra i quali - comunque - brillano per la loro assenza i due primi 45 giri pubblicati dal gruppo.
   Vi sono pero' molti demo inediti,  alcuni pezzi di From Genesis to Revelation privi delle sovraincisioni di violino e orchestra,  alcune registrazioni eseguite per le trasmissioni della BBC ed infine due interessanti versioni provvisorie di brani che saranno convogliati nel primo LP.   Tra questi spicca "Patricia",  titolo scelto da un romantico Anthony Phillips per la canzone che sara' in seguito nota come "In Hiding".
   Certo,  vi sarebbero ampi margini di miglioramento,   ma se anche il resto del cofanetto fosse stato cosi' curato ci sarebbe gia' stato di che felicitarsi!

   La musica,  difatti,  cambia subito col terzo CD.   Chiunque - visto quanto appena detto - si sarebbe atteso un proseguimento sulla falsariga del quarto CD,  a coprire gli anni di Trespass,  Nursery Cryme e cosi' via.   E invece,  il CD si apre con ben sei (spaventosamente noti) brani eseguiti dal vivo,  tra cui un'esecuzione integrale di Suppers Ready che ovviamente riempie quasi meta' dello spazio a disposizione!   Altroche' rarita' e brani inediti...
   Secondo dichiarazioni degli editori,  pare che la mancanza di un live ufficiale di Suppers Ready fosse sentito come un vuoto incolmabile da tutti i fan del gruppo.   E' assai difficile sottoscrivere questa affermazione che comunque,  qualora fosse vera,  avrebbe trovato immediata soddisfazione con la pubblicazione di un normalissimo album dal vivo.   Anche sulla selezione dei brani c'e' molto di cui essere perplessi:   perche' nella compilation e' stata inserita More Fool Me,  brano dei Genesis tra i meno amati in assoluto?   Idem dicasi per I know What I Like,  pezzo easy-listening destinato ad un pubblico per nulla esigente che molti avrebbero visto volentieri depennato anche in "Selling England...",  e che in questo cofanetto rappresenta - assieme a molti altri - un puro spreco di tempo e di soldi.
   Terminata la lunga tirata dal vivo,  ecco gli unici due (leggasi: due) brani la cui presenza e' realmente sensata:   Happy the Man e Twilight Alehouse,  usciti solo su 45 giri ai tempi di Nursery Cryme e di "Selling England" (rispettivamente) e mai incorporati in alcun LP successivo.   Questi si',  di difficile se non impossibile reperibilita';   e si tratta in entrambi i casi di pezzi molto interessanti.
   Conclude il tutto un'oscura versione di Watcher of the Skies che - destinata ad uscire come singolo - rimase invece inedita.   Sembra assolutamente identica alla versione standard,  salvo l'amputazione dell'ouverture strumentale ed una modifica al finale,  alterato da un insignificante coretto.   Se non altro (e non altro...) e' comunque un alt-take inedito.

   Ma come riempire gli ultimi (anzi, i primi...) due CD con poco sforzo e poca spesa?   Semplicissimo:   con una versione integrale dal vivo di The Lamb Lies Down on Broadway,  long playing di cui - di nuovo - tutti piangevano disperatamente l'assenza in versione live senza saperlo.   Niente B-sides,  outtakes o demo:   un interminabile live registrato a Los Angeles e travasato su due (paurosamente costosi) CD!
   Peccato,  pero',  che alcuni collezionisti incalliti possiedano il bootleg della registrazione originale,  e che l'ascolto in sincrono con la versione su CD renda impietosamente evidenti alcuni aggiustamenti...   La voce si sparge rapidamente,  e Peter Gabriel - messo alle strette - e' costretto a confessare di aver ricantato discrete porzioni del disco.   Tra di esse spiccano tratti di Back in New York City presi nientemeno che un'ottava sotto - un espediente di un'ingenuita' che non si riesce a non definire penosa.   Poco tempo dopo,  Steve Hackett vuota il sacco a sua volta dichiarando di aver copiosamente reinciso le parti per chitarra.   A questo punto,  poiche' il brano conclusivo "It" e' assente nel nastro originale del concerto,  risulta immediatamente dimostrato che esso e' stato suonato a partire da zero in studio.   Resta il dubbio se siano stati aggiunti in studio anche gli applausi...

   Ecco dunque il concetto di "archivio" e di "documento" che propone questo cofanetto:   una vecchia tela da squarciare a piacere e su cui ridipingere qualsiasi sgorbio,  in spregio anche al minimo rigore storico,  con buona pace di chi pensava di portarsi a casa un piccolo gioiello discografico.
   Tutti qui gli outtakes lasciati dai Genesis dell'era Gabriel?   Impossibile!   Risparmiate tranquillamente i vostri soldi.