THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY - 1974
The
lamb lies down on Broadway - Fly on a windshield -
Broadway melody of 1974 - Cuckoo cocoon - In the cage -
The grand parade of lifeless packaging - Back in N.Y.C.
- Hairless heart - Counting out time - Carpet crawlers
- The chamber of 32 doors - Lilywhite Lilith - The
waiting room - Anyway - Here comes the supernatural
anaesthetist - The lamia - Silent sorrow in empty boat
- The colony of slippermen - Ravine - The light dies
down on Broadway - Riding the scree - In the rapids -
It
Doppio concept album, a tutti
gli effetti da
considerarsi tra le piu' grandi opere della storia del
rock, di eccezionale spessore musicale e
poetico, visionario fino alla follia.
In un'unica suite di oltre
novanta minuti Peter Gabriel canta le avventure in un
mondo sotterraneo da incubo dello sbandato Rael, catturato da una sorta di
nube distruttrice e fatto prigioniero da misteriose entita' che soggiogano
l'intera razza umana. Nelle viscere della terra Rael cammina tra
labirinti, corridoi, stanze, macchinari, creature
immaginarie; egli e' apparentemente l'unica persona ancora dotata di
raziocinio in un universo di esseri totalmente succubi. Vive
esperienze ora drammatiche ed ora nichiliste, scopre il sesso grazie ad
affascinanti creature mitologiche pagandone immediatamente lo scotto di un'impietosa malattia,
aiuta e si fa aiutare da esseri quasi incantati, trova finestre aperte sul
mondo superiore; e vaga, sempre e comunque combattuto tra il desiderio di
abbandonare questo "scenario senza fine" e la volonta' di salvare da un destino oscuro il fratello John (che si scoprira'
infine essere il suo alter-ego). La
trama e' ricca e coinvolgente al punto che se ne tento'
una trasposizione cinematografica, rimasta purtroppo incompiuta.
Collabora alla realizzazione dell'album anche
il
musicista sperimentale Brian Eno: il suo apporto e'
evidente in alcune vere e proprie allegorie sonore
degli ambienti descritti nei testi da Peter Gabriel; l'effetto di queste composizioni e'
talvolta realistico fino al brivido.
La qualita'
dell'incisione non e' eccelsa poiche' molti
brani
vennero registrati in studio mobile con apparecchi di
concezione piuttosto casalinga
ed integralmente
riversati nell'album in fase di missaggio. In molti passaggi sono
perfettamente udibili rumori di fondo e drop-out dei nastri (spesso semplici
musicassette); la mia
opinione e' comunque che questi difetti, lungi dal rendere il disco meno
fruibile, ne aumentino il fascino e l'immediatezza.
Inutile esaltare a parole un'opera
di per se
leggendaria (solo il finale, sia nella musica che nella
trama, e' a mio parere un totale flop); questo e' un
album che ogni vero conoscitore dovrebbe possedere. Se
non fosse certo che cio' ne sminuirebbe l'impatto e lo renderebbe
inviso a molti, meriterebbe di essere studiato nei licei al posto di
tante opere incluse negli orribili programmi ministeriali, che hanno
ammorbato la mia
ed altrui
gioventu'. Voto: 110 con lode, menzione e dignita' di
stampa.
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L'ANGOLO
DEL COLLEZIONISTA (COLLECTOR'S CORNER) |
L'edizione
originale (necessariamente a doppia anta: si
tratta di un doppio LP) riportava in seconda e terza di
copertina il concetto della trama (testo di
Peter
Gabriel), sulle custodie interne i testi dei brani, e
conteneva inoltre una serie di fogli sciolti con una attenta e preziosa traduzione
sia della
trama che delle liriche dattiloscritte in italiano.
Questi fogli sono quasi indispensabili per comprendere un testo
compilato in un inglese cosi' criptico e lessicamente ricercato; e
anzi li si vorrebbe dotati di ancor piu' note esplicative, magari con
qualche dettaglio biografico sulle persone (realmente esistite) citate in alcuni
brani, la cui vita - col trascorrere degli anni - cade lentamente
nell'oblio.
Poco provvidamente, le traduzioni non
vennero piu' incluse nelle successive ristampe.