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...CALLING ALL STATIONS... - 1997
Calling all
stations - Congo - Shipwrecked - Alien
afternoon - Not about us - If that's what you need -
The dividing line - Uncertain weather - Small talk -
There must be some other way - One man's fool
Phil Collins, oberato di impegni
professionali, abbandona il gruppo; il duo superstite,
nonostante Tony
Banks abbia mostrato di esserne all'altezza in piu'
occasioni, decide di non cimentarsi nelle
tracce
vocali. Entra cosi' a far parte ufficialmente
dei
Genesis il cantante Ray Wilson: e' questa la
prima
rimodulazione del complesso dal lontano 1971.
Nonostante le percussioni vengano affidate a Nir Zidkyahu e Nick
D'Virgilio, l'assenza di Phil Collins
si sente moltissimo. Entrambi i batteristi godono di indiscussa
fama, e quindi le cause sono da ricercarsi in scelte di produzione
disastrose. Di fatto, le tracce ritmiche sono incolori ed
appannate, e tutto il resto non e' assolutamente sufficiente a reggersi in
piedi da solo e fare lo stesso un grande album.
Comunque, la risposta a chi accusa Mike
Rutherford e Tony Banks (per altro storicamente alieni
a questo tipo di espedienti)
di aver scelto
Ray Wilson piu' per l'avvenenza fisica
che per
l'abilita' canora col solo scopo di incrementare
le vendite, e' un album elaborato, complesso, talvolta
difficile, davvero molto, molto di rado commerciale.