Beh, non posso proprio dire che sia stato un trauma: anzi, a dire il vero, non me ne sono neanche accorto...
Mio fratello mi aveva raccontato che il cantante dei Genesis si chiamava Peter Gabriel, che era mezzo matto e che ai loro concerti si presentava mascherato con una testa di volpe, il che aveva contribuito ad accrescere la mia curiosità nei suoi confronti; tuttavia, mi spiegò un giorno, nei nuovi dischi non era più Peter a cantare , ma il suo compagno batterista, un certo Phil Collins. Ricordo di essere rimasto davvero sorpreso, poichè la voce di Phil mi sembrava molto simile a quella di Peter, e non notavo alcuna differenza rispetto ai tempi della formazione originaria.
Dopo non molto, Peter debuttò come solista, e mi capitò di sentire alla radio "Games without frontiers". Ne rimasi affascinato: la trovavo davvero suggestiva e intrigante, bellissima. Riconoscevo lo stile inconfondibile dei Genesis, che amavo così tanto. Ricordo di aver trovato il testo da qualche parte, credo su Sorrisi e Canzoni, e di averlo ricopiato sul quadernino in cui raccoglievo le mie canzoni preferite...Nè aveva molta importanza che Peter avesse lasciato il gruppo: se mamma e papà si separano, continueranno a essere tua madre e tuo padre, no?
Ma le sorprese non erano finite. Di lì a poco, Phil esordì col suo strepitoso "Face value", che sbaragliò la concorrenza, scalando le classifiche mondiali: anche il suo era lo stile dei Genesis, ma in una forma più evoluta, più moderna, capace di adeguarsi alle tendenze musicali dell'epoca. Phil non aveva certo il carisma di Peter, non voleva "stupire con effetti speciali", ma solo con la forza della sua musica e delle sue capacità tecniche e creative.
Anche Peter cercò di adeguarsi ai tempi che stavano cambiando, pubblicando "Shock the monkey": cominciò a comparire ovunque, in tutti gli show televisivi, addirittura nella "vetrina" nazional-popolare per eccellenza del Festival di Sanremo, lanciandosi sulla platea del teatro Ariston, cosa che ai miei occhi gli fece perdere parte del suo allure (ma questa è un'altra storia: ho visto che il tema è già stato ampiamente dibattuto sul forum
).
Fu una svolta epocale: i "Genesis", quell'"entità" astratta e indefinibile, quell'insieme di personaggi enigmatici e quasi fiabeschi, che immaginavo simili ai protagonisti delle loro copertine, da Rael agli strani figuri di "Selling England", erano ESSERI UMANI!!
...Potevo vederli camminare, muoversi, sorridere, sentirli parlare, scherzare...
In una parola, erano diventati POPOLARI.
La diffusione dei video e il proliferare dei programmi musicali - come ben sappiamo- completarono l'opera...
Confesso di non sapere molto della carriera di Peter da quel periodo in poi. Al contrario, la musica di Phil e dei "suoi" Genesis, ha continuato inesorabilmente a scandire le mie giornate.
Penso che Peter sia rimasto sempre "il cantante e fondatore dei Genesis" anche dopo aver lasciato il gruppo, e che invece Phil sia riuscito a costruirsi una propria identità ben definita: ci sono i Genesis e c'è Phil Collins.
Insomma, Peter è uno dei Genesis, Phil Collins è Phil Collins.
Peter era (ed è) indiscutibilmente UNICO, un artista straordinario, dalla personalità istrionica, indecifrabile: un GENIO. Phil era "uno di noi", e la sua grandezza stava proprio in questo.
A onor del vero, devo dire però che la mia radio è sintonizzata FISSA su una stazione che trasmette solo musica anni 70, 80 e 90, e quando mi capita di riascoltare "Shock the monkey" oggi, tra "Lessons in love", "Monkey chop" e "If you leave me now", è sempre un piccolo tuffo al cuore...
Bei ricordi...