FROM GENESIS TO REVELATION - 1969
When the sour
turns to sweet - In the beginning -
Fireside song - The serpent - Am I very wrong? - In the
wilderness - The conqueror - In hidding - One day -
Window - In limbo - Silent sun - A place to call my own
L'album d'esordio dei Genesis deve essere considerato
un episodio a parte rispetto a quella che sara' la tradizione musicale del
complesso, diverso in tutto e per tutto dalle
opere
destinate ad essere pubblicate in seguito. La produzione della casa
discografica Decca lascia decisamente la sua impronta, e
l'arrangiamento che ne risulta e' grossomodo accostabile a quello dei gruppi all'epoca a lei vincolati
(come ad esempio i Rolling Stones, che difatti avevano registrato parte del
loro primo album esattamente nello stesso studio affittato per i Genesis).
Riverberi da cattedrale gotica, pianoforti scordati, schiocchi di
dita e tamburelli imperversano ovunque; la stereofonia e' intesa
come "questo tutto a destra, quello tutto a sinistra" ed il suono
delle batterie sembra provenire da un kilometro di distanza.
Errori e "stecche" affiorano con frequenza imbarazzante:
lo studio di registrazione era stato prenotato per soli dieci giorni, e
tutto l'album viene probabilmente inciso all'insegna del "buona la
prima".
Come se cio' non bastasse, vengono arbitrariamente
aggiunte in
post-produzione parti per corno, violino, orchestra, trombe
assortite ed amenita' varie. L'unione di questi suoni con le chitarre
del gruppo ricorda in modo assai curioso le colonne sonore realizzate da Ennio
Morricone per i film di Sergio Leone, e qua e la' il risultato stile
"vecchio west" e' a dir poco esilarante. E non e'
un'osservazione a posteriori: Peter Gabriel stesso, nelle note
di copertina, "ringrazia" gli artefici di queste sovraincisioni
(che con "tatto e delicatezza" - dice - sono state aggiunte alla
musica del gruppo) con parole che trasudano ironia e sarcasmo.
Il risultato - complessivamente - non puo' esser definito sgradevole,
anzi alcuni brani si ascoltano davvero volentieri. Tuttavia, l'album e' certamente tra tutti il meno
"genesisiano" ed
e' sconsigliabile, percio', a chi si accosti per le prime
volte alla musica del gruppo; deve essere considerato
piu' che altro una chicca per collezionisti pignoli, storici e soci
sostenitori.
La struttura a "concept
album" e' gia' presente
in embrione, ma la sua
realizzazione finale e' quanto di piu' distante possa
esistere dal progressive rock, genere musicale di cui i
Genesis saranno tra i piu' grandi alfieri. In totale nel 1969 vennero vendute
appena 632
copie, ed a cio' contribuirono non poco sia il titolo sia la funerea
grafica di copertina: molti negozianti furono tratti in inganno ed
esposero il disco sui banconi di musica "gospel" a carattere religioso.
Per tutti questi motivi, non deve stupire che la collaborazione
Decca - Genesis sia immediatamente
destinata ad interrompersi, senza dubbio a beneficio di
questi ultimi.
La cronaca registra Tony Banks alle
tastiere (piu' che altro pianoforti ed un antiquato organo Farfisa) e
Michael Rutherford al basso elettrico: sono questi, autentici pilastri del gruppo,
gli unici musicisti ad
aver percorso la sua intera storia, dagli esordi fino
alla formazione attuale. Alla voce troviamo
Peter Gabriel (che sara' leader del gruppo nei suoi anni piu'
gloriosi e in seguito celebratissimo cantautore) e alla
chitarra un acerbo Anthony Phillips. Alla batteria c'e' John Silver,
che sostituisce Chris Stewart (il batterista dei due primi 45 giri);
entrambi sono comunque destinati all'oblio.
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L'ANGOLO
DEL COLLEZIONISTA (COLLECTOR'S CORNER) |
La Decca avra' a pentirsi amaramente di
aver scaricato
con tanta leggerezza i Genesis e cerchera' sempre di
raggranellare, grazie alla fama del gruppo, qualche
soldo con le uniche royalties cui avesse
diritto: quelle del primo album. Non deve quindi stupire se di questo unico LP sono in
circolazione infinite edizioni, con un diverso ordine dei brani e con addirittura diverse
copertine!
La versione in alto e' l'originale, ma ve ne sono una miriade
di simili (ovvero: nere con caratteri gotici, che dal dorato tenderanno poi al
bianco) sulla maggior parte delle quali
una colossale e posticcia scritta "Genesis" ricorda agli acquirenti
che quell'anonimo album e' il primo frutto del celeberrimo complesso.
Gli stessi brani sono poi stati pubblicati nel 1974 su un album Decca intitolato
"In the Beginning".
Tra le varie & eventuali, e' necessario almeno citare la versione uscita
per la
collezione "Rock Roots", sempre della Decca: essa
contiene tutti i brani dell'LP piu' i quattro brani usciti in precedenza su 45
giri. Verra' poi riproposta in Germania nel 1981 con il titolo "The
Silent Sun"; sulla copertina di questa versione e'
raffigurato un
luminoso sole al tramonto. Con il medesimo titolo di "From
Genesis to Revelation" e' disponibile invece anche una versione etichettata
London specifica per il mercato americano; questa pero' contiene anche i primi
pezzi usciti singoli su 45 giri e presenta in
copertina una (orrenda) fotografia del complesso.