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1984 - 1981
Prelude '84 - 1984 part 1 - 1984 part 2 - Anthem 1984
Incredibile
cambiamento di rotta di Anthony Phillips, che dopo aver abituato i sui
ascoltatori a sottili trame di chitarre acustiche (spesso a dodici corde)
presenta senza alcun preavviso un album integralmente impostato su tastiere e
sintetizzatori.
La spiegazione e' molto semplice: all'inizio degli anni
ottanta, Phillips sbarco' il lunario componendo colonne sonore e sigle per
la televisione britannica. Volendo presentare nel suo nuovo album qualcosa di
radicalmente diverso da quanto fatto finora, ma trovandosi
contemporaneamente nella necessita' di limitare drasticamente i costi,
l'idea di riutilizzare i numerosi sintetizzatori che dovette acquistare per
condurre a termine i vari progetti televisivi venne da se'.
In questo periodo Anthony Phillips e' un vero asso del synth:
pochi mesi prima Mike Rutherford lo ha voluto come tastierista per il suo
esordio in Smallcreep's Day, ed il lavoro svolto per la TV gli fruttera'
un contratto a tempo di record con la RCA (che pubblichera' immediatamente anche
1984, facendo addirittura uscire Prelude e Anthem su singolo a 45 giri!).
Al suo fianco troviamo
nuovamente il percussionista Morris Pert, impegnato nell'ardua impresa di
dare alle basi ritmiche elettroniche di 1984 un tocco un po' meno sintetico.
Un lato inatteso dell'ex chitarrista dei Genesis; ed un
album che - essendo legato a doppio nodo alla tecnologia con cui fu realizzato -
aumenta di fascino e d'interesse storico col trascorrere degli anni.