Non è la prima volta che mi ritrovo a scrivere che operazioni di questo tipo non le capisco tanto.
In primo luogo pochissime persone appassionate di musica ascoltano un solo gruppo: quasi tutte ascoltano molti artisti e anche molti generi diversi. Far uscire tre dischi in un anno significa fondamentalmente impedire che possano metabolizzare il tuo disco precedente e maturare un senso d'attesa per quello successivo. Tra l'altro in generale di dischi ormai se ne vendono proprio pochi, farne uscire tre in un anno significa automaticamente farsi comprare solo il primo, al massimo i primo due. Il terzo non lo comprerebbe neppure un maniaco come me.
Anche l'idea di non conservare alcune idee "minori" o solo sbozzate per rielaborarle meglio in futuro, o addirittura per superare tempi di "magra compositiva" (che tanto presto o tardi tutti gli artisti hanno) non mi sembra proprio una strategia saggia, eppure lo fanno in molti. Forse persino Peter
(ma non sono sicuro...) sarebbe potuto uscire con un disco nuovo se si fosse tenuto in magazzino qualche buona idea avanzata da lavori precedenti!
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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