ieri sera sono stato allo show dei MUSE. Come spettacolo nel suo insieme è stato a dir poco eccezionale e si è aperto in un modo per me inatteso.
Le luci sono calate e dall'impianto è stata diffusa la registrazione di "Drones" (brano conclusivo dell'album omonimo). Questo brano a cappella (con Bellamy che esegue tutte le parti) recita un testo contro l'utilizzo dei droni in guerra piuttosto diretto e incisivo.
Killed by drones
My mother, my father,
My sister and my brother
My son and my daughter
Killed by drones
Our lives between
Your fingers and your thumb
Can you feel anything?
Are you dead inside?
Now you can kill
From the safety of your home
With drones
Amen
La musica di questo pezzo è basata sulla partitura di "Sanctus et Benedictus" di Giovanni Pierluigi da Palestrina, presa dichiaratamente in prestito da Bellamy e soci per questo "epitaffio" che conclude l'album.
Inaspettamente questo epitaffio è stato posto all'apertura dello show
. Mentre viene diffuso "Drones" una dozzina di droni a forma di sfera illuminata di circa un metro di diametro scende volando sulle teste del pubblico. L'effetto è davvero bello e - credo - unico.
Se volete farvemene un'idea ho trovato su youtube una ripresa fatta da qualcuno durante l'apertura del concerto del 14 Maggio. Nonostante ogni tanto si senta qualche commento che disturba la musica, dal video ci si può fare un'idea della suggestività di questa invenzione scenica
https://youtu.be/xqXvI4Jgpkg?t=1m5sLo show poi parte deciso con "Psycho", un bel brano elettro-hard-rock con riff "zeppeliniani" da cui io però avrei eliminato lo scambio di battute tra istruttore e recluta marine in stile "Full metal jacket". Secondo me infatti nelle parti in cui il pezzo "tira" è davvero forte, ma poi si ammoscia eccssivamente quando intervengono le voci registrate.
Ora che lo show è iniziato
vediamo per primi quali sono stati i punti deboli, per poi passare a quelli di forza.
punto debole 1 - la tamarraggine del bassista.
L'addetto alle basse frequenze (e ai cori) del gruppo ha fatto inserire delle luci rosse . che forse dovrebbero fungere da segnatasti - nei manici di tutti i bassi che utilizza . Purtroppo non si tratta di piccoli puntini luminosi che decorano in modo discreto e gentile il manico, NO. Sono invece vere e proprie "luminarie" posizionate sul lato inferiore del manico che emettono una luce piuttosto forte. L'effetto scenico dal mio punto di vista è orrendo, e se penso ai manici di quei poveri bassi torturati per inserire luci led con relativa alimentazione mi sento male. NON SI FA. Ogni volta che il basso veniva cambiato speravo che ne arrivasse uno senza luci, ma la speranza è stata vana. Un segno "meno" a Chris Wolstenholme per questa trovata.
punto debole 2 - il suono della prima parte dello show.
Nonostante fosse la sesta serata consecutiva dello show nello stesso luogo con impianto già rodato, la regolazione audio nel corso delle prime 3/4 canzoni ha lasciato a desiderare. La voce si sentiva male e il rimbombo si è rivelato superiore a quel che mi sarei aspettato. Fortunatamente man mano le cose sono migliorate. Forse dipende anche dal luogo in cui mi trovavo.
punto debole 2b? - Basi aggiuntive per arricchire il suono? (un dubbio più che una certezza)
Intendiamoci, nessuno ormai si scandalizza più per il fatto che un gruppo composto da pochi elementi possa ricorrere a supporti registrati per colmare le differenze tra le registrazioni in studio e le esibizioni live. I blasonati RUSH per decenni hanno utilizzato sequenze preregistrate per inserire parti di tastiere o anche cori durante i loro show. Con il tour di quest'anno anche i Dream Theater - alfieri della tecnica strumentale in ambito progressive-metal - hanno dovuto ricorrere a basi preregistrate per riprodurre in concerto l'orchestra, i cori maestosi e alcune linee vocali impossibili da eseguire live (dialoghi cantati che si sovrappongono tra più personaggi) presenti in "The Astonishing". I Nightwish durante i loro live usano registrazioni di parti orchestrali e cori sin dai loro esordi. Persino gli YES, durante il tour di 90125 (quando il tastierista del gruppo era tornato ad essere Tony Kaye), avevano addirittura un musicista aggiuntivo nascosto dietro il palco per integrare le parti di tastiere all'insaputa del pubblico (!).
I MUSE durante i live hanno invece scelto di utilizzare un musicista aggiuntivo sul palco, Morgan Nicholls, che suona un po' di tutto: tastiere, chitarre, percussioni, e questo depone a loro favore. Però nonostante la presenza del quarto musicista ho avuto un paio di volte la sensazione che i suoni del basso (di una potenza mostruosa) fossero doppiati da una traccia di synth pre-registrata. Ho questo sospetto perchè osservando attentamente ho notato che nonostante Nicholls fosse impegnato ad agitare un tamburello e il bassista continuasse a suonare il suo riff lontano da pedaliere con cui avrebbe potuto cambiare i suoni del suo strumento ... i suoni del basso cambiavano di colpo, come se si fosse aggiunto un synth-bass acido e corrosivo a doppiare la parte. Intervento di un tecnico che ha switchato da remoto i comandi della pedaliera del basso? Azione del bassista stesso che ha commutato qualcosa a me invisibile? Traccia preregistrata? Chissà...?
punto debole 3 - poche parti quiete, e per di più disturbate dall'entusiasmo del pubblico.
In realtà questo è un problema dovuto più alla struttura dei brani - molto spesso tirati costantemente al massimo, come giustamente sottolineava High - che all'esibizione live. Ma nella produzione dei MUSE non sono del tutto assenti le parti "quiete", orchestrali e classicheggianti; peccato che durante lo show queste siano state occasionalmente guastate da chi avrebbe voluto che il martello pneumatico basso/ batteria continuasse per sempre o da applausi inopportuni.
E così in alcuni dei momenti in cui Bellamy lasciava la chitarra per andare al piano a coda ci sono stati alcuni "psycho" (!) che si sono messi a gridare in modo sconclusionato, altri invece applaudivano nei momenti più delicati rovinando in parte la poeticità del momento.
Esauriti i punti deboli dello show veniamo ora ai punti di forza.
punto di forza 1 - il palco
Un palco straordinario, rotondo e girevole, situato al centro del forum. Dal palco centrale si dipartivano due lunghe e ampie passerelle, che si sviluppavano fino ai limiti laterali del pavimento del forum, terminando in due palchetti rotondi leggermente più sopraelevati.
Visione perfetta da qualunque posto ci si trovasse.
punto di forza 2 - la potenza della ritmica
i suoni di basso e batteria avevano una potenza incredibile. Più volte ho potuto percepire nettamente il mio torace vibrare in modo deciso in coincidenza dei colpi di cassa e/o basso. La cosa non è risultata fastidiosa, anche se le prime volte mi sono quasi spaventato perchè una ritmica che mi entrasse così tanto nelle ossa non mi era mai capitato di sentirla (e dire che a 57 anni di concerti ne ho visti). Sicuramente Dominic Howard come batterista mi pare un po' monoespressivo (almeno in questo contesto), ma per completezza devo dire che in un paio di occasioni il giovane ha tirato fuori dei groove che mi hanno piacevolmente sorpreso per la complessità e la velocità. Il bassista Wolstenholme - sebbene ormai a me antipaticizzato dalle luci tamarre con cui ha voluto violentare i suoi bassi
- si è rivelato una forza della natura, veloce e precisissimo. Probabilmente il miglior musicista a livello tecnico del gruppo. L'abbinamento batteria/basso è quindi risultato davvero killer e trascinante, e tutto sommato con qualche sfumatura in più rispetto alla monoliticità che temevo di riscontrare.
punto di forza 3 - le proiezioni
frequentemente calavano dal soffitto delle sottilissime ma enormi tele completamente trasparenti che fungevano da schermi per le proiezioni. Su questo schermo "tridimensionale" che occupava quasi l'intero volume del forum venivano proiettate immagini generate digitalmente molto suggestive.
punto di forza 4 - le voci
Sia la voce principale e caratteristica di Bellamy che quelle di accompagnamento del bassista e del musicista aggiuntivo sono state sempre all'altezza, mai incerte. In alcuni casi ho notato - con piacere - piccole differenze delle armonizzazioni live rispetto a quelle dell'album, dove quelle live erano certamente più scarne ma ugualmente piacevoli.
punto di forza 5 - i droni e il messaggio generale dello show
sia nel caso dei droni-sfere-luminose che nel caso del drone da combattimento dell'inquietante "The globalist" (di più alla fine) si tratta di un'idea realizzata molto bene, che ha messo al centro dello show la tematica non banale dell'ultimo album in modo intelligente e spettacolare. Degno di nota anche il discorso di JFK che a circa metà concerto viene proposto con tanto di filmato originale e trascrizione delle parole (anche se in inglese).
punto di forza 6 - medici senza frontiere
Questo tour dei MUSE sponsorizza la causa di Medici senza frontiere.
https://donazioni.medicisenzafrontiere.it/landing/muse/index-one.html?codiceCausale=552&codiceCampagna=16.ZZW.SP.1.MUSEpunto di forza 7 - l'abbigliamento (
)
I quattro musicisti erano vestiti con pantaloni e maglietta neri (il batterista senza maniche), una mise funzionale agli effetti dello show, ed anche elegante.
punto di forza 8 - la musica
Beh sembra banale ma alla fine il succo di uno show musicale è la musica; e ho deciso che la musica dei MUSE mi piace. I riferimenti sparsi a Queen, U2, Police, Zeppelin (e anche qualche briciolo di "progressive", vedi l'album "The resistance" dove ci sono tre brani con orchestra e pianoforte nonchè citazioni classiche) li trovo piacevoli e intriganti. Leggo anche di paragoni con i Radiohead, ma non conoscendo i Radiohead non posso pronunciarmi. Se solo decidessero di dare alla loro musica maggior range dinamico, svincolandosi dall'obbligo di stare quasi sempre tra il 90 e il 100 % dell'intensità sonora possibile, risulterebbero meno faticosi da ascoltare per tempi lunghi.
Chiude lo show il lungo, variegato ed intrigante brano "The globalist" durante il quale il drone da distruzione volteggia all'interno del forum. Dopo la parte finale di questo straordinario pezzo - parte che vede Bellamy da solo con voce e pianoforte - viene riproposta le registrazione di "Drones" con i droni sfera a volteggiare ancora sopra le nostre teste: lo spettacolo si chiude così come si era aperto!
"Peccato" che a seguire ci sia stato l'inevitabile Encore di rito: per me se lo show fosse terminato dopo la chiusura a cerchio con "Drones" sarebbe stata la perfezione (i brani supplementari avrebbero potuto inserirli prima di "The globalist").
Se volete farvi un'idea personale di questa chiusura a cerchio dello show ecco il link a "The globalist" live tratto da un recente show in Portogallo. Bellissimi gli effetti visuali proiettati sulle tele di cui sopra, sorprendente il passaggio del drone da guerra sulle teste del pubblico, bello il finale con Bellamy solo al piano che canta una melodia affascinante.
Un pezzo non banale.
https://youtu.be/7ruAUg4mv-cVoto dello show 9,5 su 10
PS: Ho letto in un'intervista che i libri che hanno ispirato Matt Bellamy per il concept sui droni e sulla presenza di psicopatici nei posti di potere sarebbero i seguenti
Predator: The secret origins of the drone revolution di Richard Whittle
http://www.goodreads.com/book/show/20695975-predatorThe Psycopath Test di Jon Ronson
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Psychopath_TestSnakes in Suits di Robert D Hare
https://en.wikipedia.org/wiki/Snakes_in_Suits