La meritoria opera biografica di Mario Giammetti dedicata alle carriere professionali dei singoli membri dei Genesis si arricchisce di un nuovo capitolo. Per le edizioni Segno, infatti, è uscito il terzo capitolo dei Genesis files intitolato “Tony Banks. Man of spells”.
La figura del taciturno tastierista, quale emerge dalle 300 pagine del libro, merita appieno la definizione di “uomo degli incantesimi” che il titolo le assegna. Uomo degli incantesimi ad un duplice livello, oltretutto. Per un verso, in qualità di autore di molte delle superbe costruzioni musicali che hanno accompagnato le vite di molti di noi, sottolineandone i momenti difficili e quelli esaltanti, e contribuendo alla formazione di un gusto estetico, musicale e culturale che ci ha sicuramente resi migliori. Per un altro, invece, quale vittima di un (apparentemente) incomprensibile maleficio che ha impedito a colui che, più di ogni altro, ha incarnato il suono-Genesis di raggiungere, quale solista, un successo paragonabile a quello che ha, pur con i naturali chiaroscuri, illuminato le carriere degli altri quattro membri della line-up entrata nella storia della musica.
Il merito del testo di Mario, tra i tanti altri, è proprio quello di fornirci le chiavi di lettura per comprendere e decifrare i segreti del “genio del Sussex”. Il libro, infatti, racconta la vita, non solo professionale, di un uomo che avrebbe potuto scegliere di seguire una strada, già tracciata dal giorno del suo ingresso nella prestigiosa ed elitaria Charterhouse, che gli avrebbe consentito di condurre una “normale” vita alto borghese piuttosto che gettarsi, proprio lui, così introverso e pertanto restio alla ribalta del palco ed alle luci dei riflettori, nel babilonico mondo della musica degli anni ’70 (ed oltre), patendo all’inizio (come emerge dalla testimonianza di un amico) letteralmente la fame, e svolgendo lavoretti dignitosi ma certo poco qualificanti. Un uomo competitivo, testardo, scontroso, perennemente in fuga, ma sinceramente dedi(ca)to alla sua musica, nella ricerca di soluzioni mai banali ed al contempo accessibili a tutti. Scopriremo, così, le sue passioni anche extramusicali (con alcune foto, a mio parere, sensazionali…), le influenze musicali classiche, le tecniche compositive, le ambizioni frustrate (ed i tanti retroscena…), ma soprattutto come mai un uomo così razionale e controllato (un matematico mancato, in realtà…) abbia potuto scrivere molte tra le pagine nelle quali è proprio il libero fluire del sentimento, nella sua accezione più romantica, a commuovere l’ascoltatore.
Il libro, per il resto, ha la collaudata struttura che contraddistingue il progetto Genesis files, e cioè una accurata descrizione della carriera di Banks, disco per disco, attraverso l’analisi puntuale e dettagliata della singola composizione in una prospettiva tanto testuale, quanto musicale, con ampio spazio per i retroscena connessi alla lavorazione del disco. Il testo, impreziosito da molte foto (anche a colori), sia avvale di due preziose appendici (in realtà, veri e propri saggi brevi), curate da Alessandro Berni e Francesco Gazzarra, che approfondiscono con attenzione, rispettivamente, l’aspetto interiore e quello compositivo del protagonista: soprattutto il secondo, immagino, renderà felici i numerosi musicisti del nostro forum per le pertinenti informazioni sugli aspetti più dichiaratamente tecnici dell’attività del nostro. Non mancano, infine, un’accurata discografia ed una sintetica videografia.
Libro gustoso, quindi, interessante ed informato, appassionante ed appassionato, che si legge voracemente e non si abbandona fino all’ultima pagina.
Il ritratto di un genio, dunque, ma anche l’omaggio sincero (dal profondo del cuore…) ad un uomo al quale tutti noi dobbiamo tanto.
[8D][:)][;)]