giovedì scorso sono stata a Brescia al concerto di Fiorella Mannoia...
molto bello, pensavo di annoiarmi e invece sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa esibizione di quasi tre ore (e lei aveva pure l'influenza![:0])
Un gruppo di dieci elementi: oltre a lei che cantava, ballava e a volte suonava i bonghi, c'erano due batterie, un basso, chitarra (suonata dal suo partner artistico Piero Fabrizi, colui che ha tradotto dal portoghese i brani dell'ultimo album), pianoforte, tre fiati (e saltuariamente fisarmonica), due coriste...
Oltre ai pezzi dell'ultimo album "Onda tropicale", che effettivamente hanno una carica travolgente che ispira alla danza anche chi non ne è capace[:D], particolarmente belli "Vivo!" e "Mama Africa", Fiorella ha naturalmente cantato parecchie canzoni del suo repertorio abituale, pezzi di Fossati, Vanoni, Ruggeri, Bubola, Conte, Rossi, Endrigo, e chi più ne ha più ne metta[;)]
la versione di Io che amo solo te di Sergio Endrigo era da lacrime agli occhi, e difatti io e le mie amiche abbiamo fatto la solita figura delle donnicciuole frignone, perchè spesso e volentieri frignavamo come delle vitelle...[:D]
ma d'altronde la commozione era la cifra di questo concerto, poco da fare... la Mannoia sa interpretare le canzoni sempre nel modo migliore[8:-x]
ho apprezzato enormemente anche la mitica "Messico e nuvole" di Conte (io la ricordavo cantata da Jannacci), arrangiata in una maniera molto originale e simpatica: molto bravi!![^]
io poi adoro Fossati, e tra una splendida "Oh che sarà!" (di Chico Buarque, testo italiano di Ivano Fossati), le magnifiche "I treni a vapore",“Mio fratello che guardi il mondo”, “Panama” ,c'era di che rimanere estasiati[8:-x]
un'altra canzone che mi ha inumidito gli occhi è stata "Caterina e il coraggio", in cui si parla di una prostituta sfruttata, molto toccante.
Verso la fine, con i bis, non potevano mancare "Sally" di Vasco Rossi, e "Quello che le donne non dicono" di Ruggeri, due dei pezzi che l'hanno resa più famosa.
ma ciò che mi ha colpito oltre alla musica è stata lei, Fiorella, una persona bellissima, dentro e fuori, splendidamente vestita di nero nella prima metà del concerto (che linea, signora mia! cinquantatre anni[:0] portati da dio) e in jeans nella seconda, con quei meravigliosi capelli rossi, si muove sinuosa per tutto il tempo, parla con dolcezza tra un pezzo e l'altro, sempre con una gentilezza, una delicatezza, una grazia incredibili... sì, mi sono quasi innamorata[I8)]