Ciao Thomas, eccoti, che piacere risentirti!!!
Naturalmente mi aggrego anch'io agli auguri di Alain per un prossimo miglioramento della tua salute!
Devo dire che, limitatamente agli album / complessi che conosco, mi ritrovo nelle tue annotazioni, soprattutto riguardo i Motorhead e i Kiss, entrambi complessi certamente non da buttare ma da cui non ho mai sentito nulla all'altezza delle mie aspettative.
Ero tentato di prendere la prima uscita dei Judas Priest visto che non ce l'ho, ma visto il tuo giudizio (e considerato anche che in edicola è già esaurito) magari soprassiedo.
Dei Saxon ho da tempi immemori Crusader e Strong Arm Of The Law: alcune cose mi piacciono, altre meno. Pensi sia il caso di insistere acquistando qualcos'altro?
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Passo invece a dare io qualche consiglio riguardo altri album che possiedo e che conosco bene, sperando che possano essere utili a chi legge. Mi rifaccio al piano dell'opera del 2021, che immagino sarà replicato pari-pari.
8 Def Leppard, Pyromania
28 Def Leppard, High'n DryA differenza di Thomas, a me i Def Leppard piacevano moltissimo (finché purtroppo non è venuto a mancare Steve "steamin'" Clark, da lì in avanti è stato solo più buon mestiere). L'album più famoso è decisamente Hysteria, per qualche ragione escluso dalla collana, ma devo dire che Pyromania e High'n'Dry restituiscono molto meglio la spontaneità e il suono un po' grezzo, molto molto inglese, del loro primo periodo. Sono entrambi dischi letteralmente imbottiti di canzoni stupende, li consiglio sinceramente. Nota a margine: i Def Leppard non sono immediatissimi e, un po' come accade col progressive, alcune loro canzoni necessitano di essere ascoltate più volte per essere apprezzate; lungi dall'essere un difetto, a mio parere questo è sinonimo di non-banalità delle loro composizioni.
16 Blue Oyster Cult, Agents of Fortune
30 Blue Öyster Cult, Blue Öyster CultI Blue Öyster Cult sono un complesso che sulla carta dovrebbe piacermi da morire, ma col quale invece stento a trovare un punto di contatto. Ho acquistato i loro 5-6 primi dischi, regolarmente li ritiro fuori, e regolarmente non riesco a trovarci un filo logico, un senso complessivo, qualcosa che mi affascini e che mi spinga spontaneamente a tornare (a parte Don't Fear The Reaper, canzone stupenda ma, per essere sinceri, ai margini del loro genere). In particolare il primo omonimo è da considerarsi imprescindibile, ma per ora non sono ancora riuscito compiutamente ad apprezzarlo. Resto in attesa di un'illuminazione.
15 Queensriche, The WarningHo già scritto numerose altre volte su questo forum che ritengo i Queensryche uno tra i complessi più bravi, più intelligenti, più affascinanti di tutti i tempi e tutti i generi. Occorre dire che suonano heavy metal vero e proprio, ma la finezza delle loro armonie e linee melodiche li avvicina per moltissimi versi alla cultura del progressive. Molti passaggi delle loro canzoni sono da sindrome di Stendahl. Disco consigliatissimo.
21 Yngwie Malmsteen, TrilogyHo sempre stravisto per Yngwie Malmsteen, al punto che da giovane ero convinto che fosse famosissimo. Mi rendo conto ora, in età adulta, che è in realtà una figura di culto solo per una cerchia di intenditori, per quanto abbastanza ampia. A mio modo di vedere è il migliore chitarrista di tutti i tempi, nel senso che è l'unico che è riuscito a fondere una tecnica sublime che gli consente d'esser considerato alla pari di Paganini in ambito violinistico, con un intenso studio del timbro che desiderava ottenere dal suo strumento (spesso simile per l'appunto al violino), con la messa a punto e la radicale personalizzazione dello strumento medesimo (non mi dilungo, ma possiamo aprire un thread apposito se qualcuno è interessato), il tutto unito al fatto che molte sue canzoni sono veramente ma veramente
molto belle: lungi dall'essere solo un
guitar hero o un frullatore di note, è un compositore davvero molto ma molto valido. Avessi dovuto dire un suo album su tutti avrei quasi certamente detto proprio Trilogy, album in cui son già maturi sia lui che il complesso che lo accompagna (i Rising Force) ma al contempo sono ancora giovanissimi e pieni di energie e di fantasia. L'album ha inoltre una trama tastieristica degna di nota, particolare che a me nel metal piace moltissimo.
49 Tesla, The Great ControversySe tra i complessi metal a mio parere i Queensryche sono al top, credo che subito sotto collocherei i Tesla: altro complesso di musicisti veramente intelligenti, preparati, e in possesso di grandi doti compositive. Il vero titolo del disco è in realtà The Great
Radio Controversy: si tratta della cotroversa vicenda della priorità dell'invenzione della radio, scippata a Nikola Tesla,
il mago dell'elettricità di cui i membri del complesso sono cultori e sulla cui figura sono tornati più volte in più canzoni. Disco che stratripa di canzoni stupende, consigliatissimo.
54 L.A. GUNS (1988)Tracii Guns (e il suo complesso L.A. Guns) sono ciò che resta di metà della formazione originale dei Guns'n'Roses, dopo che Tracii Guns ed Axl Rose si mandarono "a fare nel divertente freddo".
Disco piacevole e divertente, forse non imprescindibile, ma curioso se si vuole capire ciò che i Guns'n'Roses sarebbero potuti essere e invece non sono stati.
67 Hanoi Rocks, Bangkok ShocksÂAnche in questo caso c'è una svista nel titolo, che in realtà è
Bangkok Shocks, Saigon Shakes, Hanoi Rocks ripreso più o meno pari pari da un titolo di giornale. Gli Hanoi Rocks sono un complesso fondamentale non tanto di per sé stesso, quanto per le influenze che ha avuto su altri: avevo per l'appunto iniziato a collezionare i loro dischi - tutt'altro che facili da trovare a suo tempo - proprio dopo la decima volta in cui avevo sentito qualche musicista importante dire che era stato profondamente influenzato dagli Hanoi Rocks. Il loro genere è un metal un po' sguaiato e stradaiolo, con qualche residuo di punk leggero e molto molto glamour. Un album imprescindibile per l'influenza che ha avuto, da avere anche solo per curiosità, tenendo anche conto che non è facilissimo procurarselo in altri modi.