by highinfidelity » 08 Mar 2021, 11:00
Molti snobbano Sanremo, ma essendo tra le poche manifestazioni musicali degne di questo nome in Italia cerco sempre di seguirlo con attenzione, soprattutto da quando (ormai tanti anni) è tornato ad essere tutto dal vivo, con una vera orchestra con coro. Quest'anno, complice la "zona arancione", non me ne sono perso una serata.
La grande differenza rispetto le passate edizioni è che, a parte Orietta Berti, quest'anno non partecipavano "vecchie glorie". L'altra è che circa metà delle canzoni afferivano all'hip-hop, e dire che erano orrende è dir poco. La pochezza di questi cantantini è imbarazzante, sarà ricordato come il festival delle stecche. Io non riesco nemmeno a immaginare come si possa concepire di dedicarsi a una carriera di cantante con voci così orrende e con una preparazione così infima, eppure questi sono i tempi. Il fondo si è toccato con Fasma, a cui ufficialmente (scusa pietosa di un fin troppo comprensivo Amadeus) "non funzionava il microfono": in realtà il microfono funzionava anche troppo bene, ma non era partito l'autotune; invito tutti a verificare con le proprie orecchie la sequela imbarazzante di stecche completamente a caso di questo "cantante". Unica consolazione: sono tutti stati severamente puniti dalla classifica finale (tranne Willie Peyote, e meritatamente perché si colloca completamente su un altro livello). Mi si dirà: sei vecchio non capisci il nuovo che avanza. E va bene, sarà così, pace. In effetti ai "miei tempi" non c'era l'autotune, e si stava tutti meglio.
Le due voci migliori, di parecchie spanne, sono state quelle di Annalisa e Noemi, quest'ultima inoltre veramente bellissima dopo un impressionante smagrimento (volontario). Entrambe purtroppo vengono dalla scuola di Amici & simili, e sono prigioniere di un repertorio non certo esaltante, comunque se non altro una scuola l'han fatta, e infatti si sente. Annalisa a mio parere si è giocata testa a testa con i Maneskine il trofeo del miglior duetto: la sua pérformance in La Musica è Finita con Poggipollini alla chitarra elettrica è assolutamente da antologia. Noemi invece è rimasta penalizzata dall'accoppiamento con quel cafone di Neffa: il bifolco non solo ha sceso la scalinata per proprio conto, senza porgerle il braccio, anzi senza nemmeno aspettarla come il peggior burino, ma poi è pure andato fuori tempo in modo vergognoso; lei comunque è stata brava anche in quell'imbarazzante frangente, ma è ovvio che l'esibizione ormai era stata compromessa dal buzzurro. Ma tornando ai Maneskine: veramente emozionante il loro duetto con Manuel Agnelli (sempre "in palla" alla grande) su un pezzo nientemeno che dei CCCP, di nuovo da antologia per i secoli a venire; a mio parere la loro vittoria è stata ipotecata qui.
Ancora da antologia tutti i "quadri" di Achille Lauro, giustamente (e intelligentemente: bravo Amadeus, e bravo anche Fiorello addirittura partecipe mascheratissimo di un suo "quadro") ospite speciale fuori gara. Il suo non è un genere musicale che usualmente apprezzo, ma lo ammiro per il coraggio e l'imprevedibilità, e anche per la capacità di far convergere attorno a sè ed attivare tutte le maestranze "di contorno" necessarie per eseguire forme di spettacolo così complesse, non è da tutti.
Riguardo gli altri, ho apprezzato i Coma Cose che mi ricordavano qualcosa della Edie Brickell dei tempi d'oro; purtroppo però il loro duetto con Alberto Radius, nonostante la presenza del mitico chitarrista che si è presentato in "doppio manico", è stato abbastanza terribile, con stecche a volontà. Bel ritmo filante con un giro di basso accattivante (puntualmente colto dalla regia) per Willie Peyote, che mi ha molto divertito. Molto divertenti e simpatici anche Lo Stato Sociale, con un ritornello semplice ma mica male, e a sorpresa anche gli Extraliscio, che se non altro erano gente che sa suonare molto bene ed erano veramente divertenti nella loro follia surreale quasi steampunk. Anche Colapesce e Dimartino proponevano una canzone piacevole, con molti echi degli anni '80, nobilitata dalla adorabile presenza della pattinatrice Paola Fraschini, un bellissimo momento di spettacolo.
I rimanenti, in ordine sparso... Sulla voce di Renga niente da dire, ma stento a credere che sia la stessa persona di cui cantavo con i Tempo Perso quanto aveva fatto con i Timoria, mi chiedo spesso se sia solo un caso di omonimia. Arisa sempre brava e finalmente con un look più appagante, ma quel tipo di canzone non si può più proporre nemmeno a Sanremo. Idem per Ermal Meta, bravo e simpatico, ma deve tirare fuori un repertorio un po' più accattivante. Fedez e Francesca Michielin più bravi e più simpatici di quanto mi sarei immaginato, lui fortemente emotivo e non me lo aspettavo da un veterano del suo rango; forse alla fine un po' troppo premiati dalla "giuria demoscopica" rispetto ad altri artisti in gara, ma almeno erano bravi e tra i pochi a non steccare "a nastro". Bugo secondo me è stato ingiustamente penalizzato: non è un bravo cantante e si sa, ma a questo giro se l'è cavata piuttosto bene, al confronto di tanti altri sembrava Pavarotti, e la canzone con molti echi battistiani non era male, meritava molto di più. Interessante il pezzo di Irama trasmesso sempre in differita a causa del suo isolamento per il covid: aspettiamo con interesse sue nuove prove.
Alla fine, incredibilmente, hanno vinto i Maneskine, stento a capacitarmene ancora adesso. Anche loro provenienti da format vari, in questo caso x-factor, e va beh facciamocene una ragione. A mio parere sono emersi molto meglio nel duetto con Agnelli che non con la loro canzone in gara, ma comunque è una vittoria che mi soddisfa, sono giovani e (spero) si faranno.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________
In dubbio, consultate le
FAQ