rkive wrote:Lato A alternza di brani veloci-lenti.
Lato B 4 hit in una cornice di 2 brani "ipnotici".
I have the touch: Partenza travolgente.
Family snapshop: Primo brano "oscuro".
D.I.Y.: veloce e migliore della versione in studio.
The family and the fishing net: Secondo brano ancora più oscuro.
I go swimming: Fine "liberatoria" della prima parte.
San Jacinto: Inizio "ipnotico" della seconda parte.
Solsbury hill: Inno di Peter "evergreen".
No self control: più lento della versione in studio.
I don't remember: Hit a colpi di chitarra.
Shock the monkey: Hit e "duetto" con il pubblico.
Humdrum: preparatorio al gran finale:
Biko: Inno "manifesto" e congedo da "brividi".
Della serie errare umano, perseverare...
I Have The Touch.
Inizio travolgente dove abbiamo l'idea di come sarà la musica che ci attende:
la batteria di Jerry Marotta e il basso di Tony Levin sono i protagonisti, la chitarra di David Rhodes dà alcune linee guida, le tastiere di Larry Fast sono il magico sottofondo.
Peter Gabriel canta "Shake those hands, shake those hands- Give me the thing I understand" e fa capire il suo rapporto quasi "mistico" con il pubblico.
Family Snapshot.
Brano lento che diventa poi più veloce, dove si racconta l'attentato ad un uomo politico.
Nella malinconica conclusione, Peter Gabriel s' immedisima nella solitudine del killer che ricorda la sua triste infanzia.
D.I.Y.
Atmosfera quasi rock per l'inno D.I.Y. "Don't tell me what I will do, 'cause I won't ".
Più veloce dell'originale, ma il bello di Plays Live è che tutti i brani hanno un energia diversa e meno "sofisticata" della versione in studio.
The Family and the Fishing Net.
Brano drammatico dove la vita di coppia si trasforma in rito voodoo...
Vows of sacrifice, headless chickens- Dance in circles, they the blessed- Man and wife, undressed by all Their grafted trunks in heat possessed.
Le lyrics di Peter Gabriel sono molto dark, daltronde era il periodo di Security!
I Go Swimming.
Forse è la canzone più debole, anche se molto rock e divertente (ma in un concerto ci vuole un brano così per il pubblico)!
Il testo è quasi uno spot per chi vuole praticare il nuoto, ed è una buona conlusione per l'ascolto della prima parte di Highlights
San Jacinto.
Le tastiere di Larry Fast sono in primo piano, poi la parte ritmica e il canto di Peter Gabriel ci danno quell'atmosfera "indiana" come la Monument Valley dei mitici film western.
Solsbury Hill.
Che dire è il nostro inno e non ci stancheremo mai di ascoltarlo.
Anche se totalmente diverso dalla versione in studio, ma sappiamo che il Peter Gabriel di Melt e Security aveva abolito quasi ogni punto di riferimento con la musica pop.
No Self Control.
Molto più lenta e cupa dell'originale di Melt, ma daltronde era l'unico modo per sostituire le marimbas di Morris Pert e la voce magica di Kate Bush.
I Don't Remember.
Qui è la chitarra di David Rhodes che scandisce il ritmo, forse uno dei brani più semplici e originali di Peter Gabriel.
Chissà se il "Non mi ricordo" si riferisce ad una famosa band dove in passato era stato il cantante.
Shock the Monkey.
Non so perchè molti non impazziscono per questo brano, che per me è emozionante quasi come Solsbury Hill.
E poi è stato un ritorno alle origini di Peter Gabriel, vedi il volto dipinto da scimmia come si vede nella copertina dell'album!
In The Humdrum.
In Peter Gabriel Car era la mia ballad preferita e mi fa piacere che sia presente anche in questo Highligths.
La parte finale musicalmente è più chiara e questo è il pregio delle versioni live.
Biko.
Inno conclusivo dove Peter Gabriel canta con il cuore ed emoziona il pubblico che si unisce nel coro finale.
Il successo di Biko porterà la musica di Peter Gabriel verso direzioni strumentali (world music) che diverranno
(ahimè) realtà da Passion in poi.