L'ho ascoltato il giorno in cui è uscito, e devo ammettere che allora ne fui abbastanza annoiato... forse non ero nel
mood per le armonie Banksiane che - ovviamente - abbondano qui come nelle opere orchestrali precedenti.
Tony non è un compositore nel senso classico del termine (lui stesso umilmente lo ammette, a differenza di altri...) non lavora "verticalmente" sul contrappunto ma predilige l'andamento "orizzontale" di melodia e armonia, tipico dell'autore moderno che è ed è sempre stato. Approcciarsi alla sua musica per orchestra col pregiudizio "classico" è partita persa in partenza. Da qui la mia prima impressione poco positiva (che in tal senso vale anche per
Seven e
Six)...
Se tuttavia lo si ascolta per quel che è, cioè un disco di brani per tastiere di un musicista rock arrangiati per orchestra, vi sono molti momenti gradevoli e per nulla banali, puro Banks insomma.
Poco fa riascoltavo
Prelude To A Million Years e vi ho colto la fugace citazione della melodia finale di
Entangled, che ricorre due volte nel brano e che inevitabilmente mi ha strappato un sorriso.
...Per non parlare di
Ebb And Flow che (oltre che nel titolo) ripetutamente strizza l'occhio al celebre ritornello di
Ripples, al punto di essere quasi una fantasia sul tema.
Il pianoforte, confermo, è costantemente soffocato nel mix e questa non può che essere una scelta dell'autore... mi viene da ripensare a quel primo concerto dei Garden Wall alla Charterhouse in cui lui stava sotto al palco col pianoforte e nessuno si accorgeva di lui. Forse in questo Tonino non è poi così cambiato, dopo tutto.
Ripples never come back.