Avevo detto che non ci sarei andato e invece... ci sono andato! Complice una telefonata dell'arcinoto utente Spillo, mi sono aggregato in
last minute alla simpatica combriccola sabaudo-ligure dello "Zampa", di Papa Mino I° e consorti (assente purtroppo la highinfidelita), iniziando con una divertente chiacchierata in pizzeria con i Musical Box seduti al tavolo a fianco.
Metto subito le mani avanti: sono molto contento d'esserci andato, anche perche' non avevo mai avuto modo di vedere le famose diapositive in proiezione sui tre schermi retrostanti il palco, e
vanno viste.
Purtroppo ho sentito Spillo molto negativo sulla possibilita' che la ben nota ricostruzione filmata di un'intera performance di The Lamb - quella messa assieme da Serge Morissette - sara' mai pubblicata su dvd, per cui, come gia' dicevo sopra, lo spettacolo dei Musical Box e' (stato) una delle rare occasioni in cui ci si e' potuti fare un'idea di come fosse l'esecuzione nel suo complesso.
Purtroppo pero' e' accaduto quanto mi attendevo: spettacolo bello e interessante e ben fatto, ma che non mi ha emozionato particolarmente; e' mentalmente impossibile dissimulare l' "effetto
tribute band". Per quanto riguarda il complesso, ahime', si sono sentiti alti e bassi. Il tastierista e' palesemente non all'altezza; sul momento (vista la fama dei Musical Box e anche quanto si fanno pagare) credevo fosse un problema di amplificazione o effettistica: sentivo dei fuori tempo paurosi ma non potevo credere che provenissero direttamente dalle mani dell'esecutore. A fine spettacolo, tuttavia, il "solito" Spillo mi ha informato che il tastierista storico dei MB e' stato sostituito dall'attuale, che non e' adeguato al livello del gruppo e viene sovente criticato. Meglio chitarrista e bassista, anche se (in proporzione al prezzo non popolare dei biglietti, che presuppone una
band di primissima qualita') non mi hanno mandato proprio in estasi.
Bravo il cantante. Molti brani scivolano via senza punti notevoli, ma in altri, in particolare nei brani piu' riflessivi (su tutti Carpet Crawlers e Chamber of 32 Doors) e' evidente che ha studiato molto a fondo i vocalizzi e l'apertura delle vocali
growl di Peter Gabriel, e la somiglianza in questi passaggi e' veramente impressionante. E' stato anche bravo a ricordare le "storielle" gabrieliane con inseriti qui e li' vocaboli in italiano, proprio come faceva lui.
Soprattutto, sono rimasto molto colpito dal batterista. A parte la sua abilita' tecnica, ha ricostruito un insieme di percussioni che va molto ma molto vicino a quello di Collins, non tanto nell'assortimento quanto soprattutto nelle modalita' di accordatura delle pelli, timbro, eccetera. Mi ha impressionato moltissimo: non avevo mai sentito un'esecuzione di questi brani che soprattutto
timbricamente, sottolineo, andassero cosi' vicini all'originale. La sua postazione era molto in vista sul palco e un'attenta osservazione di cio' che faceva mi ha permesso di comprendere ancora una volta di piu' quale maestro assoluto delle percussioni sia stato Phil Collins.
Bella serata, speriamo di ritrovarci presto!