by aorlansky60 » 30 Apr 2010, 08:27
provo a rispondere ad ogni argomento elencato da GenesisForever nel suo post di apertura :
(purtroppo -temo- sarò lungo pure stavolta)
- TASSE E EVASIONE
qui occorre fare un preambolo: in uno Stato che si possa definire CIVILE, LIBERALE e DEMOCRATICO, occorre che ogni suo cittadino possegga la coscienza del ritenere GIUSTO il dovere pagare le (poco amate) tasse per sostenere lo Stato da vedersi come INTERA COLLETTIVITÀ per il bene di tutta quest'ultima, NESSUNO ESCLUSO.
Ora, mi chiedo e vi chiedo: come è possibile, nel ns paese, formare una coscienza collettiva tale come dicevo prima, se gli esempi peggiori, per quanto riguarda illegalità ed illeciti vari, ed il "non rispetto delle regole", vengono proprio dalle classe politica che ci governa(o buona parte di essa)?
Uno che riveste attualmente una delle cariche istituzionali principali dello Stato, affermò alcuni anni or sono quand'era all'opposizione che "evadere le tasse è giusto se queste sono troppo elevate" [:-j] (sic)al di là della dichiarazione in se, che io non posso che giudicare come MISERABILE, è lecito chiedersi:
perchè sono così alte? risposta banale: perchè NON LE PAGANO TUTTI.
Questo è un paese dove la predisposizione per l'evasione fiscale è contenuta nei cromosomi di molti dei propri cittadini, prima ancora di essere incoraggiati a perseguire tale pratica da dichiarazioni infelici come quella che ho ricordato prima, da comportamenti "poco leciti" di buona parte di chi occupa il potere (non è per fare di ogni erba un fascio, basta andare a vedere tra i 1000 senatori&deputati attuali, quanti hanno "pendenze" con il codice civile o penale), e da un esercito di commercialisti adeguatamente preparati ad "aiutare" in tal senso chi per sua fortuna o scelta di vita, si è trovato a condurre una professione che gli consente lauti guadagni(e laute evasioni).
Anche qui non intendo fare "di ogni erba un fascio", mettevo solo le mani avanti e mi preparavo a sostenere che quei famosi 250 miliardi di € di imponibile annualmente sottratti al fisco italiano, non lo sono per opera dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati di questo paese(poi, visto che siamo ormai nelle mani di uno che ci incanta con le sue televisioni raccontandoci quello che vuol far credere, magari salta fuori che i commercialisti e le partite iva e le società di capitali non hanno colpa in questo e che ad evadere è solo il Papa, dotato comunque di un assetto economico -lo IOR- non indifferente... chiedo scusa per il sarcasmo...)
Per farla breve e chiuderla, perchè non si consente a tutti i cittadini possessori di codice fiscale di potere scaricare l'IVA, e non solo ai detentori di partita IVA?
Chiediamocelo tutti, perchè questa è una delle chiavi per abbattere l'evasione fiscale in Italia, che negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni a dir poco folli e vergognose.
Chi evade nel proprio interesse lo fà dimenticandosi l'obbligo morale di sostenere il più debole, perchè alla fine uno Stato è formato sia da intelligenti che sprovveduti, fortunati o meno, volenterosi o meno. Purtroppo anche dai "furbi".
Negli USA le infrazioni fiscali sono puntite in modo durissimo; il deterrente serve per mettere un allarme(efficace) verso coloro che sarebbero intenzionati all'illegalità fiscale, ma occorre ricordare che in quel paese a TUTTI è consentito di scaricare l'imposta locale simile alla nostra IVA, cosa che di fatto scoraggia l'evasione.
- SPESA PUBBLICA
qui si va a toccare uno dei "noccioli" del problema "italia"
Un apparato pubblico organizzativo come ci siamo costituiti da decenni quali COMUNI-PROVINCE-REGIONI non è male in se; può andare bene in un paese come la Germania che possiede un economia ed un PIL in grado di poterlo sostenere; il fatto è che l'Italia, con le risorse che ha a disposione quali le entrate fiscali(le tasse, tolta l'evasione fiscale...[.-j]), non solo oggi ma almeno da un decennio NON È PIU' ASSOLUTAMENTE IN GRADO DI RIUSCIRE A SOSTENERLO, SE NON ACCUMULANDO ANNO DOPO ANNO DEBITO PUBBLICO, e i dati di Banca Italia parlano chiaramente.
E a maggior ragione oggi, in cui i riflessi dovuti alla crisi economica "mordono" da tutte le parti.
Altro settore drammatico, quello della sanità.
L'ultimo dato dell'Istat è preoccupante a dir poco; solo le regioni del nord italia(veneto e liguria a parte) posseggono bilanci non in debito; anche la toscana è "a posto"(anzi, una delle migliori come modello organizzativo e per efficienza) ma dal Lazio in giù È UNA TRAGEDIA DI PERDITE! Per farla breve, da dati ISTAT, il "rosso" di bilancio a livello nazionale per il 2009 è di 3,5 miliardi di €, l'80% dei quali da ascrivere a tutte le regioni del centro sud, con il vertice della regione Lazio che da sola possiede un debito di 1,5 miliardi di €!!!
Ora, ricordo i proclami elettorali sia di destra che di sinistra 2 anni fà, allorchè TUTTI erano concordi nell'attribuire alle Province un ruolo inutile ed uno spreco eccessivo (almeno 15 miliardi di € all'anno), concludendo che "OCCORRE ABOLIRE LE PROVINCE".
si, bene, ottimo, ma... l'apparato delle province italiane occupa attualmente oltre 80.000 dipendenti, non tutti i quali sono dirigenti e posseggono uno stipendio relativo.
Se si decide di abolire dall'oggi al domani LE PROVINCE, dove collochiamo comunque quelle decine di migliaia di dipendenti normali, che con quello stipendio alla fine ci vivono?
Non ho ancora affrontato il tema degli enti "strani" che ancora vivacchiano grazie a sovvenzioni statali accordate loro da decenni... non oso nemmeno immaginarne il numero totale, anche se in fondo so benissimo che sono ragguardevoli... eh si, come diceva una vecchia canzone di Celentano(Svalutation)degli anni 70 particolarmente tornata in voga per i temi trattati, "in fondo l'america è qua..."
Insomma il quadro mi sembra chiaro: occorre che qualcuno si faccia carico di prendere decisioni importanti, dolorose ed impopolari nel mettere mano a tutti i settori che ho elencato per abbattere i costi che sono diventati insostenibili per il ns paese, proprio quello che ci chiede da anni la C.E.
A parole lo stanno promettendo tutti, ma a fatti nessuno ha il coraggio di farlo per il timore di innimicarsi il potenziale elettorato...
- FEDERALISMO FISCALE
altro concetto di non facile risoluzione, secondo me;
Un traguardo a cui molte regioni, specie le più ricche del nord italia, aspirano da tempo per ovvi motivi...
È ormai noto, da decenni, lo scompenso economico tra nord e sud italia.
Il problema del sud, lo ribadisco, si chiama "mafia", "camorra", "n'drangheta", "sacra corona unita", "chi più ne ha più ne metta"
con questo non intendo dire che tutto il sud, nei propri cittadini, sia affiliato; intendo dire che queste organizzazioni criminali sono talmente radicate nel territorio da avere costruito e stabilito, da decenni, un organizzazione sociale parallela a quella dello Stato, in grado di controllare TUTTI gli aspetti della vita socio-economica.
Perchè non esiste al sud, un sano tessuto imprenditoriale privato come quello del nord italia?
semplice, perchè per qualunque imprenditore che decida di andare ad investire al sud, egli non dovrà solamente pagare il dovuto(le tasse) allo Stato Italiano, ma si troverà soprattutto a fare i conti con la "mafia"...
Questo scoraggia CHIUNQUE ad andare ad investire al sud (salvo magari grossi nomi industriali come la Fiat CHE DI CERTO, A SUO TEMPO, È DOVUTA NECESSARIAMENTE "SCENDERE A PATTI" CON LA mafia SEPPURE IN FORMA SEGRETA ED UFFICIOSA, PER POTERLO FARE)
ED È IL MOTIVO PER CUI CAPITALI ESTERI SE NE STANNO BEN ALLA LARGA DAL NS PAESE ED IN PARTICOLARE DAL SUD ITALIA.
Se il "federalismo" consentirà alle regioni del nord di tenersi tutta la ricchezza derivanti dalle loro risorse, io mi chiedo come faranno le regioni del sud a "sopravvivere", considerando il loro stato attuale.
Che si basa sull'assistenzialismo pubblico.
Non è una critica, ma una necessità derivanti da quel tragico assetto societario; dove c'è meno possibilità di lavoro -al sud- il meccanismo che si è instaurato ormai da tantissimo tempo è del tipo :
"tu fai un favore a me che io ne faccio uno a te" = "tu dammi il tuo voto politico, ed anche quello di tutta la tua famiglia, che io ti garantisco un posto pubblico in modo da far campare te insieme a tutta la tua famiglia"
Insomma, io non la vedo per nulla semplice...
- MAFIA E MEZZOGIORNO
eccolo qua, "il" problema...
ma anche se si "militarizza" tutto il sud, cosa si risolve? secondo me nulla.
È tutt'ora molto radicato, quel potere.
Il risultato dell'assenza di qualsiasi tessuto imprenditoriale privato in quei territori, per i motivi che descrivevo prima.
È giusto combattere le mafie con ogni mezzo a disposizione, però occorre anche cercare di attuare un profondo cambiamento sociale e del modo di pensare della gente:il sud è territorio dalle grandi risorse sapendolo sfruttare a dovere, e non penso solo al turismo.
Oltre a debellare la criminalità organizzata, occorre creare un tessuto imprenditoriale che si ponga come alternativa allo Stato come risorsa pubblica.
Solo in questo modo il sud comincerebbe a crescere e a svincolarsi dall'assistenzialimo statale.
A dirlo a parole è facile; realizzarlo è tutt'altra cosa, me ne rendo conto, però la chiave per uscire definitivamente dalla schiavitù delle mafie seconde me passa da qui.
- POLITICI
questa problematica coinvolge non solamente la punta dell'iceberg del Senato e della Camera (1000 tra Senatori e Deputati) ma anche il famoso apparato Comuni-Province-Regioni di cui parlavo prima.
Ma coinvolge anche un altro problema: la propensione alla corruzione della politica e della pubblica amministrazione nel ns paese, e gli intrecci di queste con le organizzazioni criminali del punto precedente; E QUESTO È UN PROBLEMA CHE NON TOCCA TANTO E SOLO IL SUD, QUANTO INVECE IL NORD, TERRA RICCA DOVE È PIU' GRANDE "LA TORTA" DA SPARTIRSI.
Il problema del numero elevatissimo di esponenti totali è poi disarmante: io mi chiedo com'è che in un paese che possiede 300 milioni di abitanti, gli USA, con uno spazio infinitamente più grande del nostro, sia sufficiente un numero totale di molto minore rispetto al nostro nell'apparato politico per riuscire a garantire lo svolgersi della normale vita politica e delle pratiche nella pubblica amministrazione al servizio del cittadino...
sarà che la vera america è qui, e non nel nord america...
- INPS
penso siamo tutti quanti d'accordo nel giudicare chi vive alle spalle dello Stato (e del prossimo che finanzia lo Stato cioè tutti noi) esibendo una falsa invalidità, ma questo è lo stesso risultato dei punti precedenti dovuti all'assistenzialismo al quale ricorre il sud a causa di carenza di lavoro, dovuta alla mancanza di un forte tessuto imprenditoriale privato che si possa contrapporre allo Stato come capacità di assorbimento di lavoro... il tutto abilmente regolato dalle solite attività ed organizzazioni illecite-criminali, il solito GRANDE problema italiano ben noto anche all'estero e nei paesi europei a noi vicini...l'interrogativo piuttosto, visto che si parla di INPS, è un altro:
PER QUANTO TEMPO SARA' SOSTENIBILE L'ATTUALE SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO?
visto i tempi che corrono, con il paese che ha smesso di crescere e produrre ricchezza (2008 -1,0% di pil; 2009 -5,3% di PIL) è quanto meno lecito chiederselo... e le prospettive per il futuro non mi fanno intravedere nulla di buono.
Purtroppo, la risposta è tutta nei numeri di bilancio: se l'Italia è in grado di ripartire come PIL già da quest'anno, e se possiede la capacità di mantenere tale crescita nel tempo, il sistema è tutto sommato gestibile e sostenibile, altrimenti nemmeno io vedo altra soluzione di quella di mettere di nuovo mano al sistema pensionistico da com'è regolato attualmente... con tanti auguri per quelli della mia generazione ai quali mancano ancora 10 anni per poterne usufruire... e con tante grazie alle scelte scriteriate di chi, negli anni 80, ha permesso ai pubblici dipendenti italiani di andare in pensione a 40 anni con poco più di 20 anni di contributi versati...
- CONCORRENZA SLEALE
Questo è un altro di quegli argomenti che in ottica di economia globale sono diventati piuttosto scottanti.
E l'argomento non è affatto semplice.
È senz'altro vero che la Cina, da quando si è risvegliata dal torpore comunista aprendo alle economie occidentali, da almeno 10 anni ha letteralmente massacrato queste ultime o meglio quelle che hanno cercato di andare in diretta concorrenza con la Cina, gara praticamente già persa in partenza, perchè i cinesi sono in grado di produrre ad un costo di manodopera infinitamente inferiore rispetto all'occidente regolato da un minimo di vigilanza sindacale e contrattuale.
Ma per come è regolato economicamente e industrialmente adesso il mondo, purtroppo bisogna andarci piano a pensare di introdurre misure protezionistiche atte a difendere le proprie economie.
Si corre il pericolo di generare attriti, poi sfocianti in qualcosa di assai più problematico...
Ormai tutti i beni di consumo sono costruiti in cina (per ovvi motivi legati alla competitività); non penso certo agli alimentari che comunque vengono importati dalla Cina in quanto molto convenienti(sic), ma mi riferisco a tutta l'elettronica di consumo, passando per una serie infinita di pezzi accessori meccanici.
L'Occidente ha bisogno della Cina (a scriverlo 20 anni fa sarebbe stato un paradosso) cosi come la Cina ha bisogno dell'Occidente.
L'Occidente deve acquistare beni Cinesi, così come questi devono esportarli all'Occidente.
È il motore dell'attuale civiltà dei consumi; sbagliato o giusto che sia, ma è così.
E non va dimenticato in quest'ottica, il fatto che la Cina è attualmente il maggior sostenitore del debito pubblico USA, altro paese nel quale lo stato del deficit e debito pubblico sono arrivati a livelli drammatici (anche in casa loro, i pubblici finanziamenti sono dovuti correre in aiuto della finanza privata agonizzante);
lo stesso Bernancke, pochi giorni fà, ha suonato il campanello d'allarme sui conti USA affermando che "a breve potrebbero diventare insostenibili"...
e sappiamo che gli USA sono il "faro" dell'economia occidentale, in particolare dell'Europa, sempre molto sensibile agli esiti della Borsa Statunitense...
Questo dannato garbuglio ci tiene attualmente per i cosiddetti... quindi non è facile, soprattutto in un momento come questo, dove la recessione ha attanagliato tutti i mercati che sono legati tra essi, parlare di misure a protezione della "propria" economia... ormai il mondo è cambiato, è "globalizzato"(sic)...
non so quanto abbia ancora senso parlare di "propria economia" a livello industriale...
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...