by Duke59 » 06 Aug 2006, 10:19
Dato che si parla della Locanda, essendo io originario di Asti (dove sono nato ed ho vissuto per trent'anni), ho alcune piccole curiosità da raccontare relative a quel periodo.
Entro nella macchina del tempo ....
Come potrete immaginare ad Asti la LDF, dopo aver pubblicato "Forse le lucciole ..." era diventata molto famosa. Ma anche prima di quel disco il gruppo si era fatto notare per la sua bravura; infatti negli anni settanta capitava spesso di trovare la Locanda come gruppo spalla nelle date piemontesi di artisti più affermati come PFM, Orme, Area e Banco. In quel periodo nel gruppo non era ancora entrato il cantante Sasso, e - se non ricordo male - il canto se lo dividevano il chitarrista-flautista Ezio Vevey e il chitarrista Alberto Gaviglio.
La prima volta in assoluto che li ho sentiti suonare, stavano eseguendo una cover di Lilywhite Lilith [:D] alla Festa dell'Unità (credo che fosse il 1974 o il 1975).
Ricordo che rimasi molto impressionato dalla loro bravura.
Salto ora al 1981, anno in cui iniziai a suonare con un gruppo rock con degli amici; avevo 22 anni e la Locanda delle fate ormai non esisteva più.
Per combinazione uno di questi miei amici (Gabriele, il chitarrista) suonava anche in un altro gruppo che faceva serate nelle discoteche ... e, guarda caso, il batterista di quell'altro gruppo "dance" era proprio l'ex batterista della Locanda delle fate, Giorgio Gardino [:D].
E così, per via del rapporto di amicizia di Gabriele con Giorgio Gardino, il nostro gruppo rock appena formato si ritrovò a provare proprio nella catacomba che pochi anni prima era stata la sala prove della LDF (e dove immagino fossero stati composti ed arrangiati i brani di "Forse le lucciole ...").
Per chi conoscesse Asti, la catacomba-sala prove si trovava in Corso Savona [:D]
Come potrete immaginare l'idea di provare nello stesso scantinato dove pochi anni prima la celebre LDF aveva lavorato, fu parecchio emozionante.
E fui ancora più emozionato quando mi accorsi che, nel garage per il quale si transitava per giungere nella catacomba insonorizzata, giacevano, abbandonati in mezzo ad un mucchio di ciarpame, un Mellotron ed una pedaliera Moog Taurus Bass [:0][:0]
Erano gli strumenti utilizzati a suo tempo dalla LDF, ormai abbandonati e in disuso.
Purtroppo erano proprio in condizioni disastrose e, nonostante alcuni tentativi, non ci fu possibile rimetterli in sesto ... ma per un momento io e miei amici avevamo accarezzato l'idea di poterli riparare ed utilizzare nei nostri brani [:p]
Ricorderò per sempre i lunghi pomeriggi estivi del 1981 (all'epoca ero studente universitario), passati da solo in quella sala prove, con a disposizione svariate tastiere (tra cui un sintetizzatore ARP Odissey), una batteria, effetti vari ed amplificatori [:p] - impegnato a "scrivere" musiche per il "mio" gruppo e a provare gli arrangiamenti.
Sicuramente è stato uno dei momenti più intensi e stimolanti della mia vita (finora, naturalmente [:D])
In quegli anni ho poi avuto modo di conoscere (anche se in modo solo superficiale) due dei (ex) componenti della Locanda: il batterista Giorgio Gardino e il barbuto tastierista Oscar Mazzoglio.
Vi posso assicurare che - nonostante avessero avuto motivi "validi" per montarsi la testa - erano rimasti persone di una modestia impressionante.
All'epoca della relativa celebrità della LDF, il batterista Giorgio Gardino lavorava come operaio in una fonderia, mentre il tastierista Oscar Mazzoglio faceva il commesso in un negozio di strumenti musicali. In seguito - oltre a dare lezioni private di musica - Oscar lavorò per qualche anno come operatore ecologico comunale (ma all'epoca si usava ancora il termine "spazzino").
Per cui nel periodo 1978-1980 ad Asti era cosa usuale trovare Oscar [conosciuto ai più come "il tastierista della Locanda"] in giro per la città, che spazzava le strade o che svuotava i cestini dei rifiuti. Intendiamoci, non che in questo lavoro ci fosse qualcosa di disonorevole ..... ma pensate un po' che paradosso.
Sono contento di sapere che ora hanno deciso di tornare a fare musica.
Il tifo (calcistico, musicale, politico, religioso)
è ... una MALATTIA DISTRUTTIVA.
(Io)