by aorlansky60 » 03 Feb 2009, 09:44
Ormai io sono uno che non crede più ai politici(almeno in questo paese), di qualsiasi corrente essi siano, e al "fumo" di parole che
cercano di spandere per incantare il popolo e così coprire i problemi di questo paese, che si possono
riassumere in pochi punti chiave:
-1 L'Italia è un paese dove la corruzione nella pubblica amministrazione(parlo ovviamente dei vertici), è
a livelli elevati, certificata assai più alta della media dei paesi industrializzati.
-2 L'Italia è un paese dove l'evasione fiscale è tra le più elevate (forse la più elevata) dei paesi
industrializzati.
-3 L'Italia è un paese che deve misurarsi con fenomeni di criminalità organizzata (si chiamino mafia, camorra,
'ndrangheta, sacra corona unita, poco importa) che non ha eguali nel computo dei paesi industrializzati.
Grazie agli intrecci di queste organizzazioni con la politica e la pubblica amministrazione(vedi punto 1),
queste organizzazioni ormai sono da considerare tra le più floride industrie italiane, quasi a contendere
all'ENI il primato assoluto per utili, tanto più che i loro utili sono praticamente "esentasse", dato che le
uniche voci in uscita nel libro spese sono costituite da quelle per gli ingranaggi da "ungere"(politica e
pubbl.amministrazione) per ottenere gli scopi economici che si prefiggono.
-4 L'Italia è un paese che si è costruito un apparato pubblico burocratico-amministrativo, costituito da
Comuni, Province, Regioni, Comunità montane, etc che non ha eguali nel resto del mondo, apparato che incide
in maniera significativa e più di qualsiasi altro paese industrializzato nell'erodere i bilanci pubblici.
La somma di questi 4 punti fondamentali (ne potrei citare altri ma non intendo tediarvi oltre) porta a
quella che, come diceva un saggio (Antonio De Curtis, alias TOTO'), "è la somma che fà il totale", cioè il
terzo debito pubblico mondiale (dopo USA e Giappone), con il particolare che l'italia non possiede (come USA
e Giappone 1ma e 2da rispettivamente) la terza economia più forte a livello di PIL di questo pianeta (anzi!).
Questo significa che, con la crisi economica mondiale in atto, il ns paese -che ormai fa parte di un sistema
economico quale la Comunità Europea dove circola la moneta unica- non può attuare scelte per proprio conto
come faceva in passato (come per es. la svalutazione della lira per essere più competitiva con l'estero)
perchè deve rendere conto dei propri bilanci ai vertici Europei, perchè questi entrano a far parte
della media economica della Comunità Europea decretandone il buon andamento o meno e il grado di competitività
con il resto del mondo.
Ecco allora che, a differenza di altri paesi come l'Inghilterra che ha un rapporto debito pubbl./PIL al 45%,
oppure Francia e Germania i cui reciproci rapporti sono al 65-64% dati al 2008, l'Italia che si trova con un
rapporto oltre il 100%, NON PUO', perchè monitorata dalla UE, e NON HA i margini di manovra per contenere od
arginare la crisi di cui dispongono i paesi che ho citato. Infatti, se ve ne siete accorti, il governo ha
annunciato a parole tante belle promesse, miliardi di euro a destra e manca, ma di concreto NULLA. E per
fortuna che ancora non è "saltato" nessun istituto di credito nazionale di un certo livello (l'unica a
scricchiolare è Unicredit...), a differenza di USA, UK, Francia, Olanda, Belgio e Germania, paesi nei quali lo
Stato è dovuto entrare massicciamente nel capitale di istituti bancari per arginarne e tamponarne crisi di
liquidità impossibili da immaginare anche solo pochi mesi prima...
Restringendo al settore auto, uno di quelli che maggiormente contribuisce al dato del PIL, la differenza con
gli altri paesi vicini è palese e si mostra in tutta la sua evidenza: l'Inghilterra ha annunciato (e già votato
in parlamento) aiuti per 2,5 miliardi di sterline, la Francia 5 miliardi di euro, la Germania altrettanti,
mentre in Italia si discute per alcune centinaia di milioni di euro...
Non credete ai politici, quando dicono alternativamente -quelli di destra e di sinistra quando sono al governo-
di avere "ripianato" i conti pubblici, perchè è una storiella che non fa ridere neppure i sassi.
Guardate, io sono uno che crede ai numeri (possibilmente esatti e non truccati) e che ha preso l'abitudine,
da anni, di andare nel sito di BankItalia che mensilmente pubblica i dati relativi al debito pubblico;
mi piacerebbe mostrarvi il grafico che se ne ricava, perchè esso è in grado di parlare più di tutti i politici
di questo paese messi insieme... scrivo solo qualche dato:
2001 entità del deb.pubbl. = € 1.336.038 - rapporto DEB/PIL = 109,51%
2002 entità del deb.pubbl. = € 1.360.225 - rapporto DEB/PIL = 107,95%
2003 entità del deb.pubbl. = € 1.389.575 - rapporto DEB/PIL = 106,89%
2004 entità del deb.pubbl. = € 1.440.856 - rapporto DEB/PIL = 106,65%
2005 entità del deb.pubbl. = € 1.511.198 - rapporto DEB/PIL = 106,20%
2006 entità del deb.pubbl. = € 1.582.009 - rapporto DEB/PIL = 106,96%
2007 entità del deb.pubbl. = € 1.598.971 - rapporto DEB/PIL = 104,17%
2008 entità del deb.pubbl. = € 1.670.622 - rapporto DEB/PIL = 107,50%
il dato del 2008 è fermo ad ottobre, ultimo aggiornamento da parte di BankItalia
L'Italia è un paese che si divora mediamente 60milardi di euro all'anno in debito pubblico
L'entità del debito pubblico in se non sarebbe un problema (ricordo che quest'anno gli USA hanno raggiunto la
ragguardevole cifra di 10.000 miliardi di $ di debito pubblico, ma il fatto è che il loro PIL è valutabile in
15.000 miliardi di $, quindi il loro rapporto è meno tragico rispetto al nostro...) se non è che esso va
raffrontato al PIL per avere un idea del grado di competitività di un dato paese e di conseguenza avere l'idea
di quale garanzia questo dato paese è in grado di fornire, anche per potenziali investitori esteri.
Il problema vero è che l'Italia è un paese che NON CRESCE economicamente : poca cosa negli anni precedenti
(+1,8% nel 2006, + 1,5% nel 2007, comunque distante dalla media di crescita europea) e praticamente ZERO o
anche meno per quelli successivi - per il 2008 -0,6% dato ancora da confermare perchè manca il IV trimestre,
per il 2009 le previsioni sono di un -2,0% e per il 2010 stima di -0,1%...
Però quest'anno e per il 2010, temo che l'andamento del debito non starà fermo come il PIL, crescerà ai soliti
livelli degli anni precedenti, per cui mi stupisco anche della leggerezza di certe affermazioni, tipo quella
del nostro (poco, almeno da parte mia) stimato presidente del consiglio quando dice che "un -2,0% non è un
dramma, al limite si tornerà al 2005..." perchè sono a testimoniare della superficialità di chi ci governa;
con queste cifre, l'Italia rischia di "forare" il rapporto del 110% alla fine di quest'anno, ed è un dato che
dovrebbe allarmare, anche considerando l'entità della crisi economica globale in atto, che non ha precedenti
per portata, e le incertezze ad essa
legata per il futuro. Chi si occupa di storia sa che la grande depressione del '29 è datata tale per il crollo
della borsa USA dell'ottobre 1929, ma gli anni più oscuri furono quelli successivi, in particolare il '30 ed il
'31, anno in cui la borsa americana toccò i minimi e la crisi si espanse fino all'Europa, ed il livello di
disoccupazione dei paesi industrializzati -Europa e nord America- toccò vertici drammatici, portando molti di questi paesi
ad inasprire misure auto protezionistiche che segneranno la storia nel decennio successivo...
Per concludere, io dovrei andare in pensione nel 2020, secondo le disposizioni attuali in materia, ma non
sono per niente certo che il sistema pensionistico italiano sia ancora sorreggibile per quella data, e di
questo ringrazio un intera classe politica che ci ha governati almeno da 40 anni ad oggi.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...