La rivincita del DISCO NERO

Strumenti musicali, tecniche e tecnologia del suono; inserzioni e richieste/offerte di collaborazioni; domande e risposte per addetti ai lavori.

La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 22 Apr 2021, 11:48

...leggere questo farà molto piacere a MARCO "HighInfidelity" [;)]

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultur ... 58e4d.html

...so di un qualche thread già aperto [da tempo] in tema di vinile, ma non avendolo trovato ho aperto un nuovo topic... ovviamente la notizia linkata su rende felice anche "aor" [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 22 Apr 2021, 18:18

Sentito oggi in radio!!! [8D] Effettivamente curavo con certosina pazienza una serie di thread in cui si rimarcava come il 33 giri fosse da ormai molti anni l'unico supporto le cui vendite fossero in crescita: una crescita che negli ultimi anni era a doppia cifra, e ora leggo essere addirittura a tripla cifra!!! E finalmente è arrivato anche lo storico sorpasso!

Ovviamente festeggerò degnamente la notizia [:D] ma devo dire che comunque è una notizia non priva di ombre... Il CD per me equivale a spazzatura (non dal punto di vista sonoro, ma come oggetto collezionabile) però comunque era un supporto fisico, per quanto orrendo. La sostituzione di un supporto fisico, per quanto brutto, con "download" immateriali di vario tipo, secondo me non è comunque una buona notizia per quanto riguarda la cultura musicale, soprattutto dei più giovani (noi triassici ormai la nostra cultura ce la siamo fatta, quand'era il momento buono). Sarebbe una buona notizia se le vendite del 33 giri avessero eroso sia il mercato dei CD sia quello dei download, è questo credo sia in parte vero, ma per l'appunto solo in parte.

La conclusione gira gira è sempre la stessa: sarebbe stato meglio se il CD non fosse mai stato inventato. E pensare che i calcolatori portatili di ultima generazione sono ormai venduti privi di lettore CD/DVD, per cui è veramente come se questi supporti non fossero mai esistiti. Invece sono esistiti, han fatto del gran danno, e adesso son pure spariti. Bell'affare, no? [xx(]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 23 Apr 2021, 11:05

...ero arci-sicuro che saresti stato molto sensibile all'argomento caro Marco [;)] infatti non hai tardato a rispondere mostrando il tuo apprezzamento per la notizia; [:)]

tutti concetti molto sensati, quelli che hai esposto nel tuo post, con i quali non posso che convenire, ovviamente;

sappiamo bene entrambi che il vinile era/è un supporto dotato di grandi potenziali tecniche rivolti all' Hi-Fi e alla corretta riproduzione musicale;

commercialmente però, esso presenta delle lacune per chi ha intravisto solo il "business" commerciale su larga scala legato al supporto musicale :

1) è più costoso da realizzare (sia nelle copertine che nel vinile) di un sottile cerchietto di plastica contenente "bits" qual'è il CD (del quale è meglio evitare ogni tipo di commento sul libretto cartaceo fornito [xx(] nella confezione)...

2) è più costoso da trasportare e da stockare, essendo di dimensioni maggiori del CD

queste che ho elencato sono problematiche che a noi appassionati del "buon suono" riprodotto non importano nulla, ma che commercialmente ha fatto la fortuna delle majors e dei produttori di devices , per poco tempo finchè il gioco è durato, fino a quando non gli si è ritorto contro, a partire dal 2000, quando Sony Philips ed altri produttori di masterizzatori digitali si sono tagliati le gambe con le proprie mani, offrendo a prezzo sempre più ribassati questo tipo di prodotti alla massa di consumatori... ben gli stà!... infatti, è proprio da quegli anni che le vendite dei CD hanno iniziato la lenta discesa fino a collassare a livello mondiale, anche perchè nel frattempo è comparso all'orizzonte l'antagonista peggiore che il CD e i suoi produttori potessero immaginare, ovvero i files digitali di vario formato, sia compressi (mp3) che non (Flac)...

diciamo che, dal punto di vista strettamente commerciale, per le caratteristiche sopra citate, il CD era l'inevitabile evoluzione dell'Lp analogico in vinile, purtroppo... [':-|]

...e che "la musica liquida" per mezzo di files digitali era l'altrettanta inevitabile evoluzione dal supporto al... nulla o quasi... [:-|] ...che tristezza, alla fine... [:(-(]

Per chi -come me e Te- è appassionato di musica ed ha un età abbastanza longeva da aver vissuto in tempo reale tutta questa evoluzione, e per chi ha resistito alla tentazione di buttare alle ortiche -come hanno fatto in molti all'inizio degli anni 80- la propria collezione di vinili per il passaggio al digitale, il mio umile consiglio è : teneteveli STRETTI.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby rkive » 24 Apr 2021, 16:20

Alcune considerazioni sui cd di un ascoltatore low cost. [:(]

Per chi non aveva dei giradischi di qualità, quando uscirono i cd (naturalmente non i primi perchè costosi come pure i lettori) fu una vera rivoluzione: non c'era più il problema del gracchiare della puntina o il vinile che s' incantava e la qualità del suono era decisamente migliore della musicassetta (altra croce e delizia di noi ascoltatori low cost).

Un problema che molti non sanno è che anche i cd non si riescono ascoltare nei lettori portatili o nei radioregistratori di media qualità, perchè s'incantano o saltano tracce (chissà perchè non succede nei cd registrati in mp3).

Oggi se acquisto un cd lo converto subito in mp3, così mi tolgo il pensiero! [:)]

Naturalmente ammiro chi acquista i vinili, ma per me questi oggetti sono troppo ingombranti. [:(]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 24 Apr 2021, 17:04

"Un problema che molti non sanno è che anche i cd non si riescono ascoltare nei lettori portatili o nei radioregistratori di media qualità, perchè s'incantano o saltano tracce"

...potrebbe trattarsi della presenza di SW "anticopia" inserito nei CD che le majors discografiche hanno avviato, intensificandolo sempre di più specie per le nuove uscite, dal 2000 in poi, per proteggersi dal fenomeno COPIA/CLONE (da parte dei consumatori) che loro stessi hanno innescato (per essere più precisi i produttori di devices, come scrivevo più su)...

questi SW "anticopia" inseriti nei CD hanno dato problemi tipici come quelli che hai descritto, specie su lettori CD di medio/bassa qualità, come testimoniato a partire dall'intero decennio 2000 da numerosissime segnalazioni di lamentele da parte degli appassionati, che acquistata una copia originale se la trovavano nei casi più estremi ILLEGGIBILI fin dalla prima traccia dal proprio lettore; i lettori CD più costosi riuscivano a leggere le tracce, ma ci sono diverse testimonianze che la qualità audio andava udibilmente compromessa quando s'innescava il SW anticopia... [:-I]

e i fautori e i promotori del CD lo definivano "un enorme progresso tecnologico"... [:-j] ...nella mia esperienza di consumatore di supporti fisici, ho dovuto annotare diversi casi (non molti fortunatamente, ma diversi quanto basta per considerare che il problema che vado ad esporre ESISTE seriamente) di CD che sono diventati illeggibili nel tempo, a causa di uno stranissimo processo di opacizzazione/oscuramento della facciata superiore del dischetto (non quella letta dal laser)... ho dovuto ricomprare praticamente tutta la discografia del PERIGEO, gruppo fusion italiano anni 70 che apprezzo molto, dato che tutti i 5 titoli CD che avevo comprato della prima serie di masterizzazione erano tutti interessati a questo problema (con la seconda masterizzazione la casa editrice ha ovviato al problema, ma ormai la frittata era fatta, io non ho certo riavuto i soldi spesi indietro) stessa cosa per quanto riguarda l'antologia ROSSA e BLU dei Beatles (entrambi doppi, con la EMI che è la casa più costosa in fatto di dischi...) [:-!] inutile dire che dei titoli citati possedevo già da tempo anche le copie in vinile, che non mi hanno mai dato alcun tipo di problema ma che anzi ancora adesso dopo oltre 40 anni dall'acquisto e chissà quanti ascolti effettuati nel frattempo, suonano ancora più che bene...

SI, lo propagandarono come "un enorme progresso tecnologico" l'introduzione del CD nei primissimi anni 80... [:-j] in realtà si trattò di una GROSSA CASTRAZIONE per gli appassionati di musica e di un GIGANTESCO BUSINESS COMMERCIALE per i promotori, [:-j] esattamente di questo si tratta, potendolo analizzare a posteriori...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 25 Apr 2021, 16:49

Bene bene...ho letto anch'io la notizia e non puo' che farmi piacere [8D]
Da discreto integralista del vinile e avendo poco sopportato il CD per usare un eufemismo... da frequentatore decennale delle mostre scambio in vinile vi riporto cosa mi disse un esercente delle bancarelle presenti ad una fiera verso la fine del Millenio scorso.. testuali... "Il CD e' gia morto" [:0] lo pigliai poco seriamente ma devo dire che alla luce dei fatti ,quando avro' modo di ritrovarlo se Dio vorra'.. un paio di numeri del lotto me li faro' dare...
Il mio impianto Marantz anni settanta funziona ancora in modo spettacolare e spesso ,abitando per conto mio,lo spingo a manetta senza problemi e gli dedico , come ho sempre fatto fin da adolescente tutta la mia attenzione possibilmente senza distrazioni per tutto il tempo d'ascolto sfogliando insistentemente quell'oggetto d'arte che si chiama copertina
Forse la storia in generale insegna che dopo varie evoluzioni il ritorno al passato pur non esente da difficolta' e riportando il tutto all' idea iniziale per cui l'oggetto e' nato non e' poi cosi' strano ..
Inoltre, a parte cio' , osservando il lato veniale della rivalita' CD - Vinile, durante il monopolio del CD la mia ricerca di Dischi che nel periodo erano quasi assenti o scarseggiavano ha prodotto un discreto aumento del valore della mia non esagerata discografia ragione di più per tenerseli stretti.. [;)] come la mia Vespa [;)] [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 26 Apr 2021, 14:22

Non me ne voglia chi eventualmente si sentisse chiamato in causa - dico quanto segue in tono assolutamente amichevole - ma più passano gli anni meno riesco a comprendere le osservazioni del tipo "a casa mia i dischi saltavano, c'era un fruscio terribile" eccetera.

Queste cose accadevano - e accadevano veramente - se si maltrattavano i dischi (es: li si lasciava a terra, magari li si calpestava, li si sporcava di unto della pizza ecc.) e si usava per ascoltarli qualche fonovaligia terribile o qualche radiogrammofono d'anteguerra senza mai cambiare la puntina (magari in zaffiro, che durava pochissimo).

Mi si dirà: ma noi non avevamo niente di meglio, a casa mia i soldi erano contati. E va bene, posso assicurare che nessuno meglio di me comprende questo argomento. Potrei a questo punto inserire una noiosa digressione sul fatto che sono sempre esistiti (ed esistono tutt'ora, anzi oggi c'è l'imbarazzo della scelta) giradischi molto economici ma di qualità comunque ottima o perlomeno sufficiente a garantire ascolti assolutamente rimarchevoli, bastava informarsi, ma vi risparmio questa tirata. Il vero punto è: io ho vissuto da "testimone", in piena giovinezza e nel pieno della mia vivacità e ricettività mentale, la transizione verso il CD e ricordo benissimo - anzi fin troppo bene - che i primi lettori CD costavano una fortuna, e i CD ancora di più. Non riesco quindi veramente a comprendere come sia possibile che famiglie che avevano sempre relegato la musica al fondo della lista spese, improvvisamente investissero stipendi interi nei CD, se non congetturando che le industrie musicali avevano fatto una campagna stampa promozionale veramente formidabile, al limite (o forse oltre) del lavaggio del cervello.

Sulla qualità audio del CD - lo ribadisco ancora una volta - personalmente non mi colloco tra i più critici. Ci sono aspetti su cui ridire, altri su cui ha oggettivamente qualche vantaggio, ma entrambi non sono punti clamorosamente vincenti, sebbene comunque la loro audio qualità possa essere definita sufficiente. Il problema è sempre stato ed è tuttora che è un oggetto orrendo, una baracchina di plastica che non si può guardare, e i lettori fanno più schifo ancora. Oggi in più si assiste a patetici tentativi di proporre materiali differenti: copertine di cartoncino che si strappano solo a guardarle, da cui è impossibile sfilare il CD senza impugnarlo saldamente tra le dita lasciando impronte dappertutto, e altre amenità simili che non fanno che peggiorare il quadro e rendere sempre più evidente la "pochezza" di questo supporto, che è una porcheria "by design" e quindi non migliorabile.

Senza voler rubare la "palma" di profeta al negoziante amico di Vise, nel mio piccolo anch'io vagai profetizzando presso i mercanti di Torino, argomentando principalmente su due punti: 1) guardate che questa baracca sta facendo sparire i 45 giri, quello dei singoli è un bel mercato, tanta gente non ha voglia di comprare album interi pieni di "filler", per di più a quei prezzi folli, ve ne pentirete amaramente, e 2) guardate che il gioco si riduce ad infilare un oggetto brutto di plastica dentro un lettore brutto di plastica e poi non si vede più niente, la gente è abituata a vedere la cassetta che gira o il disco che gira, passata l'infatuazione iniziale è impossibile che sul lungo periodo qualcuno si innamori di questa ignobile schifezza, farà passare del tutto la voglia di mettersi lì ad ascoltare musica in modo serio. In molti suscitai risate e lazzi, e immancabilmente chiusero bottega nel volgere d'un paio d'anni. Gli unici che ancora sopravvivono sono i 3-4 mohicani che decisero comunque di tenere aperto un reparto 33 giri (ma onestamente non posso dire che avvenne perché mi diedero ascolto [:D] diciamo che avevano già autonomamente maturato le stesse convinzioni).
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 26 Apr 2021, 16:46

"Non me ne voglia chi eventualmente si sentisse chiamato in causa - dico quanto segue in tono assolutamente amichevole - ma più passano gli anni meno riesco a comprendere le osservazioni del tipo "a casa mia i dischi saltavano, c'era un fruscio terribile" eccetera"

ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO CON QUANTO SCRITTO SU.

Nella mia esperienza posso testimoniare che " i dischi saltavano, c'era un fruscio terribile" solo quando ebbi in possesso giradischi di infima qualità (le famigerate "fonovaligie" tanto popolari nei primi anni 70 dotate di puntine piezoelettriche che più che puntine sarebbe meglio definire [:-!] "aratri"...); appena riuscii a dotarmi di un giradischi di qualità (o meglio, quando riuscii a convincere i miei a comprarmelo, Thorens TD160 abbinato a testina magnetica SHURE M75ED con puntina diamante a taglio ellittico, tutti i fruscii e gli scricchiolii magicamente cessarono con i dischi nuovi; purtroppo, la mia dannata ex fonovaligia si prese su di me un amara rivincita mediante un eredità non desiderata, quando mi accorsi che i (fortunatamente pochi) Lp che avevo acquistato, più volte letti con quella dannata puntina avevano i solchi irrimediabilmente compromessi, che il nuovo sistema di lettura descritto più su EVIDENZIAVA IN TUTTA LA SUA GRAVITA'... fui perciò costretto a ricomprarmi quella dozzina di titoli Lp (tra i quali in maggioranza "Genesis") relativi ai miei primi acquisti... [:|] ...e per uno studente qual'ero, dipendente dalla classica "paghetta" dei genitori, la cosa non fu affatto piacevole...

Proprio per questo, vorrei ammonire chi legge su ciò che segue: quando è ritornata la moda del vinile (con l'arrivo del nuovo millennio) si sono visti spuntare come funghi nei mercatini dell'antiquariato di ogni dove molti espositori che vendevano LP usati a prezzo nemmeno poi tanto economico... FATE ATTENZIONE -detto a chi fosse interessato- perchè non potrete mai sapere da quante e quali testine sono stati letti ed usati negli anni quei dischi... [:-I] ...a volte vi può andare bene, ma molte volte no : un disco vinile letto più volte con quegli "aratri" come li ho descritti più su è IRRIMEDIABILMENTE COMPROMESSO, non esiste "macchina lavadischi miracolosa" (come mi hanno decantato alcuni di questi rivenditori ambulanti, anche questa mi è toccata sentire...) che riesca a rimettere in sesto "come nuovi" quei poveri microsolchi rovinati... il disco in vinile è un supporto che si basa su classiche leggi della fisica e della meccanica, essendoci contatto fisico tra i solchi e la puntina di lettura... se il sistema di lettura non è di buona qualità ma soprattutto SE NON E' TARATO BENE come lo dovrebbe, i problemi derivanti saranno certi e permanenti, pertanto diffidate altamente se qualcuno vi dice il contrario, promettendovi [PUR DI VENDERE] "dischi usati rigenerati a nuovo con uso di macchine lavadischi"... [:-!]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby maomac 2 » 26 Apr 2021, 19:42

Quello che non capisco è il prezzo dei vinili in questi mercatini dell'usato, costano uguale se non di più del nuovo hanno delle copertine usurate e se hai da ridire qualcosa si offendono pure.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 27 Apr 2021, 07:27

È "l'effetto vintage"... [:D] Ti piace?

Purtroppo non c'è niente da capire: il mondo odierno è talmente triste e grigio che qualunque fesseria del passato viene venduta a peso d'oro.

Personalmente, salvo rarissime e sottolineo rarissime eccezioni, considerato anche quanto scriveva molto propriamente Alain riguardo l'incognita di come i dischi fossero stati ascoltati dai proprietari precedenti, ormai tendo ad evitare le edizioni originali e mi butto direttamente sulle ristampe nuove, le quali molto spesso costano pure meno. L'acquisto di stampe d'epoca ormai è riservato a dischi a cui tengo moltissimo o che non sono stati ristampati con le stesse caratteristiche dell'originale, e solo da negozianti e bancarellisti che conosco bene e ai quali so che posso riportare indietro i dischi "with compliments" [:D] in caso di insoddisfazione...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 02 May 2021, 10:00

Purtroppo vista l'emergenza sanitaria le mostre mercato del vinile ormai da tempo non si tengono piu'...personalmente ,come spiegavo, le frequento abitualmente in particolare Bologna e Padova e devo confermare che negli ultimi anni sia la presenza del pubblico e sia il prezzo dei dischi abbia subito un considerevole aumento, confermo "l'effetto Vintage" e noto acquirenti svenarsi per stampe originali ,per carita' ognuno con i propri soldi fa' quello che vuole ma un limite ci deve pure essere [:-I]
Il mio modo di agire e' comunque sempre stato lo stesso …
Settimane prima prepararmi a risparmiare per definire un budget ..
Consulto http://www.discogs.com dal quale ogni tanto acquisto online che mi fornisce notizie dettagliate sulle varie edizioni di vinili con relativi prezzi
Farmi un giro per tutte le bancarelle e devo confermare che da molte non ho mai acquistato niente... e vedo di cercare solo quello che mi interessa , non vi e' peggior acquisto di un disco che sta li a prendere polvere solo perché il prezzo era conveniente( purtroppo ne ho [:-I] [:-I] ) la mia pietra di paragone e' "A Trick Of The Tail" aprendolo e valutando i solchi con copertina naturalmente integra in genere non deve superare i 10/15 € , poi visto che davanti a tutti ci sono sempre gli ABBA una controllatina ai loro prezzi che devono essere sempre bassi
A questo punto se mi sta bene ritorno da chi ha soddisfatto la mia ricerca altrimenti niente ... [:-I] [:D] [:D] mi saro' fatto un bel giro..
Ultimamente comunque per via dei prezzi alti quasi non acquisto più nulla ,nessuna pazzia ... forse perché quello che mi piace ed ascolto ce l'ho gia' in casa mi limito a comprare solamente delle nuove uscite tipo Steven Wilson o Steve Hackett oppure come fa High a qualche ristampa nuova che sia per il prezzo che per il prodotto ne vale sempre la pena [8D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 03 May 2021, 15:43

vise60 wrote:poi visto che davanti a tutti ci sono sempre gli ABBA una controllatina ai loro prezzi che devono essere sempre bassi


[:-D] [:-D] [:-D] criterio fantastico, non ci avevo mai pensato!!! [:D]

Mi ritrovo pienamente in quanto racconti... Poi ogni bancarellista ha la sua strategia: chi tiene i prezzi bassi e bon, chi li tiene alti ma se gli chiedi il prezzo ti dice che ti applicherà uno sconto consistente (secondo me strategia priva di senso, ma tanti fanno così, forse si divertono a contrattare), chi tiene i prezzi alti e sembra quasi contento se vende poco o nulla (altra strategia che non capisco, ma ognuno ha il suo stile).

Sì secondo me ogni oggetto ha un valore oltre il quale è assurdo e in un certo senso anche immorale andare, per quanto si tenga ad averlo. Una "prima stampa" ha sempre il suo fascino, ma personalmente, forse anche per il modo in cui sono stato educato, se l'avessi pagata prezzi folli mi sentirei in colpa e non riuscirei nemmeno a godermela appieno. Per cui se c'è qualche buona occasione non mi tiro indietro, ma quando si superano certe soglie - come criterio di massima da non oltrepassare per nessun motivo direi un prezzo doppio rispetto a quello di una ristampa nuova sigillata - passo volentieri ad altri la mano e compro la mia brava ristampa nuova sigillata, che quasi sempre dà anche meno problemi e spesso si sente pure meglio.

Poi ci sono generi come il rock progressivo italiano del quale credo di avere ristampe in ragione del 95%... Evviva le ristampe, senza di loro sarebbe stato tutto territorio inesplorato!
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 14 Mar 2023, 07:53

...questo è un 'feedback' e allo stesso tempo una domanda che intendo dare/fare a tutti coloro qui (penso in particolare a High [;)]) che trattano maggiormente il supporto in VINILE rispetto al 'digitale'...
Ieri pomeriggio dopo tanto tempo che non lo facevo (un paio di anni almeno) ho messo piede in un centro commerciale di Parma, alla curiosa ricerca di titoli in formato digitale (CD e DVD), ebbene è stata grande la mia sorpresa [:-I] nel notare due aspetti:
rispetto a quello che ricordavo in fatto di offerta di titoli esposti, gli scaffali CD e DVD si sono ridotti ai minimi termini, [:-I] con un calo di oltre il 60% da me stimato per entrambi (ragionandoci su alla ricerca di una spiegazione, ne ho dedotto che la gente ormai non compra piu supporti come prima, ma preferisce evidentemente lo scarico o lo streaming dalla rete)... invece, ho notato con piacere un grosso aumento di titoli in VINILE esposti, di vari generi musicali... ammetto [:D] di essere stato tentato all'acquisto di 'Selling England by the pound' che era stato messo in bella vista, salvo poi desistere perchè ne posseggo già diverse copie, ma il dettaglio principale a bloccarmi è stato quello del prezzo: 35€! [&:-S] ed ho notato che anche gli altri LP in esposizione variavano da un minimo di 27€ fino ad un massimo di 50€!!! [:0] (singolo LP, non titolo a doppio disco)...
prezzi non certo bassi ed accessibili... infatti volevo chiedere ad alcuni di voi che ancora girano alla ricerca di vinili (non nei mercatini dell'usato, ma materiale nuovo e sigillato in punti vendita quali negozi specializzati), dalle vs parti avete anche voi notato prezzi simili a quelli che ho citato???
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 14 Mar 2023, 11:39

Dipende moltissimo dalle edizioni. In generale comunque la qualità del supporto è molto aumentata, direi che sono del tutto scomparse quelle stampe degli anni '70-'80 che sembravano fatte su pellicola da cucina tanto erano leggere e flessibili. Oggi i 180 grammi (peso un tempo sbandierato come qualcosa di eccezionale) sono abbastanza la norma, anzi ci sono edizioni lusso che raggiungono i 200-210 grammi. E la qualità, ovviamente, si paga.

Ad ogni modo si trovano anche edizioni relativamente a buon prezzo. Per esempio la collana del Progressive Italiano della De Agostini, che era costituita tutta da dischi 180 grammi con custodia ad anta apribile e con abbinata pure una simpatica rivista di una dozzina di pagine, era vanduta a 18€ ad uscita, che secondo me era veramente un ottimo prezzo. Dischi considerati più "modaioli" o "da collezione" possono essere messi in vendita ai prezzi superiori che hai visto.

In ogni caso quando si tratta di queste cose io mi sintonizzo su due proverbi inglesi/americani, che in italiano suonano all'incirca così: <<non ti pentirai mai di aver acquistato la qualità>> e <<la qualità sarà ancora lì quando il prezzo pagato sarà stato scordato da lungo tempo>>. [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Duke59 » 14 Mar 2023, 21:30

Da NON appassionato di HiFi, ma da musicofilo più o meno consapevole delle varie tecnologie, mi sono sempre chiesto un paio di cose relativamente al discorso Vinile vs CD.

Ora lasciando da parte l'evidente superiorità artistica del vinile dovuta alle grandi dimensioni delle copertine, cosa che mi fa rimpiangere l'epoca in cui si poteva aprire la copertina di un album e ammirarne i disegni e leggere agevolmente testi e note, ci sono un paio di considerazione tecnico scientifiche a cui non ho trovato risposta e che vedo essere alla base di discussioni e "tifoserie" varie in rete .

Ad esempio, rimanendo alla pura analisi scientifica della fedeltà di riproduzione, non dovrebbe essere più fedele un dispositivo (il CD) dalla risposta in frequenza più ampia (senza tirare in ballo il SACD) e con velocità di lettura laser-solco costante dall'inizio alla fine delle tracce (la velocità di rotazione del CD varia in modo da mantenere costante quella lineare) nei confronti di un altro dispositivo (il vinile) dalla risposta in frequenza inferiore e con il grosso limite della velocità lineare variabile dovuta alla velocità di rotazione costante? Infatti la circonferenza dei solchi esterni del vinile è assai più lunga rispetto a quella dei solchi interni per cui la puntina li percorre a velocità assai superiore rispetto a quella con cui percorre quelli interni, con conseguente differenza di risposta in frequenza tra i primi brani di un album e gli ultimi.

Questi due fattori non dovrebbero rendere tecnicamente il vinile meno fedele rispetto al CD??

Per quanto riguarda il CD certamente entra in ballo il discorso della conversione analogico-->digitale che teoricamente può influenzare la resa audio; questo fu molto evidente nell'epoca iniziale del CD (il suono "freddo" del CD); ma oggi - in un mondo ormai quasi del tutto digitalizzato - non siamo forse al paradosso per cui musica incisa in studio con registratori multitraccia digitali viene poi ri-convertita in analogico per essere pubblicata su vinile?

Sono cose su cui mi interrogo più che altro a livello accademico ... perchè all'atto pratico oggi ascolto musica solo da CD (spesso in auto) o da file audio; l'ultima volta in cui ho ascoltato musica da vinile credo sia stato alla fine degli anni '80.

Eh si perchè oggi tra computer, casse monitor per le mie registrazioni amatoriali e strumenti musicali vari non saprei nemmeno dove trovare posto dove posizionare un giradischi.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 15 Mar 2023, 17:44

Carissimo Duke, quanto scrivi è teoricamente giusto, almeno sulla carta. Sono comunque sempre esistite tecniche per minimizzare la diversa velocità lineare dei solchi interni dei dischi, la più impiegata delle quali consiste nel chiudere ogni lato con un "acustico" o un "lento", magari con charleston spazzolati [:D] , di modo che impegni meno la risposta in frequenza in gamma acuta. Di recente poi la masterizzazione ha raggiunto livelli tali di perfezione che anche dischi di notevole lunghezza si tengono molto al largo dall'etichetta e dai solchi terminali. La tecnica consiste nell'incidere vicinissimi tra loro i solchi dei passaggi silenziosi, i quali quasi non presentano oscillazioni, e nel ridare spazio nei passaggi forti e fortissimi. L'idea ovviamente non è nuova e veniva eseguita "a mano", con diversi livelli di maestria, già in passato; ma oggi grazie a una fase di pre-masterizzazione molto curata (e immagino assisita dal computer) viene spinta a livelli davvero micidiali.

Comunque, almeno a titolo personale, come ho già avuto modo di precisare più volte, non mi vedrai mai scrivere "suona meglio un 33 giri": ci sono 33 giri che suonano benissimo e altri che suonano irrimediabilmente male, come ci sono CD che suonano molto bene ed altri che fanno desiderare d'esser sordi dalla nascita. Ciò che veramente importa, dal mio punto di vista, è quanto complessivamente un supporto o un sistema massimizza il piacere d'ascoltare la musica, e il piacere immenso che mi dà l'ascolto di un buon 33 giri non è nemmeno lontanamente paragonabile all'ascolto di un CD. C'è naturalmente tutto un contorno: l'arte di preparare bene il giradischi e il disco, la maestria nello scegliere la testina migliore per un determinato ascolto, e poi ovviamente il piacere di tenere in mano una copertina che, sovente, è concepita come un'opera d'arte. Spesso anche l'etichetta del disco lo è, e di recente anche il cloruro di polivinile stesso è colorato oppure marmorizzato (i dischi colorati sono sempre esistiti, ma un tempo erano rarissimi) con trovate cromatiche che spesso sono meravigliose - su queste aggiungo per inciso che il nostro Steve Hackett ha raggiunto il top in almeno un paio d'occasioni.

Lo stesso piacere, nel CD, non lo trovo proprio, sotto nessun aspetto. Per rendermelo un po' meno inviso (anche qui cosa già scritta più volte) ho acquistato un lettore CD a valvole: se non altro il desiderio di usare questa macchina stupenda mi porta di quando in quando ad ascoltare un CD. Tu pensa come sono messo. [:D]

In ogni caso, tornando al dibattito strettamente tecnico, il fatto stesso che a distanza di 40 anni gli audiofili continuino ad avere visioni differenti su quali dei due supporti suoni meglio, indica che al di là di qualsiasi dato tecnico un 33 giri è perfettamente in grado di dar battaglia ad un CD sul campo, alla prova dei fatti. Altrimenti, come per tanti altri supporti, sarebbe chiaro quale sia il migliore; per esempio nessuno si sognerebbe di scrivere che le videocassette VHS si vedevano meglio di un DVD.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 15 Mar 2023, 18:13

Attenzione caro Duke, la risposta in frequenza del CD che Tu scrivi essere "più ampia" (rispetto a quella del vinile) si è rivelato proprio IL PROBLEMA principale del SUONO [così tanto criticato] del CD specie se messo a confronto col suono riprodotto dal vinile.
Il "red book" standard del primo formato digitale introdotto nella storia (il CD) stabiliva fin dalla sua genesi, tra i vari parametri tecnici una risposta in freq. da 20Hz a 20kHz -perchè i progettisti del formato digitale CD ritennero, sbagliando, che era più che sufficiente. E così rimase.
Non per caso, ma proprio per riparare a questo errore, per i 'nuovi formati digitali' ad alta risoluzione (SACD e DVDaudio) introdotti negli anni 90, la prima miglioria che i progettisti adottarono (rispetto ai parametri tecnici del CD) fu l'ampliamento della risposta in freq. soprattutto verso le alte freq.

Anche il vinile nel suo potenziale tecnico annovera una risposta in freq. più estesa di quella del CD.

Anche se l'orecchio umano non arriva a percepire oltre un certo limite di frequenze (credo che arrivi non oltre i 15kHz), sembra essere proprio quella la ragione "del perchè" alla fine, nell'atto pratico confrontando all'ascolto un titolo CD con il pari titolo in vinile, a parità di catena audio il vinile esce vincente con un suono più naturale, più 'arioso' e meno costretto. (*)
Anch'io nel corso del tempo ho fatto le mie dovute prove, anche solo per curiosità, avendo accumulato un bel numero di titoli 'doppioni' Lp e CD... e non c'è niente da fare: anch'io mi sono dovuto arrendere all'evidenza che il vinile SUONA meglio, in modo più naturale all'ascolto. Anche se molti parametri tecnici (non la risposta in freq. però) sono teoricamente tutti a vantaggio del CD...

(*) A questo riguardo, è rimasto celebre un evento che la LINN Audio (casa scozzese famosa nel mondo per essere stata la prima a porre la questione circa 'la sorgente' come fattore determinante [in bene o in male] di tutta la catena di riproduzione audio, e altrettanto famosa per essere la produttrice del celebre LP12, un giradischi entrato nella storia dell'Hi-Fi) organizzò a metà anni 90:
in una sala di un hotel di Edimburgo, la LINN allestì un impianto audio di alto livello qualitativo, inserendo come sorgenti un giradischi e un lettore digitale allora della massima reputazione a livello mondiale, appunto il LP12 (al suo massimo step evolutivo, corredato di braccio EKOS e testina 'moving coil' TROIKA) e il CD12 (il lettore CD della LINN allora di massimo livello tecnico); agli invitati all'ascolto il giochetto era semplice: si trattava di un confronto tra le due sorgenti che gli invitati non potevano vedere (quando erano in azione) mentre di volta in volta veniva loro proposto l'ascolto di determinate opere musicali, lo stesso titolo sia in formato analogico che digitale 'switchate' di volta in volta; l'evento si tenne nel corso di più giorni, per dare la possibilità ad un buon numero di persone di partecipare per fornire una base statistica sufficientemente ampia; finito il loro turno di ascolto, al gruppetto di ascoltatori veniva chiesto di votare quale dei due SUONI avevano preferito, ebbene se non ricordo male quasi l'80% del totale ottenuto si schierò a favore dell'analogico (Lp, il disco nero) [:D]

A oltre 20anni da quell'evento, certamente il digitale ha fatto molti passi avanti ed è stato migliorato (lo provano le performances dei formati digitali ad alta risoluzione SACD e DVDaudio) ed anche il CD pur dovendo rimanere forzatamente entro i suoi limiti tecnici nei quali è stato creato è migliorato nel suono, non lo metto in dubbio, certo però è anche che il tanto vituperato vinile (credo solo per scopi esclusivamente commerciali a cercare di favorire i formati digitali), ancora oggi se letto da un "buon" sistema analogico di qualità (base+braccio+testina) ben tarato, non necessariamente ultra costoso, riesca a regalare all'ascolto molte soddisfazioni per un appassionato audio e di musica riprodotta in genere.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 16 Mar 2023, 14:17

Sì caro Alain, 15 KHz è un limite molto più realistico dei 20 KHz puramente teorici, e alla nostra età se si arriva decentemente a 12 KHz c'è già da festeggiare. [O:-)]

È per questa ma anche per altre ragioni che sono convintissimo che la differenza di piacevolezza del suono non può risiedere nella risposta in frequenza più estesa: è uno dei tanti assiomi indimostrabili e come tali spesso errati inventati di sana pianta dal guru di turno dell'alta fedeltà.

Svolgendo come seconda attività quella di radiotecnico, posso liberamente gingillarmi con i generatori d'onda. Già attorno ai 10 KHz un'onda quadra diventa indistinguibile da un'onda senoidale; e dire che l'onda senoidale è completamente priva di armoniche mentre l'onda quadra ne è per sua natura strapiena. E quindi come mai? La ragione è che le armoniche, avendo frequenza ancora superiore, iniziano a diventare inudibili, e quindi che ci siano o no inizia a non far più nessuna differenza, non si distingue più un timbro dall'altro, due onde in teoria diversissime (e le vedi pure disegnate sullo schermo dell'oscilloscopio!) vengono udite come identiche. Altroché "ok non si sentono più le armoniche ma c'è comunque un effetto anche se non misurabile": non c'è proprio nulla, non si sente più niente e fine del discorso. Invito chiunque abbia la strumentazione a fare una prova: bastano un generatore e una cuffia di alta qualità. Se siete cultori dell'Hi-Fi fatelo da seduti con davanti una bella camomilla perché potreste avere notizie non entusiasmanti in merito al vostro udito. [:D]

Quindi certamente la ragione non è quella. A mio parere il motivo è di ordine più generale e consiste nel modo globale con cui il segnale è trattato: com'è inciso vs com'è quantizzato, com'è letto fisicamente vs com'è letto otticamente, com'è rilevato elettromagneticamente vs com'è rilevato fotoelettricamente, com'è re-equalizzato vs com'è de-quantizzato, e via dicendo. È tutto radicalmente diverso, quindi è del tutto ovvio che alla fine il suono risulti diverso. Chi sostiene che "sono entrambi Hi-Fi quindi devono essere uguali per definizione" significa che non ha capito niente della natura del suono e di come viene percepito. Come se due pianoforti dovessero per forza suonare uguali solo perché sono entrambi pianoforti per definizione.

Questo, almeno, è il mio pensiero a ragion veduta.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 17 Mar 2023, 08:35

caro Marco,
di fronte alle tue competenze tecniche (in qualità di radiotecnico) di sicuro più elevate delle mie,
non posso che inchinarmi [/:-|] e credo che ci sia del vero in quello che hai rilevato in questo dettaglio :

"A mio parere il motivo è di ordine più generale e consiste nel modo globale con cui il segnale è trattato: com'è inciso vs com'è quantizzato, com'è letto fisicamente vs com'è letto otticamente, com'è rilevato elettromagneticamente vs com'è rilevato fotoelettricamente, com'è re-equalizzato vs com'è de-quantizzato, e via dicendo. È tutto radicalmente diverso, quindi è del tutto ovvio che alla fine il suono risulti diverso."

Due modi assai differenti di arrivare ad un oggetto pratico (il supporto, che sia esso in vinile analogico o in polimero digitale) pronto da essere "letto e suonato"... la differenza finale all'ascolto tra i due 'sistemi' esiste eccome, e si avverte molto bene. Non può essere che così, data l'enorme differenza di tecnologia e di metodologia che separa i due. [:)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 20 Mar 2023, 07:11

@ HIGH

Leggendo più attentamente un tuo intervento, emergono due curiosità :

"l'arte di preparare bene il giradischi e il disco, la maestria nello scegliere la testina migliore per un determinato ascolto..."

[:-I] ...stai dicendo che sostituisci 'di volta in volta' la testina di lettura in relazione al LP (o al genere di musica) che intendi ascoltare?...



"il piacere di tenere in mano una copertina che, sovente, è concepita come un'opera d'arte. Spesso anche l'etichetta del disco lo è, e di recente anche il cloruro di polivinile stesso è colorato oppure marmorizzato (i dischi colorati sono sempre esistiti, ma un tempo erano rarissimi) con trovate cromatiche che spesso sono meravigliose... "

Nel 1976 acquistai l'album di Elton John "Goodbye Yellow Brick Road" che ancora posseggo nella mia collezione... avresti dovuto vedere la mia faccia [:0] quando estrassi il primo disco dalla sua custodia (l'album è a doppio LP): vinile GIALLO! [8D] Quello che allora non potevo sapere, è che avevo appena acquistato una copia d'importazione (USA) di quell'opera, a rara tiratura limitata in vinile colorato (appunto di GIALLO in onore al titolo della title track e dell'album)... e il dettaglio deve essere sfuggito anche al titolare del negozio, un tempo l'unico della mia città dove era possibile reperire materiale originale d'importazione (la ragione principale perchè mi servivo da lui)...



"...ho acquistato un lettore CD a valvole..."

Si tratta per caso di un Lector? (marchio italiano che progetta e produce lettori CD valvolari, peraltro decisamente 'ben suonanti', lo affermo a ragion veduta perchè ho avuto occasione di ascoltarli nel recente passato)...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 20 Mar 2023, 09:38

aorlansky60 wrote: [:-I] ...stai dicendo che sostituisci 'di volta in volta' la testina di lettura in relazione al LP (o al genere di musica) che intendi ascoltare?...


In teoria sarebbe da fare, ma da un lato non ho praticamente mai abbastanza tempo da dedicare a queste quisquilie, e dall'altro mi rifiuto di diventare talmente maniacale da annotarmi quale disco andrebbe ascoltato con quale testina. Comunque sì, ne ho quattro che - come posso dire - sono tra loro agli antipodi per taglio del diamante e carateristiche acustiche. La Stanton 681EEE ha un taglio Stereohedron molto complesso che è l'ideale con dischi perfetti, è anche molto brillante, caratteristica piacevole ma solo se non ci sono eccessi. Al suo opposto c'è la Shure "PHI" con taglio ellittico che è super-tollerante verso i dischi che hanno un eccesso di sibilanti oppure sibilanti distorte, è la migliore in quel caso perché non enfatizza il problema. A lato una Grado Gold3 che è un'ottima testina tuttofare di caratteristiche intermedie, più una vecchia Excel sempre a taglio ellittico che tipicamente riservo per dischi particolarmente usurati - ma ogni volta che la monto penso che suona talmente bene che forse meriterebbe di diventare lei "l'ammiraglia"! [:D]

Per inciso: complimenti per il bel disco di Elton John, che spero sia sempre parte della tua collezione! A me Elton John non piace a dire il vero, ma quell'edizione gialla dev'essere veramente una chicca da non poco!

aorlansky60 wrote:Si tratta per caso di un Lector? (marchio italiano che progetta e produce lettori CD valvolari, peraltro decisamente 'ben suonanti', lo affermo a ragion veduta perchè ho avuto occasione di ascoltarli nel recente passato)...


No, no... Le mie abitudini e i miei gusti sono totalmente incompatibili con l'attuale tendenza ad eliminare i pulsanti dal frontale degli apparecchi e a montare un display monoriga. Possiedo un (ormai vecchissimo, in ambito digitale) Luxman D-105u, appartenente ad una celebre serie di apprecchi ibridi transistor-valvolari che certamente ricorderai. Finora sono sempre riuscito a mantenerlo perfettamente funzionante grazie ad un paio di bravi e pazienti tecnici torinesi, la cui opera è molto costosa, ma almeno per quanto mi riguarda sono sempre stati soldi ben spesi perché sono estremamente meticolosi nella ricerca di ricambi introvabili e nella messa a punto dell'apparecchio.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 20 Mar 2023, 18:03

@ HIGH

ah! parbleu! [:D]
Caro Marco, lasciami dire che sei "un vero appassionato" e genuino cultore di VINILE,
questa tua precisione certosina con le varie testine di lettura in tuo possesso che hai elencato lo dimostra! [:D]

Io non sono mai arrivato a tal punto, ma so che nell'ambiente (di appassionati e convinti analogici) non sei l'unico a farlo.

Peraltro, il fatto di possedere un braccio a conchiglia fissa (REGA RB900, e in passato i vari giradischi che ho posseduto, dal 1985 in poi, erano tutti corredati di bracci dall'architettura simile) mi obbligherebbe a fare di volta in volta un lavoro extra davvero estenuante (cosa ben diversa è scollegare la conchiglia 'alloggia testina' dal braccio, per quei modelli che seguono quella tipologia, per poi lavorare comodamente solo su di essa) che unita alla mia perdita di vista (normale dopo i 50anni) sarebbe semplicemente massacrante. [:D]

per quanto riguarda l'LP di Elton John, è l'unico 'colorato' che posseggo nella mia collezione (non sono mai stato un fanatico alla ricerca di simili edizioni comunque) essendo a tiratura limitata credo che possegga un certo valore... e molto bello e particolare da vedere con quel suo colore giallo... [:D]

Complimenti per la scelta del lettore LUXMAN, [;)] marchio storico di cui ho posseduto un paio di prodotti nella mia lunga vita da appassionato di prodotti Hi-Fi, un marchio che ha sempre prodotto devices qualitativamente ben al di sopra della 'media', soprattutto amplificatori e appunto lettori digitali.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Ender » 22 Mar 2023, 13:31

Vedo solo ora questa discussione e vorrei dire la mia.
Nei primi anni '90 è avvenuto il sorpasso del cd rispetto al vinile: ricordo che nel giro forse di un paio di mesi non erano più disponibili i supporti neri.
Vista l'esperienza precedente (sparizione totale delle cassette a nastro nei vari formati) e ritenendo che non fosse possibile tornare indietro, visto che di solito succede questo; considerando che anche i giradischi, le puntine, le spazzole per pulire la polvere dei solchi non si trovavano, più decisi di vendere i miei LP e partire con una cdteca.
Si trattava di LP originali di (perdonatemi, non lo faccio più! [:-I] [:-I] [:-I] ) Genesis (tra cui l'originale TLLDOB), Rush (Caress of steel, Hemispheres, ecc.) ELP (tra cui Brain salad surgery con l'inserto apribile) e altre cose di cui non voglio ricordare l'attuale valore (mia vergogna plurima, innegabile e inestinguibile! [:(-(] [:(-(] ).
Certo il cd i suoi vantaggi li ha e mi sembrano innegabili: praticità d'uso, di trasporto, custodia rigida, ecc). Però c'è una cosa che mi è rimasta impressa: il taglio brutale delle frequenze più alte e più basse. Mi rimane in mente il suono cristallino, vivace dei piatti in Siberian Khatru da Yessongs LP. Confrontato con lo stesso brano in cd che suona smorto al confronto. Per quanto buono ho l'impressione che ai suoi vari vantaggi il cd abbia un solo grande svantaggio: far perdere il suono pieno dell'originale.
Ehm...se avessi avuto la sfera di cristallo e avessi immaginato che dopo 30 anni le cose sarebbero come sono ora...col cavolo che vendevo i miei LP! [!:-!]
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The light are dimmed, and once again the stage is set for you...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 22 Mar 2023, 16:15

aorlansky60 wrote:Peraltro, il fatto di possedere un braccio a conchiglia fissa (REGA RB900, e in passato i vari giradischi che ho posseduto, dal 1985 in poi, erano tutti corredati di bracci dall'architettura simile) mi obbligherebbe a fare di volta in volta un lavoro extra davvero estenuante (cosa ben diversa è scollegare la conchiglia 'alloggia testina' dal braccio, per quei modelli che seguono quella tipologia, per poi lavorare comodamente solo su di essa) che unita alla mia perdita di vista (normale dopo i 50anni) sarebbe semplicemente massacrante. [:D]


Ti capisco benissimo, difatti io deploro questo approccio costruttivo, che viene spacciato per "migliore" in quanto privo di connessioni ecc. mentre è semplicemente più economico da fabbricare, vale a dire è più remunerativo per il produttore (soprattutto se riesce a far passare per una feature ciò che sostanzialmente è solo una scomodità). Questo senza nulla togliere a Rega, che produce giradischi molto ben suonanti (tutta polpa e niente buccia) a prezzi veramente accessibili. [;)]

Ora, io di solito sono restio a mostrare certe finezze al di fuori di un ristretto ambito di cultori, perché queste cose fomentano l'idea che gli appassionati di dischi siano sostanzialmente dei maniaci, e hanno anche l'effetto di allontanare eventuali nuovi appassionati poiché questi si convincono che per ascoltare dischi sia necessario munirsi di una strumentazione pazzesca (nulla di più falso). Comunque visto che mi hai chiesto esplicitamente dettagli, ribadendo ancora una volta che quanto illustrato sotto non è minimamente necessario per ascoltare dischi a 33 giri ma è piuttosto il coronamento di una passione vivissima coltivata per almeno 40 anni (dei quali 30 di lavoro retribuito e quindi con una discreta disponibilità di denaro per gingilli come questi), in fotografia puoi vedere la cassetta fabbricata a mano da me per tenere i braccetti del Thorens TD 126 MarkII e relative testine. Difatti questo giradischi, che io adoro perché all'epoca era tra i pochissimi veramente al vertice dell'Hi-Fi ad offrire ancora la velocità di 78 giri, non impiega le conchiglie standard SME, ma se si vuole passare rapidamente da una testina ad un'altra occorre cambiare l'intero braccetto. Non ti dico la fatica a reperire due braccetti extra completi di ogni parte ed in buone condizioni, e ti lascio anche immaginare se mi sono stati regalati...

Image

Per i 78 giri forse sono andato persino oltre adottando una testina Stanton 500 (che per qualche ragione è uno standard in questo settore, forse perché sono disponibili ottimi stili di ricambio non originali a basso costo e con sospensioni molto rigide, ideali per i dischi a 78 giri che sono come un ottovolante) e mi sono fatto preparare una serie di stili di diverse sezioni da un artigiano inglese specialista nel taglio di diamanti. Difatti i dischi a 78 giri possono avere solchi di larghezze molto diverse tra loro, a seconda dell'epoca d'incisione. Ribadisco ancor più in questo caso che tutto questo non è affatto necessario per ascoltare un 78 giri: è solo la proverbiale "ciliegina sulla torta" che decora una vasta raccolta di dischi e complementa un interesse che dura costantemente senza mai conoscere crisi da almeno 40 anni. La cassettina, di nuovo, è costruita a mano da me.

Image
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 22 Mar 2023, 16:17

Ender wrote:(perdonatemi, non lo faccio più! [:-I] [:-I] [:-I] )

Tranquillo, tranquillo... [:D] Anzi magari qualcuno dei tuoi dischi è finito tra i miei... [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 23 Mar 2023, 08:13

@ HIGH

caro Marco, complimenti anche per le tue realizzazioni amatoriali in legno! [:)] [;)]
Davvero belle. E funzionali anche. [:)]

Per quanto riguarda il tuo appunto sulla tipologia dei bracci di lettura, a conchiglia fissa o smontabile, occorre però dire che all'alba degli anni 80, dopo la comparsa sul mercato delle prime testine "Moving Coil" (per es. la celeberrima Fidelity Research degli anni 70 che aprì 'un solco' -è proprio il caso di dirlo- alle successive), che suonavano all'ascolto meglio e più fedeli rispetto alle altre, però al contempo presentando IL PROBLEMA della tracciabilità assai più critica rispetto alle normali testine 'MM', a livello tecnico si diffuse la teoria (credo giusta) tra i costruttori, che data la bassissima cedevolezza di queste testine rispetto alle più tradizionali 'MM', occorresse fornire loro la massima rigidità possibile del braccio di supporto (cosa che un braccio a conchiglia smontabile non poteva garantire) per tirar fuori da questa tipologia di testine le massime performances di cui erano capaci. Non credo sia stata una 'moda' o per solo risparmio, che la casa più reputata al mondo per i bracci di lettura (progettava e costruiva SOLO bracci per giradischi) come la SME, ad un certo punto della sua storia abbia dovuto rivedere tutte le sue teorie e filosofie costruttive (bracci ultraleggeri per testine MM ad elevata cedevolezza capaci di leggere a peso bassissimo -1gr o meno) iniziando a progettare e realizzare bracci a conchiglia fissa, dritti (ovvero non a forma di "S", questo per ridurre la massa ed aumentare la rigidità) con canna dalla sezione più larga "a forma di sigaro", dei veri capolavori di ingegneria come lo storico primogenito SME di quella serie, il mod. V, peraltro già allora (parlo di oltre 30anni fà) dal costo decisamente elevato...

"del Thorens TD 126 MarkII " ...macchina che ho avuto per un paio d'anni ad allietarmi negli anni 80, corredato di braccio SME 3009 Mark III sul quale avevo montato una testina Stanton 881EEE, il tutto suonava davvero molto bene... solo che quelli erano i miei anni giovanili 'furenti' [:D] alla ricerca del Sacro Graal (ovvero la perfezione meccanica/elettronica rivolta in Hi-Fi) ed un giorno di primavera del 86 ebbi modo di ascoltare in un negozio della mia città un giradischi che avevano appena acquistato, si trattava del LINN Sondek LP12 corredato di braccio LINN ITTOK LVII (dritto, canna a forma di 'sigaro' e conchiglia rigorosamente pressofusa al braccio) con testina "Moving Coil" LINN mod. ASAKA (c'è da dire, lo seppi poi in seguito approfondendo l'argomento, che sia braccio che testina erano costruiti in GIAPPONE -il Paese più tecnologico al mondo ancora adesso- su specifiche LINN)... beh senza tergiversare molto, capii immediatamente che quel setup della LINN, ascoltato in negozio con a valle stessa marca di amplificazione e diffusori pari ai miei di allora (Rogers Ls3/5), era un notevole salto di qualità rispetto a quello che possedevo... infatti da li a qualche mese mi portai a casa il LINN, dopo aver venduto il Thorens...
[8D] bei tempi...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 23 Mar 2023, 17:04

Eh guarda queste son le cose che secondo me han fatto malissimo all'alta fedeltà.

<<Attenzione signori e signori, il massimo è avere una testina con la cedevolezza più alta possibile e di conseguenza un braccio ultraleggero per compensarne la risonanza, chi non ce l'ha ha le orecchie foderate di prosciutto!>>
<<Controordine signore e signori, buttate via tutto quello che avete comprato finora perché adesso vi diciamo che il massimo sono testine MC durissime, quindi anche i bracci che prima vi dicevamo di comprare se no eravate fessi adesso non van più bene, e anche dei vostri amplificatori non ve ne farete più niente perché il segnale è troppo debole, correte a cambiare tutto, vi diremo noi quando buttare via tutto di nuovo!>>

...e infatti s'è visto che fine ha fatto l'Hi-Fi.

Ma non ricordo: come mai non hai più il Linn Sondek che ti piaceva tanto? [:-I]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 23 Mar 2023, 19:15

"Ma non ricordo: come mai non hai più il Linn Sondek che ti piaceva tanto?"

Per un motivo molto semplice [:D] :
non ti ho forse detto che quelli erano "i miei anni ruggenti" alla ricerca della perfezione sonora? [:D]

Accadde che dopo un altro paio di anni in compagnia del LINN che mi diede davvero molte soddisfazioni e prelibatezze sonore (in quegli anni, parlo della seconda metà anni 80, nonostante fosse già stato introdotto il CD non ero ancora passato al digitale), un giorno da un mio amico (anche lui super appassionato) vidi (e soprattutto sentii all'opera) un oggetto misterioso di colore NERO laccato...
giradischi SOTA mod. COSMOS (quello con la pompa di risucchio, un telaio a parte, per fare aderire meglio l'LP al piatto in fase di lettura) corredato di braccio SME mod.V e testina "moving coil" DYNAVECTOR 'XXI' a bassa uscita (ne costruivano anche la versione ad alta uscita) [:p] ...un setup analogico di livello 'stellare' appunto come la denominazione della base... la differenza di qualità di riproduzione sonora del LINN a favore del SOTA era per me avvertibilissima...

beh, quello si è trattato del massimo step qualitativo, in fatto di lettore analogico, che abbia mai posseduto... quel mio amico lo doveva vendere per ragioni economiche (aveva bisogno urgente di soldi contanti) così decisi di comprarlo io. Il LINN lo rivendetti senza alcun problema, quella era una di quelle macchine che anche da usata (per modo di dire, due anni e unico proprietario, cioè io, peraltro trattata benissimo con una cura certosina come sono solito fare con questi 'giocattoli') [:D] conservava gran parte del suo valore, ed allora era ricercatissima, soprattutto di "secondo polso" (per risparmiare un pò).
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 24 Mar 2023, 07:33

Eh ma allora la domanda diventa ciclica... [:D] Come mai non hai più il Sota Cosmos? [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 24 Mar 2023, 12:06

@ HIGH

Curiosità lecita la tua, [:D] caro Marco... [;)]

Nel corso della vita [di ognuno di noi] possono accadere eventi che ti 'guidano' a prendere determinate scelte, anche forzate e magari non proprio desiderate... Nel mio caso, accadde che nel 1991 decisi di sposarmi, i soldi 'erano quelli che erano' e di conseguenza 'per far cassa' decisi di vendere tutto il mio impianto audio (che al tempo era da considerarsi Hi-End più che Hi-Fi, data la bontà indiscutibile dei componenti, incluso appunto il SOTA 'Cosmos') e con parte del ricavato mi riservai un impiantino audio ai 'minimi sindacali' (uno come me non poteva certo restare 'senza' musica riprodotta in casa...); la mia scelta andò quindi sul giradischi dotato allora del migliore rapporto qualità/prezzo, il celebre REGA Planar 3 dotato del 'suo' inseparabile braccio RB300 (un autentico 'best buy' anni 80-90, dalla qualità costruttiva molto elevata in grado di poter ospitare e tracciare senza problemi impegnative testine MC) con testina moving coil AUDIOTECNICA di cui non ricordo ora il modello, ma anch'essa dotata del miglior rapporto qualità/prezzo allora in giro tra le testine... piccolo amplificatore integrato Rotel (di cui non ricordo nemmeno di questo il modello) e diffusori Rogers economici e meno critici delle mie precedenti Ls3/5.

Questo set-up mi accompagnò per diversi anni fino al 96, quando una volta accumulati un pò di soldini sufficienti ad un up-grade significativo, arriviamo a quello che è da allora il mio impianto audio attuale, che non ho più cambiato, sia perchè nel frattempo mi si sono spenti i 'ruggenti' bollori giovanili per le apparecchiature audio, [:D] sia perchè tutto sommato penso di aver raggiunto un livello più che adeguato alle mie esigenze :

giradischi REGA : base Planar 9 (con stadio di alimentazione separata), braccio REGA RB900, testina REGA MM mod. "Exact" (il braccio RB900 è di fatto un RB300 con tolleranze meccanico/costruttive più restrittive)

lettore digitale : PINK TRIANGLE mod. "Litaural" (con filtro 20bit, possiede anche uno stadio di decodifica HDCD)

amplificazione : EXPOSURE, pre mod. 17, 2 finali mono mod.18 "regulated" (50w per canale, ad alimentazione stabilizzata)

diffusori: TOTEM mod. 'ManiTwo' (diffusori bass-reflex da stand dall'architettura molto particolare, doppio woofer con quello interno nella cassa armonica, con la capacità di scendere 'in basso' sorprendente per le loro dimensioni, bassa efficienza(86dB), piuttosto critici da pilotare -4ohm di impedenza- richiedono un amplificazione 'piuttosto stabile' e 'muscolosa' in erogazione di corrente, da qui la mia scelta per EXPOSURE, marca inglese che conoscevo già bene fin dai primi anni 80, che progettava e costruiva SOLO amplificatori audio... poi all'inizio degli anni 2000, il suo 'guru' progettista e fondatore, John Farlowe, ha deciso di vendere ai cinesi e ritirarsi a vita migliore, il che ha decretato la fine di quel marchio, per quelle che erano le sue ben note caratteristiche soniche, verso un nuovo tipo di prodotti assai più "consumers"...)

fine della storia... [:D] [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 24 Mar 2023, 14:18

[:D] ...e quindi ora la domanda ciclica diventa: come mai se avevi fatto tutto il percorso che hai descritto per dotarti di una testina moving coil, sei finito a montare di nuovo una moving magnet? [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 24 Mar 2023, 19:00

A mia memoria, non c'è davvero paragone tra la mia attuale testina MM REGA "Exact" (che ho sostituito già due volte dal '96, la "Exact" è una MM che non permette la sostituzione del cantilever, quindi una volta 'esausta' nella sua puntina in diamante, va sostituita tutta, anche se il servizio clienti della REGA permette una 'rigenerazione' della testina, pagandolo ovviamente, ma questo significa doverla spedire in UK alla casa madre, con conseguenti lunghi tempi di attesa prima di averla di nuovo a disposizione) rispetto alla qualità sonica STRAORDINARIA di certe testine MC (penso soprattutto alle DYNAVECTOR che ho avuto sia nel modello XI che XII, entrambe a bassa uscita) semplicemente il motivo è che mi sono "adattato" al set-up della REGA e del suo 'Planar 9', un giradischi a prima vista 'spartano' nelle scelte tecniche di progettazione di questa casa, ma tremendamente EFFICACE sotto l'aspetto SONORO per quello che riesce a 'scavare' dai solchi del disco e restituire come segnale al preamp, con una praticità d'uso semplicissima e soprattutto una macchina stabile che mantiene le sue regolazioni nel tempo grazie alla sua architettura costruttiva a base fissa (al confronto, il Sondek LP12 a controtelaio sospeso su molle era/è, assai più di altri giradischi con quella architettura, un autentico INCUBO da tarare (si deve operare 'dal di sotto' dello chassis dopo averne rimosso il coperchio inferiore) e per di più tende a perdere le regolazioni nel tempo e con l'uso prolungato, obbligando il proprio utente a regolazioni e controlli periodici per riuscire a fornire il massimo delle sue prestazioni).
Per rispondere all'ultima tua domanda caro Marco: Intendiamoci, su quel braccio (l'RB900) potrei montare un ottima testina MC, ma diciamo che ormai per le mie esigenze una MM come l'"Exact" (portata al massimo del suo potenziale, perchè studiata proprio per l'uso col braccio RB900 o RB1000 che è stata l'evoluzione del precedente) mi va più che bene. E' una MM tutto sommato di ottima qualità. [:)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 18 Jul 2023, 10:02

Una piccola notizia di contorno, che comunque a suo modo dà la misura di quanto il caro vecchio disco 33 giri abbia raggiunto lo stato di culto presso i giovani: anche Ikea ha messo in produzione un giradischi!!!

Chiaramente non è un modello audiophile grade ma devo dire che comunque costruttivamente non è nemmeno una delle tante baracche in plastichetta che fanno inorridire, e occorre riconoscere che ha uno stile semplice ma che al contempo lo distingue da tutti gli altri: plinto parallelepipedo di dimensioni rimarchevoli (secondo i designer "deve dare l'impressione della fisicità della musica"), piatto in posizione angolare ed aggettante, nessuna connessione sul retro in modo da poter spingere il giradischi contro il muro. Prezzo contenutissimo, attorno ai 130 €.

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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 18 Jul 2023, 10:53

il 'reflusso' post-modern alla massificazione digitale... [:D]
comunque io a quel 'coso li' che vedo in foto, di affidargli i miei [preziosi] vinili in lettura non ci penserei nemmeno... chiaro che un giovane di oggi simili problemi non se li pone... a vedere l'oggetto, non si riesce a capire da 'dove esca' il cavo con relativa presa elettrica, boh?... [:-I]

l'idea 'di design' non sarebbe neanche male, peccato solo che [ci scommetto] un vinile letto da 'quel coso', poi dato in pasto come segnale ad un qualsiasi stadio preamp perde miseramente la competizione contro un file digitale di buona risoluzione audio (FLAC per intenderci)... e allora tanto vale ritornare al digitale... [:D] il 'vinile' è una faccenda seria che merita di essere affrontata (per chi desidera farlo 'per bene') in tutt'altro modo, credo... [:-I]

A parte i dubbi sull'aspetto meccanico, ci sono anche quelli elettronici... [:-I] al prezzo cui viene proposto, non penso che si saranno presi la briga di inserirci dentro il classico circuito (stadio phono MM) RIAA, infatti vedo due uscite standard RCA sul plinth, che devono essere poi collegate ad un preamp phono esterno... immaginando la 'scarsa' qualità del segnale in entrata (e voglio essere 'buono' senza infierire), non voglio nemmeno immaginare cosa potrà uscirne una volta amplificato da dare poi 'in pasto' ai diffusori... [:-|] il mio guaio è che in fatto di riproduzione AUDIO sono [da tempo] abituato a standard di riproduzione elevato... torno a ripetere che la platea cui è destinato questo oggetto non si farebbe i miei problemi...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 18 Jul 2023, 11:53

Suvvia, non scoraggiamo i giovani neofiti... Anche tu hai cominciato con una fonovaligia Reader's Digest, io con un radiogrammofono CGE, al confronto di entrambi i quali il giradischi Ikea è un gioiellino di meccanica fine. [;)]

L'alimentazione si ottiene mediante un alimentatore per cellulari, che ormai sono diventati uno standard universale (di recente ho acquistato alcuni sintetizzatori della linea Roland Boutique, e non senza sorpresa ho scoperto che anche questi si alimentano con alimentatori per cellulari!).

E infine ebbene sì: nonostante il prezzo c'è un pre-pre con curva RIAA integrato, di modo che il giradischi si possa collegare a qualunque amplificatore, anche se privo di un ingresso fono specifico! [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 18 Jul 2023, 15:57

"E infine ebbene sì: nonostante il prezzo c'è un pre-pre con curva RIAA integrato, di modo che il giradischi si possa collegare a qualunque amplificatore, anche se privo di un ingresso fono specifico! [:D]"

ah! [:0] mais parbleu!! [:D]
ci avrei scommesso [tanto] che non ne fosse dotato, e invece che sorpresa!
beh allora a quel prezzo, tutto sommato, tanto vale... [:-I] [:D]

però caro Marco,
permettimi (so che sei una mente aperta ed elastica [;)]) una nota 'polemica' su queste tue parole :

"Anche tu hai cominciato con una fonovaligia Reader's Digest, io con un radiogrammofono CGE"

Il fatto è che noi non avevamo [altra] scelta. Quand'ero ragazzo, l'LP vinile era il massimo della fedeltà musicale disponibile, a patto di possedere un impianto audio di qualità seria; chi invece come me (e tanti altri) si doveva accontentare della 'fonovaligia' con puntina piezoelettrica [:(-(] doveva sorbirsi anche tutte le distorsioni palesemente udibili che fuoriuscivano da un ridicolo 'altoparlantino' integrato a banda estesa, [:-j] pilotato da un ancor più ridicolo ampli integrato a stato solido [J-,] di cui serbo i ricordi... [:-|]

al confronto, la fedeltà di riproduzione musicale che hanno a disposizione i giovani d'oggi (come quelli di 10anni fà) è decisamente superiore: in questo momento mentre ti scrivo, sono deliziato dalle note di pianoforte di Erik Satie, che il processore del mio pc stà riproducendo tramite files mp3 a 320kb di bitrates, poi dati in uscita ad un impiantino audio composto da due casse bass reflex due vie, pilotate da un amplificatore in classe D integrato in una delle casse (costo del sistema: 160€, acquistato 3anni fà)... ti posso assicurare che IL SUONO che viene fuori da questo sistemino è in grado di far impallidire (e nascondersi dalla vergogna) la fonovaligia della mia gioventù...

Volevo dire che, a differenza nostra, i giovani d'oggi hanno più scelte per fruire di musica riprodotta in ambiente domestico, e che a parità di costi da sostenere, la qualità digitale del 3zo millennio non ha assolutamente nulla da invidiare (se mai il contrario) alla qualità analogica dei sistema base di partenza (fonovaligie) di 50anni fà... proprio per questo motivo, non riesco a comprendere "il succo" di quella iniziativa commerciale di Ikea con quel 'giradischi'... perchè chi è appassionato di musica al giorno d'oggi, ed è giovane e non ha molte disponibilità economiche, può trovare nel 'digitale' (con files liquidi di tipo lossless) un ottimo compromesso di qualità, che secondo me quel giradischi che vedo in foto non arriva a dare... mentre se la passione lo prende a tal punto da cominciare ad assortire una collezione di vinili, sono convinto che procederà a fornirsi di una sorgente analogica alquanto più seria (e di qualità) rispetto al modello Ikea che vedo...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 19 Jul 2023, 09:07

Ma sono d'accordo su tutto Alain. Però, come ben sai, a me il digitale non piace al di là di qualunque considerazione qualitativa: sicuramente ci sono tanti modi per farlo suonare bene, ma proprio non mi interessa ascoltare musica in quel modo: voglio la copertina, voglio il disco che gira, voglio vedere il braccio che si muove (voglio i VU-meter sull'amplificatore, voglio vedere il nastro che passa da una bobina all'altra, voglio le valvole, ecc ecc ecc). Ci sono tante cose che si comprano perché esaltano il nostro immaginario, e in quel senso rendono la vita più bella: la Stratocaster di Jimi Hendrix (ci sono migliaia di chitarre tecnicamente più avanzate e più versatili) la Triumph di Marlon Brando (qualunque moto da strada moderna se la mangia a colazione) e via dicendo. Io sono molto "giapponese" da questo punto di vista: nella vita per me non importa tanto cosa si fa, importa molto più il modo in cui lo si fa, o per meglio dire il bello stile con cui si raggiunge un obiettivo.

Dunque cosa vogliamo dire a un giovane che è già giunto alla conclusione che il digitale è stata la morte della bella musica, e non ci vuole stare? O anche solo che ha il mito delle cose di una volta e vuole un giradischi in camera? Niente, cosa vuoi dirgli...? Che cominci pure col giradischi Ikea, poi se son rose fioriranno e quando avrà un po' di denaro passerà a qualche giradischi più di classe. In ogni caso, se grazie al giradischi Ikea inizia ad acquistare qualche disco, le aziende produttrici di dischi prospereranno a vantaggio anche nostro. [^]

Il giradischi comunque si inserisce in un discorso più ampio, ossia un'intera linea di arredamento chiamata OBEGRÄNSAD (eschizzibur... escansibar... [:D] ), la quale si rivolge a ragazzi "aspiranti musicisti" desiderosi di arredare la propria stanza in modo tale da far apparire questa loro "aspirazione". Se gli va bene finiranno impiegati in banca come tutti gli altri [:D] ma comunque come cantava Bobby Solo è stato bello sognare. [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 19 Jul 2023, 09:21

"voglio la copertina, voglio il disco che gira, voglio vedere il braccio che si muove, voglio i VU-meter sull'amplificatore, voglio vedere il nastro che passa da una bobina all'altra, voglio le valvole, ecc ecc ecc"

ah, che bei tempi e che bei ricordi, quelli dei due VU-meter sull'amplificatore!! [:p] [8D]
un mio ampli 'Japan' che possedevo nei '70 (Kenwood KA6100) li aveva, ed ogni tanto tra un solco e l'altro [:D] una sbirciatina a quegli indicatori, coll'ago che oscillava mentre erogava potenza, era d'obbligo... [:D]

eh caro Marco, [;)] capisco benissimo quello che intendi dire e quello che ti piace, da cui deriva la tua filosofia di vita ristretta al campo musicale (strumentazione e dischi)... sei riuscito a spiegarlo benissimo con la Stratocaster di Hendrix e la Triumph di Brando... [:)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 11 Aug 2023, 16:50

...ennesimo feedback a provare quanto ero stato [buon] 'profeta' quando a suo tempo 2 anni fà intitolai al "disco nero" 'la rivincita' come da titolo del topic... ieri pomeriggio sono andato a fare un giro nel centro commerciale più vicino a dove abito, l'ultima volta che ci ero stato risale a 6 mesi fa circa... ebbene, con mia grande sorpresa (ma forse nemmeno poi tanto), ho notato un deciso ampliamento degli scaffali dedicati ai VINILI (di nuova stampa ovviamente) rispetto alla mia ultima visita, mentre con altrettanta sorpresa ho notato che lo spazio dedicato ai formati digitali (sia CD audio che DVD video e 'blue ray' video) si è ulteriormente assottigliato (per 'scelta commerciale' come mi è stato confermato dagli inservienti) dandomi l'impressione di essere veramente sul viale del tramonto... come mi hanno detto gli inservienti coi quali mi sono fermato a parlare sulla faccenda, mi hanno confermato quanto già supponevo : "la gente e i consumatori in genere non comprano più supporti digitali, perchè ormai guardano films su piattaforme streamings tipo NETFLIX, stessa cosa per quanto riguarda la musica che scaricano dalla rete o ascoltano in streamings" mentre invece hanno registrato "un maggiore interesse della gente, i genere i più giovani, sugli LP vinile che vengono acquistati più del digitale, da qui la decisione della direzione ad ampliare la scelta"...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby cjstrummer » 14 Oct 2023, 12:48

la verita' che non volete ammettere e' che il CD e' stato e sara' per sempre il migliore formato ma e' stato ucciso dai vinili e dall MP3 per volere dei poteri forti.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 15 Oct 2023, 09:28

@cjstrummer

non so come interpretare 'il tono' del tuo ultimo intervento, se 'serio' o 'ironico'... [:-I]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby rkive » 12 Mar 2024, 16:56

Volevo solo segnalare il bel programma di Riccardo Rossi I Vinili di... disponibile su Raiplay! [8D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 13 Mar 2024, 11:19

Ah, grazie per la segnalazione! Non mi ero accorto che la trasmissione fosse tornata, proverò a guardarla!
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 13 Mar 2024, 11:20

Anzi no, come non detto: va in onda a mezzanotte e 40! Bella scemenza. [!:-!]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby rkive » 13 Mar 2024, 12:03

Con il tablet o il pc si possono vedere in qualsiasi momento su Raiplay. [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 13 Mar 2024, 13:41

Sì grazie, lo so. Io davanti ai calcolatori ci passo normalmente 13 ore al giorno. Almeno la sera dopo cena vorrei non sentirne più neanche parlare. [:|]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 13 Mar 2024, 17:45

Si e' quella trasmissione con l'urlatore Riccardo Rossi ...ha ripreso il format devo dire interessante che andava in onda gia' su Sky qualche anno fa sempre da lui stesso condotto ,ho tenuto d'occhio le prime puntate e devo dire che le scelte dei primi intervenuti non mi hanno propriamente entusiasmato ,attendo al varco i prossimi ospiti [;)] [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby rkive » 13 Mar 2024, 17:57

L' aneddoto di Michael Jackson che chiede scusa a Daryl Hall e John Oates perché ha copiato l' intro di Billy Jean, è da vedere! [:D]
https://www.raiplay.it/video/2024/02/I- ... 9110b.html
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 24 Aug 2024, 08:07

Questo feedback farà piacere a MARCO quando lo leggerà:

durante il mio recente periodo di vacanze in Liguria sono andato in un grosso centro commerciale di Chiavari, naturalmente tra le varie attrazioni per me c'era il settore musica, che mi ha riservato due sorprese :

ho visto aumentare -rispetto a quello che avevo in memoria da altri siti recentemente da me visitati specie in quel di Parma dove risiedo- l'offerta di VINILE (ristampe sia chiaro, ma nuove e sigillate, un intera fila di scaffali bassi a più piani lunga 10 metri a loro dedicati! Scaffali pieni zeppi peraltro) ed ho visto clamorosamente abortire (è proprio il caso di dirlo, dato che si trattava di ultimi rimasugli disponibili quelli che ho visto, peraltro sistemati con un certo disordine, segno di noncuranza ed abbandono di interesse) l'offerta in fatto di SUPPORTI DIGITALI sia AUDIO che VIDEO; in pratica, quello che hanno visto i miei occhi è che a disposizione per l'acquisto C'ERANO ASSAI PIU' ALBUMS IN VINILE che CD!

il commesso del reparto da me interpellato in tema mi ha confermato quella che so essere la tendenza degli ultimi anni:
"il grosso pubblico ha smesso di comprare supporti digitali dato che ormai fruisce i contenuti audio e video di suo interesse in streaming abbonandosi a gestori tematici come Netflix e avvalendosi della velocità della FIBRA che ormai copre buona parte del territorio nazionale" e mi ha anche confermato un nuovo crescente interesse per il VINILE da parte del pubblico, generalmente quello più giovane (proprio in virtù di questa ragione la notevole offerta di titoli in VINILE che ho visto esposti)... mi ha anche detto che, vista e considerata la scarsa o nulla domanda sul fronte DIGITALE, l'intenzione della direzione è quella di non ordinare quasi più nulla in fatto di CD audio e DVD video, tendenza in atto ormai da qualche tempo, e di lasciare terminare le scorte che hanno sugli scaffali fino al loro completo esaurimento. Fine della storia.

...dopo poco più di 40anni dalla sua introduzione, possiamo forse celebrare la fine definitiva del CD ?...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 29 Aug 2024, 13:39

Grazie per l'aggiornamento Alain! Parlando in generale, certamente sì: faccio i salti di gioia per qualsiasi notizia che confermi l'ottimo stato di salute dei miei amatissimi dischi! [8:-x] Mamma mia se solo ripenso ai discorsetti saccenti di certi soloni che pretendevano di catechizzarmi su come fossi fuori dal tempo, che ormai i dischi erano vecchiume morto e stramorto... Mamma mia come me la rido!!! [:D] [:D] [:D] Tutta gente che ha abbassato la serranda del suo negozio da un quarto di secolo.

Però purtroppo chi come noi ha visto il prima ed il dopo non può non constatare che, ahinoi, l'inutile fuoco di paglia del CD ha portato dei danni permanenti nel mercato musicale. Riguardo i contenuti, è inutile persino solo accennare all'abissale scadimento della qualità artistica; il quale sembra purtroppo non avere limiti, tanto che negli ultimi anni ha avuto un ulteriore tracollo verticale (e sembrava impossibile!) con i vari derivati dell'hip-hop, che a questo punto si fatica persino a definire "musica".

Più in generale, il commercio dei dischi è cambiato in senso elitario: i dischi sono diventati molto cari (sebbene però, nella maggior parte dei casi, occorra dire che sono fabbricati in materiali di qualità molto superiore a quella dei dischi degli anni diciamo '80-'90), i negozi stessi di dischi non sono più quel punto di ritrovo e scambio d'opinioni che erano un tempo, se non per una ristretta cerchia di appassionati sempre più agé. Ho anche l'impressione che i ragazzi li acquistino, sì, (e questo si badi bene non può che farmi immenso piacere!) ma che poi non si curino affatto di ascoltarli in modo adeguato, perché a parer mio è l'inscindibile legame disco - hifi a rendere veramente speciale ed appassionante l'esperienza. Ho anche l'impressione che non li acquistino in modo regolare, ma che ne comprino 3 o 4 tanto per stupire gli amici con un oggetto "stranamente materiale" e poi la cosa finisca lì. Ma va beh: anche quello a guardar bene fà "numeri" e fà "mercato", quindi ben venga.

Comunque sia, il senso è che purtroppo non tutto è "aggiustabile", ci sono errori che provocano danni dai quali è impossibile tornare indietro.

Ma noi guardiamo al lato positivo di quanto hai scritto, e brindiamo al prospero futuro dei nostri amati dischi! [^]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 30 Aug 2024, 14:30

Bene ragazzi !

Questo allora puo' interessarvi... [;)]

https://www.ernyaldisko.com/calendario- ... nyaldisko/
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 31 Aug 2024, 07:37

HIGH ha scritto :

"a parer mio è l'inscindibile legame disco - hifi a rendere veramente speciale ed appassionante l'esperienza."

Parole SANTE caro MARCO, parole sagge! [;)] con le quali sono ovviamente in perfetto accordo, non solo da ora ma da almeno 50anni da quando da ragazzo ricevetti dai miei genitori il regalo più desiderato ovvero il primo impianto di riproduzione AUDIO che si potesse considerare HI-FI [:)]

Noi proveniamo da una generazione -come hai giustamente evidenziato- che ha potuto "vivere" e saggiare le due proposte ANALOGICA e DIGITALE in fatto di supporti e di riproduttori AUDIO e ne conosciamo bene la differenza in termini di QUALITA', cosa invece che "millenials" e generazioni successive non hanno vissuto, essendo nate nel bel mezzo della rivoluzione digitale già avvenuta; sono stati abituati ad accontentarsi di ciò che i produttori audio hanno messo loro a disposizione facendo loro credere che fosse "il massimo del progresso" (*) in quel ridicolo device chiamato SMARTPHONE [:(-(] dal quale ascoltare musica in streaming, a pensarci per uno come me viene il voltastomaco [xx(] se penso anche solo al potenziale audio di quel mio primo impiantino hi-fi del 1976, per non parlare di tutte le varie 'catene audio' che ho posseduto in seguito


"ci sono errori che provocano danni dai quali è impossibile tornare indietro."

anche questa, amara e triste verità:
la propensione da parte dei PRODUTTORI DI DEVICES AUDIO ad incoraggiare il grosso del pubblico verso PRODOTTI economici DI BASSA QUALITA' (prerogativa iniziata da fine millennio più o meno ma forse anche prima) che poteva garantire ai primi redditi tutto sommato ancora elevati facendo leva SUL NUMERO DI PEZZI, ha generato proprio quei DANNI di cui accenni, caro MARCO :
(*) nella vicenda storica che ha visto ergersi quale "massima evoluzione tecnologica" (per come l'hanno saputa raccontare i produttori audio ai consumatori) quel maledetto device noto come SMARTPHONE c'è un aspetto diabolicamente sinistro che ha coinvolto TUTTA LA PRODUZIONE MUSICALE a partire dal 2000 in avanti, noto tecnicamente come "LOUDNESS WAR" (che Tu forse conoscerai o di cui avrai sentito parlare) un fattore che contagiò tutto l'ambiente fino a diventare uno standard che indusse gli engineers di studio ad alzare tutte le frequenze audio delle piste registrate in modo sconsiderato all'uscita, APPIATENDOLE in tutto il range audio (un aspetto che ad un certo punto fece rizzare i capelli a gente come B.DYLAN o N.YOUNG che esclamarono allarmati e disgustati "ma cosa state facendo?! state distruggendo la corretta riproduzione audio nota finora!"), come se si dovesse accontentare tutto quel popolo di utenti (dotati di riproduttori audio 'very low-fi') per far "urlare" i loro ridicoli devices audio dotati di altoparlantini lilipuzziani! Così facendo però gli stessi supporti riprodotti da impianti audio tecnicamente raffinati diventavano praticamente inascoltabili tanta era la fatica di ascolto che generavano in riproduzione [:(] cosa che posso purtroppo testimoniare (avendo diversi CD frutto di quella tendenza), visto che quella maledetta "moda" innescatasi tra produttori musicali e engineers di studio ha coinvolto più o meno tutti quanti i generi musicali e registrazioni relative nel nuovo millenio 2000...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 03 Sep 2024, 09:28

Caro Alain, conosco purtroppo benissimo la loudness war perché se ne parla da ormai ben trent'anni (si dice difatti che gli inziatori del processo siano stati quei cretini calzati e vestiti degli Oasis nel 1994), senza peraltro che ci siano state prese di posizione o iniziative veramente serie e qualificate per porvi fine: mi pare di ricordare qualche (condivisibilissima) sparata di qualche grande vecchio come Bob Dylan o Neil Young, poi un'iniziativa di cui avevano parlato su TNT audio finita (credo) nel nulla, e poco altro.

Per chi ci legge e sente nominare questo termine per la prima volta, con loudness war s'intende la pratica - dannosissima per la qualità della musica, ma anche per la sanità mentale dell'ascoltatore - di comprimere il più possibile il messaggio sonoro, eliminando cioè le differenze tra i piano ed i forte, e aumentando al contempo il livello della pressione sonora complessiva, di modo che tutto suoni sempre e solo fortissimo.

Qual è la ragione di tutto ciò? È semplicemente la traduzione in atti pratici dell'idea che i discografici si sono fatti della loro clientela: che siano tutti dei deficienti (e purtroppo i fatti danno loro ragione...) e per di più privi di padiglioni auricolari dalla nascita, e che di conseguenza "venda bene" solo ciò che suona sempre molto forte.

Credo sia superfluo dissertare su come questa pratica sia, in modo particolare, antitetica proprio al rock progressivo: un genere caratterizzato - come la musica sinfonica del resto - proprio da un susseguirsi di flebili passaggi meditativi alternati a pieni orchestrali che raggiungono persino una certa asprezza sonora. La loudness war è sostanzialmente il modo per ammazzare qualsiasi emozione, oltre che per generare una fatica d'ascolto tremenda.

Il criminale lavoro di compressione non si limita solo all'appiattimento macroscopico tra passaggi di piano e di forte, ma viene effettuata anche a livello microscopico, fino alla singola cresta d'onda, con un processo definito brickwalling a causa dell'aspetto grafico che il fenomeno assume. Ne vediamo subito qualche esempio su dei grafici tempo-volume di alcuni dischi, che a mio modo di vedere le cose sono spaventosi.

Image

In questo confronto sono messe fianco a fianco due tracce audio che hanno entrambe una scarsa gamma dinamica. La prima ha una scarsa gamma dinamica perché è... un cilindro (nemmeno un disco!) di inizio del secolo scorso, ed ha una scarsa gamma dinamica soprattutto perché è stata incisa con mezzi tecnicamente limitati e perché ha un alto rumore di fondo. Ciò nonostante, come si vede benissimo, il grafico tempo/volume (che beninteso è proprio un disegno molto "schiacciato" della forma dell'intera onda sonora della canzone) mostra molto chiaramente che ci sono dei passaggi più silenziosi e dei passaggi più forti e vivaci. Il grafico al disotto mostra invece il tracciato di un recente disco dei Metallica: come si vede il tracciato è praticamente un "mattone" nero: non esiste nessun punto di silenzio, nessun punto in cui le orecchie hanno un istante di riposo, è tutto sempre e solo "fortissimo al massimo".

Image

Questo secondo grafico illustra invece molto bene come mai così spesso mi scaglio contro le meravigliose "rimasterizzazioni" che vanno tanto di moda, preferendo sempre e di gran lunga (talvolta anche solo per ragioni storiche) l'incisione originale. Sono posti a confronto lo stesso brano degli Stooges (anche in questo caso una canzone che già di suo non brilla certo per gamma dinamica) in versione originale (ovviamente è quella in alto) e in versione "rimasterizzata" da qualche criminale (ovviamente è il blocco nero come l'inferno in basso). Credo che l'operazione di brickwalling sia palese e che non servano ulteriori commenti.

Si dirà: che c'entra il disco a 33 giri in tutto questo? C'entra nel senso che queste porcherie era possibile farle in minima parte con un LP, perché se da un lato non è del tutto impossibile comprimere la dinamica e alzare il volume in una sorgente analogica, dall'altro ci sono dei limiti molto severi, e ammesso che a qualche scemo venga in mente di farlo, potrebbe farlo solo in minima parte. Col CD o peggio ancora con l'audio in streaming invece è un gioco da ragazzi: è un'operazione puramente informatica, un ricalcolo di rapporti tra bit del segnale digitale, non occorre preoccuparsi di nulla. Una tra le tante ragioni per "rispedire al mittente" i CD, l'audio digitale e compagnia.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 03 Sep 2024, 17:14

Tutti i miei complimenti caro MARCO,
[^]
un intervento, l'ultimo tuo che leggo, davvero esauriente sotto il profilo TECNICO. [/:-|]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 04 Sep 2024, 15:55

Grazie Marco per la comprensibile spiegazione,e' comunque triste pensare che in qualsiasi campo si vada a fondo si comprenda come tutto non venga fatto per il bene del consumatore ma per l'interesse di pochi...parla chi ha passato piu' di quarantacinque anni nel mondo del caffe'...

Purtroppo siamo rimasti in pochi che non hanno perso l'abitudine di ripetere il rito di fermarsi un attimo ,accendere l'amplificatore ,scartare il disco,girarselo sul palmo ,posizionarlo sulla piastra e passare tre quarti d'ora seduti preferibilmente in comodita', ed e' proprio di questo che tante persone avrebbero bisogno ,ma sono pigre per farlo, quando fior di commentatori parlano di ritornare alle cose semplici ed a rispolverare vecchie abitudini io intendo proprio questo ,magari qualche piccolissima cosa al mondo potrebbe anche funzionare meglio

Spiace molto perche' oltre che ad essere decaduto il panorama artistico musicale,anche quel poco di buono che rimane venga appiattito da strategie commerciali
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Alius » 11 Sep 2024, 14:12

Ciao a tutti... In rete ho trovato questo articolo che riporto per intero. Quindi, a chi si deve credere?


Vinili Vs CD... Cosa ne pensate voi?
Alla fine del 1982 veniva introdotto sul mercato il Compact Disc Digital Audio, sono passati 40 anni e ha un solo difetto: era nato praticamente perfetto.
Oggi assistiamo a un grande ritorno commerciale del disco in vinile come supporto audio e paradossalmente alcuni album non vengono più pubblicati in CD, ma solo in vinile. Da appassionato di musica e Hi-Fi questo mi rende molto triste perché il CD è nato perfetto e ai suoi creatori, fra cui l'inventore James T. Russell oggi 91enne, dovremmo erigere un monumento.
Negli ultimi anni il mercato della musica è dominato da una parte dalla musica digitale in streaming, nella stragrande maggioranza dei casi compressa (e quindi con perdita) e poi magari inviata a delle cuffie Bluetooth (ecco un'ulteriore compressione) e poi forse con soppressione del rumore (altra modifica dell'onda originale), quindi tutt'altro che 'alta-fedeltà'... e dall'altra parte, fra i pochi rimasti che preferiscono il 'possesso' fisico del supporto musicale, è appunto tornato di moda il vinile, con sedicenti esperti che dicono che "sia meglio" del CD. E che spendono anche il doppio per avere una qualità decisamente inferiore!
De gustibus... ma cosa è davvero meglio?
Se per "migliore" si intende la rappresentazione più possibile fedele al suono originale che l'artista ha prodotto (e l'acronimo Hi-Fi sintetizza questo: alta fedeltà) allora fra CD e vinile non c'è proprio confronto. È una questione di fisica e di fisiologia umana. Un'onda sonora è rappresentata da due parametri fondamentali: frequenza e ampiezza. E il CD 40 anni fa aveva già raggiunto il massimo livello nel rappresentare queste due grandezze per quanto sia possibile discernere dall'orecchio umano. Tant'è che versioni successive, come il DVD-audio e il SuperAudioCD (SACD), non sono riuscite a migliorare la riproduzione sonora rispetto al CD, quando fatte ascoltare anche a tecnici del suono ed esperti, in test in doppio cieco.
Perché? Perché il CD ha un campionamento digitale che copre al meglio sia la frequenza (44,1 kHz, cioè fino a 22 kHz sonori) che la gamma dinamica (16 bit, cioè 96 dB di ampiezza) udibile dall'orecchio umano. Aumentare questo campionamento, come hanno fatto SACD e DVD-Audio (96 kHz e 24 bit), si è rilevato essere inutile alle luce di prove empiriche.
E quindi il disco in vinile? Il vinile semplicemente restituisce l'onda sonora con valori molto inferiori, rispetto al CD, per risposta in frequenza e gamma dinamica (70 dB di un buon vinile contro i 96 dB del CD, circa 20 volte in meno essendo i dB logaritmici).
A qualcuno potrà piacere il suo suono, la puntina che scoppietta quando trova un granello di polvere ecc. ma è bene sapere che rispetto al segnale sonoro originale la resa è ben diversa, e ben inferiore rispetto a quella del CD. Quindi chi ascolta un vinile sente qualcosa di maggiormente 'diverso' rispetto al CD e soprattutto rispetto a quanto l'artista ha effettivamente prodotto.
Inoltre il vinile ha problemi con l'usura della traccia (ogni volta che viene suonato si consuma e la volta successiva la resa peggiora), con la separazione dei canali destro e sinistro (circa 30 dB contro gli oltre 100 dB del CD, perché l'unica puntina rileva entrambi i canali audio sullo stesso solco e un po' li mescola), e risente poi delle vibrazioni, delle variazioni di velocità del disco, della non perfetta tangenza della puntina nella traccia e del basso rapporto segnale/rumore di fondo. E infine del 'problema' dell'equalizzazione RIAA, una compressione delle basse frequenze in registrazione e successiva amplificazione in riproduzione per ovviare ai limiti fisici dell'accoppiata puntina-solco alle basse frequenze e aumentare lo spazio per le tracce. Ma questo inserisce un equalizzatore nella catena con i tutti i problemi del caso, primo fra tutti standard e taratura.
Tutti difetti che il CD non ha. Il CD è inoltre (quasi) eterno e non ha errori di lettura, basti pensare che un lettore CD-ROM per computer, da una decina di euro, gira a velocità 52x e -grazie alle informazioni ridondanti per il controllo errori- non sbaglia un bit sui 5 miliardi contenuti (perché se un bit errato nella riproduzione audio non si nota neanche, in un programma per calcolatore può mandarlo in errore).
C'è poi l'aspetto ambientale: il vinile utilizza più materiale plastico come supporto (10 volte di più) e anche il processo di produzione è maggiormente inquinante rispetto a quello del CD.
Infine, la cosa più divertente di chi dice che il vinile sia "migliore" rispetto al CD è che non sa, o non si rende conto, che i costosi vinili degli ultimi anni sono tutti stampati partendo da... master digitali! Quindi se è vero che la digitalizzazione faccia perdere qualcosa (ed è normale), i loro vinili sono tutt'al più una copia peggiore di un... CD.
Ma se la gente crede all'omeopatia, all'osteopatia per non parlare degli oroscopi e della moltiplicazione dei pani e dei pesci, può anche benissimo credere che i vinili siano 'migliori' dei CD. Ma si tratta appunto di 'fede'.
D'altronde non siamo nell'era della post-verità? Chissenefrega di cosa sia 'vero', "l'Oscillococcinum con me funziona" e "per me il vinile si sente meglio": beati loro, forse vivono meglio di chi è pieno di dubbi, si interroga, approfondisce, sperimenta, verifica le ipotesi.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 12 Sep 2024, 10:28

Caro Alius, mi attendevo stamattina d'essere battuto sul tempo da parte di Alain, ma evidentemente sta preparando un messaggione al vetriolo di proporzioni tali da non essere riuscito a completarlo in serata. [:D]

Nell'attesa del suo immancabile scritto (non risucirà a resistere! [:D] ), inizio a precisare io che il testo che hai riportato sembra compilato da un ragazzino nato nella breve era dei CD, in possesso di un impianto Hi-Fi di prestazioni discutibili (o forse, come vedremo a breve, solo munito di personal computer e cuffiette), e soprattutto che i Long Playing non li ha mai veramente ascoltati se non per sentito dire. Inoltre l'intero scritto presenta come "fatti scientifici incontrovertibili" tutta una serie di opinioni personali (sue) più una grande quantità di affermazioni che da lungo tempo sono in realtà oggetto di dibattito.

Provo a commentare punto a punto, separando i fatti non veri da quelli opinabili da quelli veri. Quest'ultima categoria, come si osserverà, rimarrà vuota o quasi.

il Compact Disc Digital Audio [...] ha un solo difetto: era nato praticamente perfetto.

il CD è nato perfetto e ai suoi creatori, fra cui l'inventore James T. Russell oggi 91enne, dovremmo erigere un monumento.

FALSO Il concetto che il CD secondo l'autore dello scritto sia "nato perfetto" è ribadito ben due volte, e già solo l'idea mi fà sganasciare dal ridere al pensiero di come reagirà Alain! [:-D] [:-D] [:-D] Ovviamente non è vero: il CD ha numerosissimi difetti e limiti che investono diversi aspetti, da quello strettamente sonoro a quello dei materiali a quello estetico a quello ecologico più tanti altri (in parte giungeremo a discuterli). Queste affermazioni sono utili unicamente a comprendere che il redattore di queste righe è fortemente opinionato e non sta guardando alla realtà dei fatti con distacco scientifico, ma parte dall'assioma indiscutibile che il CD debba essere per forza superiore a priori.
L'avvento del CD ha segnato inoltre la distruzione del mercato musicale come era stato conosciuto fin lì, con conseguenze rispetto alla qualità della musica distribuita su cui abbiamo speso fin troppe parole su queste pagine; di conseguenza personalmente mi guarderei bene dal proporre Russel per un monumento. Altrimenti il monumento lo facciamo pure a Kalashnikov visto che il fucile mitragliatore che porta il suo nome è in effetti efficientissimo (e quello sì: in modo misurabile).

Negli ultimi anni il mercato della musica è dominato da una parte dalla musica digitale in streaming, nella stragrande maggioranza dei casi compressa (e quindi con perdita) e poi magari inviata a delle cuffie Bluetooth (ecco un'ulteriore compressione) e poi forse con soppressione del rumore (altra modifica dell'onda originale), quindi tutt'altro che 'alta-fedeltà'...

FUORI TEMA Questo ragionamento non c'entra nulla con la qualità dei 33 giri, e inoltre bisognerebbe spiegare al giovine che l'arte di digitalizzare e pasticciare i segnali (vedasi nei post precedenti i discorsi sulla loudness war e sul brickwalling) ha preso il sopravvento proprio con la nascita dell'audio digitale, e quindi del CD.

è appunto tornato di moda il vinile, con sedicenti esperti che dicono che "sia meglio" del CD.

QUESTIONABILE Le ragioni per cui il 33 giri è tornato di moda hanno molte sfaccettature (dimensioni e aspetto del media, desiderio di possesso fisico dell'oggetto, piacere di mettere assieme una propria discoteca, nostalgia della bella musica del passato, investimento collezionistico, ecc ecc ecc) solo in minima parte o per nulla legate a questioni di qualità audio. Comunque, il fatto stesso che dopo 40 anni vi siano ancora molti cultori del buon ascolto che continuano a preferire il 33 giri, anziché essere posto in ridicolo dovrebbe casomai instillare nei meno esperti il dubbio che forse la "superiorità" del CD è quantomeno questionabile o dibattibile.

E che spendono anche il doppio per avere una qualità decisamente inferiore!

FALSO Siamo nuovamente di fronte ad un assioma ritenuto vero a priori, senza alcuna sostanziazione dell'affermazione (invero assai spericolata).

Se per "migliore" si intende la rappresentazione più possibile fedele al suono originale che l'artista ha prodotto (e l'acronimo Hi-Fi sintetizza questo: alta fedeltà) allora fra CD e vinile non c'è proprio confronto.

FALSO Il confronto invece c'è eccome, difatti dopo 40 anni ancora se ne discute.

E il CD 40 anni fa aveva già raggiunto il massimo livello nel rappresentare queste due grandezze per quanto sia possibile discernere dall'orecchio umano.

FALSO Ulteriore affermazione assiomatica palesemente non rispondente al vero. Il CD era stato semplicemente progettato in modo da avere una qualità audio "razionalmente ragionevole", compatibile con una industrializzazione ed una commercializzazione a prezzi accettabili dal mercato. Il "livello massimo" non è certo quello che è stato definito nello standard fissato per il CD.

Tant'è che versioni successive, come il DVD-audio e il SuperAudioCD (SACD), non sono riuscite a migliorare la riproduzione sonora rispetto al CD, quando fatte ascoltare anche a tecnici del suono ed esperti, in test in doppio cieco.
Perché? Perché il CD ha un campionamento digitale che copre al meglio sia la frequenza (44,1 kHz, cioè fino a 22 kHz sonori) che la gamma dinamica (16 bit, cioè 96 dB di ampiezza) udibile dall'orecchio umano. Aumentare questo campionamento, come hanno fatto SACD e DVD-Audio (96 kHz e 24 bit), si è rilevato essere inutile alle luce di prove empiriche.

FALSO È vero l'esatto contrario: le prove di confronto tra CD normale e SACD rivelavano una differenza talmente netta, che per lungo tempo sulle riviste di settore si è addirittura insinuato che i CD venissero "stampati peggio" a bella posta onde rendere palese la supremazia del SACD e spingerne la diffusione e le vendite. Le ragioni per cui il SACD non si è diffuso sono di tutt'altra natura: costo (spropositato), dimensioni e peso (da cinto erniario) dei lettori da un lato, costo (spropositato) dei dischetti e limitatissimo numero di titoli disponibili dall'altro, disinteresse del pubblico generalista per un prodotto che suonasse ancor meglio del CD. Persino io che sono un maniaco di queste cose non ho mai acquistato nè lettori nè dischetti SACD.

Il vinile semplicemente restituisce l'onda sonora con valori molto inferiori, rispetto al CD, per risposta in frequenza

DISCUTIBILE Non c'è praticamente fonorivelatore degno di questo nome che non raggiunga i 20 KHz del CD, anzi alcuni modelli del passato (come i quadrifonici a taglio Shibata) raggiungevano anche i 40-50 KHz polverizzando qualsiasi CD. Piuttosto, molti fonorivelatori sono costruiti appositamente (e molti dischi incisi appositamente) con un rolloff morbido delle frequenze più acute che ha lo scopo di limitare la fatica d'ascolto. Difatti la critica più comune rivolta a numerose incisioni su CD è di avere un suono "aspro" oppure "innaturale" e di generare di conseguenza una fatica d'ascolto terribile. A parer mio questa è la dimostrazione che né l'alta fedeltà, né tantomeno la piacevolezza d'ascolto, non si misurano solo in termini di risposta in frequenza.

e gamma dinamica (70 dB di un buon vinile contro i 96 dB del CD, circa 20 volte in meno essendo i dB logaritmici).

DISCUTIBILE È così sul libretto dei dati tecnici, ma abbiamo detto proprio nei giorni scorsi (loudness war, brickwalling e compagnia) che la gamma dinamica in teoria disponibile sul CD viene intenzionalmente ammazzata. Nuovamente: la piacevolezza d'ascolto non si misura con un numerino scritto sui fogli tecnici dello standard progettuale.

A qualcuno potrà piacere il suo suono, la puntina che scoppietta quando trova un granello di polvere ecc.

FALSO Questa non è che una stupidaggine, che dimostra la scarsissima dimestichezza dell'autore con stampe (nel senso di pressing) di buona qualità, ascoltate in modo adeguato.

ma è bene sapere che rispetto al segnale sonoro originale la resa è ben diversa, e ben inferiore rispetto a quella del CD. Quindi chi ascolta un vinile sente qualcosa di maggiormente 'diverso' rispetto al CD e soprattutto rispetto a quanto l'artista ha effettivamente prodotto.

FALSO È vero che la resa sonora è diversa, ma di nuovo è un assioma a priori che sia diversa nel senso di inferiore. Che sia diversa in senso peggiorativo rispetto a quanto ha fatto un artista, poi, lo dovrebbe dire l'artista stesso. Non mi risulta che ci sia mai stato un artista che si sia opposto alla pubblicazione di una sua opera su 33 giri perché "è ben inferiore rispetto al CD". Anzi, solitamente per un artista la pubblicazione su 33 giri è un punto d'arrivo che lo consacra come una celebrità.

Inoltre il vinile ha problemi con l'usura della traccia (ogni volta che viene suonato si consuma e la volta successiva la resa peggiora)

FALSO Altra stupidaggine incredibile che dimostra unicamente la totale mancanza d'esperienza con i 33 giri dell'autore dello scritto. Forse pensava ai vecchi grammofoni d'anteguerra, con la testina che pesava mezzo kilo? Ebbene, devo dargli una notizia: persino in quel caso estremo, tra gli appassionati c'è dibattito se un grammofono usato in un certo modo generi o meno un'usura realmente udibile o misurabile.

la separazione dei canali destro e sinistro (circa 30 dB contro gli oltre 100 dB del CD, perché l'unica puntina rileva entrambi i canali audio sullo stesso solco e un po' li mescola), e risente poi delle vibrazioni, delle variazioni di velocità del disco, della non perfetta tangenza della puntina nella traccia e del basso rapporto segnale/rumore di fondo.

DISCUTIBILE Per non dilungarmi non passo in rassegna singolarmente questa miscela di affermazioni in parte vere in parte no. In generale, comunque, il loro effetto sulla resa audio finale è quantomeno discutibile, e difatti è oggetto di dibattito da 40 anni. Sul risentire le vibrazioni caliamo un velo pietoso perché penso sia esperienza di tutti aver sentito un CD "saltare" per effetto di un colpetto da nulla.

E infine del 'problema' dell'equalizzazione RIAA, una compressione delle basse frequenze in registrazione e successiva amplificazione in riproduzione per ovviare ai limiti fisici dell'accoppiata puntina-solco alle basse frequenze e aumentare lo spazio per le tracce. Ma questo inserisce un equalizzatore nella catena con i tutti i problemi del caso, primo fra tutti standard e taratura.

FALSO Problema? Quale problema? La curva di equalizzazione RIAA è chiaramente definita e correttamente implementata da tanti decenni. Lo standard è chiarissimo. Non c'è nessuna "taratura" da effettuare. Inserire una qualche forma di "equalizzazione" nella catena sonora non è affatto un problema, ve ne sono di diversa natura in ogni catena di amplificazione, magari mimetizzati sotto forma di curve di risposta di componenti passivi (o anche attivi) o di anelli di controreazione, senza che l'utente finale manco lo sappia o se ne renda conto; è una cosa del tutto normale. Se alla fine tra un apparecchio e un altro c'è una microscopica differenza nell'implementazione della curva RIAA, posso assicurare che questa differenza è resa del tutto trascurabile da altre differenze di tutt'altra magnitudine, quali ad esempio la risposta in frequenza dei diffusori, il loro posizionamento in ambiente, la forma e la riflettività della sala d'ascolto e un'infinità di altri parametri di fronte ai quali letteralmente scompare.

Tutti difetti che il CD non ha.

FALSO In parte li ha, e poi ne ha di molto peggiori che in questo scritto vengono taciuti ad arte. Vogliamo ad esempio parlare del campionamento e della digitalizzazione del segnale? Cioè da un lato campioniamo e digitalizziamo come in macelleria, dall'altro ci dovremmo preoccupare della curva RIAA che forse non è esattamente curva come nei sogni?

Il CD è inoltre (quasi) eterno e non ha errori di lettura

FALSO [:-D] [:-D] [:-D] Oddio che ridere, non vedo l'ora che Alain raggiunga questa frase!!! [:-D] [:-D] [:-D] Non perdo nemmeno tempo a rispondere!

basti pensare che un lettore CD-ROM per computer, da una decina di euro, gira a velocità 52x e -grazie alle informazioni ridondanti per il controllo errori- non sbaglia un bit sui 5 miliardi contenuti (perché se un bit errato nella riproduzione audio non si nota neanche, in un programma per calcolatore può mandarlo in errore).

FUORI TEMA Cosa c'entra come un calcolatore legge un CD-ROM? Non si stava parlando di CD audio? Ma poi: c'è veramente ridondanza nelle informazioni stipate in un CD audio, lo standard lo prevedeva? A me pare che fosse previsto solo un circuito (peraltro criticatissimo agli albori del CD!) di ricostruzione del segnale perso dagli errori di lettura - i famosi "errori" che secondo l'autore dello scritto non ci sarebbero!!! In ogni caso, questa frase del tutto superflua ha solo l'effetto di far maturare il sospetto che l'autore non possegga un vero impianto hi-fi ma si limiti ad ascoltare i CD usando un computer e delle cuffiette.

C'è poi l'aspetto ambientale: il vinile utilizza più materiale plastico come supporto (10 volte di più) e anche il processo di produzione è maggiormente inquinante rispetto a quello del CD.

QUESTIONABILE In teoria un 33 giri può essere stampato anche su un supporto sottile come un foglio di carta; ho diversi dischi promozionali (allegati a riviste ecc.) di questo tipo. La ragione per cui si usano normalmente supporti pesanti (i classici 180 gr) o molto pesanti (i 200-210 gr delle edizioni più prestigiose) è perché c'è un consenso generale che più spesso e più pesante è il supporto, migliore è la stabilità e quindi il suono. Non ho idea se il processo di produzione sia veramente più inquinante rispetto a quello dei CD (ma mi piace ricordare che, al tempo del suo lancio, i produttori di CD calcavano tantissimo la mano su quanto fosse complesso e dispendioso produrre i CD, allo scopo di giustificare gli esosi prezzi a cui venivano immessi sul mercato). Possiamo invece dire qualcosa sul prodotto finale: un 33 giri è interamente riciclabile, essendo composto da cloruro di polivinile e da carta e cartoncino per la custodia, tutti materiali pregiati ad altissima riciclabilità. Viceversa il CD è un misto inscindibile di policarbonato con metalli annegati, e in quanto tale dev'essere smaltito nel residuo secco indifferenziato.

Infine, la cosa più divertente di chi dice che il vinile sia "migliore" rispetto al CD è che non sa, o non si rende conto, che i costosi vinili degli ultimi anni sono tutti stampati partendo da... master digitali! Quindi se è vero che la digitalizzazione faccia perdere qualcosa (ed è normale), i loro vinili sono tutt'al più una copia peggiore di un... CD.

FALSO Lo sanno tutti. Ma veramente l'autore pensa che un appassionato di hi-fi possa non sapere una cosa del genere? Tutti lo sanno. Il punto difatti non è che si parta da un master digitale, il vero punto è: quel master digitale, "ridotto" a livello consumer, suonerà meglio ri-triturato in digitale su un CD, o riversato in analogico su un LP? Che gli LP siano una copia peggiore del master è del tutto ovvio (e lo sanno tutti), ma anche che il CD sia parimenti una copia peggiore del master è altrettanto ovvio e vero (e dovrebbero saperlo tutti, ma l'autore invece pare ignorarlo completamente).

Ma se la gente crede all'omeopatia, all'osteopatia per non parlare degli oroscopi e della moltiplicazione dei pani e dei pesci, può anche benissimo credere che i vinili siano 'migliori' dei CD. Ma si tratta appunto di 'fede'.

DISCUTIBILE L'osteopatia non è una "fede" bensì una professione sanitaria (d.d.l. 1324 del 22 dicembre 2017). Vien da ridere che parli di "fede nei vinili" proprio chi ha infarcito di assiomi assoluti e indiscutibili - tutti sempre ed univocamente a favore del CD - il suo intero discorso.

beati loro, forse vivono meglio di chi è pieno di dubbi, si interroga, approfondisce, sperimenta, verifica le ipotesi.

DISCUTIBILE Stupefacente chiosa, poiché descrive l'esatto contrario di quanto ha fatto l'autore, che ha impostato il suo intero ragionamento su assiomi e postulati dei quali ritiene d'avere la certezza assoluta.

================================ QUALCHE CONCLUSIONE (ETERNAMENTE PROVVISORIA) =============================================

Quale morale si può trarre da tutto questo lungo discorso? A mio parere la morale è che non è ben chiaro quali parametri misurabili possano agire sull'esperienza d'ascolto. I parametri realmente misurabili non riescono a dar completamente ragione della sensazione di fedeltà e/o naturalezza e/o piacevolezza dell'ascolto, mentre molti altri che sembrano essere rilevanti forse sono misurabili solo in minima parte o non lo sono affatto. Sicuramente non basta avere risposta in frequenza da X ad Y e gamma dinamica Z, altrimenti non si spiegherebbe come mai dopo 40 anni ancora il dibattito sia sempre aperto.

La mia visione personale del problema è in realtà estremamente semplice: ci sono molti CD che suonano in modo semplicemente ORRENDO nonostante i loro fenomenali dati di targa, mentre ci sono molti LP che nonostante sembrino partire svantaggiati sulla carta suonano incantevolmente bene. Di converso, ci sono molti CD che suonano decisamente bene, mentre vi sono molti LP i quali nonostante il fascino che emanano suonano irrimediabilmente male. Da questo punto di vista, non ho una preferenza a priori: in entrambe le categorie c'è cosa suona male e cosa suona bene, e in questo senso sono sovrapponibili (ragione per cui, sempre a mio parere, il dibattito va avanti inesauribile da 40 anni ed è del tutto logico che sia così).

Come già spiegato più volte su queste pagine, la mia preferenza và nettamente al 33 giri, ma non perché in assoluto sia "superiore" al CD, ma perché trovo in generale l'esperienza d'ascolto estremamente più emozionante per un'infinità di ragioni che sconfinano dall'audio verso altre sfere percettive: la bellezza e le dimensioni della copertina e del disco, la bellezza ed il piacere di usare un giradischi d'altissima qualità, l'ascolto necessariamente inframmezzato da una pausa di ricapitolazione e di raccolta delle idee, il sottile appagamento che dà il vedere l'onda sonora letteralmente scolpita su un disco, il vederlo in movimento, l'ineffabile senso d'importanza che emana un supporto su cui è stata scritta la storia della grande musica, più tante altre ragioni. E poi certo: anche perché suona maledettamente bene! [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Duke59 » 14 Sep 2024, 21:21

Solo per aggiungere in pochissime parole i miei due microcentesimi alla discussione io penso che il CD - al di là dell'oggettiva bruttezza del suo packaging - sia un modo comodo ed efficiente di ascoltare musica.

Come sappiamo tutti però ormai l'ascolto della musica avviene per circa il 65% tramite Internet e solo per il 10% da supporti fisici (vinili, CD, blue ray) Vedi infografica

https://www.weforum.org/agenda/2023/02/world-consume-music-infographic/

per cui si parla davvero di numeri piccoli, tenendo conto del fatto che circa il 95% della musica ascoltata nel mondo (internet + radio + TV + CD) è ormai in formato digitale.

In ogni caso venendo alla questione vinile vs CD, secondo me per avere una qualità medio-alta nell'ascolto dei vinili occorre spendere cifre elevate (svariate centinaia di euro se non migliaia) rispetto a quelle necessarie per un riproduttore CD di qualità accettabile (un centinaio di euro).

Poi l'ascolto dal vinile può avere senso se si parte da un buon master analogico E SE NELLA CATENA DI PRODUZIONE AUDIO (mixing, mastering, effetti) NON SONO PRESENTI APPARATI DIGITALI che convertono il segnale da analogico a digitale e viceversa.

Ma se invece il suono viene immediatamente convertito in digitale già all'atto della registrazione, (come ormai succede nel 90% dei casi) beh, a quel punto ciò che c'era di analogico nel segnale audio se ne è già andato (per modo di dire ovviamente, dato che si parla di campionamenti fino a 192 KHZ su 32 bit) e da lì in avanti conviene rimanere in formato digitale evitando ulteriori conversioni/riconversioni D/A e A/D nel flusso del segnale che ne minerebbero la fedeltà.

Io comunque non faccio testo perchè ascolto musica esclusivamente in digitale sin dai primi anni '90, capisco però il fascino rituale dell'ascolto dal vinile e il fascino delle copertine grandi, spesso vere e proprie opere d'arte.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 16 Sep 2024, 14:44

Caro Duke, premesso al volo che per divertirsi con i 33 giri non occorrono migliaia di euro ma basta molto meno, vengo all'argomento da te toccato e che è tra i non molti indiscutibilmente a favore del CD: la portatilità. Di giradischi portatili ne sono stati costruiti un'infinità, ma non avevano certo la portatilità né la qualità audio consentita da un lettore di CD portatile.

Occorre però anche ricordare che i lettori di CD portatili, intendo dire quelli dell'epoca in cui i CD erano veramente sulla cresta dell'onda, costavano una fortuna. Oggigiorno invece il problema è un altro: sono diventati quasi introvabili, non c'è più praticamente nessun marchio rinomato che li produca, e se si vuole un lettore CD portatile occorre accontentarsi di qualche orrenda cinesata.

A dire il vero anche i walkman a cassette d'alta gamma consentivano una qualità audio molto buona, però per ottenerla era necessario dotarsi di una piastra di registrazione delle più costose, con la calibrazione della corrente di bias eccetera, e poi occorreva anche saperle usare, era roba da specialisti insomma. Questo perché le cassette preregistrate erano sempre di pessima qualità, non sono mai state nemmeno lontanamente una valida alternativa all'acquisto dei 33 giri.

Circa le percentuali alle quali hai linkato, la deduzione più spiacevole che se ne trae è che una larghissima fetta di utenti (che si immagina appartenere alle fasce più giovani) pare non essere più in grado di concentrarsi veramente sull'ascolto della musica, ma ne fruisce solo se essa accompagna una qualche forma di video.

In merito ai riversamenti, credo sia dibattibile cosa sia meglio fare per trasformare un disco registrato in un formato digitale professionale in un prodotto consumer. Sicuramente ritraducendo il segnale in forma analogica non si perde più nulla, per definizione. Viceversa ricampionandolo ad un'altra frequenza temo si possano creare dei bei pasticcetti, ma forse è un discorso un po' sottile e di scarso interesse su cui dilungarci qui.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 17 Sep 2024, 09:37

HIGH ha scritto :

"Caro Alius, mi attendevo stamattina d'essere battuto sul tempo da parte di Alain, ma evidentemente sta preparando un messaggione al vetriolo di proporzioni tali da non essere riuscito a completarlo in serata."

[:D]

sarò invece sintetico caro MARCO, perchè vedo (anche prima d'averlo letto, cosa che farò tra poco) che ci hai già pensato Tu [;)] con un mega intervento "da par tuo" cioè di Uno che dal punto di vista tecnico in materia audio non ha da invidiare nulla a nessuno, per come ti conosco. [:)]

In sintesi: al di là di "numeri tecnici" come quelli che vedo sventagliare da quell'articolo che cerca di ristabilite una presunta superiorità audio del CD(sic) sul VINILE, io vado dritto al punto:
la pratica d'ascolto.

Nel corso del tempo, da appassionato melomane ho ammucchiato una notevolissima quantità di titoli sia in DIGITALE che in ANALOGICO e molti di questi sono DOPPIONI (stesso titolo dell'opera sia in CD che in VINILE), ebbene è da oltre 30anni che mi diverto spesso a fare il confronto, e il responso è sempre lo stesso, per quanto ho modo di verificare :

A PARITA DI TITOLI, ALL'ASCOLTO IL VINILE SUONA PIU' ARIOSO e NATURALE e ASSAI MENO "CHIUSO" DEL CD;
qualcuno di questi geni (fautori propensi al digitale) dovrebbe cercare di spiegarmi il perchè,
anzichè esporre numeri tecnici di laboratorio prova.

E notare che per quanto riguarda il VINILE ho coppie normalissime molto spesso [purtroppo] italiane, e non copie 'super tecniche' come i celebri "OMR" (Original Master Recording) o simili...

Sottolineo che da quasi 30anni dispongo di SORGENTI piuttosto omogenee per qualità :

LETTORE CD PINK TRINGLE mod. LITAURAL (con filtro a 20bit)

TURNTABLE REGA PLANAR 9 prima serie, BRACCIO REGA RB 900 e TESTINA REGA EXACT MM

il giradischi che mi accompagna da 30anni è un prodotto di qualità indiscussa e riconosciuta, ma se montassi una testina MC (anzichè la MM che attualmente lo equipaggia, cosa che il braccio RB900 è in grado di supportare) il confronto sarebbe ulteriormente impietoso, nel senso che il CD ne verrebbe raso al suolo e annichilito al confronto, più di quanto non abbia rilevato con la testina MM EXACT!
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 17 Sep 2024, 10:00

La verità sulla faccenda (VINILE vs CD, analogico vs digitale) è piuttosto triste quanto semplice :

se gli appassionati musicali disponevano già fin dagli anni 50 di un supporto ideale (per qualità audio), questo non lo era affatto per I PRODUTTORI del SUPPORTO. La VERITA' è che il VINILE era assai COSTOSO da produrre e da stockare.

Il CD ha risolto questi problemi per i produttori, infatti è decisamente più economico da produrre rispetto al VINILE ed è assai più semplice e meno voluminoso da trasportare e stockare in magazzino (si pensi ad alti volumi di titoli).

Alla fine non si tratta di una complessa questione di 'qualità audio' sulla quale i produttori si sono fatti grosse risate alle spalle degli appassionati, ma di mera e semplice QUESTIONE ECONOMICA.

L'aspetto ridicolo della faccenda (pensandoci a posteriori) è che i produttori, adducendo ad un significativo e determinante SALTO DI QUALITA' TECNICA del CD rispetto al VINILE, ce lo proposero addirittura ad un COSTO SUPERIORE [rispetto al pari titolo disponibile in VINILE] all'inizio dell'introduzione del supporto digitale sul mercato consumer... da ridere a pensarci. E tale costo [rincarato] rimase almeno per tutto un decennio e più.

All'inizio degli anni 80 hanno proposto il CD accompagnandolo con AGGRESSIVE campagne pubblicitarie di MARKETING, e alla fine gli appassionati hanno abboccato alla proposta. Perchè ricordiamoci: affinchè uno standard (di qualsiasi settore merceologico) abbia SUCCESSO, deve avvenire per mezzo del CONSUMATORE. Ed è esattamente quello che avvenne per mano [e portafogli] dei consumatori, che decretarono il successo del CD pochi anni dopo la sua introduzione (a danno del VINILE che sparì progressivamente dagli scaffali dei negozi).
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 17 Sep 2024, 10:25

Commentando a mia volta il contenuto di quell'articolo:

"il CD è nato perfetto e ai suoi creatori, fra cui l'inventore James T. Russell oggi 91enne, dovremmo erigere un monumento."

Non un monumento, ma una vagonata GIGANTESCA in fatto di ROYALTIES gli hanno sicuramente riconosciuto SONY e PHILIPS che detenevano il copyright dei lettori ottici laser fino allo scadere dell'anno 2000 e successivamente tutti gli altri produttori di devices HW digitali dotati di ottica laser!

il CD "nato perfetto" è un oltraggio alla verità, tanto è vero che solo dopo 15anni dalla sua introduzione cercarono di migliorarlo tecnicamente (soprattutto estendendo la sua ridicola RISPOSTA IN FREQUENZA NATIVA di 20Hz-20.000Hz ±1DB, portandola a rasentare i 100.000Hz sul registro alto del range audio, ma sia SACD che DVD AUDIO fallirono in campo commerciale, perchè non riuscirono a scalzare dallo standard digitale il CD che era stato ormai accettato -pur nei suoi limiti tecnici indiscutibili- dalla massa dei consumatori a livello mondiale).


"versioni successive, come il DVD-audio e il SuperAudioCD (SACD), non sono riuscite a migliorare la riproduzione sonora rispetto al CD"

Quest'affermazione non solo è falsa ma veramente ridicola. Il fatto [e la verità] è che questi due nuovi supporti digitali migliorarono sensibilmente [all'ascolto] quella proposta dal CD. Non serve aggiungere altro perchè ci sono milioni di testimonianze in merito, scaturite dalla fine degli anni 90, da quando SACD e DVD AUDIO iniziarono ad essere proposti sul mercato. Francamente non so da quale fonte provenga l'opinione dell'articolista per avergli indotto a scrivere una vera e propria castroneria come quella che ho letto. Io a suo tempo ebbi modo di fare il confronto in negozio (SACD 2 canali contro CD, parità di titolo in esecuzione e stesso impianto audio a valle, di alto livello), lui l'ha mai fatto di persona? si direbbe proprio di no!


"Il vinile semplicemente restituisce l'onda sonora con valori molto inferiori, rispetto al CD, per risposta in frequenza"

qui siamo oltre il ridicolo, rasentiamo il DELIRIO.

Uno dei punti di FORZA del VINILE (rispetto al CD) è proprio l'estensione del suo range audio (sia a BASSE frequenze ma soprattutto verso le ALTE frequenze) che si rivela l'aspetto tecnico che evidentemente riesce all'atto pratico a determinare una naturalezza di emissione sonora PER CHI ASCOLTA, che il CD non può avere, essendo stato castrato e limitato nelle sue misure tecniche native nei canonici 20-20.000Hz ±1DB come da RED BOOK del supporto, dettaglio che alla fine si traduce in una "fatica di ascolto" maggiore del CD rispetto a quella inesistente del VINILE, se riprodotto da una catena audio di buon livello tecnico.


"il vinile ha problemi con l'usura della traccia (ogni volta che viene suonato si consuma e la volta successiva la resa peggiora)"

Posso testimoniare di possedere copie di VINILI da oltre 40anni letti da una combinazione davvero elevata di BRACCI&TESTINE (da me cambiati nel tempo) che (di buon livello tecnico e tarati sempre A DOVERE) non hanno minimamente scalfito (ad orecchio, ASCOLTANDOLI ANCORA OGGI) la loro resa sonora.
POSSO INVECE TESTIMONIARE DI ESSERE STATO COSTRETTO A BUTTARE NELL'IMMONDIZIA ALCUNI TITOLI IN CD (tra i quali TUTTA LA DISCOGRAFIA DEL PERIGEO, 5 titoli di questo gruppo 'progressive fusion' italiano anni 70 che adoro) che nel corso del tempo sono diventati inspiegabilmente illeggibili alla mia unità AUDIO CD che me li risputava fuori, se non solo palesando una strana opacizzazione del lato superiore del dischetto (quello che non viene letto dal laser), ALLA FACCIA DI QUEI SAPIENTONI CHE SOSTENEVANO A SUO TEMPO (PRIMI ANNI 80) LA DURATA INFINITA NEL TEMPO DEL CD!(sic) [xx(]



"Il CD è inoltre (quasi) eterno e non ha errori di lettura"

Ecco, ci sono arrivato a leggere quest'altra CASTRONERIA! [:-j]
La risposta a tale affermazione l'ho appena data poco sopra... e non è un opinione ma una testimonianza SUL CAMPO!


"C'è poi l'aspetto ambientale: il vinile utilizza più materiale plastico come supporto (10 volte di più) e anche il processo di produzione è maggiormente inquinante rispetto a quello del CD."

Quest'altra è davvero tutta DA RIDERE.
i DERIVATI DEL PETROLIO utilizzati sia per VINILI che CD sono UNA GOCCIA NELL'OCEANO rispetto alla produzione di tutta un altra serie di prodotti, sia di alto che di basso VALORE AGGIUNTO, sia a livello di ELETTRODOMESTICI che AUTOMOTIVE che UTENSILERIA USO DOMESTICO e/o altro ancora, considerato che POLIMERI PLASTICI di vario genere e specie trovano applicazione, da molti decenni, su una serie INFINITA di prodotti proposti al consumo civile SU LARGA SCALA ed ELEVATISSIMO NUMERO DI PEZZI... Quello che voglio dire in merito a quest'ultima affermazione: cercare di promuovere il CD a discapito del VINILE sulla base che quest'ultimo è "più inquinante" del primo è cosa assolutamente ridicola, considerando TUTTA LA PLASTICA che va a finire SUI PRODOTTI che ho citato prima, la cui percentuale di utilizzo è decisamente, infinitamente MAGGIORE.

giunto a questo punto, mi stò chiedendo perchè stò continuando a perdere tempo a leggere considerazioni di uno che si crede 'un sapiente' ma si rivela essere (per chi legge e per chi dispone di un minino di esperienza tecnica/storica e di buon senso) un AUTENTICO SOMARO! [:-D]


"Ma se la gente crede all'omeopatia, all'osteopatia per non parlare degli oroscopi e della moltiplicazione dei pani e dei pesci, può anche benissimo credere che i vinili siano 'migliori' dei CD. Ma si tratta appunto di 'fede'."

Spiacente, caro il mio "sapientone", io in campo strettamente AUDIO da molto tempo CREDO e faccio affidamento solo su un parametro: LE MIE ORECCHIE e SU QUELLO CHE MI RIVELANO ALL'ASCOLTO, e la mia risposta in merito [a quest'altra tua castroneria] l'ho già data in un mio post precedente a questo, quando parlavo di CONFRONTI da me effettuati tra ANALOGICO VINILE vs DIGITALE CD, a parità di titoli...



ci sono arrivato in fondo... per ritornare seri, non posso che quotare un affermazione di MARCO :

"La mia visione personale del problema è in realtà estremamente semplice: ci sono molti CD che suonano in modo semplicemente ORRENDO nonostante i loro fenomenali dati di targa, mentre ci sono molti LP che nonostante sembrino partire svantaggiati sulla carta suonano incantevolmente bene. Di converso, ci sono molti CD che suonano decisamente bene, mentre vi sono molti LP i quali nonostante il fascino che emanano suonano irrimediabilmente male."

NIENTE DI PIU VERO ciò che ho appena letto; infatti nella mia esperienza di ascolti, ho nella mia collezione CD "AAD" [che sembrerebbero svantaggiati potenzialmente in partenza] ma che suonano decisamente bene all'ascolto, e CD "DDD" [che dovrebbero rappresentare il massimo del potenziale digitale] che suonano però decisamente PEGGIO dei primi, davvero un bel mistero...
Questo mi dicono le mie orecchie, assai più rivelatrici di qualsiasi articolo 'pseudo tecnico' in argomento.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 17 Sep 2024, 16:31

Duke59 wrote: secondo me per avere una qualità medio-alta nell'ascolto dei vinili occorre spendere cifre elevate (svariate centinaia di euro se non migliaia) rispetto a quelle necessarie per un riproduttore CD di qualità accettabile (un centinaio di euro).



caro DUKE,
non so quale sia il tuo livello personale in fatto di "qualità accettabile" in campo audio, ma con un "centinaio di euro" come budget da dedicare ad un riproduttore CD vai davvero molto male:
alla fine avrai un prodotto "made in vietnam" o "made in filippine" o "made da qualche parte del sud-est asiatico" per assemblaggio (ormai perfino la CINA è diventata CARA in fatto di manodopera e il "made in Japan" ora sarebbe un vero lusso che non si possono più permettere se vogliono mantenere un minimo di competitività commerciale) con una manciata di semiconduttori sparati dentro alla rinfusa nello chassis, saldati su un wafer standard super economico, e stenderei un velo pietoso circa la qualità dell'ottica laser a corredo. A questo punto, disquisire di "qualità accettabile" per un simile tipo di prodotto mi sembra perfino pleonastico... Dicendo questo, adesso non voglio passare per un fautore del concetto "più è costoso più va meglio" (che andava tanto di moda in campo Hi-Fi fin dal decennio 90) ma nella mia esperienza, per qualità accettabile anche in campo digitale occorre spendere un pò di più di 100€.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 18 Sep 2024, 10:16

Alla fine non è arrivato il mega-messaggione al vetriolo in soluzione unica, ma direi che quattro messaggi di fila compensano ampiamente! [:D] Grande Alain! [:D]

Credo Duke intendesse anche dire che a favore del CD c'è l'apparente semplicità del sistema: si attaccano massimo due fili e via, è subito pronto a funzionare. Inoltre anche apparecchi di infima gamma suonano sufficientemente bene per i più; e anche questo è vero: mentre quei giradischi-giocattolo che vedo spesso vendere in giro sono un qualcosa di veramente inaccettabile, il CD cinesata da 100€ a paragone suona decentemente.

Purtroppo questa semplicità-economicità è solo apparente: al minimo problema non c'è alcun modo per l'utente di mettere le mani in un lettore CD, e la durata nel tempo di apprecchi di gamma bassa è veramente infima. Anzi a dire il vero anche gli apparecchi di gamma alta o altissima a mia esperienza hanno bisogno di frequenti revisioni, mentre viceversa possiedo giradischi di 30-40-50 anni d'età che funzionano ancora benissimo e sui quali sono sempre riuscito ad intervenire da solo con banalissimi cambi di cinghia o una goccia d'olio ogni dieci anni.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 18 Sep 2024, 14:44

https://www.youtube.com/watch?v=rtbDH6rXM-M&t
https://www.youtube.com/watch?v=nMVtb700-6s&t=34s

Di sicuro puo' interessare ,ci sono parecchi video che spiegano la creazione di un vinile questo mi sembra il piu' approfondito [;)] [;)]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 18 Sep 2024, 17:39

HIGH ha scritto :


"Credo Duke intendesse anche dire che a favore del CD c'è l'apparente semplicità del sistema: si attaccano massimo due fili e via, è subito pronto a funzionare."

ah, su questo non c'è dubbio; sotto questo particolare aspetto l'arrivo del CD significò "una rivoluzione benefica" [:D] per gli appassionati audio più pigri... infatti un giradischi analogico (parlo di prodotti SERI, non dei plasticoni "made in China" dal costo di 150€ che si vedono da alcuni anni nei centri commerciali) richiede più cura nel doveroso e necessario settaggio : messa in bolla della base (operazione categorica!), settaggio delle MOLLE se si tratta di un tipo a "controtelaio sospeso" (i turntables dei tipo a "base rigida" sono decisamente più semplici sotto questo aspetto, non necessitando di tale regolazione che su certi tipi può diventare un vero INCUBO, come nel caso del famoso LINN LP12 che ebbi negli anni 80), calibrazione del cosiddetto "overhang" ovvero corretto angolo di lettura della puntina sui solchi, regolazione peso di lettura della testina e regolazione antiskating... non è finita: per i più "certosini" ci sono bracci che permettono la regolazione dell'altezza di lettura della testina... tutte operazioni che -credo- le nuove generazioni nate col digitale non si sognano nemmeno di voler fare, a meno che non si diventi per davvero appassionati del VINILE e della MECCANICA di LETTURA... ma tanto ormai credo che per la massa di consumatori [di medio/basso livello] il problema del "budget da destinare ad una unità lettore CD" non esista nemmeno più, dato che le statistiche [degli ultimi 10anni almeno] testimoniano di un elevatissimo numero di fruitori musicali che hanno migrato dal supporto fisico allo streaming...



"non c'è alcun modo per l'utente di mettere le mani in un lettore CD, e la durata nel tempo di apparecchi di gamma bassa è veramente infima. Anzi a dire il vero anche gli apparecchi di gamma alta o altissima a mia esperienza hanno bisogno di frequenti revisioni"

su questo punto posso fornire la mia testimonianza sull'esperienza vissuta dal 1997 in compagnia del mio lettore CD PINK TRIANGLE "Litaural" (che collocherei su fascia "medio/alta" dato il costo che pagai per averlo) : nel 2011 (quindi dopo 14anni dall'acquisto) iniziò a manifestare incertezze nell'apertura del vano porta CD, tanto che lo dovevo aiutare con le mie unghie... decisi quindi di portarlo al servizio assistenza (nella cui operazione mi aiutò tantissimo il negoziante di Piacenza da cui l'avevo acquistato) si trattava di sostituire la cinghia e il motorino del meccanismo di estrazione(come mi venne detto in seguito), tempo un mese fuori casa (il laboratorio era a Piacenza) ma da allora non mi ha più dato alcun problema; questo è stato l'unico problema incorso in 27anni di mio più che soddisfatto possesso, da allora funziona tutto bene, la sua elettronica interna è sempre andata bene in tutti questi 27anni, e "incrociando le dita" spero che mi vada avanti ancora per molto, perchè purtroppo la PINK TRIANGLE (un brand famoso negli anni 80/90 per realizzare anche e soprattutto ottimi giradischi analogici alcuni dei quali di ALTO LIVELLO) non esiste più da inizio 2000...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Duke59 » 20 Sep 2024, 21:03

aorlansky60 wrote:HIGH ha scritto :


"Credo Duke intendesse anche dire che a favore del CD c'è l'apparente semplicità del sistema: si attaccano massimo due fili e via, è subito pronto a funzionare."

ah, su questo non c'è dubbio; sotto questo particolare aspetto l'arrivo del CD significò "una rivoluzione benefica" [:D] per gli appassionati audio più pigri...


Si, confermo. Essenzialmente si tratta di una questione di praticità che certamente va a discapito della ritualità e della magìa.

Inoltre, forse dovevo specificarlo prima, non sono mai stato appassionato di Alta Fedeltà .. . questo perchè sono convinto che - escludendo la musica classica - laddove si parli di musica amplificata, strumenti elettrici e di produzioni dove il lavoro in sala di registrazione interviene attivamente nella creazione delle sonorità, la cosiddetta "Alta Fedeltà" di fatto sia un'illusione (più che di Alta Fedeltà io parlerei di gradevolezza di ascolto), ma su questo si potrebbe aprire un discorso assai lungo che non ho il tempo di affrontare.

In ogni caso ogni medium ha i suoi pregi e difetti (niente può sottrarsi alle leggi della fisica [:D] ) per cui diciamo che considero l'ascolto da CD e da fonti digitali un accettabile (per le mie esigenze) compromesso tra fedeltà e praticità.

Qualche tempo fa vidi un interessante video che vi linko qui sotto in cui un audiofilo - amante del vinile - elenca quelle che sono le inevitabili criticità del medium fornendo anche alcune interessanti spiegazioni su come funziona la catena di produzione. Il video spiega molto bene diverse cose che forse non tutti conoscono. (e fa da complemento a quelli già postati da vise60 ).

Tutto ciò fermo restando che l'ascolto dal vinile ha indiscutibilmente maggior coinvolgimento emotivo e magìa rispetto a quello della musica digitale.

https://youtu.be/oli3OWIjA2g?si=2iKOxTCSTQ0sRg-l
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 21 Sep 2024, 09:00

@DUKE

"Essenzialmente si tratta di una questione di praticità che certamente va a discapito della ritualità e della magìa."

E' strano che molti -soprattutto in era digitale ormai affermatasi, parlo da metà anni 90 in poi- abbiano sottolineato proprio questo aspetto, "ritualità e magìa" come fattore positivo della pratica del vinile rispetto al CD... ci sarà anche questo aspetto, non lo metto in dubbio, ma il fattore principale secondo me a vantaggio del VINILE è che questo SUONA MEGLIO rispetto al CD, a parità di impianto audio a valle, come ho potuto constatare io stesso mediante 2 SORGENTI a monte come le mie di pari livello tecnico. E poi, prima dell'avvento del CD, era una pratica che tutti gli appassionati audio dovevano sobbarcarsi, non essendoci a disposizione altro supporto più fedele del VINILE(parlo della corretta taratura della sorgente analogica: se uno non era abbastanza capace o non aveva la pazienza di farlo, c'erano sempre a disposizione i tecnici del negozio dove avevi effettuato l'acquisto)...


"sono convinto che - escludendo la musica classica - laddove si parli di musica amplificata, strumenti elettrici e di produzioni dove il lavoro in sala di registrazione interviene attivamente nella creazione delle sonorità, la cosiddetta "Alta Fedeltà" di fatto sia un'illusione (più che di Alta Fedeltà io parlerei di gradevolezza di ascolto), ma su questo si potrebbe aprire un discorso assai lungo che non ho il tempo di affrontare."


In effetti è almeno dagli anni 70 che tecnici e appassionati si dibattono su questo dubbio:

COSA SIGNIFICA "HI-FI" ?

una riproduzione il più possibile coerente ALLA REALTA' (cioè come suonerebbe DAL VIVO un orchestra classica di 50 elementi piuttosto che un ensemble Jazz di 4 elementi) oppure una riproduzione il più possibile vicino ALLA PERFEZIONE ?... che poi quest'ultimo riferimento è alquanto aleatorio da stabilire, visto che una CATENA AUDIO domestica (di qualsiasi LIVELLO TECNICO/ECONOMICO essa sia) dovrà sempre fare i conti con un fattore fondamentale altamente critico, ovvero le MURA della SALA dove viene collocata e la sua RISPOSTA in FREQUENZA AMBIENTALE che il più delle volte è DEFICITARIA (proprio per questo molti decidono di investire economicamente in modalità e devices per ottimizzare l'acustica della propria sala d'ascolto) e quindi IN GRADO DI DIMINUIRNE NOTEVOLNENTE IL POTENZIALE RIPRODUTTIVO.

Nella mia esperienza posso dire questo:

con una registrazione su supporto (non importa se analogica o digitale) di un gruppo Jazz o Rock (a pochi elementi, soprattutto se ACUSTICI e/o non eccessivamente amplificati) oppure di un QUARTETTO o QUINTETTO CLASSICO, o anche PIANOFORTE SOLISTA, se il team di studio ha fatto BENE il proprio lavoro (dalla registrazione al mixaggio) si riesce ad ottenere un effetto riproduttivo MOLTO VICINO ALLA REALTA' (con conseguente elevata soddisfazione d'ascolto, parlo comunque di IMPIANTI AUDIO di ALTO LIVELLO TECNICO collocati in UNA SALA d'ASCOLTO ottimizzata ANCHE e SOPRATTUTTO nella propria ACUSTICA AMBIENTALE) come se TU fossi li vicino nei pressi degli esecutori dell'evento quasi da poterli vedere, mentre è un UTOPIA pensare di poter riottenere la stessa riproduzione per impatto DINAMICO e ARIOSITA' di UN ORCHESTRA CLASSICA di 50 ELEMENTI che si esibisce DAL VIVO in una VASTA SALA DA CONCERTO appositamente concepita, con LO STESSO IMPIANTO DI ALTO o ALTISSIMO LIVELLO collocato in un sala dedicata anche pur grande (per es. di 6mtx8mt) cubatura che peraltro non tutti si possono permettere [da ricavare a sala dedicata all'ascolto musicale] dato l'elevato costo delle abitazioni...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 23 Sep 2024, 09:44

Duke59 wrote:Inoltre, forse dovevo specificarlo prima, non sono mai stato appassionato di Alta Fedeltà .. . questo perchè sono convinto che - escludendo la musica classica - laddove si parli di musica amplificata, strumenti elettrici e di produzioni dove il lavoro in sala di registrazione interviene attivamente nella creazione delle sonorità, la cosiddetta "Alta Fedeltà" di fatto sia un'illusione (più che di Alta Fedeltà io parlerei di gradevolezza di ascolto), ma su questo si potrebbe aprire un discorso assai lungo che non ho il tempo di affrontare.


Capisco perfettamente il punto, su cui mi sono interrogato più volte anch'io.

Da un lato occorre comunque considerare che anche nel rock più spinto ci sono alcuni strumenti prettamente "acustici" la cui resa dovrebbe essere particolarmente accurata: su tutti la voce umana, e in particolare quella femminile che abbracciando un intervallo di frequenze più alte rischia di non essere riprodotta in modo corretto o coinvolgente; ma anche ad esempio la batteria, strumento che come certamente saprai (ricordando la tua esperienza di musicista) è difficilissimo da registrare in modo efficace e realistico, sia timbricamente che spazialmente.

Sempre in qualità di musicista, penso avrai anche avuto modo di osservare che strumenti completamente elettronici come i sintetizzatori, essendo generatori diretti di forme d'onda, sprigionano una dinamica pazzesca e impegnano una banda passante molto ampia (in teoria un'onda a dente di sega o un'onda quadra sono composte da infinite armoniche senoidali e quindi sempre in teoria necessiterebbero di una banda passante infinita). Quando ormai parecchi anni fà mi trovavo a dover registrare dei demo-tape, nonostante la mia attrezzatura di prim'ordine (TEAC A-3440 con dbx a quattro canali indipendenti) spesso mi trovavo a "non riuscire a far stare" il suono di un sintetizzatore. Molto spesso mi sono chiesto (senza darmi una risposta) come tratti questi segnali un ingegnere del suono professionista: suppongo intervenendo con una leggera compressione o qualcosa di simile.

Tutto questo comunque per dire che l'arte di ottenere una registrazione e di conseguenza una riproduzione realistica e coinvolgente è complessa, e non si limita al solo settore della musica classica.

Riguardo proprio la musica classica, concordo con Alain che spesso è proprio sui pieni orchestrali (o anche sul relativo bilanciamento tra pieni orchestrali e passaggi più silenziosi) che casca l'asino. Difatti alle fiere dell'hi-fi (peraltro sempre più rare e sempre meno interessanti) immancabilmente gli impianti venivano dimostrati con piccolissime orchestrine da camera o i "soliti" delicati quartetti jazz, e poi... tanti auguri! Aggiungo però che invece con i CD sono proprio i passaggi più silenziosi, attorno al rumore di fondo, quelli in cui la digitalizzazione e la marmellata di bit si rende più evidente e fastidiosa.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 23 Sep 2024, 15:34

Cari ragazzi ...allora una domanda a bruciapelo, qual'e' il vinile dei Genesis originale ,ristampa, rimasterizzazione che possedete che combina tutti fattori che voi avete elencato, anche tralasciando l'aspetto artistico, e quale consigliereste di acquistare senza spendere una fortuna ?
Tra i miei ho un A Trick of the Tail edizione italiana che suona da paura anche dopo quasi cinquanta anni ....
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby rkive » 23 Sep 2024, 19:55

Beh, A Trick Of The Tail è come The Dark Side Of The Moon: suonerebbe bene anche con una musicassetta degli anni '70. [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 24 Sep 2024, 07:32

vise60 wrote:Cari ragazzi ...allora una domanda a bruciapelo, qual'e' il vinile dei Genesis originale ,ristampa, rimasterizzazione che possedete che combina tutti fattori che voi avete elencato, anche tralasciando l'aspetto artistico, e quale consigliereste di acquistare senza spendere una fortuna ?
Tra i miei ho un A Trick of the Tail edizione italiana che suona da paura anche dopo quasi cinquanta anni ....


Va premessa una cosa: tutti i dischi dei Genesis fino a Foxtrot incluso suonano molto male. Contengono musica stupenda, ma l'incisione è palesemente impastata e distorta e non serve avere un orecchio audiophile per accorgersene. I remaster di Nick Davis di questi primi dischi suonano meglio (solo "meglio", non "bene") ma come già detto tante volte sono criticabili in quanto ci sono strumenti storicamente in primo piano che vengono fatti sparire ed altri che storicamente non esistevano che appaiono come per magia, insomma non è veramente la stessa esperienza d'ascolto. Si inizia poi ad ascoltare decentemente i Genesis con Selling England By The Pound, incisione di certo non perfetta, però godibile. L'episodio comunque è breve perché già The Lamb Lies Down On Broadway offre nuovamente un'esperienza d'ascolto tremenda dal punto di vista dell'alta fedeltà. Sappiamo che ciò è dovuto alle vicende storiche di contorno alla registrazione del disco, quindi inutile cercare altre stampe o altre edizioni (ingenuamente a suo tempo mi feci prestare il doppio CD da un amico che l'aveva acquistato, solamente per sentirmi sbattere in faccia gli stessi difetti in modo ancora più crudo); nuovamente bisogna saper scindere il suono puro e semplice da ciò che è musica: quest'ultima naturalmente è stupenda.

Anche a mio parere suona molto bene A Trick Of The Tail, che è piacevolmente arioso per tutta la sua durata, con una stereofonia sobria e ben dosata.

La palma assoluta forse la darei a Duke, complice anche un'incisione della batteria e della voce di Collins entrambe particolarmente riuscite. Io ho una prima stampa italiana originale e non ho mai sentito l'esigenza di cercare altro.

Tra i live a mio parere quello con l'incisione più piacevole è Seconds Out.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 27 Sep 2024, 10:11

vise60 wrote:Cari ragazzi ...allora una domanda a bruciapelo, qual'e' il vinile dei Genesis originale ,ristampa, rimasterizzazione che possedete che combina tutti fattori che voi avete elencato, anche tralasciando l'aspetto artistico, e quale consigliereste di acquistare senza spendere una fortuna ?
Tra i miei ho un A Trick of the Tail edizione italiana che suona da paura anche dopo quasi cinquanta anni ....


spero che la tua descrizione "da paura" non sia da intendere in termini negativi... [:D]

Ma in effetti credo che Tu NON ABBIA SCELTO UN TITOLO A CASO: a parte la indiscussa qualità musicale, personalmente ho sempre considerato il titolo che citi come uno dei migliori (forse addirittura "il migliore") dei "nostri" sotto l'aspetto tecnico della registrazione/mixaggio e resa sonora finale udibile dall'ascoltatore; molto equilibrato in tutto il suo range di frequenze (come NON lo saranno i successivi "Wind&Wuthering" e "ATTWT" fortemente sbilanciati verso le medio/alte frequenze per scelta consapevole e voluta dai diretti interessati)...
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 27 Sep 2024, 10:28

HIGH ha scritto :

"Si inizia ad ascoltare decentemente i Genesis con Selling England By The Pound, incisione di certo non perfetta, però godibile. L'episodio comunque è breve perché già The Lamb Lies Down On Broadway offre nuovamente un'esperienza d'ascolto tremenda dal punto di vista dell'alta fedeltà."

caro Marco,
d'accordo con la tua impressione per quanto riguarda l'aspetto tecnico di "Britannia",
e descrivendo la resa audio "dell'Agnello" hai scelto decisamente l'aggettivo più appropriato a descriverne "il suono" (per fortuna non uguale -in criticità- per tutte le 4 facciate dell' album), "tremendo" perchè la causa è già nota da tempo per essere stata divulgata da Peter Gabriel in persona (dettaglio che penso di aver già scritto qui nel forum in passato) : per la concezione del loro nuovo album, i Genesis noleggiarono uno studio di registrazione mobile col quale andarono "in giro" per il Galles; purtroppo -incredibile a dirsi- quello studio mobile era equipaggiato NON da un registratore a bobine professionale ma da... una semplicissima comune piastra di registrazione a cassette [:0] (standard PHILIPS) dalla quale registrarono "musica e canzoni" in presa diretta, molte parti delle quali vennero fatte confluire tal quali nel nastro master dal quale poi si ricavò l'incisione finale... io non voglio nemmeno immaginarmi la faccia dei tecnici audio della CHARISMA RECORDS [:-D] quando si videro rifilare quelle cassette, con la richiesta da parte di Gabriel&C di trattarle "tal quali"!...

Annotazione : per coloro che desiderassero "udire meglio" quei difetti tecnici che THE LAMB si portò inevitabilmente dietro, il mio consiglio è quello di ascoltare IL VINILE ORIGINALE prima stampa (UK o ITA, non importa) tramite l'uso NON dei normali diffusori acustici, ma di una buona CUFFIA stereo... [:D]
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby vise60 » 30 Sep 2024, 12:39

@ Aor [:D] [:D] [:D] spero che la tua descrizione "da paura" non sia da intendere in termini negativi... [:D]

Effettivamente A trick mi sorprende , dopo qualche centinaio di ascolti l'edizione italiana acquistata sul finire del 1976 da' la paga a certi miei acquisti recenti
Sono semplice fruitore musicale e mi conforta che le mie impressioni siano avvallate da chi ne sa piu' di me sul campo tecnico

in qualunque situazione disponga il mio impianto HiFi Marantz , non tra i piu' prestigiosi e dopo frequenti traslochi gia' dalla prime note di Dance on a Volcano mi viene da sobbalzare ...sara' un caso penso,ma poi la successiva Entangled completamente differente musicalmente mi toglie il dubbio cosi' come la successiva Squonk e via dicendo

The Nightfly di Donald Fagen che possiedo dal ormai lontano 1982 sempre edizione italiana credo che sia un altro di quei dischi che mi da'la stessa sensazione e sicuramente merita piu' di un ascolto sia per l'indubbia qualita' artistica che per la purezza delle sonorita', se ne avete occasione tempo e voglia [;)] [;)] vi invito a confermare o no la mia valutazione
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby aorlansky60 » 02 Oct 2024, 10:30

VISE ha scritto :

"The Nightfly di Donald Fagen che possiedo dal ormai lontano 1982 sempre edizione italiana credo che sia un altro di quei dischi che mi dà la stessa sensazione e sicuramente merita più di un ascolto sia per l'indubbia qualità artistica che per la purezza delle sonorità, se ne avete occasione tempo e voglia [;)] [;)] vi invito a confermare o no la mia valutazione"


QUOTONE di APPROVAZIONE [/:-|] per il titolo che citi, sia come hai sottolineato "per l'indubbia qualità artistica che per la purezza delle sonorità"! come ben sappiamo Donald Fagen & Walter Becker (l'asse portante degli STEELY DAN) oltre che raffinati compositori Rock erano "maniaci ossessivi" alla costante ricerca della massima "qualità audio" possibile da registrare e da trasporre su supporto fisico, a tal proposito consiglierei (non a Te [:D] che li conosci bene e ne apprezzi da tempo come me le virtù) gli albums "AJA" e "GAUCHO" in particolare, anche se gli altri precedenti 5 albums di questa coppia di autentici fenomeni sono tutti quanti caratterizzati da un livello tecnico/artistico davvero molto elevato.
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby highinfidelity » 24 Mar 2025, 10:14

Un piccolo aggiornamento, interessante perché fà il punto in particolare sulla situazione italiana, la quale è sostanzialmente simile a quella internazionale: lo streaming và per la maggiore, continua il calo di vendite dei CD, mentre continua l'aumento di vendite dei 33 giri in vinile.

La cosa impressionante è che anche da noi il giro d'affari legato alle vendite dei 33 giri ha superato, e anche di molto, il giro d'affari legato ai CD (circa 39 contro 22 miliardi di €). Tradizionalmente a questo punto si aggiunge che comunque "sono numeri piccoli rispetto a quelli dello streaming", e va bene in effetti c'è parecchio stacco; ma a guardare bene forse i numeri non sono nemmeno tanto piccoli, si tratta di un bel giro d'affari che sembra peraltro godere di ottima salute!

https://www.dday.it/redazione/52440/7-a ... wtab-it-it
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Re: La rivincita del DISCO NERO

Postby Ender » 28 Mar 2025, 12:31

Devo dire che il 33 giri (e sapete bene quanto mi sia mangiato le dita per averli venduti!) passa - per quanto mi riguarda - in secondo piano rispetto al CD.
È vero che il 33 ha il suo fascino e un grandissimo valore aggiunto è (o era) la copertina che, in particolare nelle mani di gente come Paul Whitehead o Roger Dean, era una vera chicca, un'opera d'arte.
Le mie considerazioni sono eminentemente di ordine pratico e quel che scriverò lo scrivo da audiofilo nel senso di uno che ama ascoltare la buona (per me!) musica, ma che non è particolarmente versato nelle considerazioni più tecniche.
In passato in questo forum, ho già osservato come il suono del CD sia, per certi versi, più scarno e spesso con rimasterizzazioni che penalizzano non poco l'originale su vinile: per esempio, in TLLDOB il brano The light dies down on broadway ha il flauto nella sezione finale quasi unaudibile, mentre nel vinile si sentiva bene (e lo stesso vale per The Lamia). In compenso nel Cd avverto chiaramente che la registrazione è stata fatta in un ambiente dove la voce riverbera, indice che è stata fatta in un ambiente di una certa ampiezza, piuttosto che in uno studio (mi riferisco sempre a TLLDOB) e questo mi piace, rende l'atmosfera dei brani più - passatemi il termine - eterei.
Si tratta a volte di scelte che non condivido ma, per le mie tasche e per esigenze di 'stoccaggio' adesso preferisco il CD che, tra l'altro, consente di avere 60 o 70 minuti di musica ininterrotti, cosa che - parere mio - non è da sottovalutare.
Una volta poteva andarmi bene alzarmi e cambiare facciata ogni venti minuti, adesso mi trovo meglio ad ascoltare - o ad avere in sottofondo - musica per un'ora ininterrotta. [:D]
Se da una parte ne ho perso in termini di pienezza del suono, dall'altra ne ho guadagnato in praticità: si tratta di mettere i vari aspetti sul piatto della bilancia a vedere se la parte da cui pende è quella per noi preferibile.
Non nego, comunque, e lo ripeterò ad libitum, che mi vergogno, mi pento e vorrei fare ammenda per la vendita dei miei adorati 33 giri! [8:-x]
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The light are dimmed, and once again the stage is set for you...
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