11mo Conte di Mar wrote:
L' ultimo grande album dei Genesis.
Da qui in poi un lento (ma nemmeno troppo) declino compositivo ma una crescita esponenziale di vendite.
Concordo con quello che hai detto;
dopo la [per me] spiacevole esperienza passata con "And then there where three" credevo di aver messo la parola
"fine" per quanto concerne i miei rapporti con la band;
fu grazie ad un mio amico, il quale acquistò l'album appena pubblicato e che poi mi disse "
ti sbagli, DUKE è un bel disco, dovresti ascoltarlo prima di dare giudizi scontati...", che mi dovetti ricredere facendo "pace" temporanea con i Genesis (la parola "FINE" fu solo rimandata, avvenne per me con "Abacab"
dell'anno successivo...); in effetti, a parte qualche brano ("Misundestanding" su tutti) che ammicca fin troppo evidentemente l'aspetto "commerciale" nel volersi "vendere" a tutti i costi (ma la band doveva pur risolvere quel problema, se voleva rimanere sulla cresta dell'onda anzichè passare nel triste anonimato), la maggioranza dei brani è di alto livello qualitativo in chiave Rock, con la suite finale (Duke's travel & Duke's end) che da sola, per me, quasi vale l'acquisto dell'intero album. Credo l'ultimo capolavoro del tastierista.
In passato ho letto da qualche parte (forse in questo stesso forum) che è da questo disco che la band,
BANKS in particolare, cambia la propria strumentazione di base per cercare di adattarsi ad un tipo di sound più "moderno" come i nascenti anni 80 esigevano, ed in effetti il sound complessivo di DUKE è decisamente diverso da quello che contraddistinse ATTWT.
Di sicuro, DUKE è un disco coraggioso, assai di più di quanto [non] lo sia stato ATTWT nel cercare di traghettare la band verso nuovi stili musicali che la fine del decennio '70 aveva decretato in chiave Rock.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...