Grazie Duke, filmato molto interessante e di ottima qualità video considerata l'epoca. Francamente non ricordo di averlo visto a suo tempo, anche se è molto plausibile che io sia stato tra gli spettatori televisivi, in quanto in genere seguivo le trasmissioni di Mike assieme a mia nonna che era una sua grande ammiratrice.
Everything Counts è una tra le principali canzoni che li hanno resi
giustamente famosi; ne ammiro particolarmente le liriche, non tanto per il significato (che se vogliamo a tratti è quasi banale) ma per il mirabile senso del ritmo, della rima e dell'assonanza, nonché per le scelte lessicali che dimostrano grande maestria. L'interpretazione baritonale di Gahan, che scende veramente molto in basso in alcuni passaggi, è stupenda oltre ogni dire e segna anche un punto di stacco nettissimo della new wave rispetto alla tendenza a salire continuamente verso l'alto di altri generi coevi (metal in particolare ma anche rock in generale). Almeno altrettanto interessante è l'idea di introdurre strumenti per così dire "esotici" (puntualmente sottolineati da Mike) e persino strumenti giocattolo - in riguardo alla varietà di strumenti è sempre interessante seguire Alan Wilder che dà ancora una volta prova delle sue abilità di polistrumentista allo xilofono: come già detto altrove, a mio parere la sua uscita dai Depeche Mode è stata una grandissima perdita sia per la varietà del suono del complesso che per la spettacolarità dei loro concerti.
Riguardo la conduzione di Mike, è impeccabile nell'introduzione del complesso e anche nel fluente dialogo in inglese coi musicisti (cosa
rarissima ai tempi in Italia), è stato inoltre profetico nel vaticinare un loro enorme successo nel nostro paese. Giustamente si accorge subito della "fluidità" (come si direbbe adesso...) di Martin Gore, e ne scaturisce un siparietto che oggi gli costerebbe settimane e settimane di roventi polemiche a mezzo stampa nonché l'allontanamento definitivo dalla RAI. Poi purtroppo sbraca un po', non tanto per colpa sua a parer mio, ma piuttosto per il cialtronismo degli autori che non sono stati nemmeno in grado di scrivergli 4-5 domande veramente intelligenti da rivolgere al complesso. Occorre comunque dire che Dave Gahan che ignora cosa significhi "depeche mode" - e va a finire che glielo deve spiegare Mike - è almeno altrettanto imbarazzante!