Well...
dopo gli ultimi interventi, anche solo per curiosità ho tirato fuori dalla sua posizione un LP che era lì fermo da più di 30anni a mia memoria...
un fattore che mi è sembrato chiaro dopo l'ascolto delle prime songs, è che il sound generale che permea l'album è 'figlio' dei suoi tempi, nell'orchestrazione generale, nella scelta degli strumenti (sbilanciata nell'uso di una serie notevole, per numero, di synths di diverse tipologie) che alla fine condiziona inevitabilmente l'atmosfera che propone al proprio ascoltatore, ovvero un climax fortemente 'anni 80' nella migliore tradizione del periodo, come la 'moda' del tempo esigeva in campo pop (sotto la spinta di managers e produttori), peraltro proprio il motivo che mi ha spinto a distaccarmi dal 'pop rock' fin dai primi anni 80 per andare alla ricerca di altri stili musicali ed altre sensazioni da provare all'ascolto...
oltre all'uso di synths che condizionano lo spettro audio verso le alte frequenze, il mixaggio del disco accentua ulteriormente il fattore... per chi -come me- gradisce maggiormente un programma sonoro più 'equilibrato' da ascoltare, non è il massimo delle prerogative... (tanto per dare un idea a chi legge, è la stessa sensazione che provo al confronto tra "A TRICK OF THE TAIL" caratterizzato da un mixaggio maggiormente equilibrato rispetto a "WIND&WUTHERING" che tende invece ad enfatizzare le frequenze medio alte)... non un difetto, ma una questione soggettiva, alla fine...
Nell'album in oggetto, più che di canzoni prese singolarmente(ad eccezione di un paio, le due al termine delle rispettive facciate), gli episodi che mi piacciono si riducono ad una serie di sequenze sonore (un paio di assoli di chitarra di Latimer, quelli maggiormente evocativi il suo periodo anni 70), la bella performance al sax di Mel Collins (vecchio amico e conoscenza dei Camel, in un periodo della band ha figurato anche come membro ufficiale) in un brano della seconda facciata, e qualche altro spunto qua e là... in generale ho gradito maggiormente il lato B rispetto al lato A (anche se la chiusura del lato è conferita da un brano strumentale piuttosto buono, la 'title track' del disco contenente uno degli assoli pregevoli di Latimer che segnalavo prima), e in particolare mi è molto piaciuta la song finale "Long Goodbyes", dal sapore nostalgicamente perfetto per concludere l'album... ma è troppo poco, per convincermi a ritirare fuori di nuovo l'album per essere riascoltato (credo che sarà destinato a rimanere li dove si trova fino alla mia dipartita terrena, quando qualcun altro se lo ritroverà in eredità insieme a tutta la mia collezione)... ...anche solo restando in ambito Camel, per me le alternative a questo "Stationary Traveller" sono diverse, a cominciare dal loro album del 1981 ("Nude") che personalmente preferisco di gran lunga a quello in oggetto, prima ancora di prendere in considerazione tutto il loro periodo 'anni 70' che per me è il più pregevole in assoluto.