@ MARCO
Riguardo
Enzo Ferrari, ora non vorrei fare 'l'avvocato del diavolo'
ma occorre ricordare che quell'uomo così apparentemente 'freddo ed impassibile' (a volte perfino 'cinico e crudele' nel difendere i propri interessi) così come divenne dagli anni 60 in poi non è sempre stato così in passato, ma trova una sua tragica spiegazione: la morte prematura del suo amatissimo figlio
Dino avvenuta a metà anni 50 a causa di una malattia degenerativa incurabile; ingegnere meccanico dotato di grande talento (appena conseguita la laurea, aveva già messo piede nel reparto corse della Ferrari dove aveva iniziato a progettare motori) Dino era amatissimo e venerato dal padre; per Enzo Ferrari quella perdita fu un colpo inesorabile e fatale, che ne minerà il carattere per sempre fino alla sua morte avvenuta nel 1988. Anche per questo motivo, Enzo Ferrari smise di affezionarsi alle persone, specie nei PILOTI della sua scuderia con i quali aveva un rapporto ravvicinato; furono pochi i PILOTI che Enzo Ferrari amò per davvero, si contano sulla punta della dita:
Tazio Nuvolari, al quale riconosceva quella capacità tecnica di guida unica e speciale, contestualizzata al tipo di manti stradali del tempo, per riuscire ad eccellere sugli altri piloti a lui contemporanei;
Alberto Ascari (che portò a Ferrari due titoli mondiali piloti), forse l'unico dei tanti piloti arrivati in Ferrari nel tempo che sia riuscito a rivaleggiare col carattere di Enzo Ferrari, fino ad ottenere l'alta stima e la grande simpatia nei suoi confronti dell'Ingegnere: i due si stimavano reciprocamente e si trovavano a meraviglia l'uno con l'altro caratterialmente; la morte prematura di Ascari avvenuta in condizioni mai del tutto chiarite, in un incidente fatale nel circuito di Monza durante una sessione di prove private nelle quali peraltro Ascari non doveva nemmeno sedersi al volante, si rivelò un altro duro colpo per Enzo Ferrari;
Lorenzo Bandini, che era entrato 'in famiglia Ferrari' (letteralmente: molto spesso era invitato a pranzare in casa di Enzo) oltre il ruolo di Pilota per la scuderia corse, Enzo Ferrari gli voleva bene quasi quanto un figlio, la sua tragica fine (orribile nella dinamica del suo incidente nel GP di Monaco del Maggio 67) fu un altro duro colpo per Enzo Ferrari, che in seguito lo portò amaramente a dire al suo altro figlio Piero Lardi Ferrari (avuto da una sua relazione extra matrimoniale) : "
vedi Piero, non dobbiamo commettere l'errore di affezionarci troppo ai piloti della nostra scuderia, perchè prima o poi ci lasciano, o per andare a correre per altri, o definitivamente trovando la morte in pista..."; Ferrari non amò molto NIKI LAUDA ma era consapevole che NIKI era il pilota migliore della sua generazione e di quella fase degli anni 70 in F1; quando Niki decise di abbandonare la FERRARI fu una vera sorpresa per Enzo Ferrari, non se lo aspettava, tanto che in sede di ridiscussione del suo contratto arrivato al termine, nel suo ufficio di Maranello Enzo Ferrari era disposto ad aumentare (anche di molto) il suo ingaggio per LAUDA, ma questo non bastò per far si che Niki ritornasse sulla propria decisione, in virtù del fatto che era ormai stufo e saturo dei continui attacchi verso di lui (quelli che ho spiegato nel mio precedente intervento). E poi naturalmente
Gilles Villeneuve, al quale volle davvero bene, ma non al punto di chiarire quell'equivoco sorto tra Gilles e Pironi a quel GP di Imola 82, dove successivamente in sede privata negli uffici di Maranello, nel corso di un incontro tra i due presente anche l'Ingegnere, pare che Ferrari abbia preso una posizione assai ambigua, come gli piaceva fare da sempre: Enzo Ferrari amava avere in scuderia i classici 'due polli nel pollaio' e se nasceva contesa tra i due, anzichè acqua Enzo Ferrari amava gettare 'benzina sul fuoco' per aumentare il livello della competizione, quella che fu fatale per Villeneuve.
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...