Com'è noto detesto il calcio, ma per Paolo Rossi
devo fare un'eccezione, perché per tutti quelli della mia generazione Paolo Rossi era sinonimo assoluto di gioco del pallone. Con i suoi gol ai mondiali del 1982 ci fece passare un'estate da sogno, e per una volta tanto il sogno diventò realtà.
Ricordo ancora come contemplavo con ammirazione i suoi quadricipiti in una foto d'azione sulle figurine Panini dei calciatori... Wow... Nulla a che vedere con le mie gambette di ragazzino. Eppure paradossalmente proprio le gambe - le ginocchia in particolare - si riveleranno essere il suo punto debole e gli abbrevieranno non poco la carriera.
Di quand'era ospite in qualche trasmissione ricordo sempre con piacere, anche in tempi recentissimi, il suo garbo, la sua educazione e la sua voce sempre pacata, quasi impostata. Tanto è sprofondato il mondo del calcio da farlo già apparire un gentiluomo d'altri tempi.
Lo vedevo sempre atletico, sempre allegro... A differenza di altri ex-campioni (eviterò di nominarne uno, scomparso altrettanto di recente) non si era lasciato andare ed aveva mantenuto un'eccellente forma fisica. Per questo la notizia della sua morte mi ha lasciato di sasso. Ma a ripensarci, in effetti, da un po' non sentivo parlare di lui.
Addio grande campione, con te se ne va una parte della mia fanciullezza.