Dame e gentiluomini, giu' il cappello e testa china.
Come un fulmine la leucemia s'e' portata via uno dei bassisti piu' amati e piu' rappresentativi del rock progressivo. Un musicista che non solo aveva saputo far uscire il basso elettrico dal vetusto ruolo del continuo di fondo per portarlo in primo piano e renderlo finalmente udibile ed interessante, ma che con la sua capacita' di compositore unita alla sua specialissima abilita' di armonizzare nei cori aveva reso unico l'impasto vocale degli Yes assieme a Jon Anderson.
Resta in me un infinito dispiacere non solo per la morte d'un musicista cosi' virtuoso e cosi' ricco di fantasia, ma anche per l'amaro in bocca che rimane dopo il progressivo consolidarsi della sua amicizia con Steve Hackett, che era sfociata in Squackett, interessante disco che non fu possibile portare in tournée e a cui, ora, sara' impossibile che i due eroi del progressive diano un seguito.
Senza contare che, senza di lui (il quale tra l'altro era anche il detentore legale del "marchio di fabbrica"), in pratica gli Yes non esistono piu'. Era l'unico ad aver fatto parte di tutte le formazioni, da quella dell'esordio fino all'ultima di poche settimane fa'.
Addio Chris, vecchio amico. Alcuni dicono che non eri particolarmente simpatico, ma a me comunque lo eri e ti ho voluto bene. Voglio ricordarti cosi', giovane, magro, alto come un gigante, sorridente ed entuasiasta per la tua musica e per i tuoi amici mentri canti in coro con Jon uno dei vostri pezzi piu' belli:
https://www.youtube.com/watch?v=kmZoQFYYx8U