http://www.youtube.com/watch?v=gJOOj23X7BECon quest' intervista a Phil Collins del Corriere della sera del 2010, che vidi appena uscita sul web, capii che i miei sogni di vedere i Genesis nella formazione 70/75, erano definitivamente svaniti.
Da quel momento non pensai più che l' ostacolo fosse il solito personaggio di cui si parla sempre troppo ancora oggi, in ambito discussione sui Genesis, colui cioè che non desiderava attivarsi in operazioni nostalgiche e commerciali, salvo poi ripartire con un progetto che guarda ad un prodotto di 25 anni prima, che si chiama So e che non mi è mai piaciuto molto, per di più.
Tornando a Phil, già da qualche anno prima di questa intervista, come accennavo prima, avevo iniziato a valutarlo per quello che mi appare lampante oggi: UN MOSTRO, nel senso positivo del termine.
Per i seguenti motivi:
1) Il batterista dei Genesis di allora faceva cose incredibili, quando ascolto i loro dischi e soprattutto i live ed i bootleg (del tour di the lamb in particolare), rimango folgorato dalla sua eccezionale bravura.
2) Uno dei più grandi batteristi del mondo, ad un certo punto si mette a cantare in un gruppo che sta diventando famosissimo, sostituendo un eroe che se ne va e da quel momento in poi arriva il loro successo planetario (sto parlando oggettivamente, al di là del mio punto di vista progessive) . E già qui si parla di caso unico nel mondo del Rock.
3) Dal vivo in quella stessa band si trova cosi' ad avere un doppio delicatissimo ruolo, per circa una decina di tour spalmati in 30 anni: una fatica disumana. Parallelamente è un componente dei Brand X.
3) La carriera solista è inutile commentarla, al di là dei gusti. Una celebrità, in un crescendo di popolarità tale che diventa perfino l' autore e il cantante preferito dalla Disney per i suoi film animati e perciò la sua voce e le sue canzoni saranno ricordate fra mille anni.
Alla fine di questa storia, Collins che paga fisicamente e nel privato il grande sforzo, è molto stanco. Tutto qua. E credo anche che oggi come all' inizio della sua carriera lui si senta soprattutto un batterista professionista che non può più suonare il suo strumento. E questo è stato per me decisivo nella sua scelta di annunciare il ritiro 1 anno dopo questa intervista.
It è nei bar dei single, nella distanza dello sguardo.