by flak » 14 Jun 2010, 07:48
Io invece non amo molto questi album, ad eccezione di New England.
Twelve mi risulta pesante: 60 minuti di composizioni a 12 corde (in vinile non so come fecero a stiparcele!), senza però mai raggiungere i vertici emozionali delle composizioni dei primi due volumi.
Ivory Moon l'ho sempre trovato un po' noioso, pur non avendo preclusioni nei riguardi dei dischi di solo pianoforte; forse può essere apprezzato a pieno solo da un pianista. La prima ristampa in CD includeva, come bonus track, una versione al piano di let Us Now Make Love dei Genesis era Trespass. Credo la metteranno anche in questa nuova ristampa.
Slow Waves Soft Stars, è complessivamente migliore dei due precedenti, a parer mio. È la pubblicazione di Ant, in assoluto, più vicina alla new-age anni '80: tastiere glaciali, composizioni lunghe, intervallate da spunti acustici. Non male, ma Ant ha fatto molto di meglio.
New England segnò il ritorno della collana PP&P dopo anni di pausa: È un disco elaboratissimo, arrangiato in modo originale. Non dà l'idea di una raccolta di "private parts", bensì di una serie di composizioni curate e ben prodotte. Segnò anche il ritorno di Peter Cross come disegnatore. Dopo tanti anni, è un disco che non mi stanco di ascoltare e forse, dopo gli inarrivabili volumi 1 e 2, è il PP&P che preferisco.
Last edited by
flak on 16 Jun 2010, 09:07, edited 1 time in total.
It 's over to you