by Betelgeuse » 01 Feb 2009, 17:06
Amo alla follia questo disco, ne vorrei parlare, e vorrei sapere le vostre impressioni.
Esce alla fine dell'82, io ero al liceo. Compro la cassetta, che dovrà pur essere in qualche armadio, ma se non ricordo male era già completamente consumata dai forsennati ascolti che ho fatto ( l'avrò buttata? ). Inutile dire che ho poi comprato il vinile.
L'emozione che ho provato all'uscita di questo disco non l'ho più ripetuta: era il periodo di Genesis 83, di Invisible Touch, ma niente, in confronto. Ho subito avuto l'impressione di trovarmi tra le mani un capolavoro.
Posso solo immaginare che momenti simili li hanno avuti coloro che hanno trovato nei negozi, appena usciti, Nursery Cryme o Foxtrot, esperienza per me impossibile dato che allora avevo 6 anni. Ma con PG IV, ripeto, posso capirlo. PG IV è poesia. Ma anche genio, incoscienza, disinibizione, di un artista comunque immenso, a 360 gradi. E' un lavoro pignolo il giusto, ma non pedissequamente pedante artisticamente, registrato in maniera meravigliosa, presentato in maniera altrettanto meravigliosa.
In Italia ricordiamo ancora la straordinaria presentazione sia al Festival di Sanremo 83, sia al programma Mister Fantasy, in questa commistione, se vogliamo ancora più particolare, tra palcoscenici di consumo e genialità. In quella stagione tutti gli italiani hanno veramente avuto, per la prima volta, e in cos' grande numero, la possibilità di conoscere un genio.
PG IV è, come ho detto, la vetta assoluta della musica, di TUTTA la musica, negli anni 80, e uno dei 4 dischi, di tutti i tempi, che meriterebbero di essere, secondo me, scolpiti nella roccia: In The Court Of The Crimson King, Trespass, Nursery Cryme e Peter Gabriel IV, attenzione, in stretto ordine cronologico!
I brani:
Rhythm Of The Heat: voto 10
Bellissimo, soffuso inzio, come soffusa è la voce di Peter. poi il brano continua su questo andazzo, dopo di che la strepitosa voce urlata di Gabriel, mista a una paurosa fase percussiva, fanno letteralmente tremare i muri, in un terremoto di goduria pura.
San Jacinto: voto 10
Altro splendido pezzo, pieno di riferimenti a personaggi come Geronimo e Toro Seduto, ma anche di monti, deserti e aquile.
I Have The Touch: voto 9,5
Vi si racconta il desiderio di essere continuamente toccati, nella 1° parte si può immaginare lo scenario di una metropolitana affollata, ad esempio. Il ritmo, robusto, regolare, piacevole, dà l'idea di questo scenario. Ma anche certi contrappunti di Tony Levin sono notevoli.
The Family and The Fishing Net: voto 9,5
Bello anche questo, ma nell'album, naturalmente, c'è di meglio. Abbastanza complesso, sia vocalmente, che ritmicamente, è forse il brano che maggiormente può ricordare i Genesis, ma comunque lontanamente.
Shock The Monkey: voto 10
Una delle canzoni strettamente di consumo, più belle di tutti i tempi. Come indimenticabile è il video, che non mi stanco ancora oggi di rivedere. E' sicuramente il brano che ha fatto conoscere, Gabriel solo, alla massa, compito che non si può certamente attribuire a Solsbury Hill nè a Games Without Frontiers.
Lay Your Hands On Me: voto 9,5
Pezzo particolare, ricercato anche se non ricchissimo dal punto di vista strumentale, si distingue soprattutto per la voce, a volte urlata, a volte sussurrata, in ogni caso, come al solito, pregevole.
Wallflower: voto 10 e lode
Cosa si può dire di fronte a una gemma del genere? Ogni commento è superfluo. Non è Peter che canta, ma il suo cuore. Sembrerebbe dedicata a Lech Walesa.
Kiss Of Life: voto 9,5
Canzone di solito snobbata, se non vituperata. A me piace, è ricchissima musicalmente e soprattutto dal punto di vista ritmico ( a volte con fasi, seppure brevi, di sole percussioni. Abbastanza curioso, stavolta, il testo.