Credo sia inutile tratteggiare un riassunto dell'argomento di cui al titolo, in quanto e' da giorni su tutti i giornali e sulla bocca di tutti i giornalisti c'e' una citta' - Sinferopoli - il cui nome onestamente non avevo mai sentito pronunciare prima.
Noi italiani, della Crimea, dovremmo essere espertoni in quanto la Spedizione che porta quel nome, una campagna (1855) fortissimamente voluta dal Cavour, e' ritenuta uno dei passaggi cardine nel processo che portera' all'unita' nazionale. A Torino e' ricordata da un monumento alto come un palazzo di otto piani. Viceversa scopro che non ci sto capendo un tubo.
Da quel che so, l'attuale paciocco nasce dall'arresto ed incarcerazione della bella Julija Tymosenko, che tutti noi siamo abituati a vedere in graziose acconciature folk, e dalle violentissime sommosse e repressioni che hanno portato alla recente caduta di Erdogan. E fin qui i fatti, abbastanza chiari anche se fumosi (come sempre in Medio Oriente, in cui e' tradizionalmente difficile se non impossibile individuare i "buoni" e i "cattivi" ).
Il problema e' che in questo caso anche ad occidente e ad oriente non si riescono a distinguere buoni e cattivi. Il Presidente Obama e anche l'Unione Europea hanno tuonato contro i movimenti russi in Ucraina, minacciato riarmi pazzeschi, e si sono dichiarati contrarissimi all'indipendentizzazione della Crimea e alla sua adesione alla Russia. Perche'?
Dall'altro canto, se e' vero che i carrarmati e i riservisti cosacchi russi hanno rievocato climi da cortina di ferro, se e' vero che Putin e' antidemocratico e cordialmente antipatico persino a Mefisto, se e' vero che al referendum al 97% non ci crede nemmeno Putin stesso, sembra altrettanto vero che la popolazione della Crimea sia a schiacciante maggioranza filorussa, e anzi proprio d'origine russa, e per ovvie ragioni ben contenta d'aderire a detta nazione.
Ne ho avuto conferma ascoltando un'intervista in radio di Gorbaciov, il quale attribuiva la cessione della Crimea all'Ucraina nel 1954 (se non ricordo male la data) ad una solenne ubriacatura di Krusciov; bollava quella cessione come una scelta cretina e priva di senso, e plaudiva al lungamente atteso ritorno della Crimea sotto l'ala della grande Russia.
E dunque? Perche' questa salita sugli spalti americana ed europea a causa d'un ritorno all'ovile d'un territorio che a quell'ovile ha sempre sentito d'appartenere, e che per di piu' vi ritorna ben volentieri? Ci sono delle ragioni per opporvicisi?
O non sara' per caso (chiedo: non lo so) che anche in Crimea ci sono petrolio o gas o rame o diamanti, e che a USA e UE conveniva far le trattative con uno stato-barzelletta come l'Ucraina anziche' con la Russia di Putin?
Qualcuno ha per caso letto qualche articolo che faccia luce su tutti questi aspetti?