Ecco.
Spero non ti dispiacera', Nadia, se non mi unisco all'ipocrita coro di cordoglio per questa morte che, per quanto mi riguarda, ha avuto solo il difetto di arrivare fortemente in ritardo.
La sofferenza che questa persona ha causato nelle classi lavoratrici piu' deboli del suo paese, ridotte sul lastrico in nome di un liberismo senza freni e senza ragioni, che arricchiva i ricchi, totalmente asservito al dio denaro, e' per me imperdonabile. Assieme a Ronald Reagan e' stata la seconda piu' grande responsabile dello sfacelo economico e sociale che soffoca oggi l'intero pianeta e che e' sotto gli occhi di tutti.
Come donna la trovavo un personaggio orribile nella sua pateticita'. Una figura teatrale, da tragedia greca: una donna che fa strage della sua femminilita' per battare gli uomini sul loro campo, adottandone i peggiori istinti e amplificandone i piu' orrendi difetti. Una figura assurda e penosa nella sua crudelta'.
L'unico merito che gli (il maschile e' d'obbligo) posso riconoscere, ed e' un merito ovviamente del tutto involontario, e' di aver ispirato con la sua politica avida e dissennata Don't Give Up di Peter Gabriel. Bella canzone; ma troppo, troppo poco pesante per riequilibrare i piatti della bilancia.
Per questo non le auguro affatto di riposare in pace, anzi auspico che la sua presenza nell'aldila' sia votata ad un continuo rielaborare e riflettere su quanto di male ha fatto a milioni di persone sparse ovunque. Mi auguro altrettanto che il suo trapasso non sia stato affatto sereno, ma anzi sia stato roso da dubbi atroci e da angosciosi ripensamenti sulla sua condotta in vita.