Prima di cominciare, sgombriamo il campo dagli equivioci: ormai da qualche anno i Maiden possono essere considerati una prog-metal band a tutti gli effetti, e questo piaccia o non piaccia sembra un dato di fatto. Se sia mancanza di idee (sono ormai ben oltre i 30 anni di carriera) o scelta stilistica (Harris ha sempre strizzato l'occhio al prog) è difficile stabilirlo, ma tant'è.
Il problema sta proprio nel capire quanto agli ascoltatori questo cambiamento risulti gradito o meno: non tutti in fan dei Maiden e del metal vedono di buon occhio il progressive, e non tutti i fan del progressive sono allettati dall'idea di ascoltare il disco di uno dei pilastri di un genere come il metal.
Ecco perchè le ultime uscite di Harris e soci hanno diviso tantissimo gli ascoltatori: li si accusa di autoplagirsi, tanto quanto di esserse diventati un gruppo di un genere diverso. Un po' agli antipodi come critiche.
Vediamo.
1)Satellite 15...The final frontier - Ma che è? Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente mettendo il cd nel lettore: una strana intro (in realtà piuttosto lunghetta) dalle sonorità spaziali, un po' ripetitiva ma abbastanza efficace. Forse se durava un paio di minuti in meno sarebbe stato meglio. Dopo circa 4 minuti parte l'ormai nota (visto che da tempo circola anche il video in rete) title track. Che dire, non mi ha mai preso più di tanto: fiacca, un po' ripetitiva. Il ritornello (non originalissimo) è sicuramente la cosa migliore, e mi piace sempre di più con gli ascolti. Dickinson un po' troppo sopra la musica. Mah, non è certo il modo migliore per cominciare, ma anche gli altri album post reunion (a parte Brave new world) partivano con un pezzo non eccezionale. Voto 6,5 ad entrambe le parti.[:|]
P.S questo è il 15 album del gruppo e l'associazione: quindicesimo satellite= la frontiera finale, fa davvero presuppore che siamo arrivati al capolinea[:(]
2)El Dorado - Altro pezzo ormai noto, nonchè singolo dell'album, e come avevo già avuto modo di dire non mi sembra affatto un pezzo eccezionale. Anzi, lo dico subito, è senza dubbio la peggiore di tutto l'album, e più la sento e meno mi piace. A parte l'intro ad effetto e l'assolo decente, il resto è noioso e ripetitivo, perfino il ritornello mi irrita, e Bruce (non avrei mai immaginato di dirlo) mi risulta indigesto: una specie di brutta copia di "The magician", contenuta su un suo album da solista. Voto 6, voglio essere buono.[V]
3)Mother of mercy - L'inizio dell'album, non è certo esaltante, ma per fortuna i due pezzi peggiori (i singoli) li abbiamo superati. Mother of mercy è già un netto miglioramento: mid tempo interessante con una strofa teatrale e d'effetto e un ritornello azzeccato, per quanto Dickinson tenda a calcare un po' troppo la mano (si, a 50 anni e passa la voce ti aiuta ancora, però non c'è bisogno si sovrastare sempre tutto e tutti). Il tutto comunque è piacevole, mi chiedo perchè non sia stata scelta come singolo al posto di El Dorado.[:-I] Voto 8-
4)Coming home - Negli ultimi album i Maiden ci hanno sempre inserito una ballata (ma secondo me le ballate non sono mai state il forte del gruppo) stavolta tocca a Coming home. Il pezzo è piacevole, anche l'assolo è caruccio, sembra di sentire il realtà un pezzo solista di Bruce Dickinson, e neanche troppo originale, ma se penso a El Dorado siamo decisamente un gradino sopra. Voto 7[:|]
5)The Alchemist - i Maiden provano a rispolverare le vecchie sonorità, con un pezzo veloce, grezzo, che però mi ricorda più pezzi come The Mercenary (contenuta su Brave new world) che quelli degli anni '80. Il brano in questione ha un buon tiro, e non mancherà di suscitare entusiasmo in coloro che non hanno apprezzato la svolta prog del gruppo, a dire la verità però secondo me l'età si sente e certi pezzi non sono più replicabili. Paradossalmente è il campo nel quale dovrebbero fare meglio, ma il pezzo è senza guizzi, per quanto sempre ben architettato, e finisce per risultare un po' troppo scontato. Se non altro, per quanto già sentito, il riff da un bel ritmo che rende il tutto piacevole, nonostante tutto. Se però dovessero fare mai un album pieno di canzoni di questo tipo (veloci e senza fronzoli) credo che sarebbe una ciofeca. No prayer for the Dying lo conferma. Certa musica non fa più per loro. Voto 6[V]
Arrivato a metà disco (come pezzi; come durata invece siamo ancora molto al di sotto) il bilancio non è certo esaltante: si parlava di album prog e di prog fino ad ora manco l'ombra, e anche di metal puro a dire il vero se ne può trovare poco. I pezzi sono ripetitivi, male amalgamati, noiosi, e l'unica che svetta sul resto risulta Mother of mercy, non certo accostabile ai capolavori del gruppo. Si viaggia sulla sufficienza larga, ma non di più. Il resto dei pezzi sono tutti di durata elevata, e i Maiden (per quanto si siano sforzati parecchio) ultimamente tendono a rendere i pezzi lunghi un po' noiosi. Ho poche speranze. Vediamo se il disco è una delusione nel secondo post[:-I]