Depeche Mode - Memento Mori

Date sfogo alla vostra arte letteraria commentando gli album piu' interessanti che avete ascoltato di recente.

Depeche Mode - Memento Mori

Postby Duke59 » 04 May 2024, 11:48

Se qualcuno pensava che i DM fossero finiti e ha deciso di snobbare questo loro ultimo lavoro dovrebbee ascoltare "Memento Mori" e poi prostrarsi in ginocchio intonando il Mea Culpa.

La prematura scomparsa di Andy Fletcher, avvenuta con l'album già in lavorazione, non sembra aver penalizzato la produzione del gruppo; del resto è noto che il buon Fletcher era più un organizzatore, press agent e "diplomatico" che musicista vero e proprio.

Un album maturo, denso, un po' cupo, caratterizzato da testi profondi e da un uso dell'elettronica mai banale. Le melodie e gli arrangiamenti messi in campo dal duo Gore-Gahan, aiutati in alcuni casi da capaci collaboratori quali Richard Butler e Peter Gordeno (quest'ultimo anche tastierista-bassista nei loro ultimi tour) non hanno mai momenti deboli e riescono a creare atmosfere capaci di catturare l'ascoltatore.

Dei dodici pezzi dell'album nove sono stati scritti da Martin Gore (chitarra, tastiere, programmazione, cori) mentre due vedono Dave Gahan (voce solita) come autore e uno vede la scrittura a 4 mani dei due, cosa insolita (almeno per quanto io possa ricordare).

L'album si apre con l'intensa riflessione industrial di "My kosmos is mine"

"Non giocare con il mio mondo
Non scherzare con la mia mente
Non mettere in discussione il mio spazio-tempo
Il mio cosmo è mio"


Il brano risulta ipnotico e spiazzante al tempo stesso ed è un'apertura perfetta che, tra tonfi e rullate elettrostatiche accompagnate da un basso superdistorto, ci introduce in modo perfetto alle atmosfere dense e intimiste dell'album.

Si passa poi alla sarcastica "Wagging tongue" che vede il duo Gore-Gahan scrivere per la prima volta, credo, a quattro mani. Il brano ha un ritmo molto marcato ed il ritornello suona davvero come presa per i fondelli nei confronti di un antagonista non meglio identificato. Ho letto che potrebbe essere un riferimento ai politici americani (Gore e Gahan ora vivono negli USA) e alla loro ipocrisia.


"Non farai bene a zittirmi
Con le tue parole o con la lingua scodinzolante
Con le tue lunghe storie di dolore
La tua canzone ancora da cantare

Non mi offenderò
Se rimango al di là del grande divario
Credetemi, seguiranno
Solo per guardare un altro angelo morire
Guardare un altro angelo morire

Farai bene a non oscurarmi
Con i tuoi segreti e le tue bugie
Con il tuo penetrante codice del silenzio
Rilassati, goditi il ​​viaggio

Ci vediamo vicino al fiume
O forse dall'altra parte
Trovi difficile accettarlo
Quando guardi un altro angelo morire
Guardi un altro angelo morire"


E' la volta della consapevole e malinconica "Ghosts again", scelta stranamente come primo singolo dell'album anche se a mio parere - nonostante l'incipit apparentemente scanzonato - non è il brano più immediato della serie ma richiede alcuni ascolti per essere apprezzato a pieno nella sua profondità.

Molto bello il testo, che si dipana su una specie di filastrocca che però suona più malinconica che spensierata, come il ricordo di una festa avvenuta molto tempo fa con amici che ora non ci sono più.


"Sentimenti sprecati
Significati spezzati
Il tempo è fugace
Guarda cosa porta

Ciao, addio, alle mille mezzanotti
Perse in una ninna nanna insonne
Il paradiso sta sognando
Pensieri sconsiderati, amici miei
Noi sappiamo che saremo di nuovo fantasmi
saremo di nuovo fantasmi"


Siamo poi a "Don't say you love me", canzone d'amore al contrario, in cui viene descritta la consapevolezza amara di un non-amore.

"I tuoi fiori e la tue simulazioni
I segreti e gli appunti che conservi
Le promesse lasciate tra le lenzuola
Non mi amerai mai

Inganna i tuoi amici, credi alle tue bugie
Fai ammenda e creati degli alibi
Alla fine non puoi nascondere a te stessa
Che non mi amerai mai"


Arriviamo a quello che secondo me è il brano più "debole" (o dovrei dire meno forte?) dell'album: "My favourite stranger". Musicalmente lo trovo un po' troppo ripetitivo ma devo dire che riesce comunque a catturare l'attenzione grazie all'interpretazione di Gahan e ad un testo introspettivo e freudiano.

"Un perfetto sconosciuto
Si insinua in punta di piedi
Ruba la mia ombra
E va dove vado io

Il mio sconosciuto preferito
Sta nel mio specchio
Mi mette le parole in bocca
Distrutto e amaro

Un perfetto sconosciuto
La mia imitazione
Inserisce il mio nome
Nelle mie conversazioni"


Ma come dicevo la qualità sia musicale che "letteraria" di tutti i brani è davvero notevole.
Ora è il turno di "Soul with me", un brano dolcissimo che tratta della consapevolezza della morte in modo gentile e sussurrato.

Da notare il ritornello che atterra su un accordo maggiore, laddove sembrava ne dovesse arrivare uno minore, risollevando inaspettatamente il tono della canzone da mesto e rassegnato a consapevole e fiero. Un piccolo capolavoro.

"Sono pronto per le pagine finali
Dico addio a tutte le mie gabbie terrene
Sto salendo le scale dorate
Vai a cantare dalla torre più alta
Dalla mattina Fino a mezzanotte
Vado dove non ci sono preoccupazioni

E porterò la mia anima con me"


Segue "Caroline's monkey" un brano cadenzato e drammatico che descrive la dipendenza dalla droga e ne elenca alcune possibili auto-giustificazioni (Svanire è meglio che Fallire, ecc..).

"Caroline si disperde attraverso i buchi nella sua pelle
La sua promessa di dolcezza, clemenza e tutto il resto
La scimmia di Caroline le parla dolcemente all'orecchio
Si fa strada come un demone attraverso le lacrime di Caroline

Caroline sente il ghiaccio nelle vene
I minuti e le ore, la denominazione dei giorni
Caroline ha detto che il suo sogno non finisce mai
Per la scimmia di Caroline e gli amici di Caroline

Svanire è meglio che fallire
Cadere è meglio che percepire
Lasciare è meglio che perdere
Aggiustare è meglio che curare, a volte"


E' il turno ora di "Before we drown", un brano accattivante dalla buona ritmica su cui Gahan intreccia una melodia piacevolissima, appoggiata su accordi a lente ondate e che poi sfocia in un ritornello prolungato.
Un vero e proprio appello a non sprecare il tempo. Questo è il secondo brano dell'album composto da Gahan (questa volta insieme a Peter Gordeno e Christian Eigner), che si rivela anche autore raffinato. Le canzoni mi piacciono tutte ma questa è una delle mie preferite in assoluto.

"Prima ci alziamo, poi cadiamo
Dobbiamo andare avanti, prima di annegare,
di annegare

Mi sento così nudo, in piedi sulla riva, sei sicuro?
Non c'è niente là fuori, niente altro, niente più

Prima ci alziamo, poi cadiamo
Dobbiamo andare avanti, prima di annegare

Prima di annegare
di annegare
di annegare
di annegare"


"People are good" è una canzone dal testo disperato e cinico che alterna momenti ritmici ad incisi più eterei. Affascinante, sebbene amarissima, con il suo pessimismo cosmico e le inevitabili disillusioni che il vivere comporta.

"Continuo a ripetermi
che la gente è buona
E che quando fa cose cattive
Poi sta male dentro
Continuo a prendermi in giro
(dicendomi) che tutti si prendono cura
E che sono tutti pieni d'amore

È solo che la loro pazienza viene messa a dura prova

Che il cielo mi aiuti
Che il cielo mi aiuti
Che il cielo mi aiuti
Che il cielo mi aiuti

Perché le persone sono buone
Ripetitelo sottovoce
Le persone sono buone
Continua a prenderti in giro
Le persone sono buone
Sussurratelo sottovoce
Le persone sono buone
Continua a prenderti in giro"


Siamo poi ad un altro piccolo capolavoro "Always you", canzone con un ritmo pseudo-raggae, agrodolce e che apre alla speranza nell'amore come unico punto di riferimento in un mondo impazzito

"Amore mio, il mondo è sottosopra
Amore mio, nessuna base solida
Amore mio, non ci sono più fatti
Amore mio, la realtà è incrinata

E poi ci sei tu
Ci sei sempre tu
Sei tutto ciò di cui ho bisogno per continuare a credere
E poi ci sei tu
Ci sei sempre tu
L'aria che fa respirare il mio spirito
E poi ci sei tu
Ci sei sempre tu, ci sei sempre tu
Ci sei sempre tu, ci sei sempre tu
Ci sei sempre tu"


Il penultimo brano dall'album "Never let me go" è una canzone d'amore che apre con la chitarra distorta in evidenza su una ritmica saltellante, a cui più avanti si aggiungono accordi acuti ribattuti eseguiti da uno strumento (sintetico?) tipo mandolino. Molto piacevole e intensa. Un altro dei miei brani preferiti.

"Gli angeli ci loderanno
Il mondo sembrerà giusto
Lo tireremo fuori dall'oscurità
E nella luce

Saremo dei fari
Brillante così luminoso
Come le stelle nell'oscurità
Per gli innamorati di notte
Saremo dei fari
Brillante così luminoso
Come le stelle nell'oscurità
Per gli innamorati di notte

Non lasciarmi mai andare
Non lasciarmi mai andare
Non lasciarmi mai andare"


Siamo così all'ultimo brano dell'album "Speak to me", che è anche il terzo brano composto da Gahan (qui con la collaborazione di Christian Eigner e James Ford più Maria Salogni per la parte effetti). Un brano solenne, intenso e atipico in quanto manca del consueto ritornello. Nel suo evolversi si aggiungono gradualmente effetti e suoni elettronici fino al finale "cacofonico" in crescendo.

Meravigliosa la musica e meraviglioso il testo, dai contorni drammatici che ad un certo punto sembrano alludere ad un tentato suicidio. Forse un brano autobiografico e catartico di Gahan (sopravissuto ad un tentato suicidio negli anni '90)? Comunque sia lo trovo molto emozionante. Una piccola meraviglia.

"Parlami, ti seguirò
Ti ho sentito chiamare il mio nome
Sdraiato sul pavimento del bagno
Nessuno qui da incolpare
C'è un messaggio che so che può essere trovato
Ti ascolto, ti sento, il tuo suono

Parlami in una lingua
che io possa capire
Dimmi che stai ascoltando
Dammi una specie di piano
Dammi qualcosa e sarai la mia droga preferita
Tu mi conduci, io seguo, la tua voce

Ti darò dispiaceri
Ti deluderò
Ho bisogno di sapere che sei qui con me
Capovolgi tutto
Te ne sarei grato, ti seguirei ovunque
Sto ascoltando, sono qui adesso, mi sono trovato"

E a questo punto l'album è finito, per cui devo rimetterlo dall'inizio!

Negli ultimi mesi questo è l'unico album che mi ha spinto ad ascolti ripetuti e compulsivi. Bello l'album di Peter e bello quello di Steve, ma "Memento mori" è l'unico che da mesi ascolto regolarmente e che ogni volta mi emoziona.

Non è un album allegro, certo, ma è piacevole come un tramonto in cui si ripensa con sentimento agrodolce ai momenti belli e ai momenti brutti della propria vita.

Voto 9,5/10
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Re: Depeche Mode - Memento Mori

Postby highinfidelity » 09 May 2024, 08:04

Ciao carissimo Duke! Non sono certamente tra coloro i quali hanno snobbato la nuova uscita dei Depeche, anzi è stato bello puntuale tra i miei ordini del mese! Come forse ricorderai ho iniziato a seguire assiduamente i Depeche Mode in età adulta, da quando un amico attorno ai miei 30 anni mi preparò una compilation su cassetta [:D] , e proprio con questa assiduità cerco di compensare il fatto che non riuscii a seguirli come volevo da giovane (la mia atavica mancanza di denaro, unita al fatto che la loro discografia era molto caotica e si tendeva a trovare nei negozi i loro maxi-singoli da deejay piuttosto che gli album veri e propri - anzi in un certo senso è così ancora adesso).

Come per tutti i dischi che acquisto in CD, devo però confessare di averlo ascoltato più volte ma di non avergli dedicato un vero e proprio ascolto attento, magari corredato dalla lettura delle liriche eccetera. Ad ogni modo sottoscrivo molti dei tuoi commenti: si tratta sicuramente di un ottimo album, di livello quasi incredibile considerata la ormai lunghissima storia del complesso (come ha anche avuto modo di rimarcare il nostro ormai buon amico Rick Beato). Concordo però anche sul fatto che si tratti di uno dei loro album più cupi. Per carità, i timbri malinconinici e a tratti inquietanti sono la cifra della musica dei Depeche, ma di solito erano alternati a (o almeno stemperati con) momenti più festosi, che in questo album sembrano mancare quasi del tutto. Non che questo sia necessariamente un demerito; diciamo piuttosto che è un album che và ascoltato affrontandolo con lo spirito giusto.

Trarrò spunto dalla tua recensione e gli dedicherò il summenzionato "ascolto attento" [;)] magari proprio tenendo sott'occhio i tuoi commenti ai testi come guida.

Un'ultima nota: se non ho tradito i Depeche dal lato discografico, ho invece deciso di abbandonarli al loro destino per quanto riguarda il loro recente concerto di Torino. Anzi, per dirla tutta, con la politica dei prezzi dei biglietti perpetrata mi sono sentito io tradito da loro.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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