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Un altro produttore di filmati youtube assolutamente fantastici, divertenti e dall'elevatissimo contenuto informativo è Joshua Heath Scott, il "boss" della JHS Pedals, azienda produttrice di pedali per effetti. La franchezza e la trasparenza con cui parla dei prodotti suoi, della concorrenza e di prodotti storici più o meno "mitici" o comunque mitizzati è disarmante, e il suo senso dell'umorismo - non comune in una persona che comunque è anche un direttore d'azienda - spesso coglie di sorpresa. È inoltre un bravo chitarrista, per cui sa di cosa parla e quasi sempre lo dimostra con le sue stesse mani.

In questo video (in realtà molto serioso rispetto al suo standard ricco d'ironia: si aiuta addirittura con degli appunti per non sbagliare nomi e date) Joshua passa in rassegna con grande precisione storica e temporale gli effetti che Jimi Hendrix impiegò nella sua breve carriera, smontando alcuni miti e correggendo alcune imprecisioni molto diffuse.

L'ho trovato interessantissimo, e visto che di recente si è parlato di pedaliere ne consiglio caldamente la visione a chi coltivi questi argomenti. Alla fine resta aperta la domanda: se Hendrix non avesse incontrato esattamente "nel momento giusto e nel posto giusto" proprio le tecnologie che servivano a dispiegare la sua arte, oggi sarebbe altrettanto famoso?

https://www.youtube.com/watch?v=VjZZHYviWVQ

(attenzione perché per ragioni che non capisco il filmato tende ad aprirsi verso la metà della sua durata: riavvolgete all'inizio la barra di scorrimento!)

Visto il video, davvero molto interessante.

Le coincidenze tra il percorso artistico di Hendrix e lo svilupppo di nuovi effetti sono decisamente sorprendenti. Ovviamente non possiamo verificare cosa sarebbe successo alla carriera di Hendrix in assenza di quelle coincidenze tecnologiche, anche se sono propenso a pensare che sarebbe comunque riuscito a far parlare di sè.

Come nota a margine segnalo un'altra curiosa coincidenza nella vita di Hendrix, che ignoravo del tutto e che scoprii alcuni anni fa durante un breve viaggio a Londra.

Quando Hendrix si trasferì in Inghilterra si trovò ad alloggiare nello stesso edificio in cui aveva abitato il famoso compositore George Frideric Handel. Visitando il museo Handel&Hendrix, in cui si accede nell'appartamento in cui visse il chitarrista (confinante con quello in cui 200 anni prima abitò il compositore), si può notare che nella sua personale collezione di dischi, oltre ai prevedibili Beatles, Muddy Waters, Harrison, Joan Baez, ecc... figuravano anche alcune opere di Handel e Bach, come si può verificare da questo elenco.
https://handelhendrix.org/learn/about-h ... ollection/

Secondo alcuni quindi sulla musica di Hendrix aleggerebbe anche una specie di "effetto Handel" di cui sarebbero testimonianza le seguenti parole del chitarrista:

https://faroutmagazine.co.uk/jimi-hendr ... cal-music/

"In una delle interviste, il notoriamente riservato Hendrix si è rivelato un appassionato fan della musica classica. Ha detto: "Vorrei prendermi una pausa di sei mesi e frequentare una scuola di musica. Voglio imparare leggere la musica, essere uno studente modello, studiare e pensare”.

Ha poi spiegato come ritenesse che la sua natura da autodidatta fosse un peso, aggiungendo: “Sono stanco di provare a scrivere cose e scoprire che non posso. Voglio una big band, non intendo tre arpe e 14 violini, intendo una big band piena di musicisti competenti per i quali posso dirigere e scrivere."

Al di là di tutto ciò la ricostruzione del percorso tanto tecnologico quanto artistico di Hendrix risulta ancor oggi affascinante.

"Voglio una big band, non intendo tre arpe e 14 violini, intendo una big band piena di musicisti competenti per i quali posso dirigere e scrivere."

In pratica, Hendrix voleva diventare come... Frank Zappa. L'unico artista della storia del rock [a mia memoria] a possedere conoscenza, doti e qualità tali per riuscire a COMPORRE, ARRANGIARE, DIRIGERE partiture musicali complesse, con molti esecutori alle prese sotto la sua direzione e supervisione... purtroppo Hendrix non ne ebbe il tempo per diventarlo.