La copertina del 33 giri.
Posted: 24 May 2013, 10:00
Ho recentemente trovato in un libro (Il vinile al tempo dell'iPod, di Nicola Iuppariello) una spiegazione del perche' la copertina e' stato ed e' tutt'ora un fattore essenziale nelle vendite di dischi a 33 giri che mi ha particolarmente colpito. Sono cose che tra noi appassionati ci siamo detti tante volte, ma che ho trovato qui espresse in modo eccezionalmente felice, quasi fosse un'ode. Ve la ripropongo:
[...] Oggi siamo arrivati all’assenza del supporto, al “supporto immateriale”; dal 45 giri alla musica degli mp3, senza supporto fisico e quindi senza custodia. In questo modo all’assenza del supporto si associa quindi la mancanza di qualsiasi nota informativa, descrizione, approfondimento. In molti sentono il bisogno di ritrovare un supporto per la musica, una custodia che non sia il foglietto a colori con la riproduzione di un’immagine in miniatura.
La copertina dei trentatre giri non può essere paragonata ad alcuna delle custodie degli altri supporti musicali. Essa non è soltanto un contenitore di emozioni: è essa stessa motivo di emozione. Il fascino della copertina è proprio uno dei motivi essenziali per cui il vinile non si è mai estinto.
Grazie alle copertine vengono stimolati quattro dei nostri cinque sensi: l’udito, il tatto, l’olfatto, la vista. Alla musica, quindi, si lega l’odore della confezione, l’immagine in risalto della copertina e la sua lettura durante l’ascolto.
Le distinte sensazioni individuate sono in grado di attivare nell’ascoltatore quel fenomeno che va sotto il nome di sinestesia: la contaminazione dei sensi nella percezione, durante la quale le stimolazioni uditive, tattili, visive e olfattive sono percepite dall’individuo come eventi sensoriali conviventi.
[...] La copertina è stata forma di espressione di artisti e quindi essa stessa è una espressione dell’arte. [...] La copertina di conseguenza non è una confezione per custodire l’album ma è parte integrante di esso: un supporto di una forma d’arte che a sua volta custodisce il supporto che ne contiene un’altra. [...] Conservare un capolavoro della musica custodito a sua volta in un capolavoro visivo è senza alcun dubbio motivo di ulteriore soddisfazione.
[...] Oggi siamo arrivati all’assenza del supporto, al “supporto immateriale”; dal 45 giri alla musica degli mp3, senza supporto fisico e quindi senza custodia. In questo modo all’assenza del supporto si associa quindi la mancanza di qualsiasi nota informativa, descrizione, approfondimento. In molti sentono il bisogno di ritrovare un supporto per la musica, una custodia che non sia il foglietto a colori con la riproduzione di un’immagine in miniatura.
La copertina dei trentatre giri non può essere paragonata ad alcuna delle custodie degli altri supporti musicali. Essa non è soltanto un contenitore di emozioni: è essa stessa motivo di emozione. Il fascino della copertina è proprio uno dei motivi essenziali per cui il vinile non si è mai estinto.
Grazie alle copertine vengono stimolati quattro dei nostri cinque sensi: l’udito, il tatto, l’olfatto, la vista. Alla musica, quindi, si lega l’odore della confezione, l’immagine in risalto della copertina e la sua lettura durante l’ascolto.
Le distinte sensazioni individuate sono in grado di attivare nell’ascoltatore quel fenomeno che va sotto il nome di sinestesia: la contaminazione dei sensi nella percezione, durante la quale le stimolazioni uditive, tattili, visive e olfattive sono percepite dall’individuo come eventi sensoriali conviventi.
[...] La copertina è stata forma di espressione di artisti e quindi essa stessa è una espressione dell’arte. [...] La copertina di conseguenza non è una confezione per custodire l’album ma è parte integrante di esso: un supporto di una forma d’arte che a sua volta custodisce il supporto che ne contiene un’altra. [...] Conservare un capolavoro della musica custodito a sua volta in un capolavoro visivo è senza alcun dubbio motivo di ulteriore soddisfazione.