Eh, che dire...
Steven Wilson è un musicista di grandi capacità, che sfiora sempre il progressive senza mai approdarvi appieno. Da questo punto di vista mi fà un po' innervosire. Anche The Raven That Refused To Sing, credo unanimemente riconosciuto come il suo massimo punto di contatto con il progressive - anche per via dei grandi nomi che collaborarono a quel progetto - a parer mio è veramente progressivo in senso compiuto in uno solo, forse due brani. Per questa ragione, a parte un paio di acquisti, lo seguo distrattamente, per quanto non abbia difficoltà a riconoscerne le grandi doti.
Riguardo i due brani proposti, del primo mi sembra molto più interessante il balletto della musica. Sotto una trama nervosa di sintetizzatori e percussioni programmate, difatti, è mascherata la tipica canzone con andamento lento ed armonie distese alla Steven Wilson.
Più interessante il secondo brano. La prima parte mi ricorda moltissimo alcune cose dei Genesis inizio anni '80. La ripresa un po' jazz-rock dopo la pausa centrale almeno a mio sentire è un po' più di maniera, comunque sforzo veramente notevole.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
________________________
In dubbio, consultate le
FAQ