Sanvean wrote:Lavoro sufficiente, forse da 6,5, non sembra ci sia qualcosa di epico, di suggestivo sicuramente sì, gli ultimi due minuti di Gaza, dove finalmente Hogarth abbassa il tono della voce, Lucky Man, e l'ultimo brano The Sky Above the Rain.
Mi è venuta la voglia di riascoltarmi Marbles (e anche High Voltage)
Sì, vado.
Thomas Eiselberg wrote:Le recensioni in giro sono praticamente tutte molto positive (lo si definisce album migliore con Hogarth dopo Brave e Marbles )
Dalex_61 wrote: Unica differenza, dò un bel 7 ai tre pezzi "minori".
Dalex_61 wrote:Scherzi a parte, più ascolto l'album e più mi piace. Come dici tu, nella discografia marillica c'è di meglio, ma questo è un disco molto compatto, tutto di buon livello.
Thomas Eiselberg wrote:- Gaza ha un testo particolare (e controverso) e un ottima seconda parte (la prima parte pur non dispiacendomi la trovo meno esaltante) con un Rothery finalmente di nuovo in primo piano Voto 8,5
- Montreal ha un inizio strepitoso, a tratti sembra uscita da This strange engine (la canzone) e ha anche qualcosa di Memory of water, una bella parte centrale molto suggestiva che porta a un bel crescendo con un Hogarth molto bravo. Forse è quella con più potenziale, quella che mi piacerà di più e che ricorderò con più piacere di questo album. Voto 9
- The sky above the rain delle tre "suites" è la meno varia ma è allo stesso modo interessante e scorre via che è una bellezza (ha effettivamente qualcosa di Nerverland, brano molto molto bello, ma non tra i miei preferiti in assoluto di Marbles, gli preferisco altri 3/4 pezzi) con un bel finale impreziosito ancora una volta (per fortuna) da Ciccio. Voto 8,5
Poi si sono altri due brani che durano di meno ma qualitativamente stanno quasi allo stesso livello:
- Sounds that can't be made ha una struttura piuttosto classica, ma è molto molto piacevole soprattutto (così come Gaza) ha anche una grandissima parte finale. E' quella che mi ha catturato di più dopo il primo ascolto. Ancora una volta mitico Ciccio Rothery. Voto 8-
- Power è ben costuita, ha un Trewavas in primo piano, mi piace molto l'interpretazione di Hogarth. E' (tra i pezzi "radiofonici" del disco) quello più interessante. Decisamente riuscita. Voto 7,5
Infine ci sono 3 brani tutt'altro che appariscenti e che anzi sono piuttosto ordinari e purtroppo abbassano un po' il livello dell'album:
-Pour my love è forse la migliore delle tre, classica struttura strofa ritornello ma è cantata bene e scorre via senza particolari problemi. Non sono però questi i Marillion che voglio, sono la Hogarth band. Voto 6.5
- Invisible ink è in teoria abbastanza interessante e forse migliore di Pour my love, purtroppo Hogarth qui non mi piace come canta, anzichè esaltare il brano un po' lo affossa. Non che compositivamnete sia un capolavoro comunque. Voto 6,5
- Lucky man. Strano che Sanvean la consideri tra le migliori del disco perchè a me sembra l'unico vero brano brutto di questo Sounds that can't be made. Sembra uscita da Radiation (ed effettivamente ricorda Three minute boy in maniera impressionante) e siccome Radiation era proprio brutto, ma proprio brutto...
Certo non è Most toys, per fortuna. Voto 5
chvfrc wrote:dopo una serie di 5 ascolti posso esprimere un giudizio che in larga parte concorda con questo.
chvfrc wrote:i 3 brani migliori citati sono anche per me i più belli, ma aggiungo però che di Gaza non mi piace il riff iniziale stile Kashmir.
chvfrc wrote:Negativi Pour e Power.
chvfrc wrote:Lucky invece mi piace.
chvfrc wrote:C'è un problema, però. Devo aver "comprato" un cd fallato, perchè la seconda canzone è un pezzo dei Pendragon e NON dei Marillion
Non mi piace...
chvfrc wrote:su lucky, no, non conosco radiation andrò a recuperarlo.
chvfrc wrote:comunque si, alcune parti sono degne di marbles e di positivo c'è che le parti minori sono più ascoltabili di quelle di marbles, che forse presentava vertici sia di alta che di bassa qualità maggiori...
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