Quello di Jean-Luc Ponty è un altro di quei complessi tecnicamente pazzeschi, a-la Weather Report, favolosi dal lato strumentale ma che poi ti lasciano poco in testa e che alla fin fine andrebbero bene anche per una serata
chill out con aperitivo in mano... Li rispetto molto tecnicamente, però (forse per qualche limite mio) i loro dischi alla fine si ascoltano con la leggerezza e la distrazione con cui si ascolta una musica ambientale.
Tra l'altro chi si lamenta che Invisible Touch "suona datato" dovrebbe forse sentire quanto suonano datati i dischi di Jean-Luc Ponty...
Sembrano la colonna sonora di una puntata di Starsky & Hutch...