Steve commenta le sue canzoni.

Sezione riservata al celebre chitarrista del complesso nei suoi anni piu' gloriosi, ed in seguito impegnato in una carriera solista che prosegue tutt'oggi.

Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 23 Apr 2020, 17:16

Qualche veloce (2-3 minuti) commento di Steve riguardo sue recenti canzoni, per passare un po' di tempo in compagnia durante la quarantena:

Nomads
Shadow and Flame
Those Golden Wings
The Hungry Years
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby rkive » 25 Apr 2020, 08:03

highinfidelity wrote:Qualche veloce (2-3 minuti) commento di Steve riguardo sue recenti canzoni, per passare un po' di tempo in compagnia durante la quarantena:

Nomads


Un piccolo "bignami" della musica di Steve:

Un Intro di acustica alla "Segovia".
La Song con il testo "gipsy" della moglie Jo.
La Rock Band con il suono della Les Paul, e il basso del compianto Chris Squire.

Grazie Steve di averlo inserito in Genesis R-Kive!

La Les Paul l'ho buttata ad indovinare. [8D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 30 Apr 2020, 08:34

Oggi un tuffo nel passato:

Ace Of Wands

...prima canzone della carriera solista di Steve, che "esplode alla vita" con una partenza micidiale. Il Maestro ci racconta che fu incisa assieme a Phil e agli altri attorno alle tre di notte, e mette in evidenza una bellissima performance di John al flauto. Il titolo, tratto come tutti gli altri dai tarocchi, le fu assegnato poiché l'asso di bastoni è una carta usualmente associata a una rinascita, a una nuova partenza, e ciò sembrava benaugurante nell'iniziare una nuova carriera.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 30 Apr 2020, 18:18

Stasera un pezzo da Please Don't Touch:

Icarus Ascending

...che per il Maestro è l'occasione per ricordare la figura del suo vecchio amico Richie Havens. Rammento che quando ebbi occasione di intervistare Steve per Radio Lombardia assieme a Mox Cristadoro (l'occasione era il lancio di Wolflight), Steve si dilungò molto ricordando Richie Havens - che all'epoca era mancato da poco - con bellissime parole. Si erano persi di vista col trascorrere degli anni, ed ebbi la nettissima sensazione che Steve fosse molto pentito d'aver lasciato sfilacciare in quel modo i rapporti con lui. Questo breve video ne è un'ulteriore conferma: Steve descrive Richie come una persona di grande modestia, che teneva alla musica più di qualunque altra cosa, al punto d'aver giurato di tenere un concerto ogni finesettimana che dio mandasse in terra, non importa se davanti al pubblico di Woodstock o davanti a due persone. Trovo commovente come Steve interrompa le sue frasi per ascoltare la voce di Richie, quasi come se dopo tanti anni ancora fosse stupito di sentire la sua chitarra e la voce di Richie uscire assieme dagli altoparlanti. [:.-(]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 01 May 2020, 16:16

Oggi il Maestro, a grande richiesta del suo pubblico, commenta il suo brano più immortale:

Spectral Mornings

...inciso in Olanda in giornate particolarmente fredde, doveva essere inizialmente un brano cantato "in stile Elton John". Grazie al cielo Dio non volle [:D] e Spectral Mornings divenne uno dei più bei brani strumentali di tutti i tempi per chitarra solista. Più che concentrarsi sul suono di chitarra, che ormai non ha misteri, Steve punta l'attenzione sulla base d'organo, opera naturalmente di Nick Magnus. All'epoca il tastierista possedeva un Vox String Thing e, come un po' tutti i suoi colleghi, non aveva a disposizione molti timbri. Steve gli parlò del suo desiderio di introdurre nel disco il suono di un organo a canne, e Nick gli fece ascoltare un timbro molto ricco (secondo Steve delle ottave dello String Thing, ma a mio parere non è possibile e si trattava invece di un nuovo strumento appena arrivato) con cui fu immediatamente incisa e resa eterna la base di questo pezzo meraviglioso.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby rkive » 01 May 2020, 17:26

highinfidelity wrote:Stasera un pezzo da Please Don't Touch:

Icarus Ascending [:.-(]


Ricordo con piacere il compianto Richie Heavens, in particolare la sua travolgente interpretazione di Going Back Of My Roots!

Icarus Ascending l'ho scoperta ascoltando la raccolta The Unauthorised Biography (spero che Steve l'abbia autorizzata) e la consiglio a tutti i guests che si vogliono avvicinare alla magica musica del nostro Guitar Hero!

Di questa raccolta segnalo anche l'interpretazione di Randy Crawford in Hoping Love Will Last...
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 03 May 2020, 14:05

Brano del giorno:

Every Day

...che il maestro inizia ad ascoltare verso la fine, poco prima dello strumentale conclusivo. Riascoltando le armonie vocali a tre ricorda i nomi della band che lo accompagnava all'epoca; oggi invece si aggiunge(va) ai cori Amanda Lehmann, che duetta(va) con lui nell'assolo conclusivo, il quale anche sul disco era registrato su una doppia traccia per rendere il suono più ricco.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby rkive » 03 May 2020, 21:38

highinfidelity wrote:Brano del giorno:

Every Day


Steve descrive il magnifico assolo di chitarra a big tune...harmonies sunnies.
Anche questo brano lo sceglierei come instant track della sua musica!

Poi il testo "dark" è davvero misterioso:

Cleopatra's Needle conquered fear
One more nail in your coffin dear
Endless torture for at least two thousand years
Every day.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby Starless74 » 04 May 2020, 11:22

rkive wrote:Poi il testo "dark" è davvero misterioso:

Cleopatra's Needle conquered fear
One more nail in your coffin dear
Endless torture for at least two thousand years
Every day.

Il riferimento criptico è ad un'amica che Steve vide autodistruggersi con l'eroina, giorno per giorno, senza che lui potesse farci nulla. [&:-S]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 04 May 2020, 18:20

rkive wrote:Steve descrive il magnifico assolo di chitarra a big tune...harmonies sunnies


...non proprio: dice che quando Amanda Lehmann si aggiunge, le armonie diventano più solari. [:D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 04 May 2020, 18:29

Questa sera riascoltiamo...

The Steppes

...brano atmosferico di Defector, mentre il Maestro sorseggia una bella tazza di tè, sicuramente con un velo di latte. [:D] Steve magnifica l'intro di flauto del fratello John, che dispiega un suono molto simile a quello della siringa. Poi entra il ritmo potentemente cadenzato di John Shearer, che dal vivo è sovrapposto a campionamenti, per dare l'impressione di una forza che avanza inarrestabile. Oltre che ovviamente ad alcune cose di Ravel, Steve racconta d'essere stato influenzato da Scarlet Woman, brano di Mysterious Traveller dei Weather Report, dove il drumming di Chester Thomson suggeriva l'idea di un viaggio a dorso di cammello attraverso il deserto. Confesso l'ignoranza e quindi adesso me lo vado ad ascoltare... [:D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby Starless74 » 04 May 2020, 19:49

highinfidelity wrote: Steve racconta d'essere stato influenzato da Scarlet Woman, brano di Mysterious Traveller dei Weather Report, dove il drumming di Chester Thomson suggeriva l'idea di un viaggio a dorso di cammello attraverso il deserto. Confesso l'ignoranza e quindi adesso me lo vado ad ascoltare... [:D]


Seconda traccia di quest'album dei WR a fare capolino su queste pagine.
La prima fu il brano di apertura Nubian Sundance la cui ritmica ispirò Phil in Wot Gorilla. [;)]
...però, caro Steve, su Mysterious Traveller non suona Chester. [:D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 05 May 2020, 07:40

Starless74 wrote:...però, caro Steve, su Mysterious Traveller non suona Chester. [:D]

...e infatti, se devo dire, nono sono stato particolarmente impressionato dal drumming di quel pezzo... [I8)] Ma il Maestro evidentemente vi ha colto cose che io non sono stato in grado di cogliere.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 05 May 2020, 07:46

Salto nel tempo questa mattina con...

Behind The Smoke

...pezzo "forte" tratto da The Night Siren, che Steve ama suonare dal vivo per l'effetto "muro di suono" che giunge con gli ingressi della batteria. La frase iniziale fu scritta da Jo Lehmann, dando così ispirazione per il tema di questo brano che rammenta il dramma dei rifugiati e delle persone costrette a migrare, tema molto caro a Steve che ci invita tutti a non avere pregiudizi. Il Maestro si prodiga in complimenti a Roger King per il modo sapiente in cui ha prodotto questa canzone: una fusione tra rock e musica sinfonica.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 05 May 2020, 07:57

Oggi abbuffata di canzoni: il Maestro ci racconta qualche spigolatura di...

Love Song To A Vampyre

...tratta da Wolflight, altro album del passato recente. Steve spiega (ma chi legge questo forum lo sa da lungo tempo) che la foto in copertina è vera e fu scattata da Maurizio e Angela Vicedomini in un allevamento di lupi poco fuori Roma, dove i nostri trascorsero un'intera giornata; la foto fu poi rielaborata per farla apparire scattata di notte. Il brano alterna strofe molto quiete ad un ritornello potente, sebbene il ritornello sia privo di parole. A memoria del maestro, è l'ultima canzone in assoluto su cui suonò il mai abbastanza compianto Chris Squire. Steve ritiene che questo brano catturi la commistione di stili che caratterizza Wolflight: la chitarra flamenco regge la strofa e cede il passo al rock potente ma dall'approccio sinfonico del ritornello.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 07 May 2020, 16:42

Rimaniamo sullo Steve contemporaneo con...

Under The Eye Of The Sun

...il cui ritmo frenetico esalta Steve che non resiste ad azare il volume! [:D] Nuovamente il Maestro e Amanda Lehmann ai cori in questa canzone che era accompagnata da un video di cui Steve si mostra molto contento, ma che in realtà era poco più di un montaggio di foto di viaggio di lui e Jo. Comunque l'ispirazione nacque proprio dalla vista delle immense rocce dei deserti americani: dalla loro eterna staticità è nato, per contrasto, questo pezzo dal ritmo vertiginoso, con liriche di Jo. Riascoltando il brano Steve commenta che è la tipica canzone che avrebbe potuto scrivere assieme a Chris Squire (cosa che in effetti ho pensato anch'io) e chiude ricordando come Chris a un certo punto gli propose di entrare negli Yes, fatto che purtroppo non avvenne, anche perché gli Yes erano sempre già riforniti di chitarristi eccellenti sotto ogni punto di vista. [:D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 14 May 2020, 08:30

Oggi una canzone dal clima molto familare...

Serpentine Song

...dedicata, com'è noto, alla figura del padre pittore, a Londra, e ad Hyde Park dove egli vendeva i suoi quadri, e dove Steve ricorda che gli mostrò la celebre statua di Peter Pan, personaggio mai esistito ma che come talvolta accade ai personaggi immaginari è divenuto il simbolo di una verità universale. Al Maestro il brano non sembrava mai del tutto "compiuto" quando veniva suonato dal vivo, finché non aggiunse gli intermezzi orchestrali col flauto suonato dal fratello John, che generano l'immagine di una banda in movimento che suona una melodia allegra, positiva, naive come alcune melodie beatlesiane. È l'occasione per Steve per ricordare come ascoltò un effetto molto simile quando assistette a un concerto dei King Crimson al Marquèe nel 1969, e suonarono I Talk To The Wind.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 15 May 2020, 10:54

Il maestro apre il commento relativo a...

Sierra Quemada

...con una recente foto scattata da Jo che lo ritrae di fronte alle rovine di Machu Picchu, un luogo che trasmette una forte sensazione di magia. Lo strumentale Sierra Quemada risale all'album Guitar Noir, inciso molti anni prima del viaggio a Machu Picchu, ma a suo tempo l'intenzione fu proprio quella di evocare il volo di un Condor su questi picchi che furono testimoni della vita di una grande civiltà. I suoni prolungati di chitarra elettrica, ottenuti sfruttando al massimo il sustain del sistema Fernandes Revolver, richiamano le lunghe planate ad ali distese che questi magnifici uccelli sanno usare sapientemente per ottenere il massimo dello spostamento con il minimo dispendio energetico.

(Aggiungo io che passando alla modalità "sostegno sulle armoniche", il Maestro in alcuni passaggi è riuscito con un tocco meraviglioso ad evocare anche lo stridìo dei falconi o delle aquile... Questo brano è veramente fantastico ed entra di diritto tra le sue cose migliori.)
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 29 May 2020, 15:15

A Life Within A Day
...da Squackett, ove il maestro ricorda con piacere la festosa collaborazione col compianto Chris Squire. La base d'archi è suonata con strumenti reali.

When The Heart Rules The Mind
...che il Maestro ascolta nella recente versione risuonata, inclusa nella raccolta Broken Skies Outspread Wings. I nuovi cori sono cantati assieme ad Amanda Lehmann, mentre la seconda chitarra è di Steve Rothery che prende idealmente il posto di Howe. La canzone è una delle poche vere e proprie hit nella carriera discografica di Steve.

A Place Called Freedom
...tratta dal recente Beyond The Shrouded Horizon. La canzone descrive in un certo senso come un "ragazzo" [;)] inglese potrebbe vedere l'America e i suoi paesaggi. Il nucleo iniziale attorno al quale fu composta la canzone è in realtà l'assolo centrale di chitarra.

Narnia
Ove il Maestro ci mostra in foto un luogo dove gli piace rilassarsi in compagnia di sua moglie: un parco nei pressi della casa di C.S. Lewis. La canzone fa parte di Please Don't Touch e l'introduzione fu suonata a Giles che suggerì che poteva essere una buona apertura strumentale per un brano, modo in cui difatti Steve la impiegò molti anni dopo. Al canto la voce dell'americano Steve Walsh (scelta a mio parere un po' improvvida stante il tema strettamente british, ma sopravvoliamo...) su liriche spesso tratte direttamente da Le Cronache di Narnia.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 08 Jun 2020, 10:56

Il tema di...

The Golden Age of Steam

...come credo tutti sappiamo (o dovremmo sapere [:-I] ) è quello dei bambini impiegati come spie nel periodo della II^ Guerra Mondiale. Il brano vorrebbe esortare a riflettere sullo sfruttamento bieco di persone troppo giovani per comprendere appieno le conseguenze di ciò che stanno facendo, cosa che li trasforma in opportunisti. L'arrangiamento d'archi è tutto basato su campionamenti, orchestrati da Ben Fenner in modo da ricordare il suono di un treno in marcia. Il Maestro rivela che la melodia del ponte centrale, cantato con una voce che sembra venire da lontano, è il frutto di un suo sonno in cui letteralmente sognò quella melodia.

Ricordo che Steve ripescò questo brano, a cui evidentemente si sente particolarmente legato, ancora nel 2011: era in scaletta per esempio nel concerto di Mantova di quell'anno.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 08 Jun 2020, 17:00

Di quando in quando al Maestro piace allontanarsi dai canoni della musica britannica, e con...

Hoping Love Will Last

...ha scritto uno dei suoi primi brani soul d'ispirazione americana. Nella seconda parte del brano si è anche cimentato (forse per la prima volta) con l'orchestrazione degli archi, ricevendo molti complimenti dagli ex Genesis e da Peter Gabriel in particolare.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 08 Jun 2020, 17:08

L'ascolto dell'inizio della recentissima

Underground Railroad

è dedicata dal maestro a George Floyd, afro-americano vittima della violenza della polizia statunitense. I commenti sulla musica sono in questo caso lasciati in secondo piano, per dare spazio a ragionamenti sulla schiavitù e sul ciclico riemergere di razzismo, intolleranza e violenza.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 16 Jun 2020, 15:36

Altro brano composto in sogno dal Maestro è...

Valley Of The Kings

...dove gli apparvero le piramidi in costruzione a velocità accelerata. La canzone fu pubblicata in Genesis Revisited. Steve ha visitato due volte l'Egitto e ne è rimasto profondamente affascinato, e nel video consiglia caldamente ai suoi ascoltatori di ripetere questa esperienza non appena sarà terminata l'epidemia di covid19. Il suo augurio è che questo brano riesca a trasmettere la bellezza e la grandezza di questa civiltà del passato.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 16 Jun 2020, 15:47

Oggi un brano molto importante nella discografia recente del Maestro:

Wolflight

...che apriva ovviamente l'album omonimo. Steve ha voluto incidere una canzone "ancestrale", che potesse ricordare la vita degli antichi popoli nomadi in costante movimento. Il titolo, come chi legge questo forum certamente ricorderà, allude all'ora attorno alla quale i lupi predilogono cacciare, cioè poco prima dell'alba, in uno stato di semi-illuminazione. Naturalmente il Maestro ricorda anche la celebre visita ad un allevamento di lupi nei dintorni di Roma, dove Maurizio e Angela Vicedomini, ma anche Jo, scattarono delle bellissime foto, una delle quali fu scelta per la copertina del nuovo disco.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 01 Jul 2020, 10:50

Credevo che Steve stesse considerando conclusa la serie delle Track Chats ma mi sono invece accorto che per qualche ragione non vengo più avvisato delle novità caricate sul suo canale, fatto che aumenta la mia incertezza e la generale insoddisfazione che provo riguardo il modo in cui sono classificati e proposti i video di YouTube, "social" (se vogliamo considerarlo tale) che mi è sempre sembrato di un'approssimazione assurda. Va beh.

E' possibile che si sia perso molto nel frattempo, comunque nei giorni scorsi il Maestro ci ha parlato di...

In The Skeleton Gallery

...tratto dal recente The Night Siren. Brano con strane liriche composte da Jo Lehmann, un incrocio tra una canzone d'amore ed incubi notturni, tra cui numerosi sogni infantili, in particolare il riferimento alle navi spaziali. La canzone ha tocchi psichedelici, tra cui gli interessanti intermezzi con suoni di chitarra suonati al rovescio. Nella "marcia" finale, ispirata ad un sogno di Jo, si rispolvera l'Optigan, strumento feticcio di Steve.

Il filmato si segnala anche per il quasi incredibile fatto che Steve non veste di nero ma, forse per un gioco di luci, sembra essere in viola scuro!!! [:0] [:-D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby rkive » 01 Jul 2020, 19:36

La camicia mi sembra scelta perchè in "pandance" con la copertina dell'album The Night Siren!

Si vede che Steve non è superstizioso... [8D]
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 15 Jul 2020, 13:36

Nonostante continui a non capire il criterio con cui youtube (non) mi propone le novità dei canali ai quali sono iscritto, credo veramente si stiano diradando le track chats con cui il nostro Steve ci ha tenuto compagnia; prendiamo la cosa positivamente, come un segno del ritorno alla normalità (anche se nel Regno Unito, a causa di una serie di politiche scriteriate, la normalità è ben lungi da venire, anzi è appena stato emanato l'obbligo di indossare la mascherina).

Comunque sia, oggi il Maestro ascolta assieme a noi...

Clocks

...celeberrimo brano dei suoi esordi da solista, che fu eseguito dal vivo prima ancora d'essere inciso in studio, e che in anni recenti è stato reinserito nelle scalette dei concerti. Il ticchettio degli orologi è realizzato coi blocchetti di legno, a cui sono sovrapposti dei colpi sui pick-up della chitarra. Gli stacchi d'archi sono del Mellotron (Steve rammenta correttamente che in quel periodo il Mellotron si chiamava Novatron a causa di una disputa legale con la EMI) mentre le maestose note gravi sono dei pedali bassi Moog Taurus, e Steve si diverte a ricordare che queste note spesso facevano tremare i palazzetti dello sport fin dalle fondamenta. Anche questo brano è un rock con forti influenze classiche. Alla batteria c'è John Shearer (permettetemi di dire: rimpiantissimo batterista dell'inizio carriera di Steve, che non so perché abbia perso i contatti con lui) ma tutta la prima touring band di Steve partecipò all'incisione di questo brano, che avvenne ad Hilversum in Olanda.
<< Conoscete voi spettacolo più ridicolo di venti uomini che s'accaniscono a raddoppiare il miagolìo di un violino? >>
(Luigi Russolo, Intonarumorista. 1913.)
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 23 Jul 2020, 15:58

Sembra che il Maestro abbia ripreso un certo ritmo nel pubblicare le sue Track Chats: ben tre solo in questa settimana, forse in precedenza ne aveva ridotto la frequenza per concentrarsi sul suo nuovo disco. Oggi riascoltiamo in sua compagnia...

Darktown

...brano particolarmente oscuro di un periodo di Steve che personalmente, magari sbagliando, ritengo abbastanza infelice. Il tema delle liriche riguarda gli anni della scuola, che tanto per cambiare (non c'è artista britannico che non se ne lamenti [:D] ) anche per Steve sono stati qualcosa di orribile. La voce è effettata verso un tono grave quasi demoniaco. La melodia di base è stata scritta durante il suo primo viaggio in Giappone, e richiama vagamente le armonie di quel luogo. Streve focalizza l'attenzione su alcuni brevi assoli di sax eseguiti da Ian MacDonald, atonali e dissonanti per espressa richiesta del Maestro ("niente di più facile" pare abbia risposto McDonald [:D] ). Steve ci confida d'essersi dedicato alla musica soprattutto per ritrovare sè stesso dopo la brutta esperienza scolastica, e pare che John Wetton a sua volta gli abbia confidato d'aver percorso una strada simile.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 23 Jul 2020, 16:06

Si ritorna a The Night Siren con...

The Wheels Turning

...anche in questo caso canzone molto sopra le righe, che inzia con musiche da parco dei divertimenti (Steve lavorò in qualche fiera negli anni '50). La "ruota" del titolo difatti è una ruota panoramica da fiera, e la canzone è un viaggio nel tempo, verso gli anni '60 che sono stati molto formativi per Steve, con moltissime influenze tra cui i Beatles, i Beach Boys e anche Roy Orbison. Dopo alcuni ricordi di luoghi della fiera richiamati da Steve (una grotta e un vulcano che da bambino lo terrorizzavano) giunge una parte orchestrale ispirata a Tchaikowskii.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 23 Jul 2020, 16:18

Sempre restando su The Night Siren, ascoltiamo assieme al maestro...

Martian Sea

...canzone che nuovamente si ricollega agli anni '60. Un assolo di chitarra cede il posto ad un sitar (però MIDI) che ricorda il periodo "indiano" dei Beatles, seguito da un coro e da rapidi successioni di cambiamenti psichedelici. Più interessante la parte successiva, in cui sul ritmo scandito dalla batteria si ascoltano dei violoncelli che suonano armonici, e dei cori di voci passati attraverso un Leslie veloce. Segue una parte per chitarra che sembra essere suonata al rovescio, ma invece è suonata dal vivo e Steve spiega che è un effetto della pedaliera Line 6 Box, un effetto che desiderava avere nel suo "arsenale", influenzato dai suoni di chitarra al contrario di Tomorrow Never Knows, ma con la possibilità di poterli suonare dal vivo. Mentre rientra il sitar sintetizzato, il video si avvia verso un nostalgico arrivederci a noi spettatori ma anche agli anni '60...
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 29 Jul 2020, 10:12

Il Maestro torna su uno dei pezzi più interessanti dell'ormai lontano Guitar Noir:

There Are Many Sides To The Night

...brano di natura orchestrale ma in cui quasi tutti gli strumenti sono suonati da Steve impiegando una chitarra MIDI e una batteria elettronica. Anche in questo caso la melodia iniziale di chitarra classica è il frutto di un sogno (a quanto pare un sogno in cui i Dire Straits venivano prodotti da George Martin). Il brano narra di un camminatore notturno ed è autobiografico: Steve si trovava in New York per un colloquio con una compagnia discografica, colloquio che immaginava sarebbe andato molto male, e non riuscendo a rilassarsi uscì a passeggiare alle cinque di mattino. Girato un angolo vicino al palazzo dell'ONU si trovò di fronte a un gruppo di "lucciole" che iniziarono a fargli delle proposte, che cortesemente respinse, invitando però una di loro a fare colazione. I personaggi della canzone furono poi trasposti a Londra.
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Re: Steve commenta le sue canzoni.

Postby highinfidelity » 29 Jul 2020, 10:23

Oggi Steve riprende in mano Wolflight per parlarci di...

Loving Sea

...canzone d'amore dedicata a Jo Lehmann, in cui si ricorda un viaggio in Messico che fecero assieme. La canzone è ricca di armonie, normalmente a tre parti, ma in alcuni punti a cinque parti, anche con raddoppio dell'ottava. In Yucatan Steve e Jo videro dei delfini allo stato selvaggio, e restarono impressionati da come durante i salti in acqua, momento in cui i delfini prendono fiato, essi emettevano esattamente lo stesso sospiro che degli uomini avrebbero emesso per prendere fiato. Nella parte conclusiva si possono sentire chitarre suonate con effetto reverse e un sitar campionato suonato da Roger King.
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