il vostro aiuto per la pubblicazione di un libro

Spazio dedicato alla carriera dello storico cantante del gruppo, ora impegnato nella produzione e promozione di suoni provenienti da tutto il mondo.

il vostro aiuto per la pubblicazione di un libro

Postby mozorising » 05 Mar 2009, 08:33

Ricevo ed inoltro a voi della lista sperando che qualcuno possa aiutare questo signore (l'Arch.Saverio Barsali) in merito ad un libro che verra pubblicato a breve relativo agli "spettacoli per il grande pubblico dalle avanguardie ai giorni d'oggi". Leggete e fatemi sapere cosa potete fare. In pratica questo signore cerca delle foto/immagini del Tour di Secret World, in cui si vede il palco (palco "maschio" e "femmina") nella sua globalità.
POTETE CONTATTARMI A QUESTO INDIRIZZO: tucciarelli@panarecord.com


Buon Giorno
La contatto poichè sto ultimando un libro relativo agli spettacoli per il grande pubblico dalle avanguardie ai giorni d'oggi, in collaborazione con docenti dell'università di siena e firenze (rispettivamentente editore e direttore della collana per la titivillus edizioni, specializzata in storia del teatro) e con la sponsorizzazione e la collaborazione come co-autore di una ditta leader del settore logistica e palchi (che gestisce i tour di Vasco Rossi, Jovanotti, Pausini, Baglioni etc.)

In questo libro si parla ovviamente, insieme ad altri artisti internazionali e nazionali, anche di Peter Gabriel.
Sono riuscito ad avere, grazie all'intercessione del gentilissimo fotografo Armando Gallo e dalla stessa Real World una foto del Growing Up Tour da inserire nel libro, ma non son riuscito a trovare in alcun modo immagini del Tour di Secret World, in cui si vedesse il palco (palco "maschio" e "femminna") nella sua globalità, ho visto che fra l'altro non li ha nemmeno lo stesso gabriel nel suo sito.

volevo chiedere il suo consiglio su chi contattare per trovare una foto realtiva a quel tour da poter inserire nel libro, oppure qualche pubblicazione ufficiale in cui è reperibile e che puo essere citata come fonte iconografica?

Per il libro in casi analoghi, ad esempio Rolling Stones, ho avuto le foto direttamente dal responsabile italiano del fan club che mi ha fornito le foto e l'autorizzazione ad usarle a condizione che venissero inserite specificando anche nella didascalia sotto la foto l'autore ed il sito ufficiale. Saprebbe darmi qulache suggerimento per reperire una foto magri anche percorrendo strade simili a queste? Ovviamente un foto di un fotografo non professionista, a che comunque non chiede cifre esorbitanti per i diritti d'autore della foto, sarebbe la soluzione migliore.

Purtroppo i tempi editoriali stringono, e quella di Secret World e rimasta fin ora una lacuna nelle foto per il libro che dovrei colmare nel giro di un paio di settimane poichè dovremmo fare, salvo imprevisti, l'impaginazione delle immagini deifinitive tra tre settimane.

Allego a fine mail una breve presentazione del progetto editoriale. Non esiti a contattarmi se avesse bisogno di maggiori chiarimenti. nel caso la mia richiesta avesse un seguito, potrei inviarle anche indice e maggiori riferimenti del libro.

distinti saluti
arch saverio barsali

Progetto Editoriale

LO SPETTACOLO PER IL GRANDE PUBBLICO

DALLE AVANGUARDIE AL LIGHT DESIGN

Arch.Saverio Barsali - Luca Tosolini (Italstage)

Target editoriale

Il progetto editoriale qui esposto si pone in un ambito di ricerca che può avere diverse finalità e diverse tipologie di lettori.

Da un lato può destare l’interesse di studiosi di scenografia, architettura e di storia del teatro in quanto riconduce un fenomeno culturale ed una forma di spettacolo che vanta milioni di spettatori alle numerose ricerche comunemente studiate nell’ambito delle arti visive e dello spettacolo, dandogli il dovuto valore che nell’ambito della ricerca non gli è stato ancora riconosciuto.

Dall’altro vi sono numerosi giovani “fan”, appassionati di musica pop e dei concerti delle loro “star”che apprezzerebbero una raccolta dei migliori spettacoli, magari adeguatamente documentata da immagini, foto e schizzi progettuali.

Nell’ambito della ricerca vi sono storici e studiosi della storia del teatro e della scenografia che nel valutare la musica pop rock sono ancora fermi all’idea di Woodstock, trascurando il fatto che da allora si è creata una vera e propria disciplina artistica, con proprie forme di espressive, standardizzate e non, eventi che portano al massimo livello espressivo forme espressioni come la videoarte e la performance.

In ambito professionale invece esistono figure come gli “show designer” che inventano e portano in giro per il mondo carovane mastodontiche con spettacoli da costi stratosferici e che spesso mostrano di non avere alcun bagaglio storico, vendendo per innovative soluzioni pensate più di settant’anni fa dalle Avanguardie storiche.

Questo proposta editoriale potrebbe portare chiarezza in questo ambito fornendo a tutte queste figure conoscenze complementari alla loro e concorrere ad aprire un nuovo ambito di ricerca, interessando un pubblico più vasto alla ricerca scenografica, ancora lontana all’interesse dei giovani, che comunemente la vedono limitata al solo ambito teatrale, mentre invece potrebbero esserne interessati se tra gli argomenti vi fossero nomi come Rollong Stones, U2, Pink Floyd, o, in ambito italiano, Baglioni, Vasco Rossi e Laura Pausini.

Contesto della ricerca:
Negli ultimi 35 anni si è assistito alla diffusione della musica cosiddetta “pop” con la nascita di spettacoli con migliaia di spettatori attorno a questo nuovo fenomeno.

Nel giro di pochi anni la musica raggiunge masse inaspettate e ci si trova costretti ad organizzare spettacoli adatti a questa nuova situazione. In un primo momento lo spettacolo organizzato in spazi aperti e con gran numero di spettatori è un semplice trasferimento dello spettacolo realizzato in piccoli teatri e cinema-auditorium.

Vista l’ampiezza dello spazio con cui ci si viene a confrontare e il numero di spettatori, l’organizzazione dello spettacolo diventa man mano sempre più complessa e arriva nell’ultimo decennio a realizzazioni colossali.

Quasi involontariamente nasce una forma di spettacolo che per molti aspetti può leggersi come una realizzazione delle teorie espresse da numerosi artisti delle Avanguardie, per altri invece non ne sa cogliere gli insegnamenti ed arriverà nuovamente a standardizzarsi in una visione frontale dell’evento, ricreando una scatola scenica in ambienti dove questa non esiste e non avrebbe ragione di esistere.
Innanzi tutto lo spettacolo è finalmente “uscito dal teatro”ed ha trovato posto in spazi nati per altre funzioni (palazzetti dello sport, stadi, piazze, eventi urbani, semplici prati) ed ha raggiunto le “masse”, con “spettacoli”con decine di migliaia di spettatori, spesso trasformati in “eventi”.
La mancanza di un “testo” di riferimento, e la necessità di creare una forma di spettacolo basato sull’aspetto visivo e sulla compresenza di vari mezzi espressivi, unita alla necessità di creare uno spettacolo visibile per 10.000 o 100.000 spettatori (a seconda delle situazioni), fanno sviluppare il vasto campionario di mezzi e artifici proposti per creare nuove forme di spettacolo, dove al posto di attori troviamo meccanismi in movimento, luci, proiezioni di immagini, danzatori e acrobati, combinati in una sorta di spettacolo “totale”, caratterizzato dalla “simultaneità” di differenti mezzi espressivi. Tutto questo aiutato da un notevole sviluppo tecnologico e da un sempre maggiore ritorno economico che ha permesso in molti casi di realizzare palchi e meccanismi il cui costo è di alcuni milioni di dollari, ed il cui costo per trasportato, montaggio e smontaggio si aggira un milione di dollari per ogni concerto.
In alcuni spettacoli di Pink Floyd, Rolling Stones e U2, le scenografie, progettate dall’architetto inglese Mark Fisher, arriva ad un fronte palco di quasi 90m e ad altezze sempre superiori ai 25 m, ricca di luci, fuochi d’artificio, schermi video alti più di venti metri fatti di “led” luminosi oppure con retroproiezioni.
Le dimensioni dei palchi diventano tali da reggere il confronto con i giganteschi catini degli stadi, ma, sebbene le dimensioni diventino adeguate allo spazio, la lettura di questo rimane però spesso ugualmente carente, ricreando una spazialità tipica dell’arco scenico, con la conseguente separazione tra spettatore ed attore, dimenticando gli insegnamenti di ricerche quali il Totaltheater, i teatri arena degli anni ’30 in ambito russo (da Mejerchol’d ai concorsi internazionali di architettura), le cerimonie di massa nella Russia post-rivoluzionaria e nella Germania Nazista.
Questi insegnamenti, non applicati nelle scenografie per i concerti, troveranno invece realizzazione in “spettacoli-evento” come le cerimonie inaugurali di Giochi Olimpici, Expo, alcuni “concerti-eventi urbani” di J. M. Jarre, ed in celebrazioni come il Capodanno 2000 nel Millenium Dome di Londra, dove si attingerà a piene mani, anche in termine di meccanismi, costumi, spettacoli acrobatici, all’esperienza delle avanguardie.

Le Avanguardie come precursori del “Light design”
Numerosi sono gli esempi in cui si può riscontrare la capacità degli artisti futuristi e del Bauhaus di anticipare quello che sarebbe stato il “light-design”, o, è come è più corretto definirlo, “show-design”.
Si riportano qui di seguito alcuni esempi in cui sono chiarissime le intuizioni delle avanguardie, che troveranno “realizzazione” nei concerti “pop”, come si può intuire dalle immagini allegate

Prampolini in “Scenografia e coreografia Futurista”:
“…. Invertiamo le parti della scena illuminata, creiamo la scena illuminante: espressione luminosa che irradierà con tutta la sua potenza emotiva i colori richiesti dall’azione teatrale.…consiste nell’impiego di colori elettrochimici, usando i sali fluorescenti che hanno la proprietà chimica di essere suscettibili alla corrente elettrica e di emanare colorazioni luminose di qualsiasi tonalità…Nell’epoca totalmente realizzabile dal futurismo vedremo le dinamiche architetture luminose della scena emanare incandescenze cromatiche che…desteranno inevitabilmente nello spettatore nuove sensazioni, nuovi valori emotivi. Guizzi e forme luminose…si divincoleranno contorcendosi dinamicamente; veri attori-gas di un teatro incognito dovranno sostituire gli attori viventi…”

Moholy-Nagy in “Teatro Circo e Varietà”:
“…Il COLORE (la luce) dovrà, sotto questo aspetto, registrare variazioni ancora maggiori del suono…un palcoscenico colorato, senza compromettere gli effetti di contrasto tra il corpo umano ed una qualsiasi azione meccanica. A ciò si accompagna la possibilità di usare proiezioni con riflettori sul film in piano, nonché giochi di luce nello spazio, la possibilità cioè, dell’ AZIONE SCENICA DELLA LUCE intesa come contrasto spinto all’estremo, e dunque equivalenza, fornita dalla tecnica moderna, di questo mezzo (luce) accanto a tutti gli altri. La luce sarà pure impiegabile per l’abbagliamento repentino, per l’illuminazione sovrapposta, per la fosforescenza, per tuffare interamente nel chiarore l’intero spazio occupato dal pubblico, unitamente all’intensificazione simultanea o allo spegnersi completo di tutte le luci della scena…”

Schlemmer in nel saggio “Teather”,

contenuto nell’edizione americana del “Teatro del Bauhaus” pubblicata nel 1961:

“Noi non vogliamo imitare la luce del sole e della luna, mattina, pomeriggio, sera, notte con la nostra illuminazione. Piuttosto noi vogliamo lasciare la luce funzionare da luce: giallo, blu, rosso, verde, viola e così via… Perché dovremmo mettere orpelli su questi semplici fenomeni con certe convenzioni prestabilite come: rosso sta per pazzia, viola per il mistico, arancio per la sera e così via? Lasciateci aprire i nostri occhi ed esporre le nostre menti alla pura potenza del colore e della luce. Se potremo fare ciò, noi rimarremo sorpresi per come, in maniera magnifica, le leggi del colore e le sue mutazioni possono essere dimostrate dall’uso della luce colorata, nel laboratorio chimico-fisico che è il palcoscenico teatrale. Con niente di più di semplici illuminazioni da palco, noi possiamo cominciare ad apprezzare le varie possibilità per l’uso ricco di immaginazione dei giochi di colore”.
Last edited by mozorising on 05 Mar 2009, 09:16, edited 1 time in total.
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Postby Rael Matrix » 05 Mar 2009, 08:54

Qualcosa del genere?

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Postby mozorising » 05 Mar 2009, 08:59

perche no? Se me la mandi via email IN ALTA QUALITA all'indirizzo tucciarelli@panarecord.com la giro immediatamente all'interessato e ti faccio sapere
Stefano
p.s. una cortesia per tutti quelli che avranno voglia di dare una mano con foto e immagini: ricordatevi oltre all'invio della foto di citare SEMPRE la fonte da dove la foto è stata presa sia che arrivi da un libro o da un giornale e sia che sia stata scattata da voi, grazie
Last edited by mozorising on 05 Mar 2009, 10:55, edited 1 time in total.
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Postby intermediario » 05 Mar 2009, 15:45

Nel DVD del Secret World Tour dovrebbero esserci inquadrature di vario tipo, però non so se si possono estrarne immagini fisse ad alta qualità
All of those buildings
All of the cars
Were once just a dream
In somebody's head
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Postby Magog » 05 Mar 2009, 16:49

pure nel database del movement ce ne una relativa alla data di Firenze

http://img12.imageshack.us/img12/376/15442004.jpg
"mangiato in fretta ? mangiato troppo è ?"
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