Chester Thompson ancora sui Genesis e Phil Collins.

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Chester Thompson ancora sui Genesis e Phil Collins.

Postby highinfidelity » 09 May 2024, 08:55

Sul numero 105 di Dusk è uscita una bella intervista a Chesther Thompson, direi che anzi è il contenuto più bello dell'intero numero.

Una prima nota di colore, di cui ero completamente all'oscuro, è che Chester è anche un flautista. Atro dettaglio che mi ha fatto cadere dalla seggiola è la spigolatura riguardante Frank Zappa: a dire di Chester, la sua musica era tutta accuratamente trascritta su dettagliatissime partiture (ho sempre creduto invece che l'improvvisazione avesse una parta larghissima nella musica di Zappa).

Venendo ai Genesis, Chester ricorda quando Steve lo chiamò per il suo primo disco solista, e poi anche per gli irripetibili concerti dei The Tokio Tapes (tema al quale di recente sono estramamente sensibile, perchè da quando ho rimediato alla lacuna discografica acquistando i relativi CD praticamente non ascolto altro!). Credo senza sorpresa di nessuno, Chester indica proprio nel buon vecchio Steve la persona con cui aveva più dialogo e con cui aveva fatto più amicizia nei Genesis! [O:-)]

Più sorprendenti invece le parole che dedica a Banks, un musicista universalmente considerato rigido ed introverso, che Chester descrive però anche come un padre affettuoso che ama giocare coi figli. Emerge che il batterista, ai tempi di A Curious Feeling, era stato ospitato per un'intera settimana a casa Banks per imparare ed eseguire le sue parti, e la ricorda come un'esperienza molto bella.

Purtroppo poi Chester è costretto a tornare sulla brutta conclusione dei suoi rapporti con Phil Collins. Ne avevamo già discusso qui; si tratta di una delle pagine meno belle in assoluto della biografia di Phil, per altri versi ricca di momenti di grande generosità. Chester se ne assume in parte le colpe, ed in parte le attribuisce all'alcool, ma a mio parere rimane uno dei punti più bassi nella vita di Phil, e l'amarezza per il modo orribile in cui è finita una collaborazione pluridecennale resta incancellabile.

Un'altra nota interessante è che Chester dichiara d'essersi fatto esplicitamente avanti per entrare stabilmente nei ranghi del complesso ai tempi di Calling All Stations, ma che ricevette un diniego. Sicuramente non dev'essere stato un momento piacevole, tuttavia stemperato dal fatto che anche Daryl Stuermer non diventò membro effettivo. Evidentemente i Genesis volevano prendere altre direzioni.

Ma l'annotazione più interessante, a mio parere, riguarda proprio Daryl Stuermer: secondo Chester fu proprio l'impegno e l'assiduità di Daryl nel preparare il loro repertorio per portarlo in concerto, che fece fare ai Genesis quel vistoso salto qualitativo nei live che li trasformò, nei primissimi anni '80, in uno dei complessi col miglior "tiro" dal vivo di tutti i tempi. Purtroppo proprio su questa interessantissima nota l'intervista si chiude di botto, lasciando parecchia curiosità nell'aria! [:-!]
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Re: Chester Thompson ancora sui Genesis e Phil Collins.

Postby Dalex_61 » 15 May 2024, 07:56

Hai ragione, Marco. L'intervista è piena di dettagli interessanti. Chester Thompson offre spesso una prospettiva inedita sui Genesis, proprio per la sua storia, così diversa da quella degli altri membri della band.
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Re: Chester Thompson ancora sui Genesis e Phil Collins.

Postby aorlansky60 » 20 May 2024, 10:01

highinfidelity wrote:
Altro dettaglio che mi ha fatto cadere dalla seggiola è la spigolatura riguardante Frank Zappa: a dire di Chester, la sua musica era tutta accuratamente trascritta su dettagliatissime partiture (ho sempre creduto invece che l'improvvisazione avesse una parta larghissima nella musica di Zappa).



Frank Zappa appartiene al novero di artisti Rock che frequentarono [quando giovani e non ancora celebri] una scuola di musica, pertanto era uno che la musica la sapeva leggere e scrivere su spartito; aggiunto al fatto di quanto la sua musica fosse spesso complessa e articolata (coinvolgendo un numero di strumenti maggiore della media delle rock band del tempo) non mi stupisce che egli avesse bisogno di darne indicazione ai propri collaboratori, specie quando dovevano poi eseguirla anche dal vivo...


highinfidelity wrote:Venendo ai Genesis, Chester ricorda quando Steve lo chiamò per il suo primo disco solista, e poi anche per gli irripetibili concerti dei The Tokio Tapes (tema al quale di recente sono estremamente sensibile, perchè da quando ho rimediato alla lacuna discografica acquistando i relativi CD praticamente non ascolto altro!).


Ti capisco [:D] in effetti QUEL COFANETTO (che anch'io posseggo) è decisamente UNO dei titoli più consigliabili di Steve, all'interno di tutta la sua [ormai] vasta produzione solista ultra quarantennale...

highinfidelity wrote:Ma l'annotazione più interessante, a mio parere, riguarda proprio Daryl Stuermer: secondo Chester fu proprio l'impegno e l'assiduità di Daryl nel preparare il loro repertorio per portarlo in concerto, che fece fare ai Genesis quel vistoso salto qualitativo nei live che li trasformò, nei primissimi anni '80, in uno dei complessi col miglior "tiro" dal vivo di tutti i tempi...


Sia Daryl Stuermer che Chester Thompson erano [nel proprio ruolo strumentale] due esecutori finissimi ben oltre la media, con la capacità di potersi adattare a molti stili musicali; anche qui la scelta dei Genesis si rivelò assai azzeccata nel sceglierli [per le tourneè LIVE] e non si fa fatica a comprendere QUANTO APPORTO ABBIANO DATO loro due alla band, durante le rappresentazioni live...


highinfidelity wrote:Purtroppo poi Chester è costretto a tornare sulla brutta conclusione dei suoi rapporti con Phil Collins.


Questo è un dettaglio amaro, triste e desolante. Perchè tra noi esseri umani, un incomprensione che poi sfocia in un litigio è cosa del tutto normale, visto quanto siamo imperfetti e quanto possiamo fare prevalere il nostro EGO sul nostro prossimo. Ma la cosa incomprensibile è che loro due non si siano ancora chiariti tanto da ritornare amici.
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