NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

L'area principale del Forum, dedicata alla storia e alla musica del famoso complesso di rock progressivo.

NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 11 Oct 2021, 09:37

PREMESSA

Prima che qualcuno me lo faccia notare, so bene che oggi non è il "12 Novembre 2021"... Per me quella data ha un sapore significativo a causa di una ricorrenza particolare, per questo mi ero messo avanti coi lavori, per essere sicuro di arrivare puntuale a quella data precisa... solo che non sai mai cosa può avere in serbo per te la Vita... uno (assai saggio in verità) così la definì, come "quella cosa che arriva improvvisamente, mentre tu sei intento a fare progetti..." Infatti è recentemente avvenuto un fatto che mi ha lasciato molta amarezza "dentro" che ancora oggi non riesco a dissipare, ed è proprio a causa di questo motivo che "sento l'urgenza" di dover pubblicare queste riflessioni prima del tempo convenuto, perchè non riesco più a trattenerle. Peraltro, la forzatura è solo momentanea e di breve durata, dato che "tra un mese" nessuno che verrà qui a leggere queste righe vi farà più caso.



Oggi è il 12 Novembre 2021...

Questa constatazione potrà lasciare indifferenti molti, specie tra quelli più giovani attualmente, ma non chi è della mia generazione e che magari ha conosciuto un particolare "oggetto" in un certo momento della propria vita facendone poi un "tesoro" e per questo sa bene cosa accadde esattamente 50 anni fà, il 12 Novembre 1971 :

la pubblicazione di un album Lp intitolato Nursery Cryme realizzato da una rock band che allora muoveva i primi passi, chiamata GENESIS.

Cinquant'anni! Com'è cambiato il mondo da allora ad oggi!... Nel "mezzo secolo" di tempo considerato, esistono due termini che riescono brevemente a spiegare, senza bisogno di sviluppare ulteriori concetti, la grande differenza che separa quei tempi passati fino ad arrivare al presente : "ieri" era "guerra fredda", "oggi" è "globalizzazione"...

Io il 12 Novembre 1971 avevo 11anni ed avevo appena iniziato a frequentare la "prima media" scolastica; non conoscevo nulla, se non solo sbiaditi riflessi, della grandiosa "rivoluzione culturale giovanile" che a partire dai primi anni 60 iniziò a creare e produrre "la musica più favolosa immaginabile", rivolta proprio al pubblico "giovane" che si ritrovò negli anni dell'adolescenza coincidente con quel decennio... mentre io, invece, ero ancora "in transito" attraverso la strada della mia infanzia, ritrovandomi totalmente immerso nel mio "mondo di bimbo" fatto di scuola, dai genitori, dai primi amici coetanei coi quali passavo pomeriggi indimenticabili a correre dietro ad un pallone nel più disastrato campetto di periferia della mia città (vero tormento di mia madre, che mi vedeva ritornare a casa la sera puntualmente infangato dalla testa ai piedi...); già, "il pallone", principale passione dei "maschietti" rampanti... Poi da quell'età infantile si arriva ben presto al tempo della pubertà, quando inizi ad accorgerti che oltre "al pallone" e ai "soldatini" e agli "aeroplanini" in scala (per i quali andavo matto) esistono altre "cose" ed altri argomenti di cui è fatta la Vita... Inizi a guardare e ad ascoltare "il mondo" con occhi ed orecchie "diverse" rispetto a come facevi non molto tempo prima, avverti che stà avvenendo in te un cambiamento, ed è arrivato il momento in cui decidi di donare la tua collezione di soldatini e aeroplanini al cugino più piccolo di te, perchè non sai più che fartene, dato che hai iniziato ad interessarti verso nuove cose ed argomenti decisamente diversi...

In quei primi anni 70 che mi videro adolescente insieme a quelli della mia generazione, non c'erano tutte le "distrazioni" (come motivi di intrattenimento) che esistono al giorno d'oggi all'alba del 3zo millennio; non c'era internet, non c'erano i social, non c'erano smartphone, non c'erano Personal Computers e nemmeno "Play stations"... in poche parole il "mondo virtuale" non esisteva; esisteva solo il "mondo reale" fatto dei primi "solidi" argomenti d'interesse: quelli propinati dalla Vita, come le ragazzine che già più sviluppate instintivamente dei maschietti di pari età, iniziavano a guardarti in un modo "particolare" quasi malizioso e tu ancora non ne capivi bene il "perchè"; c'erano poi quegli argomenti d'interesse proposti dal "sistema", come alcune riviste dirette ai più giovani, qualche cosa da vedere in Tv (molto poco a dire il vero, rispetto all'offerta di oggi) ma soprattutto la musica pop che si ritrovò nel suo periodo storico più fulgido e stimolante. Questo era tutto quello che aveva a disposizione un adolescente negli anni 70, in quella fase delicata della propria vita quando "non sei più un bimbo ma nemmeno ancora un uomo"...

Ricordo ancora come fosse oggi la "fonovaligia" (termine astruso per i giovani attuali) che i miei genitori mi regalarono nel Novembre del 1973, e con questa i miei primi interessi rivolti verso quella musica che avevo solo ascoltato e percepito tramite la radio dei miei genitori... e i primi acquisti di dischi, quelli che decidi tu in base al tuo gusto, solo ed esclusivamente quello... Ed è così che a poco a poco l'interesse si tramuta in passione, cerchi di comprendere meglio e di più, perchè "vuoi di più" per crescere... i 45giri non bastano più, in alternativa ci sono i ben più stimolanti albums LP coi quali potersi confrontare, anche se dal costo più impegnativo per un ragazzino qual'ero... Uno dei primi che acquistai, con i risparmi che mi costruivo settimana dopo settimana con i soldini che ricevevo dai miei genitori, fu un LP intitolato "Selling England by the pound" nel Marzo 1974; in verità non lo decisi io, non conoscendo nemmeno il nome di quella rock band che lo realizzò, fu grazie ad alcuni compagni di scuola delle "medie" dai quali sentii raccontare autentiche "meraviglie" di un gruppo pop chiamato "Genesis" che ne venni spinto all'acquisto... Questo disco, che inizialmente faticai a comprendere in tutto il suo lustro e nella sua complessità musicale, ebbe un effetto determinante sulla mia crescita culturale futura e sulla mia passione musicale.

Fin dal Gennaio 74, da quando avevo iniziato a "scartabellare"(altro termine astruso per i giovani attuali, assai più abituati a "downloadare" dalla rete) gli albums LP nei negozi in cui mi recavo, ricordo che più di una volta i miei occhi furono attratti, più degli altri, dalla visione di due copertine assai "particolari" : il primo era a sfondo "blu-azzurro" ritraente un tema panoramico in stile medioevaleggiante e due figure in primo piano a guardare l'orizzonte, con due scritte a caratteri gotici che recavano "Genesis" in alto e "Trespass" più in basso. Il secondo mi sembrava ancora più interessante : sfondo prevalentemente "verde giallo", striscie alternate di quei due colori che si perdevano all'orizzonte, due figure femminili nell'atto del gioco del crocket, una testa umana per terra, una scritta a caratteri cubitali rossi in alto "Genesis", dal logo assai particolare ma bello, e a fianco di essa, a caratteri più piccoli e più scuri, la scritta "Nursery Cryme"... I due albums erano regolarmente sempre l'uno insieme all'altro, chissà per quale strano gioco del destino o più verosimilmente per la solerzia dell'addetto del negozio che manteneva l'ordine dei vari titoli a disposizione... A poco a poco, l'idea che mi feci alla vista di quelle due copertine era che questi due dischi dovevano proporre uno stile musicale assai "particolare" per il quale non ero ancora pronto... così, titubante ed intimorito, li "schivavo" regolarmente ogni volta... poi però conobbi "Selling England by the pound" citato prima... soprassedetti per qualche mese ancora, finchè agli inizi del mese di Agosto 1974, stesso negozio, stessa scena: ancora "quelle due" copertine che mi compaiono di fronte, come quasi per sfida... avevo con me i soldi sufficienti per l'acquisto di un solo Lp (3500 lire del tempo, il corrispettivo di nemmeno 2 € al cambio stabilito -senza considerare l'inflazione- tempi romantici a ricordarli oggi...) e quel giorno non avevo alcuna idea precisa circa un titolo particolare da prendere, così alla fine decisi di prendermi "quello" dalla copertina che mi aveva attratto maggiormente... "vada come vada" pensai (per il contenuto musicale che avrebbe potuto anche non piacermi) tanto sono quei "Genesis" che conosco di già e che ho iniziato a poco a poco ad apprezzare, "ascolto dopo ascolto" (davvero MOLTI ascolti, di quel "Selling England by the pound" che ad ogni nuovo ascolto mi rivelava preziosi e nuovi particolari della sua complessa tessitura musicale).

Arrivato trafelato a casa (abitavo alla periferia di Parma e mi muovevo da li al centro città, andata e ritorno, con la mia bicicletta tutte le volte) naturalmente la prima cosa che feci fu quella di mettermi all'ascolto del disco... Quella che segue non può e non vuole essere l'ennesima recensione musicale di carattere "tecnico", quelle ormai sono già state fatte e rifatte nel tempo e certi dischi come questo sono stati passati al setaccio (per non dire "al microscopio") di un numero altissimo di opinionisti, critici e recensori in 50anni, pubblicate e lette da più generazioni di appassionati da allora... Chi crede di trovarvi questo può tranquillamente sospendere la lettura... ciò che voglio cercare di raccontare [e di trasmettere] sono "le emozioni" che questo "oggetto" mi diede fin da quel primo incontro, cercando di rimettere le lancette del tempo indietro di 47 anni ad allora, mettendo "a fuoco" l'obiettivo dei ricordi. L'edizione che avevo appena acquistato era quella Italiana Phonogram "mono-anta" (col tempo scoprii che le edizioni originali Inglesi -e USA- degli albums pop erano assai più curate sotto l'aspetto grafico rispetto alle stampe Italiane che tendevano ad economizzare sui costi... naturalmente, "Nursery Cryme" lo ricomprai successivamente anche nella edizione originale Inglese); estratto il vinile ancora dentro la sua carta protettiva, con mia sorpresa questa non era "bianca anonima" come molte altre, ma rivelava essere stampata: uno splendido insieme di disegni e di miniature in bianco e nero su fondo grigio scuro in ambo i lati, con la stampa dei testi di ogni canzone, il tutto davvero molto bello a vedersi; estratto il vinile, posai gli occhi sulla "facciata A" che ovviamente era la prima che intendevo ascoltare, e la vista mi rivelò un dettaglio significativo dai solchi incisi e relative interruzioni : tre canzoni registrate, due molto "grandi" dalla durata verosimilmente molto lunga, che sembravano minacciosamente volere stritolarne una terza piccolina stretta nel mezzo, per quanto essa era breve per durata ("For Absent Friends")...

Nella mia vita di appassionato ascoltatore di musica, ci sono alcuni albums LP di cui ricordo i primi istanti vissuti con essi, il giorno, il tempo, il momento, tutto cristallizato in una fotografia impressa nella mia memoria, per il "pathos" emotivo che mi diedero fin dal primo ascolto... "Nursery Cryme" è uno di questi. Come era mia abitudine, se in un album c'erano i testi stampati sulla copertina usavo leggerli in sincronia al cantante mentre procedevo in parallelo all'ascolto delle note provenienti dal giradischi... Dopo avere calato la puntina sui solchi iniziali, in breve tempo fui catapultato quasi ipnoticamente nella storia surreale "tra due mondi separati" -quello "spirituale" e quello "materiale"- che Peter Gabriel aveva voluto raccontare nella creazione del testo di "The Musical Box"... Con il procedere del brano, ero sempre più sorpreso e meravigliato dai continui "cambi tempo" e "cambi di atmosfera" che le liriche accompagnate dalla musica riuscivano a suscitarmi emotivamente... Di colpo, il pur bello e straordinario "Selling England by the pound" (e a dire il vero tutto quanto avevo già ascoltato prima a livello musicale) veniva eclissato nella mia mente da questa "mini opera" a più movimenti, a dir poco emozionante e suggestiva. Ma stò andando troppo velocemente nei ricordi... devo procedere più lentamente... Ricordo quei primi caratteristici "rintocchi di carillion" rappresentati dagli arpeggi iniziali di chitarra, il "Play me Old King Cole..." introduttivo di Peter Gabriel su un delicato "tessuto" di chitarre, "...and the nurse will tell you lies, of a Kingdom beyong the skies..." mentre guardo "la testa di Henry che fuoriesce dal carillion" sul riquadro della busta stampata, come ipnotizzato mentre il cervello segue l'armonia del brano... "Play me my song, here it's come again..." accompagnato da quei suoni "simil carillion", gli altri preziosi arpeggi di chitarre della fase successiva... poi la partenza improvvisa e devastante della parte strumentale con il pazzesco assolo di chitarra elettrica a condurre il tema melodico principale!... tra le tastiere di Banks e l'elettrica di Hackett sembra quasi un duello a voler stabilire "chi avrà la meglio"... bellissimo... poi l'arrivo di una calma improvvisa apparente, con il "and the clock... tick tock... on the mantlepiece... and I want... and I feel... and I know... and I touch... Your Waaarm!..." e con la nuova ripartenza strumentale da "uragano dei suoni" ora ancora più sostenuta di mellotron e chitarra elettrica, Steve Hackett sempre magistrale nel disegnare quell' incredibile linea dominante su cui si focalizza il mio udito, quella chitarra così lancinante, con il contorno di tastiere a supporto e la batteria ritmicamente cadenzata, il tutto è una cosa meravigliosa da ascoltare che mi inchioda alla sedia dove è posato il mio corpo... in quegli attimi avrebbe potuto succedere di tutto intorno a me, che non me ne sarei nemmeno accorto... e poi di nuovo l'arrivo di una calma apparente, nella delicata sequenza cantata "She's a lady, she's got time... brush back your hairs... and let me get to know your face..." dalla voce di Peter Gabriel a scandirla con i controcanti di Collins, sublime, e infine l'armonicamente solenne parte conclusiva, bellissima, dominata dall'organo di Banks a dettarne la linea guida fino ai celebri "now! now! now! now! now!..." urlati per cinque volte in sequenza da Peter Gabriel... al termine del brano ci arrivai in "trance da ascolto" (nella mia cameretta da adolescente in quel momento avrebbe potuto accadere tutto, ma proprio di tutto, anche l'ingresso di "Babbo Natale ad Agosto" che non me ne sarei nemmeno accorto... prima di "The Musical Box" non avevo mai ascoltato "una roba" così "celestiale e brutale" allo stesso tempo, in grado di violentare ed accarezzare allo stesso tempo i miei sensi percettivi...); per fortuna (più verosimilmente per la saggezza della produzione che decise di collocarla subito dopo) arrivò "For Absent Friends" a riportarmi tra gli esseri umani nel mondo reale... ma l'intermezzo durò molto poco, perche appena finita questa, arrivò alle mie orecchie la splendida sequenza tonale in scala, dettata dal celebre "tapping" introduttivo di Hackett (che mi entusiasmò fin dalle prime note, ricordo ancora i brividi alla schiena ed un sorriso incontrollato che mi si stampò in viso) di "The Return of the Giant Hogweed" con la voce potente di Peter Gabriel a raccontare la strana storia di "un erbaccia molto cattiva proveniente dall'oriente e trapiantata in Inghilterra da un esploratore Vittoriano", attraverso un altra cavalcata musicale magnifica e imponente, irresistibile, "Royal beast did not forget...Heracleum Montegazziani!..." conclusa da un perentorio classico finale "alla Banks" con il mellotron in gran spolvero "a tutto gas", imperioso e di nuovo solenne, potente, quasi come a voler materializzare una cattedrale Gotica immaginifica e gigantesca ALTA COSI'... In realtà la storia "dell'erbaccia cattiva" come qui raccontata dalla bella canzone dei Genesis non è affatto esagerata: in seguito venni spinto ad approfondire l'argomento e dopo accurate ricerche scoprii che questa pianta imponenente, la cui altezza può superare di gran lunga quella di un essere umano adulto, possiede una capacità riproduttiva elevatissima nei luoghi dove riesce ad attecchire, fu introdotta in Inghilterra (dove riuscì poi a riprodursi in grande quantità nei luoghi aperti specialmente vicino ai corsi d'acqua) molto imprudentemente da esploratori di transito nel Caucaso orientale, che ne videro la bellezza colpiti dalla vista dei suoi bellissimi grandi fiori bianchi ma anche decisamente tossici per l'epidermide umana al solo contatto, che può provocare pericolose bruciature con la successiva esposizione solare...

Fine prima parte
-continua-
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 11 Oct 2021, 09:39

Inizio seconda parte

Io ero cotto a "puntino" quando la "puntina" del giradischi arrivò a fine facciata del lato A... Nel frattempo era anche giunta l'ora di pranzo, infatti ricordo mia madre che mi chiamò a proposito (mio padre non c'era, era al turno di lavoro) e ricordo che rimase stupita [quasi preoccupata] dal mio stato, e me ne chiese anche il motivo... infatti non parlavo, avevo lo sguardo perso nel vuoto degli "spaghetti al pomodoro" mentre mangiavo masticando meccanicamente in fretta, perchè il mio cervello era stato rapito altrove: cercavo di "ricordare" mentalmente le note e le sequenze musicali appena ascoltate, non vedendo l'ora di riascoltarle e riascoltarle ancora... il guaio è che avevo il pomeriggio già programmato interamente dedicato a dover fare dell'altro, per cui il proseguo dell'ascolto del disco sarebbe potuto continuare solo dopo cena... infatti andò che quella sera, finito di mangiare e lasciato frettolosamente i miei ancora a tavola, mi rinchiusi nella mia cameretta e mi catapultai di nuovo nelle atmosfere contenute all'interno della Casa Vittoriana di Henry e Cynthia, dopo aver schivato l'erbaccia cattiva che regnava nel giardino di fuori... ascoltai più volte il disco, lato A, lato B, e così via, più e più volte a ripetizione... ricordo le mie vivide impressioni per la struggente bellezza di "Seven Stones"(che in seguito scoprii essere opera esclusiva del Banks più ispirato) forse il brano più "romantico" dell'album (tutto sembra essere usato dalla band con estrema "gentilezza" qui, per dar vita a questa splendida composizione, dalla voce non più potente ma "gentile" che Peter Gabriel usa per cantarne il testo con una bella melodia vocale, alla sezione ritmica con il basso più pacato ma sempre preciso e puntuale, all'organo di Banks soprattutto la sequenza melodica di note alte nel meddley centrale) con la sua bellissima coda finale di mellotron, di nuovo grande e imponente "come una cattedrale Gotica" e poi a seguire la lenta dissolvenza, così incredibilmente suggestiva... e poi l'articolata e fortemente sincopata, divertente "Harold the Barrell" interpretata da Peter Gabriel sopra l'incedere cadenzato del grand piano di Banks a supporto insieme al basso di Rutherford, con quel bellissimo finale di grand piano con le note lasciate scorrere cadenzate una ad una fino a perdersi sospese magicamente nel vuoto, a poco a poco... e la delicata bellezza di "Harlequin" come quella "di un tocco leggero e sfuggente nell'oscurità della notte appena prima dell'alba"... e la conclusiva, assolutamente EPICA SUPERBA e GRANDIOSA "The Fountain of Salmacis", un altro dei pilastri del disco, con quel finale assolutamente magico ed indimenticabile di note, sulle quali si alza perentorio un assolo di chitarra elettrica "da leggenda" a chiudere degnamente "meglio che non si può" un album a dir poco m-e-m-o-r-a-b-i-l-e... se non fosse stata mia madre di nuovo a ricordarmi che "era ora di spegnere per andare a nanna", credo che avrei continuato per tutta la notte imperterrito... Addio, caro romantico mondo antico... Naturalmente, per un altra settimana a seguire, non feci altro che ascoltare solo ed esclusivamente "Nursery Cryme" e nient'altro... A partire da quel mese di Agosto del 74, i Genesis diventarono per me "il riferimento" tecnico/creativo attraverso cui "misurare e pesare" ogni altro tipo di proposta musicale, per concludere divennero "il" mio gruppo rock preferito.

Da quel giorno particolare NURSERY CRYME è l'album dei Genesis che amo di più, definitivamente e per sempre. Non dico che esso sia "il migliore" della loro carriera, ma semplicemente quello che amo di più, senza riserve e senza dubbi. Punto. Un album che mi è ancora "molto caro" per i motivi che spero di essere riuscito a trasmettere a chi legge. Dopo di esso avrei poi acquistato e conosciuto "TRESPASS", "FOXTROT" a completare la mia personale collezione di dischi dei Genesis, successivamente "The Lamb lies down on Broadway" il primo della band che acquistai "in tempo reale di pubblicazione", poi il traumatico abbandono di Peter Gabriel nell'anno successivo e i seguenti "A Trick of the tail" e "Wind and Wuthering" e poi ancora tutto il resto della loro produzione a seguire... ma nessuno di questi riuscì mai ad eguagliare la posizione che NURSERY CRYME aveva ormai stabilito nel mio immaginario, e tra le canzoni che vi erano contenute, The Musical Box come "la canzone" definitiva per sempre. Di più: NURSERY CRYME è l'opera che per me più di qualunque altra si eleva e si distingue fino a collocarsi in una posizione propria a se stante irremovibile, indipendentemente dal periodo di pubblicazione e dal genere musicale al quale appartiene, quel "glorioso" Progressive Rock che vide esprimere le sue pagine più fulgide e creative nell'arco di quel lustro che va dal 69 al 74 e poi svanisce per finire, quasi a volerci ricordare che "le cose belle" di questo mondo(materiale) non possono durare per sempre... Da quel giorno di Agosto 74, con lo scorrerere della mia vita e con la passione per la musica che continuò a mantenere una dimensione importante nei miei interessi, ho successivamente approcciato ed approfondito diversi altri stili musicali -spingendomi fino alla conoscenza del Jazz tradizionale- e con essi una collezione di albums (sia in formato LP che CD) che potrei definire "importante" per numero di titoli posseduti; per molti di questi ci sono sempre stati momenti alterni nell'arco "di una vita" di ascolti, nel senso che in un periodo "c'era un album" e in quello successivo "un altro album" di mio particolare interesse momentaneo e così via, ma posso dire di certo che in tutto il tempo trascorso in oltre 40 anni, NURSERY CRYME è uno dei "cinque" dischi dai quali non mi sono mai distaccato per un periodo troppo prolungato e che ho ascoltato magggiormente e più di continuo (e gli altri "quattro", comunque, non sono riusciti a darmi quelle sensazioni così particolari che mi diede "Nursery Cryme" fin dalla prima volta) ... In tutto questo tempo sono così tante -direi innumerevoli ormai- le volte che ho ascoltato questo disco che ormai lo conosco a memoria in ogni suo dettaglio, in ogni suo anfratto musicale ed in ogni suo solco (o bit). Ad un opera così si perdona tutto, anche una mediocre registrazione (non certo per colpa dei Genesis), anche quei momenti e quelle canzoni che -secondo una critica più distaccata ed oggettiva- non sono propriamente "al massimo" dell'espressione, e che a me invece suonano e risuonano semplicemente sublimi, indimenticabili, ieri come oggi... e domani, per sempre.



Epilogo

Quest'album venne registrato dai Genesis nel mese di Agosto 1971, così come il loro album d'esordio venne registrato esattamente tre anni prima, sempre nel mese di Agosto(1968); ci sono dunque tre anni esatti a separare "From Genesis to Revelation" da "Nursery Cryme"... se si considera questo particolare, "tre anni" di tempo non riescono a spiegare (se mai stupisce) la maturità tecnica/creativa raggiunta dalla band quando realizzarono il disco qui in oggetto, il che ha appunto dell'incredibile anche se si considera che quando lo fecero, quei ragazzi avevano poco più di 20 anni... Quei cinque ragazzi (tutti della classe 1950) erano ancora giovani "alle prime armi" da poco entrati nel mondo dello "Show-Bizz", ma quello qui trattato fu indubbiamente l'album che diede "il via" alla loro fase ascendente costante per crescita creativa, al punto che solo alcuni anni dopo (con 3 altri albums pubblicati nel frattempo, tutti quanti di NOTEVOLE CARATURA TECNICO/CREATIVA addirittura oggettivamente anche superiori a quello qui trattato) i Genesis vennero di diritto inquadrati da critica e da riviste specializzate di settore ed indicati come "una delle rock bands" più rappresentive in assoluto del genere "Progressive Rock" dell'epoca; nel proseguo degli anni e del tempo, questo giudizio non è cambiato, se mai si è ulteriormente consolidato. Quei cinque ragazzi ebbero poi strade e fortune alterne: creativamente parlando tutte di alto spessore, economicamente parlando splendida per alcuni di essi, un pochino meno per alcuni altri (mi piace ricordare in questo ultimo contesto anche Anthony Phillips, il sesto "eroe" della situazione, che non prese parte alla registrazione di "Nursery Cryme" avendo deciso di abbandonare il gruppo dall'anno precedente e non facendovi più parte ufficialmente, ma doverosamente da citare, in quanto il brano più "significativo ed emozionante" dell'album contiene sue tracce indelebili, essendo derivante dalle basi di una composizione d'origine da lui messa "in cantiere" -molto tempo prima- insieme all'amico collega Michael Rutherford e poi mai completata, intitolata "F Sharp" -per la particolare accordatura delle chitarre in "Fa Diesis" quale caratteristica del pezzo- e successivamente pubblicata dallo stesso Phillips molti anni dopo, nel 1998, in una raccolta antologica a suo nome, dal titolo "The Archive Collection"). Si fecero ognuno la propria famiglia con moglie e figli (anche "esagerando" nel caso di Phil Collins, ma questa osservazione non vuole assolutamente essere una critica nei suoi confronti), come tutte le normali persone comuni di questo mondo, e cinquant'anni dopo possono dire di essere "degli arrivati" di successo, per tutto quello che sono riusciti a compiere e a realizzare nella loro vita. Oggi che il tempo trascorso ha placato i clamori del passato, quando i Genesis si esibivano live on stage e raccoglievano scrosci di applausi e convinti consensi (non voglio considerare il "The Last Domino Tour" attuale che mi appare alquanto triste e "crepuscolare"...) e sono diventati ormai persone anziane oltre la soglia dei "settanta", con interessi ed abitudini tipiche da persone "anziane" (mi piace ricordare l'hobby di Anthony Banks per la botanica e i giardini quale attività davvero rilassante per la mente...) mi chiedo tuttavia se qualche volta, qualcuno di loro ha mai pensato ad un dettaglio magari privo di significato per loro, ma alquanto significativo per milioni e milioni di altre persone sparse nel mondo che li elessero quali propri "eroi" : cioè quanto possono essere stati IMPORTANTI i GENESIS (e lo sono stati) anche solo nel riuscire a creare un così vasto consenso di pubblico che si è protratto nel corso del tempo, sfociato poi attraverso diffusi gruppi di discussione (oggi li chiamano "forums" dedicati) formati da persone eterogenee per generazione, tutte quante unite solo dal fatto di "amare" profondamente quella musica che "Gabriel-Banks-Rutherford-Hackett-Collins(...e Phillips)" crearono, tanto tempo fà.


Appendice

Dedico questo scritto di ricordi e di considerazioni personali a


"RAEL" - Stefano - "Humdrum"


una persona che incontrai e conobbi 15 anni fà su forums di discussione a tema musicale, purtroppo scomparso recentemente. Come me, Egli coltivò fin da adolescente la passione per i Genesis e per Peter Gabriel, e so per certo quanto Egli amasse questo disco. So altrettanto per certo che Stefano mi considerava un amico anche se non ci siamo mai visti ne frequentati nella Vita reale, così come io stesso lo consideravo un amico. Avrei dovuto dirglielo palesemente ed ora che vorrei farlo Stefano non può più sentirmi. Forse ora Lui mi sente da un altro mondo, magari quello raccontato da "quella canzone" così "cara" ad entrambi. Mi piace pensarlo e Credo proprio che sia così.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 11 Oct 2021, 19:55

Penso che quello che hai scritto lo possono condividere tutti i lettori di questo Forum che hanno scoperto i Genesis agli inizi o verso la fine degli anni '70.

La cosa che hai colto, ma mi pare anche da tutti gli appasionati della loro musica, specialmente dell'era Gabriel, quando si ascolta un album dei Genesis si entra in un altro mondo tipo quando si legge un romanzo di avventure o di qualsiasi genere.

Un'altra cosa penso che hai colto che partendo dai Genesis, si inizia ad apprezzare qualsiasi tipo di musica, classica, jazz, rock e pop (vedi i Genesis anni '80).

Ultima cosa che condivido, ringrazierò anch'io un mio amico, ma ormai ci siamo persi di vista, ma sono sicuro che senza di lui non avrei mai amato i Genesis!

Graziano, chissà se per caso mi leggi...

Ciao, Orlando.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby maomac 2 » 11 Oct 2021, 20:14

Grazie, belle parole ho letto volentieri e in tanti momenti ho rivisto quei meravigliosi anni 70 che hanno caratterizzato anche la mia adolescenza.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 12 Oct 2021, 07:27

@ Rkive e Maomac

grazie a Voi per gli apprezzamenti;

mi è piaciuto in particolare leggere quanto ha scritto Maomac in poche parole :
"in tanti momenti ho rivisto quei meravigliosi anni 70 che hanno caratterizzato anche la mia adolescenza"
perchè significa che ho raggiunto l'obiettivo che mi ero preposto diretto verso chi legge o chi leggerà. [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 13 Oct 2021, 08:56

Caro Alain, ti rispondo con un certo ritardo perché il tuo scritto aveva addirittura proporzioni da "mini-saggio", e richiedeva d'individuare preventivamente un certo margine di tempo per essere letto con la dovuta calma...

Come forse ricordi, condivido anch'io la tua predilezione per Nursery Cryme. Per ovvie ragioni anagrafiche non potei acquistarlo così a ridosso della sua pubblicazione come facesti tu; e come forse ricorderai altrettanto bene, essendo un fan della prima ora di Phil Collins, guardavo ai dischi dei Genesis in cui Collins non cantava con un certo timore, sapendo che non vi avrei trovato la voce di Phil (in realtà, come sappiamo, questo era vero solo in parte... [;)] ). Come hai molto ben ricordato, in quegli anni l'acquisto di un disco era un atto difficilmente ripetibile se non a lunga distanza di tempo, per cui occorreva andare "a colpo sicuro", non c'era spazio per arditi esperimenti. Ad ogni modo, esattamente come nel tuo caso, quelle copertine mi "comunicavano" molte cose, anzi mi sembravano in stretta sintonia con la mia mente, e quindi non mancavo mai di passarle per bene in rassegna ogni qual volta in cui mi si presentasse l'occasione.

Anch'io avevo un caro amico, Renzo, veneziano, perso di vista per tante ragioni, col quale durante le vacanze estive ci s'intratteneva in lunghissime e dottissime disquisizioni musicali che sconfinavano nella filosofia. Sicuramente grazie ai suoi consigli e suggerimenti la mia cultura musicale, intesa non solo nel senso dell'ascolto del rock progressivo, ma anche delle tecniche d'alta fedeltà con cui meglio approcciare il medesimo, ebbe un improvviso scatto in avanti.

I parallelismi non terminano qui, perché a mia volta ricordo vivissimamente il periodo in cui infine mi decisi ad acquistare il disco e lo ascoltai a fondo: era il settembre tra la prima e la seconda liceo, e ancora oggi ho scolpita in mente come in un film l'immagine di quei ritorni a casa dal centro di Torino, sulla linea 53 che percorre la collina torinese, le ombre lunghe e malinconiche del sole ormai quasi autunnale, il senso di nostalgia per le vacanze terminate, e quei suoni che si avvolgevano continuamente nella mia mente accompagnandomi ovunque andassi. Ancora oggi, per me settembre è Nursery Cryme, come in un quadro impressionista. [8:-x]

Era passata una manciata d'anni rispetto al tuo acquisto, ma le edizioni italiane (come del resto tante cose italiane) continuavano a far pena: un disco ad anta singola, con dentro una bella busta bianca, cloruro di polivinile forse mezz'etto scarso, la copertina sembrava la ristampa di una fotografia della copertina originale (fotografata con un fondo di bottiglia). Insomma una cosa ignobile. Per queste ragioni (qui consiglio a chi non è un collezionista di dischi di saltare a piè pari al paragrafo successivo [:D] ) negli anni successivi riacquistai più volte Nursery Cryme: dapprima una bella ristampa Olandese della Virgin ad anta apribile e con tutti i crismi, poi durante un viaggio in Inghilterra una prima stampa su Charisma rosa "a cartiglio" con copertina molto frusta ma disco sufficientemente ben tenuto. Purtroppo nel frattempo i prezzi del cosiddetto vintage erano saliti alle stelle, per cui mi fermai lì: incorniciai la copertina dell'edizione italiana e me la appesi in casa, regalai la copertina "frusta" inglese a Hogweed perché se la incorniciasse e se la appendesse in casa, infilai il disco Charisma rosa dentro l'ottima copertina olandese e - come si suol dire - buonanotte ai suonatori. Va bene, è un pasticcio, ma visti i prezzi basta e avanza così. [O:-)]

Un altro dettaglio minimo ma significativo di quanto Nursery Cryme sia in cima a tutto per me, è che quando mi decisi a compilare un database della mia raccolta di dischi (onestamente detesto questo tipo di cose da precisino, ma mi ero reso conto che cominciavo ad avere troppe incertezze nel sostituire eventualmente una stampa mediocre con un'altra migliore, e in un'occasione avevo addirittura acquistato due volte lo stesso disco!) cominciai a informatizzare la raccolta partendo proprio da Nursery Cryme, perché mi sembrava imprescindibile che nell'elenco comparisse sotto il N°1. [/:-|]

Ma ciò in cui più d'ogni altra cosa mi ritrovo nel tuo racconto è la sensazione improvvisa che dopo quell'ascolto qualunque altra proposta musicale avesse perso definitivamente spessore e significato. Tutto il resto mi sembrava una filastrocca per bambini. Oggi ho rimesso in prospettiva tante cose: apprezzo molte delle proposte musicali di quegli anni (ricordo che mi accanivo in particolare contro i Dire Straits: mentre loro impazzavano io impazzivo, perché al confronto dei Genesis mi sembravano dei dilettanti da balera). Ma al contempo, e sembra un paradosso, ho definitivamente consolidato la certezza che il rock progressivo sia un genere superiore, al pari almeno del jazz più colto, e anche di molta musica sinfonica e cameristica.

Nursery Cryme... Disco da sehnsucht, se mai ve ne fu uno... [/:-|]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby 11mo Conte di Mar » 13 Oct 2021, 09:48

Tutto bello, apprezzabile e condivisibile ...

... ma i Dire Straits dilettanti da balera proprio no... spero tu abbia mutato opinione... [;)]


Anche se ad onor del vero io pure non li ho apprezzati subito....
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 13 Oct 2021, 10:15

Certamente, li ho citati non a caso. Anzi proprio nei giorni scorsi, in un altro thread, si discorreva di come un altro mio amico - questa volta verso la fine del liceo - mi suggerì di ascoltare Communiqué, album che non mancai d'apprezzare.

Nonostante questo, ancora oggi vedo in loro due chiari limiti: il primo è di essere una one-man-band: tolto Knopfler (Mark, ça va sans dire...) non esistono. I Genesis sono belli perché lo stesso brano lo puoi ascoltare cinque volte di fila, una volta seguendo con particolare attenzione quello che fà Gabriel, una volta seguendo quello che fà Hackett, una volta quello che fà Banks, una volta quello che fà Rutherford, e poi ancora una volta concentrandoti su quello che fà Collins; ne otterrai cinque brani diversi, tutti a loro modo interessanti da ascoltare. Punto due: mancano completamente i chiaroscuri tipici dei Genesis e del rock progressivo; ma questo più che essere un difetto attribuibile a loro, è un fattore comune a tutto il rock con l'eccezione appunto del rock progressivo.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 13 Oct 2021, 10:33

@ High


ho letto e trovo molto belle e significative anche le tue considerazioni, caro Marco; [:)]

da quando ti conosco, so bene infatti che "Nursery Cryme" è anche per Te il disco preferito "dei nostri", [;)]
basta anche solo notare il "logo" da te scelto per il forum, che toglie ogni dubbio in merito, se mai ce n'erano...

Hai ragione per quanto riguarda "le proporzioni" di quello che Tu definisci "mini-saggio" ma ormai saprai, conoscendomi, quanto io possa essere "un fiume in piena" nello scrivere quando affronto un tema di mio interesse, addirittura per me emozionalmente così "caro" come quello dell'album qui preso in esame. (con mia grande sorpresa, il SW del forum mi ha negato il post in un unica soluzione avvisandomi che stavo sconfinando "oltre i 20.000 caratteri", per questo motivo l'ho dovuto postare in due parti separate...) [:D]

Molto bello leggere questa tua frase in particolare :
"Ancora oggi, per me settembre è Nursery Cryme, come in un quadro impressionista."

Quando si arriva a questa conclusione, significa che "quel disco" è entrato in maniera permanente nella tua memoria, per rimanervi. Esattamente lo stesso che è accaduto a me. E quasi giurerei che non siamo i soli.



"ho definitivamente consolidato la certezza che il rock progressivo sia un genere superiore, al pari almeno del jazz più colto, e anche di molta musica sinfonica e cameristica."

Bella e saggia considerazione, quest'ultima, è la stessa convinzione che ho consolidato anch'io nel corso del tempo. [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby 11mo Conte di Mar » 13 Oct 2021, 10:48

highinfidelity wrote:Certamente, li ho citati non a caso. Anzi proprio nei giorni scorsi, in un altro thread, si discorreva di come un altro mio amico - questa volta verso la fine del liceo - mi suggerì di ascoltare Communiqué, album che non mancai d'apprezzare.

Nonostante questo, ancora oggi vedo in loro due chiari limiti: il primo è di essere una one-man-band: tolto Knopfler (Mark, ça va sans dire...) non esistono. I Genesis sono belli perché lo stesso brano lo puoi ascoltare cinque volte di fila, una volta seguendo con particolare attenzione quello che fà Gabriel, una volta seguendo quello che fà Hackett, una volta quello che fà Banks, una volta quello che fà Rutherford, e poi ancora una volta concentrandoti su quello che fà Collins; ne otterrai cinque brani diversi, tutti a loro modo interessanti da ascoltare. Punto due: mancano completamente i chiaroscuri tipici dei Genesis e del rock progressivo; ma questo più che essere un difetto attribuibile a loro, è un fattore comune a tutto il rock con l'eccezione appunto del rock progressivo.


L'essere un team di compositori, di creativi, è stata la cifra e la peculiarità che rende unici (o fra i pochi) i Genesis...

Sui chiaroscuri son meno d'accordo, soprattutto in brani come Telegraph road (che reputo quasi prog), Sultans of swing, Tunnel of love e Romeo & Juliet dal vivo.
Ma sono dell' idea che abbia(no) creato un genere grazie anche al suo modo di suonare la chitarra.
Tra l'altro non ho in mente altri artisti che ne ricalchino le orme...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 13 Oct 2021, 10:58

aorlansky60 wrote:con mia grande sorpresa, il SW del forum mi ha negato il post in un unica soluzione avvisandomi che stavo sconfinando "oltre i 20.000 caratteri", per questo motivo l'ho dovuto postare in due parti separate... [:D]

Pensa che non sapevo nemmeno che ci fosse un limite ai caratteri di un singolo post!!! [:-D] In un certo senso hai fatto una scoperta informatica! [:D]

11mo Conte di Mar wrote:Tra l'altro non ho in mente altri artisti che ne ricalchino le orme...

No, è vero, sono stati sicuramente originali. Tuttavia anche questo non depone particolarmente a loro favore in qualità di complesso: io lo attribuisco solamente allo stile particolare (direi forse unico) a mani nude di Knopfler, il resto dei musicisti era ordinario. Per la stessa ragione è molto raro incrociare una tribute band dei Dire Straits.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 13 Oct 2021, 11:21

High ha scritto :

"Per la stessa ragione è molto raro incrociare una tribute band dei Dire Straits."

Penso sia dovuto al fatto che una presunta "tribute band" dei Dire Straits dovrebbe annoverare al suo interno una "lead guitar" la cui tecnica esecutiva non faccia troppo rimpiangere quella di Mark Knopfler, per riuscire ad ottenere quel minimo di credibilità, cosa certamente non facile... Knopfler possedeva una tecnica esecutiva praticamente unica, si può quasi dire che l'abbia introdotta lui nel panorama rock... il che mi collega direttamente a quello che aveva detto precedentemente Marco stesso, ovvero che i Dire Straits privati di quella portentosa "lead guitar" originaria (di Mark Knopfler) finiscono col diventare una rock band "ordinaria" tra le tante, detto questo ancora prima di affrontare il discorso e la capacità di "song-writing" di Mark Knopfler stesso... infatti sia il bassista che il batterista originari non erano/sono dei mostri di tecnica, bravi si, ma nulla di speciale... in confronto a loro, un certo Phil Collins dei tempi gloriosi non era nemmeno un "marziano", ma uno che proveniva da un altra Galassia... [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 13 Oct 2021, 11:29

Siamo paurosamente OT [:D] ma sono d'accordo: raggiungere la tecnica di Mark Knopfler richiede minimo una mezza vita d'esercizi e occorre anche essere predisposti fisicamente, per cui è molto difficile trovare un chitarrista che abbia dedicato tutto quel tempo ad affinare una tecnica che poi gli servirà solo per il repertorio (peraltro non vastissimo) di un unico complesso. Il resto del complesso viceversa lo si può mettere assieme con mezz'ora di telefonate.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Ender » 13 Oct 2021, 14:26

@aor: grazie: non avrei saputo dirlo meglio. Nursery cryme rimane sempre fra i miei preferiti. L'hai spiegato benissimo. Magia pura. [8:-x]
In effetti se dovessi stilare una classifica dei dischi dei Genesis direi:
1) The lamb (album "totale": c'è dentro di tutto
2) W&W (idem)
3) ex- aequo Nursery cryme & Trespass (atmosfere così non si trovano spesso)
Potrà sembrare blasfemo per qualcuno ma così è... [:-D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 13 Oct 2021, 17:15

@ Ender :

non è mica tanto "blasfemo" quello che hai detto, secondo me, [;)] mettendo al 1mo posto delle tue preferenze
"The Lamb lies down on Broadway" per quanto riguarda i Genesis, e ora Te lo vado a motivare :

magari molti, trattando di doversi esprimere circa "quale sia il migliore album della band a livello tecnico/creativo" indicherebbero "Selling England by the pound" al 1mo posto assoluto; non ci vedrei assolutamente nulla di male o di sbagliato, perchè indubbiamente quel disco è davvero di ALTO LIVELLO, sfido chiunque a negarlo; non mi scandalizzerei neppure troppo nel vedere citato "FOXTROT" al 1mo posto, uno di quelli dei Genesis che ho sempre reputato "album perfetto" perchè non contiene alcun punto debole ma proprio NESSUNO (a differenza di "Selling England by the pound" che contiene la "macchia" "more fool me"... [:-!] va beh vecchia storia, qui sapete tutti come la penso in merito e oggettivamente quella "canzeruola" è decisamente debole e mi trattengo perchè vorrei dire di peggio... [:-j] )

Ma anche "The Lamb lies down on Broadway" può entrare di diritto al 1mo posto assoluto, perchè a differenza di "Selling England by the pound" e "Foxtrot" dichiaratamente solo "progressive rock" e che per questo "prestano il fianco" ai detrattori del genere, quest'ultimi vedono (e hanno sempre visto) di "buon occhio" THE LAMB (assai meglio di tutto il resto della produzione dei Genesis) proprio perchè "non solo progressive rock" ma molto più complesso tra la varietà di differenti stili musicali che propone (una spettacolare varietà di "Avanguarde" fino al "pop", passando attraverso "Rock" tradizionale, "Hard Rock", "Progressive Rock", "Ambient" o New Age")... sotto questo aspetto, THE LAMB è unico nell'intero catalogo dei Genesis... infatti anch'io, se dovessi eleggere anche "un solo album" dei Genesis che rappresenti al meglio il genere "progressive rock" non avrei dubbi nel citare "Selling England by the pound"; ma... ma se dovessi eleggere anche "un solo album" dei Genesis a rappresentarli al meglio nella "Storia del Rock"(quindi in un contesto più esteso oltre al solo "progressive rock"), credo che "The Lamb lies down on Broadway" risponderebbe meglio ai requisiti (più di tutti gli altri loro albums) per rientrare di diritto in questo inquadramento.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby thenemesis » 13 Oct 2021, 22:09

Non posso che essere d'accordo con AOR.
The Lamb è "il capolavoro" dei Genesis, fuori dai generi musicali, fuori dagli archetipi "prog". E' MUSICA
Se invece parliamo di capolavoro "prog" dei Genesis non possiamo fare a meno di citare Selling.
In ogni caso, da Trespass a Wind hanno fatto musica superlativa e le preferenze non possono che essere personali. [;)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby thenemesis » 13 Oct 2021, 22:34

highinfidelity wrote:Certamente, li ho citati non a caso. Anzi proprio nei giorni scorsi, in un altro thread, si discorreva di come un altro mio amico - questa volta verso la fine del liceo - mi suggerì di ascoltare Communiqué, album che non mancai d'apprezzare.

Nonostante questo, ancora oggi vedo in loro due chiari limiti: il primo è di essere una one-man-band: tolto Knopfler (Mark, ça va sans dire...) non esistono. I Genesis sono belli perché lo stesso brano lo puoi ascoltare cinque volte di fila, una volta seguendo con particolare attenzione quello che fà Gabriel, una volta seguendo quello che fà Hackett, una volta quello che fà Banks, una volta quello che fà Rutherford, e poi ancora una volta concentrandoti su quello che fà Collins; ne otterrai cinque brani diversi, tutti a loro modo interessanti da ascoltare. Punto due: mancano completamente i chiaroscuri tipici dei Genesis e del rock progressivo; ma questo più che essere un difetto attribuibile a loro, è un fattore comune a tutto il rock con l'eccezione appunto del rock progressivo.


Intervengo per spezzare una lancia a favore dei Dire (giuro, non mi pagano... [:D] )
I Dire sono sicuramente basati su Knopfler, chitarrista dotato di tecnica sopraffina e originale. Ma anche il tastierista non è affatto da buttare via, anzi, nel live Alchemy è protagonista di notevoli parti (anche in Telegraph Road sfodera interventi brevi ma molto incisivi). Riguardo gli altri strumentisti, in effetti, non siamo di fronte all'eccellenza, ma a bravi artigiani.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 14 Oct 2021, 16:24

Out- Out- Out- Topic! [I8)]
thenemesis wrote:Intervengo per spezzare una lancia a favore dei Dire (giuro, non mi pagano... [:D] )

Li ho seguiti abbastanza da Communique a Calling Elvis e mi hanno sempre emozionato.

Come musica inglese, sono state tra le mie ban preferite con gli U2, i Police e i Queen! [^]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 14 Oct 2021, 21:04

Prima impressione: "oddio che papirone ha scritto Aor"
Seconda impressione (6-7 minuti dopo): "ma é già finito?"
Che dire? Standing ovation!
Veramente bello leggere tutti i vostri commenti
Mi ha colpito molto anche ció che ha scritto High: "NC per me sarà sempre settembre"
E già, dolcissime atmosfere autunnali.
Harold, Salmacis, Hogweed, Harlequin seven stones e soprattutto l'immortale carillon [8:-x]
Che meraviglioso "crimine" che hanno commesso [8D]

Ps: chi te lo fa sentire in disco cosi' oggi? [:-j]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 15 Oct 2021, 07:17

@ SteelyGen

ero già noto in questo forum per non possedere "capacità di sintesi" [:D] ma devo ammettere che questa volta mi sono superato... [:D] ...mi succede tutte le volte, quando affronto un tema che mi appassiona, e quale migliore tema di "Nursery Cryme" in cima alle mie "passioni" ??... ecco il motivo per il quale è venuto un tantino "lungo", [I8)] ed ho pure messo in crisi il SW gestionale del forum [:D] come ho già detto a Marco [:)] ...ho cercato di usare un lessico "il più scorrevole possibile" per facilitare la lettura, ma un altro piccolo suggerimento che mi sento di dare è quello di fare un "copia e incolla" da qui ad un "word processor" dove potete poi ingrandire i caratteri a vs piacimento... [:)]

...

"Harold, Salmacis, Hogweed, Harlequin seven stones e soprattutto l'immortale carillon"

Non prenderla come una critica, non è assolutamente mia intenzione nei tuoi confronti, ma nella citazione che hai fatto ne manca una : "le due vedove"... adesso si che l'album può dirsi "completo"... senza questo piccolo tassello non lo sarebbe... di certo "For Absent Friends" è la più "piccolina" dell'album non solo per la [breve] durata; apparentemente presa di per se e isolata dal resto può sembrare un brano minore, anzi lo è, ma a me emana una certa magia (lo ha sempre fatto, anche grazie all'indovinatissima scelta di produzione nel collocarla appena dopo "The Musical Box" nella sequenza dei brani) anche solo per il tema "crepuscolare" che tratta nel testo, cantata peraltro benissimo da un appena arrivato Phil Collins che denotava già tutta la sua duttilità come altissimo potenziale: non solo un drummer straordinario, ma anche un vocalist raffinato (focalizzatevi per es. sui suoi controcanti a Peter Gabriel nella parte del "carillion" - "She's a Lady, she's got time... brush back your hairs and let me get to know your face"... altra magia... tutte le volte che ascolto questo passaggio mi vengono sempre i brividi... [:)] ) infatti non solo per l'esempio che ho appena esposto, "Nursery Cryme" è arricchito di molti suoi "controcanti" sparsi nella maggioranza dei brani, evidentemente Banks e Gabriel si erano accorti di questa sua capacità e decisero di sfruttarla al meglio...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Duke59 » 15 Oct 2021, 19:11

Carissimo AOR

scrivo solo ora per via di una settimana lavorativa piuttosto intensa e stancante che fino a ieri mi ha impedito di trovare il tempo necessario per leggere il tuo lungo post e meditarci su per imbastire una risposta degna.

Il tuo scritto intriso di emozioni mi ha inevitabilmente portato indietro nel tempo spingendomi a ripercorrere le fasi del mio incontro con la musica dei Genesis e con questo album così particolare.

Quando NC uscì io avevo 12 anni e possedevo da poco una fonovaligia Philips GF 410 stereo portatile in grado di leggere anche gli LP oltre ai 45 giri, con doppia alimentazione (rete elettrica o batterie). Questo che mi consentiva di tediare i miei amichetti di allora costringendoli ad ascoltare musica "diversa" dalle solite canzonette anche quando ci trovavamo giù in strada, sotto l'albero che era il nostro luogo abituale di incontro.

Cercando sono riuscito miracolosamente a trovare su Youtube un breve video che mostra questo apparato delle meraviglie in funzione, eccolo qui [8:-x] [8:-x]

https://youtu.be/OBxzXu-aiiU

Ne sono felice perchè questo oggetto ebbe un'importanza notevole nel passaggio dalla mia infanzia all'adolescenza, fungendo da traghettatore tra me e mondi fino a poco prima sconosciuti.

I miei primi ascolti autodeterminati furono un misto di canzonette del Cantagiro (Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Don Backy, Caterina Caselli,...) e musica classica, con una spiccata predilezione per Beethoven e Chopin.

In questo contesto e nel periodo 1971-1973 un mio cugino mi prestò alcuni LP rock. Tra quelli che ricordo c'erano Storia di un minuto della PFM, Meddle dei Pink Floyd, Uomo di pezza delle Orme e The book of Taliesyn dei Deep Purple. Rimasi molto impressionato da PFM (chissà se era Settembre? [:D] ) e Orme perchè ci ritrovai la commistione tra i due generi che più amavo: la classica e il pop.
Diventai un fanatico ascoltatore di PFM, Banco e Orme cui presto si aggiunsero Emerson Lake & Palmer in quanto adoravo tastiere e sintetizzatori, mentre voci e chitarre all'epoca mi lasciavano del tutto indifferente (ci sarebbero infatti voluti anni prima che riuscissi ad apprezzare i Led Zeppelin o l'hard rock in genere).

Arriviamo al mio primo incontro con i Genesis che avvenne circa nel 1973 circa quando mi prestarono una musicassetta contenente Foxtrot e Selling England. Li ascoltai in modo qualitativamente indecente, su un mangianastri portatile con altoparlantino da circa 3 cm di diametro che tagliava tutte le frequenze basse, e
non mi piacquero perchè li trovai troppo bizzarri e troppo noiosi (!!!).

Però nel 1974 avvenne un clamoroso ribaltamento di scena: un compagno di classe mi prestò la cassettina di The Lamb dicendomi che meritava l'ascolto. Io ero scettico perchè quei due album precedenti non mi erano mica piaciuti, ma cedetti e la portai a casa.

BANG!

Merito anche di un riproduttore di cassette più decente del precedente, rimasi folgorato dal synth solo su In the cage. Lo ascoltai e riascoltai decinaia di volte tornando ogni volta indietro cercando di analizzarne
i passaggi armonici e melodici così "diversi" da quelli stabndard della musica classica o del rock a cui ero abituato.

A questo punto DOVEVO verificare meglio chi fossero mai questi Genesis. Forse mi ero sbagliato.

Mi feci prestare alcuni loro LP tra cui Selling England e Nursery Crime e ricordo che rimasi davvero affascinanto dalle atmosfere di Nursery.
Quella strana via di mezzo tra folk fiabesco di tempi andati, l'energìa della musica rock e le armonizzazioni contaminate dalla musica classica (il finale di Hogweed, l'apertura di Salmacis, Seven stones) mi appiccicarono a Nursery in modo permanente.

Addirittura misi in piedi un abbozzo di composizione strimpellata al pianoforte intitolata "Heracleum" ispirato da quel misterioso Heracleum Mantegazziani che (mancando Internet) avevo deciso fosse un nome di fantasia inventato dagli stessi Genesis.

Nel frattempo si era giunti al 1975 e l'ascolto casuale dell'intro di Dance on a volcano a casa di un amico mi risucchiò completamente nel mondo dei Genesis. MI procurai tutti i loro album passati (e se avessi potuto anche tutti quelli futuri ... anche se con il senno di poi forse proprio tutti no [:D] ...) e diventai intrecciato a vita con la loro musica così particolare.

Questo innamoramento per i Genesis mi spinse a tentare di convertire i miei compagni di scuola.

Ricordo che sottoposi alla classe tutta The Musical Box nell'ora di laboratorio (l'insegnante di solito se ne andava per i fatti suoi mentre noi realizzavamo le esercitazioni assegnate) commentandone le varie fasi e spiegando la bellezza estrema dello sviluppo dei vari temi musicali, dei cambiamenti di tempo e di intensità che percorrevano quel brano.

Loro, che si nutrivano per lo più di Kung fu fighting, Paolo Frescura, Celentano, e disco music varia caratterizzata da ritmica costante dall'inizio alla fine, credo abbiano sofferto un po', ma mi sopportarono perchè probabilmente percepivano il mio entusiasmo.

E qui grazie al mio prodigioso Philips GF 410 mi lanciai in un'impresa che - data la notevole timidezza che mi ha sempre caratterizzato - ancor oggi osservo con stupore: riuscìi a convincere la professoressa di Inglese ad ascoltare in classe Supper's Ready dall'inizio alla fine seguendone e traducendone il testo copiato (da me) sulla lavagna.

Portai in classe il mio Philipsino che mettemmo sulla cattedra, e così procedemmo all'ascolto del lungo brano.

L'impresa ci tenne occupati per alcuni giorni perchè le ore di inglese erano relativamente poche e in un'ora si riusciva a malapena ad affrontare la traduzione di una breve sezione del testo, anche perchè a volte si riascoltava per approfnodire la pronuncia inglese di Peter. Quindi ascoltavamo una sezione di Supper's e poi si fermava il giradischi e tentavamo di tradurre con l'aiuto della prof. che ogni tanto aveva lei stessa difficoltà con la prosa surreale di alcune parti (ad esempio Willow Farm [:D] ).

Non so se questo lavoro di ascolto con traduzione abbia avvicinato qualcuno dei miei compagni di allora alla musica dei Genesis (o se al contrario gliel'abbia fatta odiare [J-,] ) ma ricordo che certamente ne avvicinò la professoressa che mi rivelò dopo di essere sposata con un musicista e di aver molto apprezzato quella musica così strana.

Ma tornando a Nursey Crime, io lo considero, insieme a The Lamb e a Duke, uno dei tre punti di zenit della loro creatività: Nursery Crime rappresenta per me la vetta assoluta del loro periodo romantico.

Gli intrecci magici delle chitarre, la maestosità armonicamente inusuale delle tastiere, la ritmica incalzante della batteria solo ove necessario, i ripetuti e imprevedibili crescendo e diminuendo, la dolcezza del flauto e due voci che sembravano nate per cantare insieme lo rendono simile ad uno scrigno pieno di perle, ognuna in grado di brillare intensamente nel buio.

Buon cinquantesimo!
Duke59
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 16 Oct 2021, 07:18

caro Duke59

ho letto tutto il tuo racconto e devo dire che la tua opera di "evangelizzazione"(se mi è permesso il termine [I8)] ) che facesti da ragazzo verso i tuoi amici/compagni di classe nel cercare di far conoscere ed apprezzare i "Genesis" ha quasi del commovente. [8:-x]

Inutile poi aggiungere che mi sono visto "rispecchiato" nella lettura di cui sopra, come se "Duke59" fosse "aor" e viceversa, [;)] tra l'altro anche la "fonovaligia" del mio racconto era una "Phillips" ma la mia era "mono altoparlante" (quest'ultimo era integrato nel coperchio superiore del device, quando uno voleva trasportarlo chiudeva il tutto che diventava un corpo unico) di cui non ricordo il codice del modello, il braccio di lettura però era simile a quello della tua (che mi sono andato a vedere in rete).

Ho scritto ciò che ho scritto non solo per ricordi personali e in onore di quell'album che in tanti amiamo molto, ma anche per stimolare i ricordi di quelli della mia generazione (come Te, caro Duke [;)] ) inducendoli a postarli per farli partecipi, e mi piace notare che ho raggiunto il mio scopo ("uno" dei miei scopi) . [:)]

Tra le varie parti dei tuoi ricordi, mi è piaciuta in particolare la definizione che hai dato delle composizioni musicali dei Genesis : "Quella strana via di mezzo tra folk fiabesco di tempi andati, l'energìa della musica rock e le armonizzazioni contaminate dalla musica classica..." il tutto mi sembra decisamente appropriato nel cercare di descrivere "a parole" quello che in realtà l'udito rivela ascoltando quella musica irripetibile... [:)]

Ed anche quest' altra tua osservazione mi pare alquanto "centrata" : "...due voci che sembravano nate per cantare insieme..." Vero! il registro vocale "più basso" di Peter legato a quello "più alto" di Phil proprio a partire da questo disco hanno prodotto effetti davvero intensi e bellissimi da ascoltare, un ulteriore "valore aggiunto" di quelle pregiate composizioni...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 16 Oct 2021, 09:16

Un pò di buon umore tra un post e l'altro... [&:-S]

I desideri un pò morbosi di Old King Cole, il povero Hermaphroditus sedotto e abbandonato dalla bella Salmacis...

Messaggi subliminali per noi giovani adolescenti di allora!? [I8)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 16 Oct 2021, 11:20

Dopo le riflessioni prevalentemente "emozionali" da me ricordate nel mio post introduttivo, vorrei ora esprimere considerazioni un "pò più tecniche" riferite all'album in oggetto.

Al di là dei [bellissimi] testi, delle ricercate melodie, delle straordinarie progressioni armoniche (-TheNemesis docet- termine coniato da questo utente da me conosciuto in un altro forum che riesce a descrivere perfettamente la dirompente "potenza" evocativa della musica dei Genesis dell'epoca) c'è un elemento che più degli altri caratterizza in modo oserei dire "sanguigno" e definitivo il sound generale di "Nursery Cryme" : il MELLOTRON. Vale qui ricordare che fu il nuovo arrivato Steve Hackett a convincere Anthony Banks di dotarsene in maniera permanente, affinché la band lo avesse di proprietà e ne potesse disporre costantemente, non solo in studio di registrazione ma anche nei concerti live (a differenza di "Trespass", per il quale fu usato con molta parsimonia perchè "affittato" per l'occasione dallo studio di registrazione). Questo dimostra anche che Steve Hackett aveva già le idee chiare circa le sue proposte musicali, seppure ancora così giovane... Il MELLOTRON dato nelle mani di un tastierista dotato di estro inventivo "particolarmente acuto" come il personaggio che conosciamo non avrebbe tardato a dare risultati straordinari (come nel successivo "Foxtrot": Anthony Banks stava entrando in quella sua particolare fase creativa che avrebbe dato risultati SPETTACOLARI e costanti almeno fino al 1977, altalenanti fino al 1981).

L'arrivo di Phil Collins nei Genesis costituì uno straordinario "passo avanti" per la band: delle sue già elevatissime doti tecniche
devono evidentemente essersi resi conto non solo i compagni di band, ma anche manager, engineer dello studio e produzione generale, dato che nel mixaggio la sua batteria viene fatta "risplendere" giustamente come merita.

L'ultimo arrivato Steve Hackett non deluse le aspettative; Steve era un chitarrista dal "background" più denso, più "rock" se vogliamo (prevalentemente "rock-blues" ai suoi inizi di carriera), rispetto a Anthony Phillips che prediligeva atmosfere rarefatte di genere Folk & Rock, e le "6 e 12 corde" acustiche (grazie alle quali avrebbe poi continuato una proficua carriera solista). L'altro aspetto determinante di "Nursery Cryme" oltre al già ricordato MELLOTRON è proprio la "6 corde elettrica" di Steve che conferisce ulteriore "corpo" e "densità" di fondo al sound generale dell'album, da notare anche i suoi splendidi assoli in "The Musical Box" e "The Fountain of Salmacis". Steve ebbe a dichiarare, appena dopo essere entrato a far parte dei Genesis : "Non ci volle molto tempo per accorgermi che ero entrato a far parte di una band di PERFEZIONISTI. La mia conoscenza tecnica era sempre e costantemente tirata al limite delle sue possibilità." Questa consapevolezza da parte di Steve deve essere stata molto importante nel suo processo di integrazione nella band, stimolandolo a fornire idee originali, cosa peraltro non difficile per un musicista del suo calibro che avrebbe col tempo confermato pienamente queste prime impressioni.

Altro fattore importante : al tempo in cui fu pubblicato "Nursery Cryme" la scena era stra-piena già allora di proposte musicali "heasy"; contrariamente a quello che potrebbero pensare i giovani d'oggi, già negli anni 60 proseguendo nel decennio successivo, esisteva già molto "trash" a livello di musica popolare moderna da gettare verso le braccia e le orecchie delle folle; se è vero che esisteva già allora una proposta Rock molto seria (e di alto profilo artistico in molti casi) fatta attraverso moltissime bands, questa era controbilanciata da un numero forse anche più elevato di cantanti e di gruppi che come obiettivo primario avevano quello di "vendere" più o meno "spudoratamente"... dove voglio arrivare ? A questo:
Gabriel Banks e Rutherford all'epoca erano si giovani, ma non sprovveduti; sapevano benissimo dell'esistenza di proposte musicali tramite cui riuscire ad arrivare al successo (e ai grossi guadagni commerciali) in modo assai più facile rispetto alla strada che i Genesis decisero di percorrere (almeno fino ad un certo punto della loro storia, che vede "Nursery Cryme" come una delle figure preminenti); avevano a disposizione molti esempi su cui poter far leva per arrivare facilmente "a far soldi" in quantità... il fatto che essi non vollero essere "una delle tante pop band" ordinarie o "dozzinali" del tempo "pur di far soldi", ma invece decisero (consapevoli della loro caratura di compositori di un certo livello) di esplorare una via alternativa decisamente più ORIGINALE anche se più difficile da recepire per il "grande pubblico" è un fattore inestimabile ai miei occhi per il quale andrà loro la mia stima perenne. E credo di non essere solo, in questa considerazione finale.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 17 Oct 2021, 23:21

Dio mio, quanto é bello questo forum!
No, non voglio fare il ruffiano, é semplicemente stupendo leggere tutta la passione e la COMPETENZA MUSICALE che avete tutti.
Io sono un figlio degli anni 80, quindi capirete che mi sono avvicinato ai Genesis con le varie TIOA, Abacab, Mama, No son of mine, oltre che con altre canzoni di minor livello. Sarà anche per questo che io dei Nostri non butto via nulla (a parte who dunnit e alcune ciofechine sparse). Ad esempio

NON MI TOCCATE

NO SON OF MINE!


é parte integrante di me e sarà sempre nella mia Top 5 dei Genesis (se volete, storcete il naso).
Piano piano, col tempo, però mi sono gradualmente avvicinato al VERO UNIVERSO GENESIS, ed é stato l'inizio di un viaggio meraviglioso, il piú bel viaggio che abbia mai fatto in musica [8:-x]
Sono anni ormai che mi dico "un giorno passato senza ascoltare qualcosa da Trespass a WAW, é un giorno perso".
Io, purtroppo gli anni 70 li ho vissuti da bimbo. Ad es., quando é uscito Nursery ero un marmocchietto in fasce. Vi invidio perché voi quel periodo UNICO della storia della musica lo avete vissuto da adolescenti, da ragazzi, che potevano assaporare in pieno tutte le meraviglie dell'epoca.
Ecco leggere le vostre storie mi aiuta tantissimo a entrare nel mondo magico dei Genesis, a sentirmi nel mio piccolo anch'io cittadino di quel mondo, ad adorarli sempre di piú, tutti e 5 (piú Ant).
Bellissimo anche il racconto di Duke 59.......certo che farli passare da Paolo frescura al carillon......gli avrai procurato uno shock anafilattico! [:D]
Per quanto riguarda la tua osservazione Aor, giusto non dimenticare le due vedove, però.........se mi permetti........
Tu dici che Tonyno é stato eccelso fino al 77 e altalenante fino all'81 e in gran parte é vero. Ma dopo? É veramente tutto da buttare ció che ha fatto? Non ti starai per caso dimenticando di una favolosa.........

ISOLA NEL BUIO? [8:-x]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 18 Oct 2021, 08:02

@ SteelyGen ha scritto :

"Io sono un figlio degli anni 80, quindi capirete che mi sono avvicinato ai Genesis con le varie TIOA, Abacab, Mama, No son of mine, oltre che con altre canzoni di minor livello. Sarà anche per questo che io dei Nostri non butto via nulla (a parte who dunnit e alcune ciofechine sparse). Ad esempio

NON MI TOCCATE : NO SON OF MINE!

é parte integrante di me e sarà sempre nella mia Top 5 dei Genesis (se volete, storcete il naso)."



BRAVO. Fai bene. Difendi con tutte le tue forze [anche da coloro che "storcono il naso" pretendendo di voler "farti la lezione"] ciò che ti ha procurato "emozioni" perchè come hai ben detto "sono parte di Te" e della tua Vita. Ognuno di noi possiede ricordi indelebili molto spesso procurati dall'ascolto "di una canzone" particolare, e nessuno dall'esterno ha il diritto di entrare prepotentemente nell'universo immaginario di quella tale persona (che puoi essere Tu caro Steely come ognuno di noi) per "dettare la sua legge"... se poi si tratta "dei Genesis" allora il discorso diventa ancor più "particolare" e "significativo"... In passato su questo stesso forum ho gettato "tonnellate di catrame" sulle canzoni contenute nei due albums dei nostri dell 83 e dell 86, ma questa rimane "una mia impressione personale" e basta, perchè non è affatto detto che non possano piacere e Se è così la scelta va rispettata.




"Per quanto riguarda la tua osservazione Aor, giusto non dimenticare le due vedove, però.........se mi permetti........
Tu dici che Tonyno é stato eccelso fino al 77 e altalenante fino all'81 e in gran parte é vero. Ma dopo? É veramente tutto da buttare ció che ha fatto?
"

Ma certo che ti permetto... [:D] [;)]

Allora: in passato quando conobbi in tempo reale "And Then there where three" ebbi una reazione di rigetto totale, perchè quest'album -per la prima volta nella carriera dei Genesis- rappresentava un palese "passo indietro" rispetto all'album che l'aveva preceduto; col tempo ho corretto questa mia valutazione, anche perchè analizzate attentamente una per una contiene diverse canzoni comunque buone, guarda caso "le canzoni a firma solo Tonyno" di quest'album sono quelle che mi sembrano le più belle della raccolta ("Undertow" "Burning rope" "Many too many" e The lady lies); certo, non ci sono più -per volere dei Genesis stessi che dovettero adeguarsi in fretta ai tempi- quelle progressioni armoniche e quei prodigiosi passaggi strumentali che resero celebri (ed immortali) alcuni loro albums del passato... se c'è una canzone che mi diede fastidio più delle altre, quella fu "Follow you follow me"(ancora adesso... [:-!] ) che pur essendo a firma di gruppo "Rutherford Banks Collins" metterei le mani sul fuoco che essa contiene più "impronte digitali" di "Rutherford" rispetto a Banks, perchè quella è la tipica ballata "a la Rutherford"(sic) per andamento melodico così dolciastro ammiccante verso un pubblico dai "facili" gusti... (Rutherford ci aveva già provato con "Your own special way", altro brano che detesto.)

Stesso discorso per quanto riguarda DUKE : le bellissime "Guide vocal" "Heathaze" "Cul de sac" a firma solo Banks denotano fin troppo evidente il proprio "pedigree" d'origine e alcune altre canzoni a firma multipla denotano in maniera altrettanto palese "chi" ne sia "la mano guida" principale per composizione ("Behind the Lines" "Duchess" "Duke's travells" "Duke's end"); e nella raccolta guarda caso, quelle che mi piacciono di meno sono ancora quelle a firma singola "Rutherford" ("Man of our times" "Alone tonight")... Addirittura mi piace più di queste due la "Please don't ask" a firma solo Collins, ma attenzione qui, questa denota un così ispirato e pregevole "lavoro di arrangiamento ed orchestrazione" che Collins da solo si sognava... individuare chi sia il principale responsabile che in qualità di "sarto" rivestì così splendidamente il bel testo di Collins è fin troppo facile da individuare e costui non si chiama Rutherford... In generale gran bell'album comunque, a differenza del precedente mi piacque fin dal primo ascolto, anche questo in tempo reale di pubblicazione.

Abacab : qui per me cominciano i "problemi" nel riuscire a seguire il nuovo corso stilistico della band; pur firmando una bellissima ME AND SARAH JANE (indiscutibilmente la più bella del disco, che a mio parere riesce a dare dei punti anche ad alcune altre insospettabili canzoni del "periodo Gabriel"), qui non ritrovo più il "Tony Banks" così ispirato e raffinato (e molte volte geniale) del passato. Quando addirittura considero che "Who dunnit?" [:-!] contiene più tracce compositive di Banks rispetto agli altri due, non posso fare a meno di chiedermi dove sia andato a finire il "Tony Banks" del passato... [:-|] I due albums successivi non faranno altro che confermarmi questa sensazione, credo si tratti più che altro di "scelta dei suoni" in conseguenza dei nuovi synths adottati da Banks a partire dai primi anni 80, il cui suono si confaceva maggiormente a quello delle "nuove mode" che gli anni 80 imposero nel panorama pop rock, che però ormai non facevano più per me, semplice questione di gusti personali. Moltissimi altri (milioni) a differenza mia mostrarono di gradire, dato che questi tre sono gli albums che vendettero maggiormente tra tutti quelli pubblicati nella loro carriera.

We can't dance secondo me è decisamente migliore di tutto il loro "periodo 80" (Duke a parte) se non altro anche la sola presenza di due brani davvero sontuosi quali "Fading Lights" e "Driving the last spike" riescono ad elevarlo di rango, e perfino Calling all stations contiene almeno 4 songs in grado di porlo, secondo la mia valutazione, in una posizione decisamente più alta sia di "Genesis" che di "invisible touch". Questi ultimi due sono e rimarranno per me decisamente "inascoltabili" salvo pochissime eccezioni (per es. "Home by the sea" non tanto per le strofe ma per quei due meddley strumentali, che così nostalgicamente riescono ad evocare pagine musicali del loro passato).
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 18 Oct 2021, 13:01

aorlansky60 wrote:@ SteelyGen ha scritto :

"Io sono un figlio degli anni 80, quindi capirete che mi sono avvicinato ai Genesis con le varie TIOA, Abacab, Mama, No son of mine, oltre che con altre canzoni di minor livello. Sarà anche per questo che io dei Nostri non butto via nulla (a parte who dunnit e alcune ciofechine sparse). Ad esempio

NON MI TOCCATE : NO SON OF MINE!

é parte integrante di me e sarà sempre nella mia Top 5 dei Genesis (se volete, storcete il naso)."



BRAVO. Fai bene. Difendi con tutte le tue forze [anche da coloro che "storcono il naso" pretendendo di voler "farti la lezione"] ciò che ti ha procurato "emozioni" perchè come hai ben detto "sono parte di Te" e della tua Vita. Ognuno di noi possiede ricordi indelebili molto spesso procurati dall'ascolto "di una canzone" particolare, e nessuno dall'esterno ha il diritto di entrare prepotentemente nell'universo immaginario di quella tale persona (che puoi essere Tu caro Steely come ognuno di noi) per "dettare la sua legge"... se poi si tratta "dei Genesis" allora il discorso diventa ancor più "particolare" e "significativo"... In passato su questo stesso forum ho gettato "tonnellate di catrame" sulle canzoni contenute nei due albums dei nostri dell 83 e dell 86, ma questa rimane "una mia impressione personale" e basta, perchè non è affatto detto che non possano piacere e Se è così la scelta va rispettata.




"Per quanto riguarda la tua osservazione Aor, giusto non dimenticare le due vedove, però.........se mi permetti........
Tu dici che Tonyno é stato eccelso fino al 77 e altalenante fino all'81 e in gran parte é vero. Ma dopo? É veramente tutto da buttare ció che ha fatto?
"

Ma certo che ti permetto... [:D] [;)]

Allora: in passato quando conobbi in tempo reale "And Then there where three" ebbi una reazione di rigetto totale, perchè quest'album -per la prima volta nella carriera dei Genesis- rappresentava un palese "passo indietro" rispetto all'album che l'aveva preceduto; col tempo ho corretto questa mia valutazione, anche perchè analizzate attentamente una per una contiene diverse canzoni comunque buone, guarda caso "le canzoni a firma solo Tonyno" di quest'album sono quelle che mi sembrano le più belle della raccolta ("Undertow" "Burning rope" "Many too many" e The lady lies); certo, non ci sono più -per volere dei Genesis stessi che dovettero adeguarsi in fretta ai tempi- quelle progressioni armoniche e quei prodigiosi passaggi strumentali che resero celebri (ed immortali) alcuni loro albums del passato... se c'è una canzone che mi diede fastidio più delle altre, quella fu "Follow you follow me"(ancora adesso... [:-!] ) che pur essendo a firma di gruppo "Rutherford Banks Collins" metterei le mani sul fuoco che essa contiene più "impronte digitali" di "Rutherford" rispetto a Banks, perchè quella è la tipica ballata "a la Rutherford"(sic) per andamento melodico così dolciastro ammiccante verso un pubblico dai "facili" gusti... (Rutherford ci aveva già provato con "Your own special way", altro brano che detesto.)

Stesso discorso per quanto riguarda DUKE : le bellissime "Guide vocal" "Heathaze" "Cul de sac" a firma solo Banks denotano fin troppo evidente il proprio "pedigree" d'origine e alcune altre canzoni a firma multipla denotano in maniera altrettanto palese "chi" ne sia "la mano guida" principale per composizione ("Behind the Lines" "Duchess" "Duke's travells" "Duke's end"); e nella raccolta guarda caso, quelle che mi piacciono di meno sono ancora quelle a firma singola "Rutherford" ("Man of our times" "Alone tonight")... Addirittura mi piace più di queste due la "Please don't ask" a firma solo Collins, ma attenzione qui, questa denota un così ispirato e pregevole "lavoro di arrangiamento ed orchestrazione" che Collins da solo si sognava... individuare chi sia il principale responsabile che in qualità di "sarto" rivestì così splendidamente il bel testo di Collins è fin troppo facile da individuare e costui non si chiama Rutherford... In generale gran bell'album comunque, a differenza del precedente mi piacque fin dal primo ascolto, anche questo in tempo reale di pubblicazione.

Abacab : qui per me cominciano i "problemi" nel riuscire a seguire il nuovo corso stilistico della band; pur firmando una bellissima ME AND SARAH JANE (indiscutibilmente la più bella del disco, che a mio parere riesce a dare dei punti anche ad alcune altre insospettabili canzoni del "periodo Gabriel"), qui non ritrovo più il "Tony Banks" così ispirato e raffinato (e molte volte geniale) del passato. Quando addirittura considero che "Who dunnit?" [:-!] contiene più tracce compositive di Banks rispetto agli altri due, non posso fare a meno di chiedermi dove sia andato a finire il "Tony Banks" del passato... [:-|] I due albums successivi non faranno altro che confermarmi questa sensazione, credo si tratti più che altro di "scelta dei suoni" in conseguenza dei nuovi synths adottati da Banks a partire dai primi anni 80, il cui suono si confaceva maggiormente a quello delle "nuove mode" che gli anni 80 imposero nel panorama pop rock, che però ormai non facevano più per me, semplice questione di gusti personali. Moltissimi altri (milioni) a differenza mia mostrarono di gradire, dato che questi tre sono gli albums che vendettero maggiormente tra tutti quelli pubblicati nella loro carriera.

We can't dance secondo me è decisamente migliore di tutto il loro "periodo 80" (Duke a parte) se non altro anche la sola presenza di due brani davvero sontuosi quali "Fading Lights" e "Driving the last spike" riescono ad elevarlo di rango, e perfino Calling all stations contiene almeno 4 songs in grado di porlo, secondo la mia valutazione, in una posizione decisamente più alta sia di "Genesis" che di "invisible touch". Questi ultimi due sono e rimarranno per me decisamente "inascoltabili" salvo pochissime eccezioni (per es. "Home by the sea" non tanto per le strofe ma per quei due meddley strumentali, che così nostalgicamente riescono ad evocare pagine musicali del loro passato).


Grazie Aor, in grandissima parte sono.......d'ACCORDO [;)] con te.
Però: Duke's travels é magica, dai! E anche behind the lines non mi dispiace affatto, cosi'come Duchess, relativamente semplice da un punto di vista compositivo, ma cmq molto bella (é uno di quei rari casi in cui, x me, il testo é piú importante della musica, stesso discorso x NSOM)
Ottima l'analisi di please don't ask, nonché Le giuste critiche a Pluto x i suoi sdolcinamenti (se non fosse per your own special way, WAW sarebbe un capolavoro).
Sto cominciando seriamente a pensare che La Vera "anima" commerciale dei Genesis sia, piú che Phil, proprio Michelino [xx(]
Bravo anche quando fai notare che CAS ha molta piú dignità di IT (non quella di The Lamb!!!!!!!!) e del Mama album (a parte Mama e Home by the sea, c'é veramente poco, salverei giusto silver rainbow).
Me and Sarah Jane é un gioiello, e se invece dell'innominabile avessero messo You might recall, Naminanu e Submarine, Abacab non sarebbe affatto da buttare, visto che la title track per me resta un gioiellino del pop.
FYFM non é certo un capolavoro, ma non la detesto quanto YOSW, WD, anything she does, illegal alien, e le altre ciofechine.
Detto questo......... ma le INFINITE EMOZIONI che regala L'ISOLA NEL BUIO? [8:-x]
AIITD é uno dei motivi principali per cui, se un giorno avessi la fortuna di conoscere Tonyno, mi inginocchierei all'istante e gli direi "grazie di esistere" [^]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 18 Oct 2021, 13:16

SteelyGen wrote: NON MI TOCCATE

NO SON OF MINE!

Piccolo mio aneddoto su No Son Of Mine! [8D]

Dopo Invisible Touch del 1986, non sò per quale motivo avevo completamente perso il contatto con il mondo Genesis. [:-|]

Per sbaglio un giorno per televisione ho visto il video di No Son Of Mine e alle prime strofe mi sono detto: questo è un brano alla Phil Collins niente di più e niente di meno.

Ma poi quando ho sentito il brigde di tastiere, sono balzato in piedi, ma questo è il tocco magico dei Genesis!

Sensazioni del genere, mi sono capitate rare volte negli album anni '80: ad esempio nel ritornello di Follow You Follow Me, in Shipwreck di CAS, in Beggar On Beach Of Gold dei Mechanics e in Time And Time Again di Smallcreep's Day!

Strano che la maggior parte dei brani che ho citato sono di Mike Rutherford!? [:-|]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 18 Oct 2021, 17:46

@ SteelyGen

"Però: Duke's travels é magica, dai! E anche behind the lines non mi dispiace affatto, cosi'come Duchess, relativamente semplice da un punto di vista compositivo, ma cmq molto bella..."

Assolutamente d'accordo, [:)] mi viene quasi il dubbio di non essere riuscito a spiegarmi bene nel precedente intervento, ma a me DUKE piace decisamente (a parte le "due" di Mike, una in particolare -"Man of our times"- che non ho mai apprezzato, addirittura trovo meglio riuscita la "commercialissima" MISUNDERSTANDING che a molti della mia generazione fa venire l'orticaria [:D] anche solo a nominarla... [:-D] )

"Me and Sarah Jane é un gioiello, e se invece dell'innominabile avessero messo You might recall, Naminanu e Submarine, Abacab non sarebbe affatto da buttare, visto che la title track per me resta un gioiellino del pop."

Assolutamente d'accordo anche qui, peraltro ho un debole particolare per NAMINANU che trovo molto interessante, decisamente fuori dai loro soliti canoni standard ma decisamente riuscita. Se avessero evitato di inserire nella track list dell'album anche la "canzone coi fiati" [:-I] (no reply at all) e al suo posto avessero inserito "You might recall" o "Submarine" il sound generale di quell'album avrebbe conferito un idea finale decisamente "diversa" da quella che fu, per chi ascolta...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 19 Oct 2021, 07:59

rkive wrote:
SteelyGen wrote: NON MI TOCCATE

NO SON OF MINE!

Piccolo mio aneddoto su No Son Of Mine! [8D]

Dopo Invisible Touch del 1986, non sò per quale motivo avevo completamente perso il contatto con il mondo Genesis. [:-|]

Per sbaglio un giorno per televisione ho visto il video di No Son Of Mine e alle prime strofe mi sono detto: questo è un brano alla Phil Collins niente di più e niente di meno.

Ma poi quando ho sentito il brigde di tastiere, sono balzato in piedi, ma questo è il tocco magico dei Genesis!

Sensazioni del genere, mi sono capitate rare volte negli album anni '80: ad esempio nel ritornello di Follow You Follow Me, in Shipwreck di CAS, in Beggar On Beach Of Gold dei Mechanics e in Time And Time Again di Smallcreep's Day!

Strano che la maggior parte dei brani che ho citato sono di Mike Rutherford!? [:-|]


Si Rkive, ma quel suono magico lo trovi anche in undertow, heathaze, me and Sarah Jane, silver rainbow, the brazilian, fading lights e alien afternoon e li mi sembra piú farina del sacco di Tonyno, cosi'come il magico bridge di tastiere di NSOM, da te giustamente citato, uno dei motivi principali che mi fa adorare quella canzone
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 19 Oct 2021, 08:01

rkive wrote:
SteelyGen wrote: NON MI TOCCATE

NO SON OF MINE!

Piccolo mio aneddoto su No Son Of Mine! [8D]

Dopo Invisible Touch del 1986, non sò per quale motivo avevo completamente perso il contatto con il mondo Genesis. [:-|]

Per sbaglio un giorno per televisione ho visto il video di No Son Of Mine e alle prime strofe mi sono detto: questo è un brano alla Phil Collins niente di più e niente di meno.

Ma poi quando ho sentito il brigde di tastiere, sono balzato in piedi, ma questo è il tocco magico dei Genesis!

Sensazioni del genere, mi sono capitate rare volte negli album anni '80: ad esempio nel ritornello di Follow You Follow Me, in Shipwreck di CAS, in Beggar On Beach Of Gold dei Mechanics e in Time And Time Again di Smallcreep's Day!

Strano che la maggior parte dei brani che ho citato sono di Mike Rutherford!? [:-|]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 19 Oct 2021, 13:17

SteelyGen wrote:Si Rkive, ma quel suono magico lo trovi anche in undertow, heathaze, me and Sarah Jane, silver rainbow, the brazilian, fading lights e alien afternoon e li mi sembra piú farina del sacco di Tonyno, cosi'come il magico bridge di tastiere di NSOM, da te giustamente citato, uno dei motivi principali che mi fa adorare quella canzone


Sicuramente il bridge di No Son Of Mine e i brani da te citati sono di Tony Banks... [/:-|]

Ma quello che dico io, penso sia più di Mike Rutherford! [^]

Anche la poco simpatica Your Own Special Way, per me l'intro è tipicamente Genesis! [8:-x]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 19 Oct 2021, 13:36

"Anche la 'poco simpatica' Your Own Special Way, per me l'intro è tipicamente Genesis!"

Nella song sopra indicata, penso che a dare un contributo oltremodo "zuccherino" [:-j] (oltre a quello che il brano presenta già di suo [:-I] nella propria progressione armonica) è la voce di Phil Collins a guidare la melodia... in particolare quando usa il "falsetto"... il problema è che lo usa praticamente nel 99% del brano, toccando apici di assoluta "glicemia" nei ritornelli... [:D] a molti piace, io la trovo insopportabile... [:D] ...una delle pochissime (direi l'unica) del periodo "G4" che tendo a scartare...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 19 Oct 2021, 14:11

aorlansky60 wrote:...toccando apici di assoluta "glicemia" nei ritornelli...

Ecco la parte da "censurare" è il ritornello, ma d'altronde penso sia la parte più "delicata" di una canzone: o ti viene un hit oppure una banalità!? [8:-x]

Ho scoperto per caso che anche Steve Hakett su Genesis Reviseted ha riproposto questo brano con la voce di Paul Carrack, però qui per me manca il sound Genesis... [:-I]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby maomac 2 » 19 Oct 2021, 19:49

A me Your Own Special Way piace e pensandoci bene nella periodo G4 non trovo niente da scartare
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 19 Oct 2021, 21:11

Out Out Out Topic!? [&:-S]

maomac 2 wrote:A me Your Own Special Way piace e pensandoci bene nella periodo G4 non trovo niente da scartare

Hai ragione non "censuro" neanche il ritornello! [I8)]

Anche perchè avendo letto il libro Cime Tempestose, la tragica storia d'amore tra Heathcliff e Catherine ha dato un senso nuovo a questa sdolcinata canzone: Kate Bush docet! [^]

https://youtu.be/-1pMMIe4hb4
Kate Bush - Wuthering Heights - Official Music Video
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby vise60 » 22 Oct 2021, 08:00

Per restare in tema del tempo passato di bei ricordi,Your Own Special Way era uno dei pezzi forti dei "lenti" nelle festine in casa di quasi 50 anni fa [:p] [:p] [:0]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 22 Oct 2021, 09:08

@ Vise

...a proposito di "festine in casa" e di "lenti" [:D] sono in grado di testimoniare che anche "Many too Many" funzionava benissimo ed era molto "adatta" allo scopo... [:-D] [;)]

Nei primi anni 70 era "impossibile" immaginare la musica proposta dai Genesis come "ballabile" sia perchè oggettivamente "quella musica" da loro proposta (da TRESPASS a WIND&WUTHERING) era diretta alla "mente" (e non al corpo...) sia perchè esistevano già alternative dirette allo scopo "del corpo" ("Disco music" docet...); poi però la storia arriva ad un punto in cui "saltano fuori" brani come quello che Vise e aor hanno ricordato... [:D] ...e poi si arriva a "DUKE" nel quale (come scrisse G.P. Vigorito nel suo saggio sulla band intitolato "Genesis" pubblicato nel 1981) "...per la prima volta si può 'ballare' con un disco dei Genesis..." [:-I] penso si riferisse a "Turn it on again"...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 22 Oct 2021, 17:05

Rkive [a proposito di "Your own special way"] ha scritto :

"Ho scoperto per caso che anche Steve Hakett su Genesis Reviseted ha riproposto questo brano con la voce di Paul Carrack, però qui per me manca il sound Genesis..."

mah, non saprei... non è tanto il "Genesis sound" che manca nella versione "Hackett", quanto la voce di Phil Collins che rende del tutto particolare il brano stesso... senza la sua voce e i suoi "falsetti" la canzone non è più lo stessa, infatti Mike la scrisse cucita "su misura" per le tonalità vocali di Phil... non ho ben presente la voce di Carrack in quella sua interpretazione (è da un sacco di tempo che non ascolto "Genesis Revisited"...) ma io quella canzone non la darei mai da interpretare a cantanti dalla voce "calda profonda e potente", per esempio non la vedrei mai interpretata da... Peter Gabriel... [:-I]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 22 Oct 2021, 19:27

https://youtu.be/SEZiB2d4TVM
Steve Hackett - Your Own Special Way

In effetti più che sound dei Genesis, avrei dovuto dire dei Genesis 4 o produzione David Hentschel, mentre per i Genesis 3 la drum machine và più che bene, ma d'altronde l'album Hackett-Revisited è del '97.

Invece la voce di Paul Carrack và più che bene, anzi meglio della voce Collins anni '70 che per me in certi brani era troppo in "falsetto"!? [&:-S]

L'unico neo della versione Hackett-Carrack è che mi ricorda i brani romanticissimi- strappalacrime americani tipo Endless Love!? [8:-x] [:.-(]

https://youtu.be/7Bwwo7ctG10
Diana Ross & Lionel Richie Endless Love 1981
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 24 Oct 2021, 08:31

@ Rkive (in merito a "Your own special way", "Hackett" version) :

spinto dal tuo input ho tirato fuori l'album concentrandomi su questa in particolare; Carrack stravolge l'originaria linea melodica vocale delle strofe (non so se sia un bene o un male, forse la linea melodica di Phil era più appropriata alla "delicatezza" di fondo del brano, quella di Carrack la rende decisamente incolore e ordinaria come molta produzione tipica di quel genere di brani...); come hai già detto, la voce di Carrack è "ok" (d'accordo sul fatto che egli abbia una bella voce) però questo non riesce a far decollare il brano, l'unica cosa positiva che ci sento è il bell'assolo di elettrica di Steve nel medley centrale e poi fine, per me la versione di Steve è decisamente "incolore" e priva di mordente ed emozioni, tra le due a questo punto preferisco chiaramente la versione originale, soprattutto per la differente (e più convincente) orchestrazione...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 14 Nov 2021, 12:11

...e finalmente è arrivato "il giorno" :

Buon 50esimo Anniversario

[:)]

NURSERY  CRYME

[8:-x]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 15 Nov 2021, 08:53

Auguroni!!! 50 anni e sentirli tutti, ma in senso positivo! Grande, grandissimo progressive! [8D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby maomac 2 » 15 Nov 2021, 20:41

Il mio album preferito
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Duke59 » 15 Nov 2021, 20:53

Insieme a The Lamb il mio preferito dell'era Gabriel.

Suona grandioso ancor oggi.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby SteelyGen » 15 Nov 2021, 23:01

Auguroni a un disco meraviglioso [8:-x]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 16 Nov 2021, 16:06

@ Duke

"Insieme a The Lamb il mio preferito dell'era Gabriel. Suona grandioso ancor oggi."

Dato che siamo "della stessa generazione" Tu ed io ('59 e '60) [;)] "possiamo darci del Tu", nel senso che quest'ultima espressione che uso "ci vede molto vicini per affinità di gusti" sulla rock band qui trattata (almeno credo).

Comprendo benissimo chi come Te "eleva" al 1mo posto assoluto dei GENESIS "THE LAMB", perchè in fondo è il progetto e l'album più ambizioso che abbiano mai immaginato e portato a termine. Un capolavoro indiscutibile. Credo anche il disco che sia "invecchiato meglio" della loro prima fase di "quando erano in cinque"...

Eppure un appassionato dei Genesis "della prima ora" quale mi ritengo (li definiscono anche "Era Gabriel" fan) anche solo per essere riuscito a "viverli" in tempo reale, trova ancora in qualche modo "ostico" THE LAMB per certi versi... Dovendo scegliere, io gli antepongo sempre ed ancora, oltre al qui citato NURSERY CRYME, anche FOXTROT e SELLING ENGLAND BY THE POUND... [:-I] ...non posso farci niente, è una questione di "pelle" [:D] o per meglio dire "di gusti personali". [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby rkive » 16 Nov 2021, 18:18

Da Nursery Crime è nato tutto, quindi è una pietra miliare! [/:-|]

Purtroppo i miei gusti musicali sono cambiati e non ho la pazienza di ascoltare brani lunghi come The Musica Box o Fountain Of Salmacis...

Preferisco The Lamb, ma come ho già detto su un altro post ne farei una compilation di dieci brani e di lungo solo In The Cage! [8D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Duke59 » 17 Nov 2021, 00:16

aorlansky60 wrote:@ Duke

"Insieme a The Lamb il mio preferito dell'era Gabriel. Suona grandioso ancor oggi."
Dato che siamo "della stessa generazione" Tu ed io ('59 e '60) [;)] "possiamo darci del Tu", nel senso che quest'ultima espressione che uso "ci vede molto vicini per affinità di gusti" sulla rock band qui trattata (almeno credo).


Certamente. [:)]


aorlansky60 wrote:Eppure un appassionato dei Genesis "della prima ora" quale mi ritengo (li definiscono anche "Era Gabriel" fan) anche solo per essere riuscito a "viverli" in tempo reale, trova ancora in qualche modo "ostico" THE LAMB per certi versi... Dovendo scegliere, io gli antepongo sempre ed ancora, oltre al qui citato NURSERY CRYME, anche FOXTROT e SELLING ENGLAND BY THE POUND... [:-I] ...non posso farci niente, è una questione di "pelle" [:D] o per meglio dire "di gusti personali". [:)]


In realtà io mi avvicinai ai Genesis ascoltando fugacemente e in modo precario FOXTROT e THE LAMB su un mangianastri di infima qualità; da questo primo ascolto (assai approssimativo) mi rimase in memoria unicamente l'assolo di Tony su "In the cage".

Mi avvicinai solo in seguito in modo più deciso alla loro musica grazie all'ascolto di TRICK (questa volta su un impianto decente) che letteralmente mi incantò.

Riconosco la superiorità tecnica di SELLING rispetto a NURSERY così come il suo suono più morbido e pastorale nei confronti del più abrasivo e scandaloso THE LAMB.

Allo stesso modo FOXTROT fu un mio favorito per anni per via di "Watcher" e "Supper", ma devo averlo ascoltato così tante volte che ora mi emoziona di meno.

Invece NURSERY mi richiese più tempo, ma i chiaroscuri della fiaba-horror di Musical box, il mistero di chi accidenti fosse questo Heracleum Mantegazziani (all'epoca pensavo che dovesse essere un nome di persona [:D] ), la storia tragi-horror-comica di Harold, l'epicità di Salmacis, la poesia di Seven stones, la malinconia di Absent friend e la fantasia di Harlequin mi tennero incollato all'album, alle sue musiche originalissime come ai testi tra il poetico e lo stravagante.

E NURSERY per me non solo non ha perso fascino con il passare degli anni, ma addirittura lo ha aumentato!

Probabilmente amo particolarmente NURSERY e THE LAMB anche per via del loro suono a tratti più "sporco"
e "grezzo". Ad esempio la combinazione di chitarra e piano elettrico distorti su "Musical box" è fenomenale, aggressiva, quasi metallara. Idem per "Hogweed" il cui finale apocalittico mi ha sempre esaltato.

FOXTROT e SELLING sono album straordinari, naturalmente, ma più levigati e "lineari" rispetto a NURSERY e THE LAMB che per me restano tra le vette assolute delle creazioni musicali di tutti i tempi.

Long live NURSERY CRYME!!
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 17 Nov 2021, 10:08

Noto con un certo stupore che tra chi è stato da subito folgorato, e chi ci è arrivato dopo un percorso più articolato, siamo sempre di più a ritenere Nursery Cryme il loro disco migliore! [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 17 Nov 2021, 16:05

@ Marco, Duke, Rkive

In proposito, ricordo uno scambio di opinioni avvenuto molto molto tempo fà(sic) nel 1974, tra il sottoscritto ed un quasi coetaneo (con un paio d'anni più di me) conosciuto all'occasione, presentatomi da un mio amico(grande fan dei Deep Purple) :

appena fatte le presentazioni, venuto a sapere che il nuovo conosciuto era a sua volta (come me) grande fan dei GENESIS, parte tra di noi uno scambio di idee inevitabile... [:D] dopo considerazioni varie, ad un certo punto io parto con "...secondo me, il loro album migliore è NURSERY CRYME..." (notare che al momento di quell'incontro, non era ancora stato pubblicato "The Lamb Lies down on Broadway"), lui mi ribatte con "No, credo che sia decisamente 'Selling England by the pound', perchè sono più maturi..."

In effetti sul concetto di "sono più maturi" egli aveva una certa ragione, ma... pur nella sua indiscutibile magnificenza, SELLING ENGLAND credo non arrivi ad essere così "denso" (oserei dire "sanguigno") e "saturo" di pathos ed emozioni "forti", come "NURSERY CRYME" riesce ad essere e a conferire per chi ascolta, almeno per come valuto io le due opere... [8D]


Duke ha scritto :

"Riconosco la superiorità tecnica di SELLING rispetto a NURSERY così come il suo suono più morbido e pastorale..."

c'è un fattore fondamentale che caratterizza i due titoli : l'adozione da parte di Banks di nuova strumentazione che egli non aveva mai (o molto poco) usato in passato; per NURSERY CRYME l'elemento fondamentale si rivelerà essere il MELLOTRON (che darà gran mostra di se anche su FOXTROT); per SELLING ENGLAND il nuovo elemento decisivo sarà l'ARP PRO SOLOIST del quale Banks si era dotato appena prima dell'inizio delle sessions per il nuovo album; quel suono enfaticamente "morbido e pastorale" è tipico del PRO SOLOIST, peraltro messo "nelle mani" di uno come Anthony Banks (che sapeva il fatto suo) darà risultati assolutamente spettacolari in "The Cinema Show"... [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby vise60 » 17 Nov 2021, 21:52

Letto tutto...sono ritornato pure io bambino...quel 12 Novembre compivo 11 anni , i ricordi miei sono quelli che Aor ha così bene esposto,niente internet, smartphone e computer ,oggetti pressoché indispensabili oggi così come impensabili ieri ,si stava fuori dalla mattina alla sera creando un po' di apprensione ai genitori che affidandosi al passaparola dei conoscenti potevano individuare la nostra posizione
Lo stereo 8 sull'auto di mio fratello maggiore mi indirizzò verso la musica dei gruppi stranieri,poi passai all'ascolto sullo stereo compatto(giradischi,radio,mangiacassette insieme) un notevole salto di qualità che mi portò all'acquisto dei primi dischi con i soldi guadagnati giocando a calcio
Io andai a ritroso,il mio primo vinile dei Genesis fu Wind & Wuthering mi piacque soprattutto inizialmente poiché i testi erano tradotti .. [;)] e perché entrando in negozio con le mie cinquemila lire risuonavano le note di Afterglow, da lì non mi fermai più fino ad ora tanto che ormai riempiono addirittura circa un metro di scaffalatura
Mi fermo ...alla mia età pensare a quei momenti felici in questo periodo di sofferenza ed apprensione mi lascia una strana sensazione ...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 18 Nov 2021, 12:03

Vise ha scritto :

"quel 12 Novembre compivo 11 anni..."

[:0] [:0]

cioè, fammi capire (e magari confermami) che ho inteso giusto :

sei nato -non nello stesso anno- ma nello stesso giorno di pubblicazione di "NURSERY CRYME" ???

Se ho interpretato bene, vuol dire che eri un predestinato! [:D] [;)] ...nel senso che quella rock band -e quella musica da loro creata- erano destinate ad avere "una certa importanza" nella tua vita. [:)] Proprio come accaduto. [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby vise60 » 18 Nov 2021, 18:38

Ebbene sì... settimana di corsa ho compiuto i miei primi 61 anni [:-I] [:D] il giorno del mio compleanno ha radici storiche [8D] [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 19 Nov 2021, 08:17

E allora auguri! [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby vise60 » 20 Nov 2021, 08:26

Grazie ... [;)] 61 e sentirli tutti [:D] [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby maomac 2 » 20 Nov 2021, 18:42

Noi ragazzi degli anni 60 abbiamo la musica che ci tiene giovani
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 21 Nov 2021, 08:37

"Noi ragazzi degli anni 60 abbiamo la musica che ci tiene giovani"

bello slogan... [8D] ...nel quale mi ci riconosco... [:D]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Ender » 16 Dec 2021, 20:52

Ragazzi, guardate: io di anni ne ho 59 e a parer mio la musica che noi abbiamo vissuto in prima persona (anni 70 in primis) adesso non c'è più nessuno che la sappia fare.
Devo dire che mi dispiace, sia perché - in generale, e salvi i portabandiera del progressive ancora in vita - simili vette compositive e tecniche sono ormai merce rara, sia perché una visione della musica come quella del periodo - capace di trasportarti in un altro universo (e passatemi il termine) ormai non lo sa fare quasi più nessuno.
Quand'ero nei 16 - 18 anni e non so se qualcuno se lo ricorda, si facevano le festine estemporanee nel garage di qualcuno, con la benedizione dei genitori e la sopportazione dei vicini.
Ebbene, qualcuno di noi (e pure il sottoscritto) portava qualche lp progressive all'improvvisato dj di turno per convincerlo (si legge "costringerlo ad ogni costo pena torture inenarrabili") a mettere sul piatto qualche brano per far colpo sulle ragazze: posso vantarmi di aver ballato un lento sulle note di "Onward" degli Yes e (ehm...) "The carpet crawlers" (avete capito bene, proprio quello). Non ho ancora capito (e forse è meglio) come potessero ballare un lento con quelle canzoni le ragazze che stravedevano per i Bee Gees (cosa non si farebbe per far contento uno sbarbino! Grazie ragazze!)
Confermo in ogni caso che far sentire "Genesis live" a una quindicenne non è il modo migliore per far colpo!
Detto questo, il periodo era permeato di musica, di musica di quella buona, ci accompagnava sempre e ci faceva sognare a occhi aperti. Discussioni e diatribe amichevoli a non finire sull'argomento! Adesso...tunz-tunz-tunz e non molto di più. La professionalità si esprimeva anche attraverso un grandissima bravura tecnica, attraverso composizioni articolate, che mettevano alla prova l'ascoltatore, e quando scoprivi una perla te la tenevi ben stretta. Nursey Cryme rientra alla perfezione in questa descrizione. Un gioiello. E per di più suonato da gente che aveva poco più della mia età.
Ecco, quel che mi piace di certa musica (NC ovviamente rientra nel mucchio) è trasportarti da qualche altra parte. Non importa esattamente dove, basta che lo faccia.
E i Genesis - almeno fino a W&W l'hanno fatto. E per questo li ringrazio.
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The light are dimmed, and once again the stage is set for you...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 17 Dec 2021, 08:38

Ender ha scritto :

"Confermo in ogni caso che far sentire "Genesis live" a una quindicenne non è il modo migliore per far colpo!"

Difficile -anzi impossibile- riuscire a darti torto su questo... [:D]

Da quasi coetaneo con Te, ricordo benissimo che nella seconda metà degli anni 70 le ragazze stravedevano per Bee Gees ("La febbre del sabato sera") e Stevie Wonder ("Songs in the key of life") e se volevi "stare con loro" (magari la domenica pomeriggio in discoteca) eri TU (cioè noi, non "loro") costretti a scendere a 'compromessi'...e che compromessi! [:-I] per un appassionato di Progressive rock qual'ero, passare da "The Lamb lies down on Broadway" o da "A Trick of the Tail" (nei giorni feriali) ai titoli citati sopra (nei giorni festivi) era come viaggiare sulle "montagne russe" del 'luna park'... [:D]



" La professionalità si esprimeva anche attraverso una grandissima bravura tecnica, attraverso composizioni articolate, che mettevano alla prova l'ascoltatore, e quando scoprivi una perla te la tenevi ben stretta. "

Oltre 40anni fà, nella musica Rock proposta, la tecnica strumentale era ancora 'un valore aggiunto' determinante nel fare 'la differenza' tra le Rock bands 'allo Stato dell'Arte' (come YES, EL&P, Gentle Giant, Genesis, King Crimson, VDGG, Camel) rispetto alle altre che proponevano Rock 'ordinario' (10cc, Status Quo, Slade, Uriah Heep, Bad Company) e comunque la tecnica individuale era riconosciuta e premiata da un ampia 'fetta' di pubblico che richiedeva e apprezzava quella capacità tradotta poi in musica; poi a poco a poco questa "domanda" da parte del pubblico (nell'apprezzare le virtuosità tecniche individuali) si è persa nei decenni successivi e la POP music è arrivata stancamente al terzo millennio nel proporre "uno standard" di mercato infinitamente più povero dal punto di vista della qualità musicale : le bands sono scomparse o quasi ('non serve più' una chitarra solista capace di virtuosismi "alla Jimmy Page" o di un tastierista "alla Keith Emerson", perchè NON PIU' RICHIESTI) per lasciare il posto ad individualità singole (Katy Perry, Dua Lipa, Ed Sheeran, beh i nomi sono molti...) abilmente arrangiati da produttori 'che sanno il fatto loro' nel confezionare 'un prodotto' da dare al pubblico attuale...

Oltre 40anni fà si sentiva spesso ripetere che "ogni generazione merita la propria musica"... allora non ci feci molto caso, pensando che fossero esagerazioni perchè non mi accorgevo della fortuna di coincidere gli anni della mia giovinezza con gli anni di massima espressività artistica del Rock (attraverso il genere "Progressive")... 40anni dopo, quell'affermazione suona quasi come 'profetica'...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby highinfidelity » 17 Dec 2021, 11:24

Scondo me c'è una gran quantità di recall bias in quanto scrivete, perché di immondizie musicali negli anni '70 ne sono state prodotte in quantità folli: da certa disco music da strapazzo, a certi cantautorucoli dimenticabilissimi e difatti dimenticati, giù giù fino a tediosissime "ballate" impegnate politicamente che dal punto di vista musicale valevano meno di zero.

Credo anche che di musicisti tecnicamente molto in gamba e molto preparati ce ne siano in realtà più oggi che negli anni '70, dove erano l'eccezione, anzi per meglio dire erano la "novità del momento" rispetto al beat o allo psichedelico precedente, fatto in larga parte da gente che sapeva a malapena imbracciare uno strumento. Di complessi neo-progressive formati da musicisti quasi del tutto sconosciuti ma con livelli tecnici stellari, in grado di affrontare qualunque repertorio, oggi ce n'è a centinaia.

Il problema non sta lì, ma nel fatto che un certo tipo di musica colta, che richiedeva quel pizzico d'attenzione in più, è passata di moda (oppure è stata fatta passar di moda, il risultato comunque rimane lo stesso). Ma le mode cambiano; speriamo quindi che presto o tardi la richiesta di un prodotto musicale più colto rispetto alle sciocchezze che vanno per la maggiore oggi torni a salire! [:)]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby Thomas Eiselberg » 17 Dec 2021, 19:00

Concordo con High.

E' ovvio che oggi c'è molta meno originalitá di un tempo e che qualsiasi disco esca oggi venga per forza di cose paragonato a quanto fatto in passato.
Se però parliamo di mera quantitá, beh di musicisti bravi e preparati tecnicamente oggi ce ne sono tantissimi solo che si perdono in un mare di proposte davvero sterminato ed è difficile fare una cernita. Perchè oggi i mezzi a disposizione sono molti di più, i canali di distribuzione sconfinati, molti musicisti che un tempo non avrebbero mai e poi mai avuto la possibilitá di sfondare oggi in teoria possono farlo (in teoria), comunque hanno modo di costruirsi una loro nicchia.
Però se i mezzi a disposizione per farsi conoscere sono aumentati ed è aumentata la proposta, dall'altra parte sono cambiati i gusti ed i metodi di fruizione della musica.

Il problema quindi è che purtroppo, la gente ormai ascolta altro: il rock da fenomeno di massa è diventato di nicchia (una grande nicchia ma pur sempre nicchia se rapportato al tutto). Puoi avere insomma il musicista più bravo di tutti i tempi ma è probabile che non se lo filerá nessuno perchè oggi si ascolta tutt'altra musica (che molto spesso non ha nemmeno bisogno di veri musicisti)
Essi vivono noi dormiamo. Obbedisci, compra, non pensare, il denaro è il tuo dio.

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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Postby aorlansky60 » 18 Dec 2021, 08:15

"...oggi si ascolta tutt'altra musica (che molto spesso non ha nemmeno bisogno di veri musicisti)..."

ecco, credo che Thomas in una sola frase abbia riassunto il motivo più significativo del 'perchè' non ha senso parlare di "Rock" negli anni 2000 come invece lo aveva diversi decenni prima...


"...di musicisti bravi e preparati tecnicamente oggi ce ne sono tantissimi solo che si perdono in un mare di proposte davvero sterminato ed è difficile fare una cernita. Perchè oggi i mezzi a disposizione sono molti di più, i canali di distribuzione sconfinati..."

Altrettanto vero e corrispondente alla realtà attuale; è più o meno lo stesso concetto già detto da HIGH; al giorno d'oggi (così come 15anni fà quando iniziò il fenomeno di YouTube) per un musicista che ambisce a darsi visibilità è facilissimo pubblicare un proprio "video promo" sul canale citato su, piuttosto che su un altro tra i molti a disposizione... 40anni fà (ed oltre) non esistendo ancora "la rete globale" di comunicazione, un aspirante musicista POP aveva molte meno possibilità di riuscire a rendersi "visibile", potendolo fare solo attraverso "esibizioni live" in location alquanto ristrette, specie se egli era di fatto agli esordi o poco più... e dopo di questo c'era sempre da passare attraverso il vaglio della casa discografica che mediante un provino decretava se 'uno' era meritorio di fiducia o meno... ed è curioso far notare che in proposito vi incorsero anche "i più famosi di tutti" (o almeno destinati a diventare tali dopo il fatto che andrò a citare) quando un certo Brian Epstein, manager di una band sconosciuta bramosa di un contratto discografico, nel 1961 da Liverpool andò a Londra per bussare alle porte della DECCA presentando dei provini registrati [sotto forma di acetati] al primo funzionario che incontrò, un certo Dick Rowe, che dopo averli ascoltati sentenziò "dear mr Epstein, i gruppi strumentali hanno ormai fatto il loro tempo..." e li rifiutò.

Anche quest'uomo divenne famoso e passò alla storia come "colui che rifiutò i Beatles"... [:D]

Si narra che dopo questa clamorosa "gaffe", nel proseguo del tempo quelli della DECCA accordassero un contratto discografico a 'chiunque' si presentasse da loro, anche a quelli sul tipo di "Otto & Barnelli"... [:-D]

Scherzi a parte, Dick Rowe riuscì a riabilitarsi in qualche modo tempo dopo, sottoscrivendo un contratto per i Rolling Stones, che rimasero legati alla DECCA per tutti gli anni 60...
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