Genesis: Analisi degli album - Selling England by the pound
Posted: 29 Nov 2013, 09:53
Per il weekend...
SELLING ENGLAND BY THE POUND
Note tecniche di ascolto
Sorgente: LP Charisma originale
Impianto: Ampli integrato Denon PMA1520AE 70+70 wrms - Giradischi Technics - Testina MC Pickering XLZ-3500E - Casse JBL Studio 190CH
In generale
E' l'album PROG per eccellenza dei Genesis. La struttura, la filosofia, i testi, gli arrangiamenti, tutto contribuisce all'atmosfera a volte sognante, a volte socialmente impegnata, a volte romantica, dell'album.
Il titolo si ispira al manifesto del partito laburista che denunciava la svendita del paese a interessi finanziari ed economici (meditate gente, meditate...). Non è un album con testi politicizzati, ma in alcuni casi l'attenzione al sociale è più marcata rispetto al passato. In realtà, c'è un bilanciato mix di storie oniriche (Firth of fifth), impegnate (Dancing with the moonlit Knight e Aisle of plenty), romantiche (Cinema show). Le musiche nascono da un eccezionale equilibrio tra tutti gli strumentisti. E' qui che ogni strumento collabora alla riuscita totale, senza prevaricazioni, dove anche il solo diventa parte integrante del contesto. Da notare che gli stessi Genesis hanno "discusso" parecchio su cosa includere nell'album. Testo troppo denso in The Battle, coda strumentale troppo lunga in The Cinema show.... Alla fine le scelte erano due: tutto o niente e per nostra fortuna, non trovando un accordo su cosa tagliare, hanno lasciato dentro tutto.
La copertina è un dipinto di una semisconosciuta pittrice inglese dell'epoca, che ha aggiunto la tosaerba appositamente, e sancisce così il divorzio da Whitehead.
Registrazione
Buona qualità generale, equilibrio e dinamica finalmente bene espresse. Gli strumenti hanno la giusta prospettiva spaziale e la voce ha la giusta presenza. La batteria ha finalmente il suono che vuole Phil, aperta, ariosa e brillante. Buoni e dinamici i bassi si accompagnano ad acuti brillanti ma non fastidiosi.
Brani
Dancing with the moonlit Knight
La voce stentorea di Peter dipinge le note dell'intro, senza base musicale. Partono poi gli arpeggi prima di chitarra e poi con piano acustico e hammond, disegnando il "leit motiv" ricorrente. Sezioni strumentali da brivido, compatte, dove tutti gli strumenti collaborano a un "solo orchestrale", a tratti epico. Finale a sorpresa: ci si aspetterebbe una chiusura orchestrale, invece arriva un arpeggio leggero ed onirico. Voto 9,5
I Know What I Like (In Your Wardrobe)
Brano leggero, orecchiabile e divertente, con una bella intro eseguita con tamburi ad accordatura variabile e un "rap" ante litteram. Primo singolo di successo dei Genesis. Voto 7,5
Firth of Fifth
La storia del "fiume dal costante cambiamento" è onirica ed evocativa. Il brano racchiude forse le migliori performance compositive strumentali del gruppo, quantomeno quelle più equilibrate e meglio amalgamate. Dall'intro (famosissima) di piano, alla sezione mediana con il dialogo tra piano e flauto, per arrivare all'immenso solo di chitarra di Steve. Forse il miglior brano prog dell'epoca. Voto 10
More fool me
Breve ed inutile brano acustico dove l'unica particolarità degna di attenzione è la prova vocale di Phil. Voto 6
The Battle of Epping Forrest
Ascoltandolo "vedi" le gang rivali scontrarsi violentemente (e con un finale ironico) nelle zone malfamate di Londra. Evocativo, strumentalmente ineccepibile, con un groove da urlo, ti tiene incollato all'ascolto. Brano eccezionale, nonostante le critiche di Tony e Mike che ritenevano il testo troppo "verboso" e quindi eccessivamente presente nella canzone. La leggera marcetta militare iniziale esplode in un ritmo sincopato basato su hammond e batteria con preziosi inserimenti di Steve. Bell'intermezzo acustico, con una tessitura di 12 corde retta da un lavoro eccezionale di Phil alla batteria (Louise, the reverend hard to please...). Il testo è ricco di neologismi e giochi di parole. Voto 9
After the ordeal
Dopo la dura prova, sembrerebbe messo apposta dopo la battaglia, ma in realtà non è stata una scelta di questo tipo a guidare la collocazione, ma solo l'intenzione di "far riposare" l'orecchio dell'ascoltatore dopo un brano così tirato e veloce come The Battle. Si tratta di un bel pezzo strumentale, molto equilibrato, con belle melodie e aperture di chitarra, inizialmente acustico (12 corde, piano e acustica) e nella seconda parte con hammond e elettrica. In effetti il termine rilassante lo definisce piuttosto bene. Voto 8,5
The cinema show
La storia di due moderni Romeo e Giulietta, lascia di stucco per la fantasia, la capacità compositiva e strumentale dei Genesis. Il testo è un "pretesto" per raccontare in musica le emozioni. Ogni parte di questo brano si collega alle altre con uniformità e stupore, non ti aspetti certi cambi di armonia e ritmo, ma ci sono e ci stanno così bene!
Grande prova vocale di Peter, grande prova strumentale di tutti, con un Tony in grande spolvero che spiazza con un solo da antologia, uno Steve che cuce, armonizza e svetta per fantasia nell'arrangiamento, un Mike abile tessitore ritmico, un Phil che inventa una performance ritmica stratosferica. Voto 9,5
Aisle of plenty
Breve strumentale, che si ricollega a Dancing per i temi sociali trattati (il supermercato dove si vende l'Inghilterra).
Chitarra acustica e hammond arpeggiato fanno da base alla voce di Peter che riprende il riff di Dancing, con una coda quasi ipnotica con le voci che ricordano i rumori di un mercato. Voto 8
A voi...
SELLING ENGLAND BY THE POUND
Note tecniche di ascolto
Sorgente: LP Charisma originale
Impianto: Ampli integrato Denon PMA1520AE 70+70 wrms - Giradischi Technics - Testina MC Pickering XLZ-3500E - Casse JBL Studio 190CH
In generale
E' l'album PROG per eccellenza dei Genesis. La struttura, la filosofia, i testi, gli arrangiamenti, tutto contribuisce all'atmosfera a volte sognante, a volte socialmente impegnata, a volte romantica, dell'album.
Il titolo si ispira al manifesto del partito laburista che denunciava la svendita del paese a interessi finanziari ed economici (meditate gente, meditate...). Non è un album con testi politicizzati, ma in alcuni casi l'attenzione al sociale è più marcata rispetto al passato. In realtà, c'è un bilanciato mix di storie oniriche (Firth of fifth), impegnate (Dancing with the moonlit Knight e Aisle of plenty), romantiche (Cinema show). Le musiche nascono da un eccezionale equilibrio tra tutti gli strumentisti. E' qui che ogni strumento collabora alla riuscita totale, senza prevaricazioni, dove anche il solo diventa parte integrante del contesto. Da notare che gli stessi Genesis hanno "discusso" parecchio su cosa includere nell'album. Testo troppo denso in The Battle, coda strumentale troppo lunga in The Cinema show.... Alla fine le scelte erano due: tutto o niente e per nostra fortuna, non trovando un accordo su cosa tagliare, hanno lasciato dentro tutto.
La copertina è un dipinto di una semisconosciuta pittrice inglese dell'epoca, che ha aggiunto la tosaerba appositamente, e sancisce così il divorzio da Whitehead.
Registrazione
Buona qualità generale, equilibrio e dinamica finalmente bene espresse. Gli strumenti hanno la giusta prospettiva spaziale e la voce ha la giusta presenza. La batteria ha finalmente il suono che vuole Phil, aperta, ariosa e brillante. Buoni e dinamici i bassi si accompagnano ad acuti brillanti ma non fastidiosi.
Brani
Dancing with the moonlit Knight
La voce stentorea di Peter dipinge le note dell'intro, senza base musicale. Partono poi gli arpeggi prima di chitarra e poi con piano acustico e hammond, disegnando il "leit motiv" ricorrente. Sezioni strumentali da brivido, compatte, dove tutti gli strumenti collaborano a un "solo orchestrale", a tratti epico. Finale a sorpresa: ci si aspetterebbe una chiusura orchestrale, invece arriva un arpeggio leggero ed onirico. Voto 9,5
I Know What I Like (In Your Wardrobe)
Brano leggero, orecchiabile e divertente, con una bella intro eseguita con tamburi ad accordatura variabile e un "rap" ante litteram. Primo singolo di successo dei Genesis. Voto 7,5
Firth of Fifth
La storia del "fiume dal costante cambiamento" è onirica ed evocativa. Il brano racchiude forse le migliori performance compositive strumentali del gruppo, quantomeno quelle più equilibrate e meglio amalgamate. Dall'intro (famosissima) di piano, alla sezione mediana con il dialogo tra piano e flauto, per arrivare all'immenso solo di chitarra di Steve. Forse il miglior brano prog dell'epoca. Voto 10
More fool me
Breve ed inutile brano acustico dove l'unica particolarità degna di attenzione è la prova vocale di Phil. Voto 6
The Battle of Epping Forrest
Ascoltandolo "vedi" le gang rivali scontrarsi violentemente (e con un finale ironico) nelle zone malfamate di Londra. Evocativo, strumentalmente ineccepibile, con un groove da urlo, ti tiene incollato all'ascolto. Brano eccezionale, nonostante le critiche di Tony e Mike che ritenevano il testo troppo "verboso" e quindi eccessivamente presente nella canzone. La leggera marcetta militare iniziale esplode in un ritmo sincopato basato su hammond e batteria con preziosi inserimenti di Steve. Bell'intermezzo acustico, con una tessitura di 12 corde retta da un lavoro eccezionale di Phil alla batteria (Louise, the reverend hard to please...). Il testo è ricco di neologismi e giochi di parole. Voto 9
After the ordeal
Dopo la dura prova, sembrerebbe messo apposta dopo la battaglia, ma in realtà non è stata una scelta di questo tipo a guidare la collocazione, ma solo l'intenzione di "far riposare" l'orecchio dell'ascoltatore dopo un brano così tirato e veloce come The Battle. Si tratta di un bel pezzo strumentale, molto equilibrato, con belle melodie e aperture di chitarra, inizialmente acustico (12 corde, piano e acustica) e nella seconda parte con hammond e elettrica. In effetti il termine rilassante lo definisce piuttosto bene. Voto 8,5
The cinema show
La storia di due moderni Romeo e Giulietta, lascia di stucco per la fantasia, la capacità compositiva e strumentale dei Genesis. Il testo è un "pretesto" per raccontare in musica le emozioni. Ogni parte di questo brano si collega alle altre con uniformità e stupore, non ti aspetti certi cambi di armonia e ritmo, ma ci sono e ci stanno così bene!
Grande prova vocale di Peter, grande prova strumentale di tutti, con un Tony in grande spolvero che spiazza con un solo da antologia, uno Steve che cuce, armonizza e svetta per fantasia nell'arrangiamento, un Mike abile tessitore ritmico, un Phil che inventa una performance ritmica stratosferica. Voto 9,5
Aisle of plenty
Breve strumentale, che si ricollega a Dancing per i temi sociali trattati (il supermercato dove si vende l'Inghilterra).
Chitarra acustica e hammond arpeggiato fanno da base alla voce di Peter che riprende il riff di Dancing, con una coda quasi ipnotica con le voci che ricordano i rumori di un mercato. Voto 8
A voi...