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Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 18:30
by steve
Trovo sempre un po' difficile seguire distintamente i fraseggi di questo strumento... non solo nei genesis ma anche di altri gruppi o artisti...

è uno strumento che si sente in sottofondo ma generalmente ostico per individuarne le singole note... allora ricorro a un trucchetto che mi ricorda quand ero bambino (anni 60 come direbbe Gianni Minà... [:D] ) quando cioe ascoltavo gli LP velocita maggiore (45 o meglio 78giri) Ora con i software è sufficiente impostare il file a +12semitoni e il gioco è fatto

con questo stratagemma stavo studiando alcuni bassisti... generalmente tendono a balbettare la nota principale dell'accordo e sinceramente è un modo di suonare che trovo banale... per esempio roger waters... anima del gruppo che preferisco insieme a genesis jethro tull ecc ma che mi delude un po' quanto a bassista...

decisamente migliore trovo Paul McCartney... a parte i giri mostruosi che si inventa come ad es. in "old brown shoe" (di george...) anche in altri brani sfodera una gran fantasia...

Ora ricordandomi di quanto avevo letto in un libro dei genesis e che tra l'altro diceva press a poco "Mike Rutherford... fa un lavoro oscuro quanto importante..." decido di approfondire la cosa... e metto "firth of fifth" e "cinema show"

conclusioni: oscuro? oscuro il cavolo!!! Mike era (è ?) un signor bassista...! e nonostante che piu di tanto non poteva mettersi in evidenza (il sound dei genesis tende a previlegiare altri strumenti e soprattutto la voce di gabriel... ) la sua tecnica è notevole e sicuramente superiore a tanti altri piu blasonati...

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 18:44
by Zeppelin
Trovo Rutherford un bassista eccezionale. Ha saputo inventarsi uno stile assai particolare ed incisivo, ma, soprattutto, riconoscibilissimo.
Senza i suoi giri, le canzoni dei Genesis non sarebbero più le stesse.
Grande, grande, grande![;)][8D]

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 18:44
by Betelgeuse
Non sono un musicista ( suonicchio, comunque piuttosto maluccio, le tastiere, ogni tanto ), però mi sento di dire che il basso è uno strumento fondamentale nella musica prog e nei Genesis in particolare.
Mike secondo me è un grande bassista.
Sia qundo lo suona in fase " pulsante " ( Watcher Of The Sky, The Knife, Back In N.Y.C., In The Cage ) sia, ancora di più e con risultati più affascinanti, quando " riveste " il brano con lo stesso strumento, in modo avvolgente e intenso ( Firth Of Fifth, After The Ordeal, Hairless Heart, The Knife ).
Senza Mike i Genesis non sarebbero stati gli stessi.

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 19:40
by smiroldo
quote:
Originally posted by steve

...e nonostante che piu di tanto non poteva mettersi in evidenza (il sound dei genesis tende a previlegiare altri strumenti e soprattutto la voce di gabriel... )

ma non direi proprio...il basso nella musica dei genesis ha un ruolo chiave, molto più - e mi dispiace dirlo - della chitarra [:)]
ascoltati bene watcher, salmacis, harold the barrel, hogweed, time table, get'em out, epping forest, chamber, lamb, slippermen...e dimmi se il basso non è privilegiato [:p]

ad ogni modo, repetita juve: rutherford è un PADRETERNO [O:-)][O:-)][O:-)]

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 20:07
by Hogweed
GRANDE SMIRO!
Si Rutherford è incredibile, si è inventato un suono e uno stile.
Tutto da solo, le sue linee così ritmiche scandiscono e delineano con potenza l'andamento del brano. Spettacolari le incursioni in Hogweed, Knife, Get'em out (che linea su questo brano) arrivando a parlare anche della produzione '80. Per esempio nel brano "Invisible Touch" l'unica cosa buona e graditissima è la linea di basso disegnata da Plutone.
Il groove possente di Squonk, il giro funambolico di Los Endos, gli accenti di Salmacis e potremo andare avanti fino a domani mattina...[;)]

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 20:11
by smiroldo
si, infati, ho nominato le prime che mi sono venute in mente,quelle che amo di più [;)]
mike ha un modo di suonare grandioso e, come ha detto TRE, anche nei pezzi più obbrobriosi, quel che si salva, quasi sempre, è la linea di basso [;)]
perfino in******ble to***ch ha una linea bellissima [:D], financo that's all [O:-)]

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 20:14
by Hogweed
Persino in Duke ci sono delle linee di basso da strapazzo, concordi Smiro??? Mi viene in mente una certa Heathaze, ma in quel disco tutte sono belle!!![^]

Il basso di Mike...

PostPosted: 28 Jun 2010, 20:51
by Tommy Banks 93
quote:
Originally posted by Hogweed

Persino in Duke ci sono delle linee di basso da strapazzo, concordi Smiro??? Mi viene in mente una certa Heathaze, ma in quel disco tutte sono belle!!![^]



Assolutamente concordo.

Rutherford è stato un pilastro, e Tony Smith lo definì il musicista dei Genesis più originale e sperimentalista. Firth of Fifth, In the Cage e tante altre testimoniano ciò!

Il basso di Mike...

PostPosted: 29 Jun 2010, 03:52
by TRE
grazie smiro per la citazione.
mike passa per essere il meno dotato dei genesis.
io ricordo che era lui a dirigere le prove.

ed è quello che mi ha deluso di meno nell'arco di tutta la carriera.
ascoltatevi way of the world strumentale e poi ditemi.
ascoltare watcher significa giocare troppo facile [:)]

Il basso di Mike...

PostPosted: 29 Jun 2010, 05:35
by Joes
quote:
Originally posted by Hogweed

GRANDE SMIRO!
Si Rutherford � incredibile, si � inventato un suono e uno stile.
Tutto da solo, le sue linee cos� ritmiche scandiscono e delineano con potenza l'andamento del brano. Spettacolari le incursioni in Hogweed, Knife, Get'em out (che linea su questo brano) arrivando a parlare anche della produzione '80. Per esempio nel brano "Invisible Touch" l'unica cosa buona e graditissima � la linea di basso disegnata da Plutone.
Il groove possente di Squonk, il giro funambolico di Los Endos, gli accenti di Salmacis e potremo andare avanti fino a domani mattina...[;)]




straquoto in carta da bollo.....[;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)][;)]

Il basso di Mike...

PostPosted: 29 Jun 2010, 06:47
by aorlansky60
quote:
Originally posted by steve

decisamente migliore trovo Paul McCartney... a parte i giri mostruosi che si inventa come ad es. in "old brown shoe" (di george...) anche in altri brani sfodera una gran fantasia...




eh eh eh, ma qui mica si parla di uno qualunque... [;)]

perfino i più accerrimi detrattori del quartetto di Liverpool si sono sempre trovati concordi nell'attribuire "al basso di Paul" uno dei tratti distintivi della band come un vero e proprio "marchio di fabbrica", oltre da avere costituito uno degli elementi più originali dell'intero catalogo Beatlesiano dato in contributo all'evoluzione della musica pop negli anni 60...

c'è da aggiungere che lo stesso Paul curava particolarmente il proprio strumento; dal 66 in poi, nonostante gli scarsi mezzi tecnici a disposizione degli studios dell'epoca (se confrontati con quelli di un solo decennio successivo) richiese che la sua parte di basso fosse registrata su una pista univoca del nastro master -la prima volta con "Paperback writer"- con il risultato che per i 4piste dell'epoca, divenuti poi ad 8piste solo nel 1968 con il White Album, le sue parti di basso risaltassero particolarmente dal mixaggio finale, una particolare cura che non sempre è stata concessa nel rock a questo strumento comunque fondamentale.

Il basso di Mike...

PostPosted: 30 Jun 2010, 07:47
by aorlansky60
Ieri mi soffermavo su quello che io considero essere il brano migliore dell'intero periodo "G4", "Blood on the rooftops" e di certo quello che amo di più del periodo relativo...

Il lavoro di Mike è effettivamente strepitoso, secondo forse solo a quello di Banks che per questo brano -pur a firma Hackett&Collins nei crediti- sfodera un apporto a dir poco S T R A O R D I N A R I O .

Specie nei ritornelli dove tastiere, basso e batteria si fondono a creare un andamento strumentale incredibilmente ispirato, vera gioia per le orecchie, condite con la voce di Collins.
Assolutamente Splendido.

La cosa mi porta a considerare la scelta di Hackett di andarsene, perchè gli veniva lasciato "troppo poco spazio".

Come ha fatto notare giustamente Smiro, molti brani dei Genesis sono sorretti da fondamenta di tastiere, basso e batteria.

In "Blood on the rooftops" c'è l'ulteriore conferma di questo.

Infatti, la chitarra di Hackett, coautore del brano, spicca nello splendido intro e nel finale sfumato, ma nelle parti salienti del brano, specie i due ritornelli, è praticamente abissata dalla monumentale prestazione dei due "capi-banda"... [:D]

Hackett avrà forse pensato, anche quando autore, che lo spazio a lui riservato è così striminzito, che... [:-I]