Poco da aggiungere a quanto gia' enucleato da Thomas...
Tony Banks - A Curious Feeling - Album
concept e ultraprogressìvo, secondo molti di gran lunga migliore di tante cose fatte dai Genesis assieme (e come non essere d'accordo...). Il suono e' stupendo, con una timbrica mista di piano elettroacustico Yamaha CP-80 e di organo Hammond filtrato attraverso un phaser (un'invenzione di Banks, e sua autentica "firma" su molti dischi a cavallo tra '70 ed '80). Purtroppo Banks non si ripetera', se non a sprazzi qui' e li', e gia' il secondo disco (The Fugitive) e' una raccolta di canzoni realizzate prevalentemente con sequencer e sintetizzatori. Secondo molti e' immondizia pura, secondo me no (molte canzoni apparentemente semplici contengono in realta' figure ritmiche dispari e accordi politonali, e inoltre il disco annovera una tra le canzoni soliste di Banks per me piu' degne di nota: Man Of Spells) ma ovviamente non ti consiglio di acquistarlo ora, esplorerai la discografia successiva di Bansk piu' avanti, se sarai fortemente motivato a farlo. Naturalmente puoi aprire discussioni nella sezione su Tony Banks per chiedere pareri, consigli e opinioni.
Mike Rutherford - Smallcreep's Day - Altro album bellissimo e molto progressivo, con un lato
concept assolutamente imperdibile, mentre l'altro lato contiene canzoni un po' disomogenee ma comunque apprezzabili e sempre di spirito abbastanza progressìvo. Purtroppo anche Rutherford non si ripetera', anzi il suo allontanamento dal progressive sara' ancor piu' marcato ed assoluto di quello di Banks (sebbene a differenza di Banks, che restera' con suo grandissimo scorno un musicista di nicchia, a Rutherford arridera' un successo clamoroso).
Anthony Phillips - The Geese And The Ghost - Album considerato unanimemente un capolavoro assoluto del progressive sinfonico e pastorale (mai letta una recensione negativa!), molto molto genesisiano anche perche', come gia' ricordato, ci suonano e cantano anche Rutherford e Collins. Non si puo' non averlo. Se ti piacera', io mi sento di consigliarti a scatola chiusa anche Wise After The Event (bellissimo), e Sides (soprattutto per l'imperdibile secondo lato; il primo lato contiene canzoni scritte OBTORTO COLLO per soddisfare le richieste della casa discografica di Ant, ma comunque non sono da buttare, anzi!). 1984 a me piace tantissimo ma, come gia' detto da Thomas, e' di un altro genere, una sorta di progressive elettronico solo strumentale che ricorda davvero molte cose di Oldfield. Comunque in generale, secondo me, non si puo' non voler bene ad Ant: un musicista colto e raffinato, condannato ad un ruolo di nicchia dalla sua complessa intellettualita', dalla sua timidezza e dalla sua paura del palcoscenico (dopo i Genesis, come forse hai gia' letto, non si e' mai piu' esibito dal vivo). Ma soprattutto un musicista
onesto, che non ti prende mai per i fondelli. Gli album successivi a quelli menzionati sono spesso "a tema", per esempio per sola chitarra classica (Antiques), per solo pianoforte (Ivory Moon), per sola chitarra a dodici corde (Twelve). Non ce n'e' nessuno che non sia interessante e spesso il contenuto concettuale e' elevatissimo, pero' ovviamente l'acquisto va valutato caso per caso perche' potrebbe non incontrare i tuoi gusti o risultare troppo ostico.