by aorlansky60 » 11 Apr 2007, 08:10
analisi di preferenza personale assoluta
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The Musical Box
Supper's Ready
The return of the giant Hogweed
The fountain of Salmacis
Can Utility and the coastliners
Seven Stones
Watcher of the skies
Get'em out by friday
Time table
Harlequin
Harold the barrell
For absent friends
Horizon
analisi "una contro una"
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qui è difficile, praticamente impossibile procedere al solito confronto "uno contro uno", per la non uniformità di numero di brani, anche nelle singole facciate degli albums, perciò passo alla critica selettiva...
THE MUSICAL BOX 11
si, avete letto bene(undici); per un brano straordinario, un voto che esce dalla consueta scala di valori 0-10, come capolavoro(vero ed assoluto) merita; cosa non si è già detto di questo brano? calma e tensione, delicatezza e potenza in continua alternanza, senza un attimo di tregua emozionale, a narrare un racconto a tinte forti; la voce di Peter parte dal quasi sussurrato dell'inizio, fino a farsi progressivamente più forte con l'incedere della storia, perfettamente assecondata dalla parte strumentale, prima delicata, poi potente e devastante, intervallata da altri momenti di "quiete"; essendo io freddo e romantico allo stesso tempo, a seconda dei momenti, sarà forse per questo che "sento" così tanto questo brano... Avrò forse vissuto una situazione sentimentale in quel contesto storico che amo così tanto? (Inghilterra Vittoriana, ndr) ...rimane il fatto che per me (quasi)nessuna altra composizione musicale(in assoluto) riesce ad essere come Questa. Immensa.
"Il" brano della band.
For absent friend 7
Al tempo dell'LP, quando gli artisti dovevano fare quadrare i tempi nei lati di un album, questo tipo di brano raggiungeva il suo scopo(specie nel caso di gruppi come i Genesis che intervallavano composizioni molto lunghe ad altre molto corte); questo va anche oltre: composto dal duo Hackett-Collins appena arrivato, serve anche per riprendere emozionalmente l'ascoltatore prima di intraprendere l'odissea successiva...
Oltre al fatto che il brano è bello musicalmente, delicato, triste sia nel suo incedere che nel testo; very England, very... Genesis.
The return of the giant Hogweed 9
Un brano POTENTE e "delicato" allo stesso tempo, nella migliore tradizione della band; riff iniziale da brivido, indimenticabile, così come la parte finale, la "danza del gigante" con quel suono accompagnatorio quasi come un violino irretito, poi quel muro di mellotron devastante, solenne e liturgico, quasi come il giorno del Giudizio. Nel mezzo la solita voce ora dura(nella strofa) ora delicata e sognante(nel ritornello). Troppo bello, troppo intenso.
Seven Stones 9
Uno dei brani più romantici dei Genesis; delicato ed ispirato, crepuscolare, tremendamente Dickensiano(i marinai britannici dei grandi velieri...) .
Splendida breve introduzione di tastiere che ti catapultano immediatamente in quella atmosfera, poi la voce di Peter a narrare la storia del marinaio, continuamente circondata dal cesello orchestrale della band; ritornello struggente con quel coro di voci così romantico e triste; un delicato middle-eight strumentale, poi l'ultima parte cantata accompagnata dal suono dell'organo appena accennato, ed altra spettacolare chiusura al mellotron del ns geniale tastierista che conferisce ulteriore lustro ad un brano già ricco di emozioni. Bello e commovente.
Harold the barrell 7
Molto articolato e sincopato(al tempo, mi colpì la lunghezza del testo unita alla brevità del brano), governato dal pianoforte di Banks e dal ritmo di basso&batteria, è quello dell'album che credo preferire meno rispetto al resto; anche qui, visioni dell'Inghilterra ottocentesca, delle quali tutto il disco sembra intriso...
Mi piace molto il middle-eight centrale, praticamente "narrato" e sussurrato da Peter, con sottofondo musicale appena accennato; e la breve sezione finale, con quelle note così lunghe di pianoforte in dissolvenza a disegnare atmosfere tipicamente "Genesis" del periodo...
Harlequin 8
Tenue, soffuso, molto romantico nel suo incedere musicale, prevalentemente acustico, fatto di chitarre particolarmente cesellate e delicate; la voce di Peter si fà dolce e quasi meditativa, così come la delicatezza del brano merita ed esige.
Un altro dei personaggi che popolano quell'album; Harlequin è triste, romantica e sfuggente... Molto bella nel suo tono crepuscolare.
The fountain of Salmacis 9
Una (grande)chiusura degna di un grande album.
Un brano complesso, musicalmente forse il più vario e rifinito dell'opera che lo contiene.
Intro spettacolare, dal tenue al roboante.
Poi la consueta voce di Peter, supportata dagli altri nel corso della narrazione. Il tutto condito con delle parti strumentali di assoluto pregio, passaggi musicali ed armonie complesse( il middle-eight centrale è veramente speciale, con i tempi in continua rottura); un altro esempio di classico brano Genesis "old-time", continuamente stravolto nel ritmo e nei tempi, sempre nervoso e tagliente, con intermezzi dolci & sereni.
Sezione di chiusura particolarmente lirica, mellotron ed una chitarra elettrica a lanciare note per un assolo che direi epico, con il basso che emerge dal mixaggio a lanciare colpi poderosi. Anche questo immenso per inventiva.
Media=8,57
per quanto riguarda FOXTROT, rimando all'analisi personale già fatta nell'altro topic (FOXTROT vs SELLING) ricordando solo i miei voti:
Watcher of the skies 9
TimeTable 8
Get'em out by friday 9
Can Utility and the coastliner 9
Horizon 7
Supper's Ready 10
Media=8,66
vorrei spendere ulteriori parole per Supper's Ready; per certi aspetti, assomiglia al Carillion, essendone come una versione più dilatata.
Costituisce, come e forse più di TheMusicalBox, grazie alla sua lunghezza e complessità, un esempio tipico di cos'era la musica dei Genesis:
prosa, immaginazione, inventiva musicale; continua alternanza tra calma e tensione(questo brano ne è la dimostrazione compiuta), nerbo e dolcezza, senza apparenti momenti di tregua; tempi continuamente rotti e stravolti; ed un lustro musicale ed armonico veramente rari.
Oltre naturalmente ad una padronanza strumentale che in quegli anni era in continua crescita e non aveva tuttavia ancora raggiunto il massimo.
Rimarrò sempre convinto che senza quelle peculiarità strumentali di cui erano dotati, difficilmente avrebbero potuto accostarsi a comporre simili meraviglie...
Alla fine, il mio giudizio obiettivo finale vira leggermente(molto leggermente...) verso FOXTROT;
è in qualche modo più maturo del precedente - Nursery lo trovo a tinte più forti come sound, forse complice anche la registrazione, mentre Foxtrot è più "brillante" e variegato anche come produzione generale - e non contiene alcun momento debole, dall'inizio alla fine. Un album che definirei PERFETTO.
Ciò non toglie che io ami di più [8:-x] NURSERY CRYME. E sarà sempre così.[;)][:)]
...AMA TUTTI, CREDI A POCHI, NON FAR MALE A NESSUNO...