PROGRESSIVE ROCK
Genere musicale sorto al termine degli
anni sessanta
e tramontato a meta' dei settanta la cui filosofia
principale fu sperimentare nuove armonie, timbri e
schemi ritmici in contrasto con la stagnante scena
melodica dell'epoca.
Come conseguenza, vennero composti
brani musicali dalla
struttura complessa, caratterizzati da continui e improvvisi cambi di tono,
ritmo e modo (a contrasto con la struttura classica strofa-ritornello-strofa),
talvolta di straordinaria
lunghezza (fino a coprire il tempo di un intero LP) o
brevita' (pochi secondi), spesso
strumentali o, all'opposto, eseguiti dalla sola voce solista, sempre
pero' restando nell'ambito dell'armonia classica (non
si tratta, in altre parole, di musica sperimentale). In
essi viene dedicato ampio spazio agli strumenti
a
tastiera ed al flauto; i testi dei brani, ulteriore
contrasto con la musica pop, sono spesso di commovente
poesia; il tradizionale 4/4 e' quasi bandito: gli si
preferiscono tempi piu' sofisticati (tra i piu' usati
il "mitico" 9/8, ma anche 5/4, 6/4, 7/8,
12/8...) e
comunque mai ballabili.
Tra i complessi piu' noti, oltre ai Genesis, si devono ricordare King Crimson,
Jethro Tull, Van Der Graaf Generator e gli Yes.
Il Rock Progressivo non e' di facile
effetto e
necessita, per essere apprezzato, di reiterate sedute
d'ascolto e di una spiccata sensibilita' musicale, essendo indirizzato ad un pubblico di intenditori.
Il
suo declino fu inesorabile quando i suoi schemi, liberi
ed innovativi per ipotesi, iniziarono a mostrarsi definiti e chiaramente
riconoscibili nella realta'.