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NURSERY CRYME - 1971

The musical box - For absent friends - The return of the giant hogweed - Seven stones - Harold the barrel - Harlequin - The fountain of Salmacis

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   Entra nei ranghi del gruppo Phil Collins alla batteria;   gia' batterista dei Flaming Youth ed in possesso di una eccellente tecnica strumentale,  diverra' leader del gruppo dopo la defezione di Peter Gabriel nel 1975.   Alla chitarra subentra Steve Hackett,  membro storico del gruppo fino alla scelta di dedicarsi alla carriera personale nel 1977.
   Grazie anche all'apporto dei nuovi musicisti,  il fenomeno Genesis esplode:   il successo nelle vendite parte proprio dall'Italia (che, secondo Richard MacPhail, salvo' il complesso dallo scioglimento),  ed e' talmente clamoroso da trascinare nuovamente il precedente Trespass nelle classifiche di vendita.   Nursery Cryme e' un album assolutamente imperdibile,  autentica pietra miliare del progressive rock,  a mio parere il migliore ed il piu' innovativo (e comunque molto rappresentativo) dei Genesis primo-periodo.
   L'intero album e' caratterizzato da una timbrica piuttosto aggressiva poiche' - nell'attesa di trovare un sostituto di Anthony Phillips - Tony Banks prese in carico alcune parti per chitarra che tento' di affrontare con un piano elettrico distorto.   All'arrivo del nuovo chitarrista - stranamente - questa soluzione di ripiego non fu abbandonata e anzi furono create per Hackett delle nuove parti che talvolta si sovrapposero a quelle suonate da Banks.   Queste unioni di piano e chitarra distorti conferiscono all'album l'aggressivita' timbrica precedentemente accennata;   un'asprezza di suoni unica,  che non si ritrovera' negli album successivi.   Ne e' un ottimo esempio "The return of the giant hogweed",  aperta da un arditissimo duetto Banks-Hackett eseguito in perfetta sincronia.
   Le estrose chitarre di Hackett e le fantasiose ritmiche di Collins (che debutta immediatamente anche alla voce, duettando in For Absent Friends - brano che rappresenta anche l'esordio di Hackett come compositore) fanno da base alle gia' mature liriche di Peter Gabriel;   liriche che grazie al contributo di Banks richiamano sovente i temi medieval-mitico-misteriosofici tanto cari ai Genesis di questo periodo (si legga, al proposito, il testo di The fountain of Salmacis) e sono talvolta delicatamente poetiche (ad esempio in Harlequin e Seven Stones).   In molti brani,  si sente aleggiare ancora lo spirito di Anthony Phillips.   The Fountain of Salmacis nacque quand'egli militava ancora nel gruppo,  e pare sia ormai provato il grande contributo che diede alla stesura di The Musical Box.   Inoltre,  la gran quantita' di chitarre a dodici corde su cui si basa "Harlequin" lascia supporre che anch'essa sia almeno in parte farina del suo sacco.
   Emergono definitivamente le ottime capacita' di orchestrazione ed arrangiamento di Tony Banks;    proprio queste sue doti lo rendono un grande,  grandissimo tastierista - sebbene secondo molti egli non possa essere definito un virtuoso in senso assoluto.   Nuovamente,  Banks sfrutta al massimo le possibilita' che l'organo Hammond gli offre,  ma espande l'uso del Mellotron:   il timbro dei violini gia' usato in Trespass torna in particolare nel finale di Seven Stones e nel crescendo che introduce The Fountain of Salmacis (in unione con un soffice arpeggio di Hammond).   Nel finale di The Return of the Giant Hogweed esordisce il timbro degli ottoni che dominera' l'album Foxtrot,  mentre un atipico timbro di organo a canne appare nell'introduzione di Seven Stones;   quest'ultimo set di nastri pero' non sara' piu' usato in futuro.
   La lunga suite The Musical Box (che apre l'album e ispira a Paul Whitehead,  gia' illustratore di Trespass e del futuro Foxtrot,  il dipinto di copertina) dev'essere considerata a tutti gli effetti Storia della musica,  un vero classico da antologia.   Il brano si apre con una lunga introduzione per voce,  flauto e chitarre suonate a sei mani:   Banks si unisce agli arpeggi di Rutherford con una dodici corde,  mentre Hackett lavora di cesello...   Il suono diviene presto aggressivo,  con un memorabile duello Rutherford-Banks tra accordi di chitarra appena distorta e organo Hammond al limite della saturazione;   subito interviene anche Hackett,  che entra con un urlo lacerante della sua chitarra a cui segue un lungo assolo.   Un breve ponte con sottofondo di oboe suonato da Gabriel porta nuovamente ad una acidissima schermaglia:   questa volta e' Banks ad aprire con il piano elettrico distorto,  facendo uso della tecnica tipica di questo album gia' accennata in precedenza;   Hackett gli risponde piu' volte con la chitarra elettrica e lo conduce all'ultima oasi di serenita' del brano,  scandita dalla voce di un Gabriel quantomai inquietante.   Da qui parte il climax che prepara il gran finale...   Banks attacca con un imponente crescendo d'organo Hammond:   i drawbar sono completamente aperti,  il suono e' quasi liturgico e viene intensificato fino all'esasperazione dai pedali ed infine dall'unione del secondo manuale;   Peter Gabriel - come un ossesso - urla la parola "NOW!" per 23 volte di seguito mentre Steve Hackett armonizza magistralmente con se stesso in un assolo conclusivo che toglie il fiato.   Di colpo Phil Collins prende le redini,  conduce la band verso una coda di puro rock sinfonico,  e i Genesis scrivono una memorabile pagina di storia nel libro della grande musica di tutti i tempi.


   L'ANGOLO DEL COLLEZIONISTA
   (COLLECTOR'S CORNER)

   L'edizione originale di Nursery Cryme e' un album a doppia anta che riporta al suo interno le liriche ed alcune splendide miniature di Paul Witehead.   La successiva ristampa e' invece ad anta singola,  con una pessima realizzazione grafica e priva dei testi e delle miniature.   Esistono tuttavia tarde ristampe di importazione molto fedeli all'originale,  come ad esempio la versione tedesca anni ottanta gia' etichettata Virgin.
   Successivamente ad un primo riversamento diretto su CD,  e' uscita un'edizione rimasterizzata dell'album nella quale sono state migliorate la risposta in frequenza e la dinamica (entrambe carenti nell'edizione originale).   Acquistatela solo se non avete alcun interesse ad ascoltare un'opera nella sua originalita' e se l'approccio filologico all'ascolto della musica per voi non ha nessun significato.