Quanti Quartetti Cetra!!!

[Simone Calomino]

Fra gli appassionati c'è un po' di confusione quando si parla di Quartetto Cetra.

Con questo nome, si intende il quartetto formatosi nel 1941 comprendente Tata Giacobetti, Virgilio Savona, Enrico De Angelis ed Enrico Gentile (un anno dopo sostituito da Felice CHiusano) o, ancor più spesso, l'"ultimo" quartetto, formato dagli stessi componenti nel 1948 con Lucia Mannucci al posto di Enrico De Angelis. La formazione debuttò dapprima come "Quartetto Egie" nel Maggio 1940 (con Iacopo Jacomelli al posto di Savona) mentre il primo disco inciso da loro come "Quartetto Cetra" risale al 1941 ed è "Il visconte di Castelfombrone" (CETRA DC4079 matr. 51385).

Ma il Quartetto Cetra figura anche nelle etichette Parlophon del 1938-40!! Chi mai sarà? Sono sempre loro??

Ho avuto modo di parlare di questa cosa con Lucia Mannucci prima che morisse, e lei mi ha detto di essere certa di non sapere nulla dell'esistenza di quest'altro quartetto. Questo è uno dei motivi per dubitare che si tratti della stessa formazione.

Inoltre, le fonti storiche negano che il Quartetto avesse inciso prima del 1941 mentre quei Parlophon risalgono al periodo antecedente al 1940.

E' molto difficile stabilire dal "sound" dei quartetti se si tratti di due formazioni distinte poiché utilizzavano il medesimo stile.

Roberto Aita mi ha recentemente detto che fu suo padre Enzo a volere la formazione del Quartetto Cetra della Parlophon, formato da semplici orchestrali, il cui nome inizialmente sarebbe stato "Quartetto Vocale della Cetra". Il motivo della loro formazione era accompagnare le incisioni dei cantanti, un po' come già faceva il Trio Lescano. Questo perchè Enzo Aita aveva lavorato per diversi anni in America ed aveva constatato che le incisioni con i grandi cori americani erano di maggior effetto rispetto a quelle senza coro.
Tutto ciò però non è confermato da alcuna fonte storica. E inoltre, del Quartetto Cetra della Parlophon non esiste alcuna foto "certa" e non si conosce il nome di nessun componente.

Qualcuno di voi sa chiarire la faccenda? Secondo voi sono lo stesso Quartetto? Conoscete altri Quartetti italiani con lo stesso stile?

[Marco Gilardetti]

Caro Simone, ho letto con grandissimo interesse quanto hai scritto, anche se purtroppo non sono assolutamente in grado di "chiarire la faccenda" come tu chiedi.

Un'idea però me la sono fatta: no, quegli altri quartetti precedenti non sono i Cetra. Tutte le fonti storiche, i saggi e le interviste sono troppo concordi nel dire che la storia discografica dei Cetra parte nel 1941 per mettere in dubbio questo dato.

E' molto facile, viceversa, che l'omonimia scaturisca dall'aver scelto per il quartetto ante-'40 il nome dell'etichetta per la quale incidevano (C.E.T.R.A.) mentre, come sappiamo da dichiarazioni sempre di Lucia Mannucci, il "suo" quartetto scelse di chiamarsi Cetra nel senso dello strumento musicale: a quattro corde come quattro erano le loro voci. Facile quindi che, a posteriori, si equivochi tra due complessi dai nomi solo apparentemente uguali ma dal significato diverso.

[Mattia Carzaniga]

Davvero molto interessante questo intervento di Simone. Vorrei lanciargli una provocazione: che siano i Gai Campagnoli o i Funaro sotto falso nome per la storia delle leggi razziali?

[Simone Calomino]

Carissimo Mattia,
i Gai Campagnoli erano un'orchestrina di Egidio Storaci. Per molto tempo si è indicato il Quartetto Cetra ante-'40 come dei Gai Campagnoli, ma io credo che sia stato un errore di qualche storico della canzone, nato dal fatto che questo Quartetto Vocale abbia inciso moltissime cose con la suddetta orchestrina... ma allora come mai ha inciso anche con Barzizza?? Magari si trattava di orchestrali comuni... ma in tal caso non possiamo definire questo Quartetto Cetra come "dei Gai Campagnoli".



Esiste, come ben saprai, anche il Trio Vocale Cetra. Il caro Antonio Mastrorocco mi ha detto che il Trio era formato da Piero Pavesio (che si sente benissimo in Mustafà), Telesio (o Luigi) Girardenghi e Luigi Casasco. Lui dice di aver sentito dire i loro nomi alla radio: prendeva appunti su tutto. Meno male che c'è stato lui ;) Intanto linko la micro biografia che ho scritto su di loro un po' di tempo fa:

http://triivocali.weebly.com/trio-vocale-cetra.html

Che siano anche loro componenti del Quartetto?

[Marco Gilardetti]

In merito all'Orchestrina dei Gai Campagnoli, non capisco come si sia potuto creare l'equivoco. Ho parecchi loro dischi ma, a memoria, quando suonano da soli si tratta sempre di "ballabili" in cui non canta nessuno. Tra l'altro anche il repertorio è piuttosto semplice: simpatici motivetti da sagra di paese o poco più, distanti anni luce dalle stellari finezze del Quartetto Cetra.

Riguardo Pavesio, che dire... Un grandissimo, e non stupisce che sia riuscito a trascinarsi dietro con la sua abilità anche altri orchestrali di buone (o almeno discrete) doti. Recentemente sono riuscito a fare un colpaccio e a portarmi a casa una sua interpretazione da solista di Non Dimenticar Le Mie Parole... impagabile!

[Simone Calomino]

Per prima cosa vorrei farti presente il mio desiderio di ascoltare quell'incisione di Pavesio: se avessi la gentilezza di passarmela, ricambierei con una bella chicca!

Poi volevo aggiungere che un po' tutte le incisioni di Storaci hanno quella semplicità campagnola che hai giustamente riscontrato nei dischi dei Gai Campagnoli. In tutta onestà, non amo per nulla il genere essendo un patito dello Swing ;) Ma il fatto che Storaci puntasse spesso sullo stile semplice-campagnolo mi fa pensare che fosse davvero... un patito della campagna!

[Marco Gilardetti]

Volentieri! Davo per scontato che fosse disponibile su youtube o altrove... Dammi solo un po' di tempo per effettuare il riversamento, appena il file è pronto te lo passo.

Ho anch'io l'impressione che l'entusiasmo di Storaci (ma anche di "Gallo e il suo Camerata", eccetera) per la vita campagnola e le belle contadinotte fosse sincero. Può anche darsi però che avesse solo fiutato l'affare di questa nicchia di mercato, che poi nicchia proprio non era: è molto più facile trovare in 78 giri una polka da sagra paesana che non un buono swing. Probabilmente c'eran da fare dei bei soldi!

[Marco Gilardetti]

Simone, ripensandoci bene mi sa che di Pavesio non ho Non Dimenticar Le Mie Parole. Credo di avere Un'Ora Sola Ti Vorrei. T'interessa lo stesso o ce l'hai già?

[Simone Calomino]

Si, "Un'ora sola ti vorrei" lo ho Grazie lo stesso! :-P