FONIT 12036
MATRICE 74565
DATA 31-12-42
NATALINO OTTO CON ROMERO ALVARO E LA SUA ORCHESTRA
BASTA RITMO...Ancora una volta un
ritmo moderato che è invece - come suggeriscono le liriche stesse - davvero "indiavolato". Questo brano è uno di quelli che amo definire di
metaswing, nel senso filosofico-informatico del termine: è lo swing che parla di sé stesso. Protagonista un Natalino ormai stanco dei tempi in cui vive (per inciso: siamo quasi al fatidico '43, e anzi dà da pensare immaginarlo al 31 dicembre impegnato in sala d'incisione anziché a festeggiare il capodanno in qualche locale, come protagonista sul palco o come semplice avventore in compagnia d'una allegra combriccola); si tratta naturalmente d'una stanchezza metaforica, in quanto sappiamo benissimo che il ritmo era la vita stessa di questo "batterista prestato al microfono". Ne risulta una canzone quasi di fronda. Stupende le liriche, che sembrano voler ricapitolare le parole-chiave della prima metà del secolo
(<<Dinamismo / Frenesia / Modernismo [...] Febbre di velocità>>). Poi, come dicevamo, lo swing che parla di sé stesso:
<<Zitta orchestra indiavolata! / Zitta voce sincopata! / Basta ritmo, sì, per carità!>>. La parte centrale del brano contiene una gustosa divagazione di natura parodistica del genere popolare melodico: anche le liriche cambiano completamente di livello e menzionano
<<Bimbe belle innamorate [...] Fiori delicati [...] Languidi ricordi>>. Insomma: uno dei brani più interessanti e succosi del periodo, a mio modesto parere. Non ricordo d'avere molti altri dischi con l'orchestra di Romero Alvaro, che quindi non conosco bene; ma mi pare comunque che in questo veloce ed impegnativo fox trot gli orchestrali reggan sugli scudi in modo davvero egregio un Natalino Otto ai suoi massimi livelli espressivi.